incesto
Mio figlio... non solo guardone...
di geppettino2003
24.10.2019 |
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"Non so perché, ma il mio primo sguardo è tra le sue gambe, e ho una prima conferma, malgrado sia seduto, la patta è spinta da un membro in una prorompente,..."
....Interminabili secondi davanti a quella porta chiusa, frastornata da una miriade di pensieri. Confusa rifletto: come potrebbe giustificarsi per quello che ha fatto? Mi chiedo se non l’avessi visto lo avrei mai saputo? Da quanto tempo?...Ora non so cosa troverò dietro quella porta, ne so quale potrà essere il suo atteggiamento e quale la mia reazione, so solo che voglio, devo, sapere...
L’intento è solo quello di imbrigliarlo, parlargli, portarlo a confessare i suoi zozzi pensieri su di me, scoprire come sono nati, e se ho delle colpe e, se così fosse, valutare se ci sono soluzioni... percorribili!
Determinata supero ogni interiore difficoltà, le mani arruffano i neri capelli, spostano le lunghe ciocche a coprire il seno, stiro la gonna e... con un profondo respiro entro!
È seduto alla sua scrivania, a torso nudo, sorpreso, impacciato, con occhi sgranati, sicuramente colpito dal vedere la novità del mio nuovo, e diverso, propormi.
Devo ammettere che è un gran bel ragazzo!
Nel suo sguardo è netto apprezzare la mia diversa, seducente, mise!
Una rapida occhiata a quella finestra, è sempre aperta, la casa mi pare essere vuota. Quella là sembra non esserci.
Non so perché, ma il mio primo sguardo è tra le sue gambe, e ho una prima conferma, malgrado sia seduto, la patta è spinta da un membro in una prorompente, magnifica, erezione. È goffo il suo tentare, con entrambe le mani, di nascondermi la spudorata eccitazione.
Un primo segnale mi è chiaro, ho la conferma del suo avermi spiato... e, adesso, forse entrando, ho interrotto qualcosa... chissà a quali allusiva, sporca, fantasia si stava per approcciare!
Dovrei preoccuparmi, ma non ci bado.
Consapevole di esporre una intrigante figura alle sue, sicure, morbose fantasie, faccio finta di non accorgermi della sua sorpresa mista a palese e, particolare, interesse. Reagisco con un malizioso sorriso, come fossi particolarmente soddisfatta di suscitare un diverso, interesse (desiderio) in mio figlio.
Un primo sussulto mi scuote: E se fosse così che mi ha immaginato quando, stamattina, ha diffuso il suo piacere sul mio slip...
Non posso non sapere!
Mi avvicino, ho evidenziato ancor di più la mia figura con scarpe alte così da esaltare maggiormente le lunghe tornite gambe, gli alti tacchi favoriscono un mio, voluto, plastico ancheggio.
È in evidente difficoltà, rosso in viso, suda freddo, impacciato, è il timore che mi accorga del suo stato. Pudore misto a vergogna hanno spento l’immaginario ardore tanto che, in pochi secondi, di quel duro cazzo è rimasto solo una massa informe ben nascosta dal largo boxer.
"Mamma...sei bellissima .."
Quasi balbettando.
"Davvero, eppure sono sempre io..."
Ammiccando, avvio la mia strategia per provocarlo.
"Stai veramente bene così.... sei anche un po’ più bella..."
“Solo un po’?...”
Non credo si renda conto della gaffe.
Sorridendo lo ringrazio e, con un sorriso malizioso, gli do teneramente del bugiardo.
Accentuo il mio fare, gli sono vicino, è alto il suo interessato osservare il mio corpo, me ne danno conferma i suoi occhioni neri spaziare sul procace seno.
Si fa coraggio, e azzarda
"Mi piace la magliettina ...”
Con le mani sposto alle spalle i lunghi capelli, il nero reggiseno chiaro traspare e ne disegna le erotiche forme, lente le lascio scorrere sui fianchi, civettuola piroetto sugli alti tacchi.
“Mi piace... anche la gonnellina e ..."
Non completa le sue parole, forse per eccesso di timidezza.
“Pensavo mi stesse male forse è un po’ stretto, era un po’ che non la indossavo... trovi mi stia bene?”
Piroettando su me stessa favorita dagli alti tacchi. Non risponde, limitandosi a deglutire con evidente difficoltà. Sono sicura che è attratto dal mio culetto, è come se me lo sentissi accarezzare dal suo intenso sguardo, contraggo le chiappe al solo scopo di stimolare quel suo morboso interesse e spingerlo a confessarmi quel suo diverso amore.
Decisa gli lancio un messaggio incoraggiante:
"... Anche mammina, se vuole, può suscitare interessi... diciamo particolari...”
Mi compiaccio con me stessa, particolarmente soddisfatta per come sto coinvolgendo i suoi pensieri per concretizzare i miei dubbi.
Forse mi sto esponendo un po’ troppo, non vorrei che questo mio voler fare mi sfuggisse di mano. Mi sento sicura a voler continuare la mia strategia. Voglio proprio sapere!
“Cosa stai leggendo...”
Accosto il mio corpo al suo, sfrontata mi piego, i gomiti poggiati sulla scrivania, nell’offrirgli la vista del mio didietro esaltato dal profondo taglio della gonna, voglio stimolate la sua reazione.
Percepisco un suo immediato tremore, gli occhi risalgono il mio didietro il suo interessato sguardo si unisce ad un maldestro, quasi naturale, tentativo di allungare le mani su di un invitante, provocante, culo.
Il mio soffermarmi è quasi un invito a farlo. Volutamente, un (voluto) profondo respiro gonfia il petto. Il seno reagisce mostrando il suo opulento essere. Fingo di interessarmi alla sua lettura, mentre lui è distratto dalla mia, intrigante, provocazione.
Ancora più vicino insinuo lenta una coscia tra le sue gambe, la spingo e, senza controllo, sfioro il pacco.
Cazzo! Non sono riuscita a fermare l’istinto (voglia) di farlo!
Sforzandomi di fingere noncuranza assisto ad una immediata, violenta, reazione. Il piccolo boxer a stento riesce a contenerne un pacco che, furioso, riprende a palpitare.
Subito lo sgomento! Un turbinio di assurdi pensieri. Ho, volutamente, provocato un'erezione a mio figlio, consapevole (e con la volontà) di farlo!
Mi assale la paura, comincia a scemare quell’innocente intenzione di voler capire.
Forse ho esagerato! È il caso che lo lasci solo e che riprenda il più giusto controllo del materno ruolo. Devo oppormi all’infido crescere, pericolosa ed intrigante, di una intima emozione che, disgraziatamente, trovo stuzzicante.
“Mamma perché vai via?”
“Non voglio disturbarti...devi studiare...”
Assumendo compita il mio più giusto ruolo di madre.
Si gira, è intenso il suo guardarmi, senza alcuna volgarità, lento allarga le gambe, ostenta la sua maschia potenza che definire stupenda è riduttivo.
Un brivido percorre il corpo, lentamente cominciare ad indebolirsi, ne subisco gli effetti come fossi sconfitta dall’intrigante bozzo che, imperterrito, sbatte sull’esile tessuto del suo boxer.
Con empatia cerco di leggere i suoi pensieri, in quel bel cazzo c’è il forte desiderio, la sicura voglia, e tanta, tanta, eccitazione!
Ogni mamma deve poter gioire nel prendere atto che l’amore della tua vita cresce (e anche bene) ma altra cosa è doverne subire gli effetti.
Cerco di reagire ma mi impossibile!
È lecito per una madre sognare!
Prendo atto che quel mio momento di intime, solitarie, carezze mi ha sì portato all’orgasmo, lasciandomi godere di sensazioni di fortissimo piacere, che, purtroppo, non si è completamente appagato!
Quasi immediato è la netta conferma e, la presa di coscienza, di essere di nuovo, maledettamente, eccitata!
Dovrei, correttamente, reagire ma non riesco ad oppormi al crescere di una infida voglia di trarre piacere da una intrigante situazione che sta, inesorabilmente,
diventando inarrestabile.
Lotto con pensieri strani, assurdi:
Il mio bel guardone troverebbe, volessi, pane per i suoi denti ed io un bel cazzo per la mia fica.
Addolcisco lo guardo ammaliandolo con un sorriso, ormai succube di un incontrollato, insopprimibile, desiderio di condividere intimi piaceri, persuasa di essere capace di trasmettergli sensazioni forti come reazione al piacere che può, sicuramente, darmi il suo stupendo cazzone.
Perché pormi più giusti limiti?
Perché non approfittarne?
Lenta mi accosto di più, arruffando, affettuosamente, i suoi folti capelli ricci, chinandomi con le tette che sfiorano il suo viso, per sussurrare :
"Sai, è il caso che noi due si faccia una bella "chiacchierata"
(quest'ultima parola pronunciate con un tono di sottile provocazione pervasa da una crescente eccitazione).
“Tesoro mi pare che passi più tempo... alla finestra che sui libri...!”
lasciandogli intendere che immagino quale sia il reale motivo del suo forte ritardo con gli esami.
Perso il pudore lo provoco
“Ti piace spiare quella là... chissà se ti limiti a guardare solo lei”.
Ovviamente non gli confesso che so del suo spiarmi, non voglio mortificarlo.
Sussulta, ma continuo
"Certo non sono come quella là... ma anch’io mi difendo bene... non credi?"
In evidente impaccio limita ogni possibile sua iniziativa.
La mia eccitazione cresce incontrollata, arriva al culmine della depravazione, mi sento oscenamente troia, cedo decisa di andare alla ricerca della colpa, e vivere il piacere della perversione, indifferente al sicuro rimorso che ne seguirà.
Pronta per il mio peccato più grande, cedere al morboso desiderio di una mamma che oggi ha voglia del vero amore del suo bambino. Un amore diverso, intimo, intrigantemente peccaminoso ...pericoloso,
A fil di voce confesso io quello che avrei voluto confessasse lui!
"... sai ti ho visto come apprezzi la tua mammina...”
Frastornato non risponde.
Spudorata
“Quella là ti provoca ma so che è con me che godi..."
.... Cerco nei suoi occhi la definitiva conferma, la sua risposta è nel poggiare le mani sui miei fianchi. Lento segue le forme del provocante seno, lo sfiora quasi tremando.
Lo guardo con amorevoli occhi Non reagisco, agito lievemente i fianchi, spingo giù le sue mani. Si fa più audace, le sue dita giocano tra il taglio della provocante gonna.
Si alza, mi abbraccia, si stringe a me, avverto il segno forte della sua eccitazione.
Cedo a quello che crede essere, solo,un suo morboso desiderio.
Da quanto tempo mi desidera?
Mi schiaccio di più sul suo petto, ancheggio con il bacino sul suo per dargli l’insano coraggio.
La risposta è quella che mi aspetto! Il duro palo spinge tra le mie cosce.
Un mancamento e mi appoggio al suo petto, ascolto il crescere dei battiti di un cuore impazzito, la bocca sfiora i suoi capezzoli, sono ritti e irti, gonfi di sicuro desiderio, estremamente invitanti, ci passo su le labbra, li lecco, li stringo, li mordicchio, li succhio infine, con ardore, li bacio insistentemente.
Ascolto il salire di intensi gemiti misti di piacere, sono una supplica per non fermarmi.
Non ne ho l’intenzione!
Frenetica riprendo a torturarli, per sua e mia gioia. Non credevo che anche agli uomini potesse piacere tanto essere leccati in quel punto.
Un rivolo di eccitata saliva scivola un po' dall'angolo delle sue labbra.
“Mamma....”
Abbandono ogni residuo di vergogna, perso il controllo con fare lascivo, un lento, e sapiente gioco di lingua, raccoglie quella sua striscia di palese eccitazione. Rimane immobile ma non insensibile, la sua patta subisce un ennesima sferzata. Sento il cazzo bussare violento tra le mie gambe.
Tremo!
Maliziosa gioco con la lingua sulle sue labbra ancora chiuse. Spingo la punta, entro. Mi basta poco per risucchiare la sua, attirandola dentro la mia bocca, è immediato avvolgerla. Le lingue si intrecciano, lottano.
È un bacio lungo, intenso, pieno di una diversa, focosa, passione.
Mi lascia ai miei tremori e, lente, diventate ardite dita lente risalgono verso l’intimo taglio già desideroso del suo arrivo, si avvicinano troppo lente per il mio desiderio che cresce, allargo di quel poco, le gambe per non creare ostacolo alle sue mani.
Delicato, forse ancora impaurito, un dito stuzzica morboso il ricco ciuffetto, sfiorando, dal delicato pizzo, diventate umide labbra.
Un profondo gemito per invogliare il crescere del suo coraggio.
Superata l’esile barriera, sono due le dita che ora esplorano una fica pronta ad accoglierne il piacere. Sento, irresistibile, il fuoco salirmi mentre li bagno dei caldi, ed abbondanti, umori della mia lussuria.
Non riesco più a resistere, lui tarda a spogliarmi ed io non riesco più ad accontentarmi di quello che mi sta dando, anche se lo trovo molto bello.
Non resisto più! Tremante in un attimo lascio scivolare la stretta gonna ai miei piedi, e, veloce mi privo della magliettina. Il corpo esaltato dalla lingerie scuote il suo fare.
Lo libero dal boxer è senza slip, il suo cazzo svetta mostrando interamente il turgore di un eccitante desiderio.
È un cazzo veramente considerevole! Lo ammiro estasiata.
Quel suo violento vibrare di desiderio cancella ogni mia residuo pudore, la paura è sconfitta dalla immensa voglia di toccarlo.
Titubante lo prendo, le mani tremano stringendo una prepotente erezione pervasa da una morbosa voglia. È la prima volta che ho tra le mani un cazzo diverso, ma è come se questo lo sentissi più mio, felice di scoprire che è un cazzo che mi desidera.
Paonazzo, lento si china, sorpreso ma non più intimidito dalla mia voglia. Priva di controllo, e consapevole di volerlo, con le mani tra i suoi capelli lo spingo, lo imploro amorevolmente, ad impossessarsi della "fica". Desidero da morire la lingua, le labbra, le dita, il cazzo!
Con foga mi priva del perizoma, oscena allargo le cosce, lecca con dolcezza, prima le grandi labbra, che dischiude con la sola forza della passione, poi le piccole labbra, le attraversa, ne segue il contorno, si appropria del clitoride, spinge con forza, ci gioca, succhia eccitato il mio calore saziando la sua sete.
Brividi intensi di piacere prendono possesso del mio corpo, tremo e sto per cadere a terra se lui non mi tenesse stabilmente eretta con la forza di potenti braccia.
Pensavo di poter governare il mio fare, invece sono schiava del mio raggiunto altissimo desiderio di peccare, disposta a ricevere da lui tutto quello che vuole farmi, sottomettendomi completamente alla sua voglia di godere di me!
Coglie il senso del mio abbandono totale, si alza lentamente, mi stringe fortemente i fianchi e d'un solo colpo mi solleva da terra. Allargo le gambe avvicinando il bacino ad uno splendido cazzo. Le mani sulle forti spalle mi sostengono. Il contatto annulla ogni mia resistenza, è tanta la voglia.
Stringe saldamente con una mano un membro gigante, lo pennella sulle mie grandi labbra, ne sento la forza accostarsi alle disponibili piccole labbra, sfiorarle, spingere sul caldo e voglioso clitoride.
Gemo!
Volevo essere io a condurre il gioco della passione e ne sono stata travolta. Mi stringe più forte a sé, mi sistema meglio sul suo cazzo spinge il suo corpo, sul mio che invoca ora solo piacere e lussuria.
Il tronco di carne è pronto per un piacere che già immagino, sarà grande ed eccezionale.
Agevolo il mio scivolare lentamente su quel duro palo che palpita di desiderio. Comincia a muoversi lentamente, una grossa cappella pettina le piccole labbra, la fica si allarga per richiudersi sulla sua carne in un abbraccio appassionato.
Un attimo e mi trafigge!
Il duro cazzo risale velocemente dentro la fica tenendomi sospesa in aria, è violenta una emozione nuovissima unica, mi sembra di vivere sospesa, magnificamente trafitta da un cazzo che, muovendosi e gonfiandosi dentro di me, accentua una dimensione del piacere, mai vissuta nuova. Bellissima!
I suoi sono colpi alternati, forti e leggeri, improvvisamente si ferma, mi da un bacio rapido e appassionato che mi toglie il respiro, rapido mi priva del reggiseno, le mie tette strette al suo petto gli procurano nuovo piacere, sussurra a fil di voce :
"Voglio spingerti verso il paradiso"
Balbetto sillabe incomprensibili, in uno stato di eccitazione sconfinata, poi finalmente ammetto la mia sconfitta "Andiamoci assieme...”
Comincio a dondolarmi in avanti e indietro con il bacino, sento il cazzo forte e caldo rizzarsi ancora di più, prepotente premere sul clitoride e trasmettermi intensissimi brividi di intensa passione.
Sto scopando come mai ho fatto, sospesa in aria, ed è solo il piacere, tanto, tantissimo piacere che mi sta facendo impazzire.
Ed è tutto merito di mio figlio!
Dondolo sul suo cazzo, padrona del suo piacere che esalta, ed esaspera, il mio. Ciondolo violentemente la testa in preda ad una fortissima eccitazione mentre con la bocca tortura sensibili, grossi, capezzoli.
È l’estasi!
Gli unici rumori sono i nostri respiri, affannosi e felici, che crescono di intensità al ritmo del suo possedermi. In piedi i suoi suoi colpi fanno sobbalzare il seno che reagisce con lussuriosa danza solo per i suoi occhi.
Decido di dare una svolta improvvisa a quella galoppata, tendo le braccia aggrappandomi alle sue poderose spalle, stendo il corpo con le gambe che incrocio al suo bacino così ricevo ancora più piacere dai suoi poderosi colpi che mi trafiggano dal basso.
Infierisce ancora con spinte, forti, terribili, potenti, lussuriosamente magnifiche.
Brividi, forti e violenti, mi stanno facendo impazzire mentre con la sola forza del suo cazzone mi solleva, un lungo sospiro e infine sborra, sborra tanta di quella sborra da sembrare un fiume in piena, la cui onda straripa inondandomi la fica.
Per goderne appieno mi stringo forte al suo collo e per non perdere quel contatto stupendo allargo le gambe e mi abbandono su di lui che continua a reggermi saldamente con il suo stupendo attrezzo infilzato nelle mie carni
Anch’io godo senza mascherare, né la voglia, nè il piacere. Sfogo il mio godere“SSSSIIIIII....”
È un orgasmo violento coinvolgente, liberatorio tutto il corpo trema al raggiungere del peccato.
Sfogo la mia lussuria con un urlo, voglio che sia percepito da quella la, il solo immaginarla che possa vedere come mi sono riappropriata del mio bambino, libera un grido da vera troia che materializza la mia immensa gioia ad un nuovo, intimo, coinvolgente ruolo di mamma!
Nel silenzio che cala in camera, vivo intensamente questo momento per niente preoccupata di ciò che ho fatto, e degli effetti che ne deriveranno. È solo l'inizio di un viaggio pericoloso ed affascinante, vivere un amore diverso, completo per un piacere infinito.
Il piacere del peccato!
Ancora abbracciata forte a lui mi accorgo che l’ardore della sua passione ha spinto i nostri corpi vicino alla finestra della sua camera.
Sfrontata
“Sono brava come quella là”
D’istinto mi volto, la vedo, appoggiata alla parete, la camicetta completamente sbottonata, la gonna raccolta sul bacino, a gambe larghe sugli alti tacchi, mi guarda sorride mimando il battito delle mani.
Anche lei ha spiato il mio peccato e, ne ha sicuramente, goduto!
Secondi dove non so se gridarle la mia vergogna o sorridere alla sua sfacciataggine. Ma è il sorriso sornione che le rivolge mio figlio che blocca ogni mia reazione.
Mi basta niente per capire. Tutto mi appare più chiaro.
Ha visto mio figlio spiarmi, e si è prestata complice in quella strategia che stamattina mi ha coinvolta convinta che, gelosa, avrei ceduto.
Dovrei ringraziarla!
“Sei tu la mia vera troia...una splendida troia"
Il vederla non spegne il mio desiderio, anzi fa crescere ancora di più la mia voglia di lussuria.
Scendo dal suo corpo, scivolo a terra, in ginocchio davanti a lui, guardo l'uccello ancora turgido, I suoi 19 anni sono tutti in quel magnifico palo di carne che sputa eccitazione.
Ne sono meravigliosamente attratta!
È frenetica la voglia di assaggiare il sapore del mio piacere dalla sua sborra.
Voglio provare!
Il pensiero mi provoca una sensazioni divina.
Dal dolcissimo forellino della cappella colano gocce di sperma, le accolgo sulla lingua, li assaporo, è un sapore dolce e aspro.
Ingoio la cappella, la strizzo tra le labbra, ne estraggo gocce ancora calde e ricche di passione.
Comincio a succhiare affamata e assetata, sento in bocca il cazzo farsi ancora più duro.
Le sue mani accompagnano i miei movimenti, spinge il mio capo sino a far arrivare la cappella in gola.
Respiro profondamente e riprendo a succhiarlo.
Alzo gli occhi cerco i suoi suoi, vedo solo passione, volto lo sguardo verso quella finestra, la vedo con entrambe le mani darsi piacere godendo del mio eccitante fare.
Nel guardarla tutta la mia gratitudine per avermi fatto scoprire il vero amore di una mamma....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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