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L’amore di madre


di geppettino2003
25.12.2023    |    22.094    |    7 8.5
"Così abbandonare l’essere amorevole mamma e cedere, offrirsi con ferma l’intenzione - solo per una notte - una lunga notte per condividere un intenso diverso..."
Ancora un lungo racconto per Chiara. Quella sua metamorfosi da crisalide in splendida farfalla, incidere nel rapporto con l’amorevole figlia. Nel suo bisogno di confessare l’assurdo farsi strada l’opportunità di un più intenso modo di vivere l’amore in famiglia.
Una mamma è sempre una mamma!

I pensieri d Chiara
Adesso non ho più timori, nessuna inibizione, alcun pudore. A mio figlio il merito del mio ritrovato piacere, avermi fatto scoprire cosa vuol dire godere veramente.
Dopo anni di desideri repressi, di costrizioni subite, di fantasie offese, finalmente rendo concrete quelle mie voglie condannate. A lui devo l’aver riscoperto il mio corpo, ha saputo risvegliare la mia vera indole, quello che voglio, essere la femmina offesa per lungo, troppo, tempo.
Ora sto vivendo quei sogni che, giorno dopo giorno, trasformano desideri, e voglie, in intriganti, e trasgressive, emozioni. Sono tornata in un mondo reale, felice del mio ritrovato essere. Vivo il mio corpo con un alto piacere, non solo fisico ma anche mentale godendone in un turbinio di continue, intense, emozioni.

Da donna ho ripresa il mio essere, esaltando il mio propormi sensuale. Sono innamorata di nuovo, felice della mia metamorfosi da anonima donna in essere provocante.
Da femmina ho riscoperto l’intrigo, la realtà superare la fantasia e non pormi più imposti limiti, consapevole che il piacere non è solo viverlo ma, nel cercarlo, condividerlo.
Nell’amare mio figlio non mi concedo, mi offro. Con lui non scopo, faccio l’amore!
Da troia vivo intensamente il piacere che mi sa dare un cazzo sempre pronto a soddisfarmi. Ho sempre voglia di fare l’amore con alto il desiderio di godere di, e con, mio figlio. Nel mio darmi, approfitto di ogni occasione per scoprire nuove emozioni. La trasgressione sfidare l’intrigo e, nell’essere insaziabile, ritrovarmi esibizionista.
Da madre so che è sbagliato per come sto vivendo il rapporto con mio figlio, ma lui mi ha donato l’opportunità di una seconda vita, e sentirmi a 62 anni come una bella 30enne mi ripaga di una decisione che è stata difficile, dura e sofferta.
Ma sono felice che sia successo. Con lui mi fa sento ancora desiderabile, e se una persona ti fa sentire bene e amata è sbagliato dimostrarle il proprio amore?

Un solo cruccio, divido il mio diverso essere madre con mia figlia ignara del mio intimo segreto!….

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Il seguito di Chiara nel racconto di Alessia, la figlia che, scoperto un diverso amore di mamma, ne resta prima sconvolta, poi lentamente affascinata e dopo intimamente coinvolta.

Dal suo rientro dalle ferie in Grecia, trascorso insieme a mio fratello Giorgio, è passato quasi un mese. Quel suo solito tran-tran in casa completamente cambiato. Accorgermi del mutare del suo atteggiamento, del suo essere tornata felice. È molto più sciolta e più sicura di sé, noto il suo piacevole proporsi nel vestire, spingersi anche ad uscire in modo molto più spigliato, azzardando una maggiore sensualità quasi a sfidare il suo ritrovarsi piacevolmente, sexy.
Ne sono contenta!
Negli ultimi anni di vita di coppia il suo bel viso, lentamente si è privato dei radiosi sorrisi, l’indole gioviale, piano piano si è spenta, il bel corpo appassirsi, apatico l’atteggiamento nel subire il lento scandire del suo tempo.

Non ho parole per ringraziare Giorgio per aver sacrificato il suo privato per starle vicino. La sua presenza in casa è stata la soluzione ideale per alleviare, in entrambi, il grande dolore per la morte di papà.

Adesso percepisco un qualcosa nel suo palese cambiamento, perso quel suo essere anonimo, e non riuscire a darmi una spiegazione al suo ostentare, anche in casa, un intimo diventato accattivante.
Non capire perché, ancora, non si è confidata con me. Eppure ci siamo sempre dette di tutto, siamo state sempre sincere, ci siamo raccontate ogni momento della nostra vita e, negli ultimi anni, ho ascoltato il salire dei suoi patemi. Ho sofferto alle confessioni di una donna ferita.

Quei suoi quindici giorni fuori dal suo mondo hanno, certamente, contribuito alla sua mirevole metamorfosi.
Inevitabile chiedermi quali i motivi.
Assalirmi una certezza : Finalmente scopa!
Anzi, dovessi essere sincera, ricordando i suoi pensieri, credo sia lei a farsi intensamente scopare.
Dovrei essere risentita, ove il mio dubbio fosse reale, invece sono contenta per lei che, dopo lunghi cinque anni di grande sofferenza, e rinunce a particolari intime voglie, abbia trovato il senso del suo mondo reale.
Un segreto che, volutamente, mi nasconde! Mi dispiace moltissimo non condividere con lei quell’essere tornata a gioire di momenti particolarmente caldi.
In mente farsi strada molte domande, tante richieste, sino a determinarmi nel volermi accertare con il bisogno di sapere.
Decidere di scoprirlo presentandomi a casa sua.

Sorpresa mi riceve, i capelli arruffati, le gote rosse, negli occhi lucidi chiaro il disagio nel tentativo di coprire il nudo seno sotto una trasparente vestaglia.
Giorgio sul divano con corti boxer, a petto nudo, gambe incrociate e mani sulle ginocchia.
Un veloce convenevole e, seduti tutti e tre al tavolo, esordire del mio piacere nel vederla tornata felice, compiacermi del suo rinascere come donna e, ferma, chiederle cosa ancora non so.

Cauta il ricordarmi di una vita normale, passata piacevole e senza fronzoli, ma con mio padre non è riuscita ad essere se stessa. La femmina!
Richiamare la scialba vita di coppia, le sue prime fantasie per rivitalizzarlo, il rifiutarlo da parte del suo uomo, le sue lunghe e solitarie notti. I giorni passare e soffrire.
Il dolore alla sua morte. Il conforto ricevuto da Giorgio. Negli ultimi cinque anni di vita in comune si sono sostenuti a vicenda, offrendosi reciproco conforto e condividendo ogni momento. Giorni, settimane, mesi, trascorrere e ritrovarsi sola davanti al grande specchio della sua camera e chiedersi se la sua vita doveva finire a soli 57 anni.

Al mio incalzare prime velate ammissioni. La voce spezzarsi nel ricordare momenti, certamente, difficili sino ad ammettere un suo bisogno di un diverso amore nato in casa spontaneo e condiviso.

Nel mio non capire, insistere ed assalirmi un primo dubbio.

Con Giorgio alle sue spalle, le mani sul collo quasi favorire il suo amorevole confessare che l'amore che ha per me non è cambiato, ma a quello che ha per mio fratello si è aggiunta una intensa passione.

Due grosse lacrime segnare le sue gote nel rendermi partecipe del suo subire un assurdo gioco del destino farle scoprire che con Giorgio poteva ritrovare se stessa. Così cominciare a crescere un intimo travaglio, la paura unirsi alla vergogna e, nelle sue solitarie notti in corpo, salire un fermento nel reclamare una più intima attenzione e, per quanto tentasse, non riuscire ad opporsi alla presenza di un uomo accanto.

Il suo confessare sconvolgermi basita ascolto il suo ammettere l’incesto!
Avrei dovuto capirlo nel percepire, interpretare, il profondo significato degli sguardi di Giorgio in casa. Ho voluto rifiutare segnali chiari. Pur in mia presenza, non volere dare un senso a quel fare di mio fratello, il suo osare, azzardare tocchi rubati, mascherare una palese eccitazione trasparire chiara. Ed anche lei non essere stata capace di nascondere sorrisi maliziosi, occhiate pervase di lussuria. Convinta di non essere vista, lasciarsi andare a più di una intrigante provocazione.
Darmi della stupida nel dare a quegli atteggiamenti la più comoda delle giustificazioni.
Quei miei dubbi diventati ora certezza.
Scioccata, reagire in modo scomposto, offenderla, urlare il mio dissenso, darle della troia e lasciarla in lacrime con Giorgio accanto, in silenzio, offrirle un dovuto conforto.

Poi lunghi giorni a seguire, struggermi mille pensieri, solo rabbia e schifo pervadermi nel cercare un, difficile, senso a quanto non volevo potesse essere scontato.
Superato un primo momento di spiacevole sorpresa, lecito chiedermi quale è il limite, quale la barriera che, oltrepassato, può giustificare una scelta difficile per legittimare quel diverso sentimento di amore che la lega, indissolubilmente, a noi figli.
Un amore puro quello di madre, passionale, e felice, quello di donna.

Pur con alto il disgusto, cominciare a subentrare il bisogno di sapere quando quel suo puro sentimento di amore si è trasformato, quali i pensieri che lo hanno accompagnato, quali le fantasie, come vive quell’intimo sporco momento, quale il suo piacere, e come può essere felice il suo dopo.
Pensieri che dovrei abiurare ed invece approfittare del suo ruolo di nonna e, nel nostro essere sole, cominciare a chiederle di più, nel voler sapere.
Capire per volerla assolvere!
Una estenuante attesa come aspettasse fossi io a toccare l’argomento, chiaro percepire il suo bisogno di volersi aprire e farlo non certo per giustificarsi.

Aver sorpreso Giorgio darsi un solitario piacere guardando un porno amatoriale. Scossa non reagire, non dire o fare nulla, inerme assistere all’intenso suo godere e, nell’incrociare il suo sguardo, assalirle il dubbio che in quel suo morboso momento ci fosse un fare a lei dedicato. Lasciarmi intendere dell’intimo suo travaglio, dei suoi patemi, delle ansie, nelle sue solitarie lunghe notti ritornare assurde fantasie, desideri, intime voglie, e risvegliare il suo vero essere.

Avviare una lotta con se stessa nel cercare di contrastare il tornare delle intriganti emozioni cercate nel tempo, ma represse, e condannate, per tanti anni.
Sconfitta quella sua iniziale vergogna, lentamente, subire i tremori nell’avere accanto un uomo e non un figlio. E quell’essere maschio indebolire sempre di più la madre e sfidare quel suo voler essere femmina, nel
non riuscire a cancellare dalla mente quel suo morboso attimo di perversa eccitazione.
Giorni trascorrere e non trovare la forza per opporsi ad un assurdo desiderio sconvolgerla.

Nel voler scoprire una assurda verità, sorridere sorniona ai continui abbracci dell’amato figlio, alle sue delicate carezze crescere piacevoli tremori, il respiro spezzarsi ad umide labbra scorrere a fil di pelle sul collo ed unirsi ai suoi lunghi e caldi sospiri.
Accorgersi che quel fare lentamente stavano trasformando le sue emozioni in qualcosa di diverso, cercato voluto, ma non avuto. Così abbandonare l’essere amorevole mamma e cedere, offrirsi con ferma l’intenzione - solo per una notte - una lunga notte per condividere un intenso diverso amore filiale.Ritrovarsi a tremare alla potenza di un superbo membro, gioire di un piacere scordato, godere di momenti dimenticati.
In quella notte in testa null’altro!
Poi assurdi pensieri attanagliarla con lui accanto ed al mattino, la vergogna sciogliersi ad un suo caldo abbraccio, confessarle il suo amore per lei, il corpo fremere al suo stringersi nudo a lei ed il piacere travalicare l’amorevole ruolo e, ritrovarsi di nuovo femmina pronta a vivere una seconda vita.
Dopo il suo continuo pretendere!

Le sue parole farmi abbandonare la rabbia, pur confusa cercare un senso al suo soccombere ad un bisogno. Il mio dissenso affievolirsi, comprendere la donna ma ancora non riuscire a giustificare la mamma, nell’accettare un’assurdo, sofferto, rapporto che la rende molto felice.
Da donna ammiro il coraggio con il quale ha affrontato un problema certamente non facile da gestire. Il suo essere madre, amorevole ed affettuosa, le ha dato la forza per trovare le giuste parole per differenziare l’amore dell’essere madre con l’esigenza di sentirsi ancora donna.

Nel mio volerle bene cercare di dare un senso a quel sentimento di amore diverso, ricostruire Il nostro bel rapporto farlo tornare come prima, approfittare dei nostri pochi minuti e trovare il coraggio di chiedere di più con forte l’esigenza di capire meglio.

Resto coinvolta dal suo lento aprirsi, confermarmi che è la travolgente passione a governare il loro rapporto, senza scendere mai nei particolari per la sicura paura che oltrepassare la barriera del lecito possa farla etichettare per una troia.
Netta l’impressione che non voglia correre il rischio di perdere il mio rispetto. Un lusso che come mamma non intende correre!

Con sempre alto il mio bisogno di sapere, cercare ancora verità assurde. Ascoltare il suo, diventato, accattivante confessare e dalle sue parole, senza volerlo, cominciare ad immaginare quella sua intrigante metamorfosi della madre in calda femmina.
Dalle sue sincere ammissioni una forma di empatia impormi di sfruttare ogni occasione per tornare sempre più spesso sull’argomento. Voglio conoscere gli intimi particolari!
Arrossire al suo cominciare ad arricchire i morbosi momenti del suo ritrovato piacere, soffermarsi sulle intense emozioni che hanno restituito al suo corpo la gioia del sesso. Confessarmi che nulla è costruito, in casa basta uno sguardo, un movimento, per accendere la passione e lasciarsi rapire dal piacere. Lasciarmi intendere di aver scoperto tante nuove posizioni, aver provato il sesso orale, gioito dell'anale e del divertirsi anche con tanti giochini erotici.
Ascolto il trasporto della sua confessione e mi ritrovo ad essere, anch’io, felice dei suoi momenti e nel salutarla con un forte abbraccio chiaro percepire un suo intenso tremore nel darmi un bacio.

I giorni a seguire, continui pensieri attanagliarmi, ancora il bisogno di sapere di più. Non mi interessa più sapere il perché ma voler scoprire il come la potenza di un cazzo può rendere così felici e sensuali.
Dai miei ricordi adolescenziali rivivo il rapporto con mio fratello, nel nostro litigare, a volte accapigliarci lasciandoci andare a tocchi e, complici, nel suo superare l’azzardo scoprire chiaro il disegno di un signor cazzo che sembrava volergli esplodere negli stretti boxer indossati.
Cosi salire la mia curiosità anche su Giorgio. Sapere come è a letto, se è meglio di mio padre, cosa le offre in quei momenti che non ha avuto.
Saper distinguere i due uomini, un rapporto impossibile da paragonare, è un amore differente, sorniona lasciarmi intendere che Giorgio è un focoso amante e, grazie alla sua forte passione si è ritrovata molto più libertina godendo dei piaceri del sesso con sensualità ed intrigo.
L’espressione del viso darmi palese il suo trasporto, come se alle parole una forte emozione l’accompagnasse a rivivere quei suoi piccanti momenti.

Una lotta impari con me stessa nel voler capire. La mia parte razionale doverla ancora condannare, l’amore di figlia sapere di più per assolverla. Cosi invitarla ad uscire, da sole cercare quelle verità che solo noi donne sappiamo percepire. Una forma di complicità non tra madre e figlia ma tra amiche che si aprono a confidenze piccanti.

Come voler pretendere il mio ammirarla e compiacermi nell’avere una mamma ancora una gran bella fica, proporsi casual. Il peso degli anni non incidere su di una bella figura. Jeans bianchi, una corta magliettina, niente di provocante a parte i bordi di un perizoma il cui accattivante nero traspare chiaramente dagli aderenti jeans. Alti tacchi per valorizzare il bel culetto e slanciarla nel suo sentirsi veramente gnocca.
Mi è tangibile la sua gioia del momento. L’espressione del viso lasciarmi immaginare di aver appena fatto una appagante, e travolgente, scopata e di aver goduto della potenza di un bel cazzo.
Insistere nel volerlo sapere e un suo malizioso sorridere confermalo!

Senza volerlo ritrovarmi a fantasticare sul suo piacere rammaricandomi del mio.

Approfittare del nostro tempo per una conversazione con animi più sereni, poi come percepisse il mio disagio approfittare per chiedermi delle mie notti.
Ammettere di un rapporto normale tra alti e bassi, ma dover prendere atto che l’intimo è diventato statico, a letto c’è più di una défaillance. Il mio lui non è più come prima, come se alla passione sia subentrata una forma di rispetto al mio essere affettuosa madre e rispettosa moglie.
Sorprendersi e non capire come un giunonico corpo da modella, un seno bello e prosperoso, che sta su da solo, un fondoschiena da invidiare nel suo perfetto disegno, possano essere trascurati e privati del piacere di condividerne costantemente il sicuro, e piacevole, tremore di un corpo che gode.

Nel confessarmi che per merito di un trasgressivo intimo ha ritrovato il piacere dell’essere sensuale, intrigante e provocante, suggerirmi un cambiamento per vivere quelle sue stesse forti emozioni. Come se nelle sue parole ci sia l’intenzione di risvegliare una parte del mio presente assopitosi negli anni.

Sensuale ostenta il reggiseno indossato volutamente di taglia più piccola per esaltare, per il suo uomo, la morbidezza del delicato seno. Un intimo molto apprezzato da Giorgio.
Al mio vestire piuttosto attillato e
particolarmente scollato, mi suggerisce di valorizzare il mio décolleté con azzardata lingerie.
Al mio oppormi sorridere nel convincermi a trasformarmi intimamente troia per il mio uomo. Solo un attimo ed abbandonato il dissenso, euforiche girare per negozi con evidente la sua intenzione a coinvolgermi complice in scelte di intriganti capi, i più provocanti per attizzare il mio uomo. Accattivanti reggiseni in pizzo, minuti perizomi per esaltare il bel culetto, lunghe vestaglie di seta e raso che, nella giusta trasparenza, lascino apprezzare un corpo nel seducente gioco notturno del vedo non vedo. Tutto per rinvigorire le mie calde notti.

Civettuola farmene provare uno piuttosto trasgressivo, direi quasi osceno, confessarmi che ne ha uno uguale ma che l’effetto sul mio corpo merita molto di più che un semplice apprezzamento.
Le mani tendersi verso il procace seno, sfiorarlo, quasi accarezzarlo, e nel sorridere confessarmi che lo ha sempre invidiato. Lo sguardo cercarmi come volesse valutare la mia reazione.
Pochi minuti e ritrovarci sedute a sorseggiare un aperitivo. Senza più inibizione, quasi naturale parlare di quello che, rispettivamente, facciamo a letto, di cosa ci intriga di più del sesso, dei nostri desideri, delle reciproche fantasie. Aprirci ancor di più, come mai accaduto, e al suo confessare, salire il mio alto interesse nell’apprendere intimi particolari vissuti che io con mio marito non ho mai fatto. Chiederle ancora e lei andare oltre, disponibile nel trasferirmi le sue emozioni, per la prima volta in modo più sfacciato nei riscontri alle mie domande, ed io lasciarmi coinvolgere, ed intrigare, dalle sue risposte.

Confermarmi dei suoi piacevoli risvegli al mattino per iniziare la giornata con il piacere, aspettarlo sotto la doccia, farsi prendere in cucina appoggiata sul tavolo alla pecorina. A volte, piuttosto che niente, quando è già vestito sulla porta di casa in ginocchio davanti a lui, aprire la patta per donargli il piacere di un bel pompino. Scoprire che le piace stringere tra le labbra il sesso dì Giorgio ancora floscio e sentirlo allungarsi ed indurirsi nella bocca, nel crescere modellarle le guance. Ha imparato ad alternare le labbra e la lingua per ridare vigore alla sua potenza sino a gioire di una esplosione di piacere ingoiando tutto il suo caldo seme.
La guardo con occhi non di rabbia ma di curioso piacere nello scoprire che prima di uscire oggi ha goduto alle emozione che sa dare un magnifico pompino.
Ancora un intima emozione nel confessarmi, con dovizia di particolari, del suo immenso piacere nell’offrire il suo lato B.
Nel concederlo poi pretendere!

Essersi ripresa la sua libertà sessuale ed andare oltre. sino al punto di scoprirsi esibizionista. Farsi scopare con la paura di essere scoperti trasforma la tensione del momento in devastante eccitazione, e il piacere che ne deriva accentua il suo intenso godere.
Arrossisco ad una palese vergogna. Frastornata vivo quel suo forte cedere alla fantasia nel ritrovarsi finalmente la troia sognata. Etichettarla tale ma senza l’intenzione di offenderla al contrario sale la mia invidia! Nel suo percepirlo le mani stringere forti le mie e sconvolgermi ancor di più nel confessarmi di voler soddisfare il suo ritrovato piacere arricchendo il suo essere con una ulteriore eccitante fantasia che da un bel po’ la stuzzica: - Fare sesso a tre con Giorgio e un’altra donna - convinta che solo una donna sa come esaltare il piacere di una donna!
Occhi lucidi pervasi di lussuria confermarmi una sua intensa emozione. Le mani passare tra i capelli, la lingua inumidire labbra rinsecchite e interrompere un lungo, e profondo, sospiro.

Una confessione che mi raggela!
Farsi tardi il dovere rientrare a casa, salutarla e, nel suo baciarmi, netta la sensazione di tramare ad una intima emozione nello sfiorarmi le labbra e, sibillina, sussurrare che casa sua è sempre aperta per ogni mia domanda o voglia e quando c’è amore non ci si deve mai limitare!
In macchina rimbalzarmi in testa quella sua, ultima, fantasia che si unisce al suo pensiero, diventando difficile il mio scuotermi!

A tarda notte un suo whatsapp ringraziarmi delle piacevoli ore trascorse assieme e confessare che prima di uscire era molto agitata, ma il mio saperla ascoltare le ha restituito la gioia dei recuperati nostri intimi momenti, forte il suo desiderio di poterli arricchire di nuove emozioni.
Anticipa il mio riscontro e con voce bassa chiedermi se avessi indossato l’intimo acquistato, e di cosa avesse detto mio marito.
Sorpresa di me stessa, senza alcuna vergogna o pudore, non solo confermarle di averla ancora indosso, ma confessarle di una mia mega notte di sesso, di aver risvegliato un piacere intenso, forti emozioni portarmi a godere non solo con il corpo ma anche con la mente.
Contenta ringraziarla per i consigli. A lei il merito!

Maliziosa lasciarmi intendere di aver indosso la stessa trasgressiva lingerie, e di avere intrigato e, particolarmente, eccitato Giorgio per la sua passionale notte. Un rapido scambio di pensieri, poi un suo saluto per lasciarmi intendere la sua notte ancora lunga dal trascorrere con Giorgio accanto. La mia esauritasi in un solo momento, per quanto intenso, rimasto solo quello!

Al mattino, al suo riprendere il ruolo di nonna, intimamente coinvolta non controllo i pensieri nel lasciarmi sfuggire di aver goduto come da molti mesi non accadeva, il corpo tremare sotto i colpi di un rinvigorito duro cazzo. Non confessarle però che la mente accompagnarmi al piacere con il pensiero al suo corpo fremere dalla passione del potente cazzo dì Giorgio.
Curiosa farmi coinvolgere dalla sua nel chiederle soprattutto quante volte lo hanno fatto.
Raccontarmi del suo sensuale proporsi a Giorgio sul divano già intrigato nell’apprezzare il suo eccitarlo con plastiche movenze, baciarlo, le labbra percorrere il viso, lentamente sul petto, piano arrivare ad un duro cazzo, prenderlo in bocca, inumidirlo per bene con la punta della lingua per poi lasciarsi possedere, cavalcandolo selvaggia come una matta. Godere più volte, ed ogni volta, con sempre maggiore piacere
Stupita ascolto, l’emozione prendermi, la curiosità salire e con essa una diversa emozione prendermi. Continuo mordermi il labbro inferiore, con difficoltà reprimo una incontrollata eccitazione nel subire il diffuso calore spargersi tra le gambe ed accorgermi di essere bagnata!

Poi il mio quotidiano assorbirmi, l’intera giornata trascorrere continuamente distratta da pensieri che, senza apparente volontà, si trasformano in azzardate fantasie, e non riuscire ad impormi dal rifiutarle.

Ancora sveglia a tarda notte un mio messaggio chiederle della disponibilità a fare due chiacchiere. Al suo offrirsi confessarle del mio essere un po' triste, accanto il mio uomo dormire senza aver nemmeno notato il fermento di un corpo avvolto dalla vestaglia sexy che ho indossato ed Il prosperoso seno disponibile per il mio piacere.
Ferma l’intenzione di offrirmi per soddisfare una salita voglia di assaporare violenti schizzi in bocca.
Il suo rifiutarmi offendermi.

Immediato ricevere una sua foto con indosso una trasgressiva lingerie. Uno stretto corpetto fascia la suo figura, il delicato seno valorizzato da coppe a balconcino, quasi inesistente il perizoma e una preziosa seta fasciare tornite cosce. Ammiro il suo essere una splendida strafica e, senza indugio sfacciata chiederle se ha già fatto sesso. Al suo ammetterlo. darle della donna fortunata.
Sfrontata confermarmi che ora, sdraiata di spalle, ha Giorgio ancora tra le gambe, chino sta raccogliendo caldi umori dall’umida fica, la punta della lingua li sparge nell’invitante spacco, il cazzo lucido di eccitazione pronto a sbatterla selvaggio per il resto della notte, prendendosi il suo lato migliore: lo splendido culetto!
Pochi secondo trascorrere ed ascoltare respiri spezzarsi, parole quasi sillabate e profondi gemiti coinvolgermi al salire di un suo intenso profondo sospiro.
Si perché non resiste più vuole farsi inculare!
La voce di Giorgio esalta il suo essere splendida troia lasciando alla mia fantasia di immaginare una situazione fuoco e fiamme. Sale la mia di eccitazione!
Salutarmi e ribadirmi a fil di voce che la sua porta di casa è sempre aperta per tutto ciò che io possa volere e desiderare.
Eccitatissima, il mio uomo accanto dormire, e non riuscire ad oppormi al crescere di un assurdo desiderio. Le mani accarezzano un vellutato seno, le dita darmi piacere nel pizzicare i diventati sensibili capezzoli, il respiro farsi lungo, difficile trattenere il mio gemere quando un dito si perde tra il taglio di calde labbra.
Un attimo, neanche un secondo, e l’intero mio corpo freme al sopraggiungere di un intenso piacere con un assurdo pensiero sconvolgermi. Assalirmi la voglia di godere come loro e la vergogna subentrare.

I giorni a seguire il tutto attanagliarmi! Quel suo peccare cominciare a soccombere e, nella mia mente farsi strada l’invidia per il suo piacere nel dover prendere atto che a me manca quel perverso godere.
Ammetto a me stessa che non è più solo curiosità, comincia ad esserci altro, ed assalirmi la paura!
Averla reso partecipe del mio desiderio di trasgredire, voler scoprire un diverso modo di vivere il sesso e dover riconoscere che il mio uomo non è capace a concedermene le opportunità.
Per l’amore che mi lega a lui non mi ha mai sfiorato il pensiero di tradirlo, ma è alta la mia voglia di godere, e mi piacerebbe tanto lo facesse con la stessa travolgente passione di Giorgio, ed emulare mamma nel voler condividere l’intenso piacere.
La vergogna pervadermi nel dover far prevalere la mia parte razionale, impormi di non cercarla, non sentirla, ne vederla. Circostanza che si unisce al suo non chiamarmi.

Due giorni, di un lungo mese, trascorrere e non abbandonarmi i continui pensieri a quei suoi peccaminosi momenti con Giorgio, a quel suo duro cazzo, della sicura potenza che sa esprimere, del come sa farla godere con la mente libera dal peccato.

Ritrovarmi così al buio della mia notte con i diventati, costanti pensieri accompagnarmi. Il silenzio favorire piccanti fantasie, certa del sicuro momento di piacere di mia madre e salire forte il mio desiderio di godere, ma il mio uomo accanto sempre dormire.

Ai miei dilemmi il display dell’iPhone illuminare la notte, un suo messaggio offrirmi la sua compagnia, come se immaginasse del mio essere sola.
Consapevole del profondo sonno del mio uomo, avvio una videochiamata.
Ascolto una voce bassa e sensuale nel suo essere a letto con indosso la più trasgressiva della sua preziosa lingerie. Vedo accanto a lei Giorgio sicuramente esausto, tra le braccia dì Morfeo.
Solo attimi e compiacersi del mio essermi proposta per una notte che volevo fosse di intensa passione e, invece, ritrovarmi seminuda, sola e, particolarmente, intrigata.
Subito, dolersi per due giorni difficilissimi dal trascorrere con forte il pensiero di me, senza fronzoli, aggiungerei di aver percepito che anche in me ci sono i suoi stessi desideri, le eccitanti fantasie, la stessa sua voglia che anch’io, per come ha subìto lei per lunghi anni, reprimo.
Non vuole che ne soffra!
Abbiamo lo stesso sangue, gli stessi geni e, quindi, le identiche voglie. Certa che a letto io sia come lei calda e, particolarmente, esigente.
Basita ascolto, senza avere la capacità di reagire al crescere del suo respiro nell’accarezzare a fil di pelle la conturbante figura. Sento il salire del suo gemere ai leggeri tocchi di vogliose mani. Vedo il suo corpo tramare.
Subentrare la certezza che non vuole parlare, vuole godere.
Sfacciato il suo desiderio di voler risvegliare il mio essere intimamente troia nell’invitarmi ad aprirmi, liberare la mia fantasia condividendo la sua in un nostro momento di reciproca intima emozione.
Geme!
Sorpresa comincio ad intrigarmi, confusa ammetto che mi piacerebbe assecondarla, sarebbe bello ma è impossibile, se il mio uomo si svegliasse sarebbe un casino.
Immediato sussurrarmi che, ove succedesse, superata la sorpresa, saprei come trasformare la vergogna in una sconvolgente scopata.
La sua inaspettata fantasia mi intriga accende il desiderio, mi spinge a sognare. Inibita dal suo fare mi è spontaneo seguirla. Le mani lente risalgono il mio corpo, le dita giocano con diventati sensibili capezzoli.
Tremo anch’io!

Al suo apprezzare l’opulento mio seno, confessarmi di aver dovuto frenare l’istinto di palparlo nel camerino. Altissimo il desiderio di offrire alle sue delicate mani le mie morbide mammelle, alle sue dite di sfiorare i grossi capezzoli, alle calde labbra di baciarli, ad una bramosa lingua accarezzarli e alla bocca di godere al salire dei miei sicuri tremori.
Confessa, senza remore, che se lo avesse, ora lascerebbe alla sua fantasia di spaziare nel perverso.
Al suo intrigarsi curiosa chiederle del come, cosa, farebbe.
D’impeto ammettere del forte dispiacere di non poter godere di una eccitante spagnola, voler tremare alla forza di un bel duro cazzo stretto tra meravigliose mammelle.
Incontrollata cresce in me la sua stessa eccitazione, mi lascio trasportare complice verso un sicuro, intimo, forte, intenso quanto assurdo, piacere. Con le mani stringo l’eccitato mio seno, immagino di accarezzare la splendida asta di Giorgio, spingere la tumida cappella sulle mie labbra infuocate, la vogliosa lingua raccogliere le prime gocce del suo piacere e trasferirle ad una avida bocca.
Sale il suo gemere empatica al suo fantasticare su quel duro cazzo palpitare frenetico pronto a schizzarle in viso l’essenza di un caldo seme.
Sconvolta ascolto il suo godere e, sussurrando il mio nome, chiara l’intenzione di voler condividere solo con me l’altissimo suo piacere.
Due mie dita sconvolgermi tra intime labbra e dover mordere le labbra per non urlare il mio di godere!

Solo quando i nostri respiri tornano quieti, lasciarmi chiaramente intendere che basta poco per raggiungere la felicità assoluta, ed io ammetterle di aver vissuto un momento fantastico!

Ma per lei è solo l’inizio!
Morboso chiedermi se sono ancora eccitata per come lo è lei adesso con accanto Giorgio che, risvegliatosi ha seguito il nostro piacere, ora pretende il suo maschio momento.
Forte la sua voglio di andare oltre, anche suo figlio ha diritto al piacere!
Lento il suo sdraiarsi sensuale sul corpo di mio fratello, offrire il ricco ciuffetto alla sua bocca con forte la voglia di fargli assaporare l’essenza di femmina eccitata.
Palese volermi trasmettere l’intensa emozione davanti ad un cazzo che, ora, apprezzo in tutta la sua imperiosa forza.

Al crescere dei suoi sospiri, non governo più i miei pensieri. Sono certa che lo farà impazzire godendo di un eccitante, e morboso, sessantanove
Una voce strozzata dal piacere, sussurrarmi di sperare ardentemente in un nostro domani, mentre la rossa cappella di Giorgio sfiora le sue labbra, interrompe la telefonata al salire di un profondo gemito pervaso di lussuria.
Forte le trasmetto il mio dissenso!

All buio, senza più vergogna, lasciarmi andare al crescere di un desiderio. Voler vivere quei suoi momenti che a me mancano. Debole riconoscere a me stessa che è altissima la voglia di unirmi a loro, essere con loro, godere con lei!
Rivivo quel suo confessare, aprirsi, coinvolgermi, e darmi della pazza nel chiedermi del perché ho subito una sua strategia di cui ignoravo il fine e che ora riconduco al fare di chi vuole trasformare l’impossibile in reale. Salire la convinzione che gli piacerebbe trasformare i nostri momenti in eccitanti realtà.
In mente quella sua fantasia tornare e che mi sconvolge di nuovo - desiderare fare sesso a tre con Giorgio e un’altra donna -
Ho adesso la certezza che vorrebbe fossi io quella donna, avere accanto non la figlia, ma la femmina, vivere un diverso rapporto con me, un amore più intenso, la passione di un amore saffico da condividere in uno stupendo morboso nostro momento.
Nel suo fare ha inteso prima prendersi la mia mente per poi soddisfare il mio corpo. Netta la sensazione di lasciare a me, solo a me, decidere il come, il quando, fare io il primo passo e dopo a lei l’opportunità di offrirmi un godere eccelso.
Dal mio passato, so bene come solo una donna che ama sa dare gioia alla donna amata.

So solo che ho la fica che sta sbrodolando tra le mie frenetiche dita ed il mio uomo, accanto, non ascoltare il salire intenso dei miei profondi sospiri...
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