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Tra passato, presente e... futuro


di geppettino2003
20.08.2015    |    22.128    |    4 8.7
"" "Comunque dimmi?" "Tuo padre mancherà due giorni e pensavo di passare il fine settimana da voi..."
Il nostro passato ci appartiene con i suoi accadimenti che, susseguendosi, ne hanno segnato il trascorrere.
Alcuni di quei ricordi, i più caldi, non sempre sbiadiscono!
Il presente è nelle nostre quotidianità, nelle nostre cose, nelle persone che ci stanno accanto che, condividendo ogni momento della nostra vita, ci offrono l'opportunità di poter godere dei momenti più belli.
Il futuro è nella speranza che i sogni, (non sempre leciti), i desideri (più perniciosi), le speranze (le più impossibili) prima o poi si avverino.

Un dato è, comunque, certo! Non tutto ciò che accade è frutto del caso!
Sta a noi poterne (e saperne) approfittare!

Basterebbe, infatti, soffermarsi ed interpretare alcuni segnali che, se presi singolarmente, non dicono niente, perché fanno parte di una rutinarietà che non fa testo. Ma se ci si sofferma a valutare quei segnali sotto un diverso punto di vista, probabilmente, la realtà può assumere un'altro significato!...

In una famiglia normale tutto è scandito da ritmi costanti. Lavoro matto e disperatissimo, casa da accudire, figli che crescono.
Nessun apparente indizio che possa indurre a momenti di riflessione, se solo quei segnali rientrassero nella normalità! Se invece comincia a crescere il tarlo del dubbio, allora, inevitabilmente, è bene riflettere! È opportuno valutare tutte le possibili sfaccettature che si presentano.
Senza trascurarne alcuna!!!

Ho una moglie, compagna fedele, intrigante femmina, amante trasgressiva.
Nel nostro rapporto, scandito da quei ritmi di ormai quindici anni di unione, mai un evento, una ragione che potesse indurmi a fare riflessioni. Il suo amore, la passione sempre uguali, anche quando il suo ruolo di madre ha, inevitabilmente, prevalso su quello di moglie.
Adesso, con un figlio grandicello, lei, sempre incline alle novità per tenere sveglio il nostro rapporto ha ritrovato quel suo bel taglio di capelli a caschetto, la sottile provocazione dei suoi vestiti, il piacere di ostentare la sua raffinata lingerie così da materializzare la intrigante seduzione della bella 40enne arricchita da quella sua innata propensione all'intrigo!
Mi ha coinvolto in questa sua performance senza confessarmi i suoi perché! Non chiedete mai ad una donna perché lo fa piuttosto chiedetevi per chi!
Sa che apprezzo le sue iniziative per tenere acceso l'intima intesa dei nostri tempi migliori, convinto che sia solo per me e, in effetti, credo lo sia! Se è vero che il suo fare ha ridato pepe al nostro rapporto, incentivando il mio mandrillesco fare.

Le piace fare la stronza non indossando intimo sotto per la trasgressiva fantasia di una femmina che sa di essere una superlativa porca!
Le è sempre piaciuta farsi ammirare. Ed anche oggi quando vuole sa come far calamitare su di se sguardi interessati e particolarmente intriganti.
Katya in fatto di sesso è sempre stata una fonte inesauribile di fantasie. È sempre stata lei a prendere le iniziativa più intriganti!
Le più belle trombate le abbiamo fatto nei modo più originali, con il pericolo di essere scoperti o la voglia di essere visti.
Le piaceva provocarmi nella penombra di luoghi pubblici, materializzare quel suo fare la zoccola, e poi in macchina farsi scopare in bocca, con la famelica lingua a giocare con un cazzo che, sapientemente, aveva fatto rizzare strusciandosi sinuosa. È una artista del pompino, quella sua plastica lingua sembra elettrizzarsi quando, eccitata, intende godere di schizzi caldi che le inondano la bocca.
È immensa quando cavalca sul mio cazzo con la foga di una giumenta mai sazia. Quei suoi intensi gemiti, che difficilmente governa, risveglierebbero anche un morto. Porca quando lascia schizzarsi addosso il piacere da un cazzo di cui ha il merito di rendere tosto e duro! E poi apprezzare il calore del seme spargendolo, avida, su di un corpo sempre voglioso di piacere.

I miei ritmi, e le esigenze di un figlio, non ci consentono molte occasioni per uscire la sera, ma questo non ha limitato il suo essere intimamente troia!
Applica sapientemente il detto - di necessità virtù - Non sembrerebbe ma sono anche tante le occasioni per trombare in casa. A me basta carpire dai suoi sguardi ammaliatrici la voglia di una bella scopata e godere nel trombarla in cucina, impazzire sbatterla in bagno. Possederla così mi intriga da morire.
Abbiamo riscoperto il trasgressivo piacere della sveltina...
Quel rapporto che non è rubato al tempo bensì occasioni per soddisfare al momento quei desideri sessuali che nascono spontanei. Cogliere l'essenza dell'attimo fuggente.
Immagina la tua donna sulla scala, indaffarata nelle sue faccende e tu sotto guardarle le cosce, scoprirla senza intimo, allungare una mano scoprire la fica umida e infilarci, sfrontato, il dito medio. Il suo sorriso compiacente ti invita a continuare e tu ne approfitti per godere di momenti dove la spontaneità è lasciata alla fantasia!

Ma purtroppo, in casa non siamo soli!

Stamattina uscendo in tutta fretta ho lasciato importanti documenti sulla consolle all'ingresso. Solo il tempo di uscire la macchina dal garage e rientro precipitosamente a casa.

"Ma che stai facendo?"
"…..Niente….aspetto che mamma esca dal bagno per farmi la doccia."
"E aspetti nudo?"
"…..Pensavo avesse finito"
Pepo, nostro figlio, è fermo, piuttosto impacciato, dietro la porta socchiusa della nostra camera, ed il vederlo nudo, con le sole mani a coprire il suo maschio attributo mi scuote e, contestualmente, mi indispone.
"Cosa succede?"
Katya, richiamata dal tono fermo della mia voce, interviene mentre nostro figlio si infila repentino sotto la doccia.
"Ma non ti sei accorta di niente?"
"Di cosa?"
"Tuo figlio era dietro la porta della nostra camera!..."
Segue la mia considerazione ma non mi pare affatto sorpresa!
"... ho il dubbio che ti stesse spiando!!!"
Esagitato le confesso la mia convinzione.
"Non dire sciocchezze sono sua madre! Ma hai idea quante volte mi avrà visto mezza nuda girare per casa."
"Da bambino! ma ora, probabilmente, ti vede come la femmina dei suoi primi perniciosi stimoli!... Ha 14 anni ed è inevitabile qualche prurito comincia ad averlo!"
È forte il mio dubbio!
"Ma dai non dire fesserie. È ancora un bambino!"
"Si un bambino con un gran bel attributo! Credo sia il caso che te ne accerti!"
"E come?"
"Sei la madre parlaci!"
"Credo sia più un problema tuo!!!"
"E si che vado a dirgli - senti tua madre ti eccita? Te lo fa diventare duro? Ti seghi? - E se dovessi accertare che lo fa come credi mi debba comportare. Come minimo dovrei massacrarlo di botte!"
"Mentre io che dovrei dirgli?... - Tesoro ti piace guardarmi di nascosto e poi magari ti fai venire zozze fantasie e ti tocchi? - Ma ti pare credibile che possa dirgli una cosa del genere?!"
"Hai ragione, ma non c'è dubbio che sta più in contatto con te quindi hai maggiori possibilità di scoprire i suoi veri pensieri"
"Dai adesso esageri!"
Insisto in quella che per me sta diventando più di una convinzione!
"Può essere che anche lui apprezzi qualche tua innocente libertà in casa. Forse il tuo abbigliamento... stimola anche lui!...e se poi ci avesse visto ultimamente?"
"Ma sei mica scemo?" Continuo
"Ti sei mai accorta di qualche suo sguardo diciamo interessato. Senza badarci più di tanto, in casa stai senza reggiseno con sto po po di seno che ti ritrovi?"
"Lo sai che mi piace stare un po' più comoda in casa, lavoro meglio, ma da qui ad affermare che..."
"Avrà visto due belle morbide tette ciondolare, quei grossi capezzoli sempre gonfi, il bel fondoschiena sculettare e le tue belle lunghe cosce..."
"E secondo te basta questo fargli drizzare l’uccello?"
"E ti pare poco! Se lo fai diventare duro a me figurati ad un ragazzino di primo pelo in piena tempesta ormonale. Gli basta poco per immaginarti in ginocchio mentre glielo succhi... e... se sapesse quanto sei brava!..."
"Tu devi avere qualche problema adolescenziale!"
"E come mi spieghi che poco fa appena mi ha visto è diventato rosso"
"E mi pare il minimo per come lo hai aggredito. È inevitabile che, per la tua stupida convinzione si sia trovato in difficoltà!? Ma secondo te era eccitato?"
"Se vuoi il mio pensiero, sono sicuro che ora ti sta dedicando un bel raspone... Vai a guardare dal buco della serratura!"
"Ma ti sei impazzito!!! Non è che mi devo preoccupare?"
Un batti e ribatti che materializza il mio pensiero, accentuando i miei attuali dubbi!
Katya si sta vestendo. Indossa quella sua lingerie che la fa la gran fica che è, e che traspare dal leggero corto scamiciato, stretto in vita, ancora sbottonato ma che già fascia un corpo esaltandone le plastiche curve che la rendono veramente provocante! La guardo con particolare interesse mentre sta tirando, su tornite cosce, velatissime autoreggenti. Il nero le dona proprio. È proprio la zoccola dei suoi tempi migliori!
"Scusa, forse, hai ragione sono io che esagero."
Cerco di sdrammatizzare.
"E che sei proprio una gran bella fica... tocca me lo hai fatto venire duro." Avvicinandomi a lei, lascio al mio dito il piacere di risalire il taglio della fica, giocando con il frivolo ciuffetto che la adorna, e a lei di tastare, morbosa, il palo di carne che mi è cresciuto tra le gambe!
"Dai smettila c'è Pepo in casa, se esce ora dal bagno, e ci vede, si che diventa un problema!"
Incurante del suo pensiero, mi inginocchio, dilettandomi con la punta della lingua su quelle sue calde piccole labbra e le mani perse tra le sue morbide chiappe. Lascio scorrere lentamente la lingua sulla pelle aumentando la pressione giocando sul clitoride, con il dito che lentamente scivola dentro una umida fica masturbandola.
Pochi secondi di una reciproca delizia.
"Disgraziato e ora che faccio?"
Katya è eccitata! Il suo sapore si sta spargendo tra le mia labbra.
"Dai ora prendimelo in bocca."
Rialzandomi il cinturino dell'orologio pizzica una velata calza.
"Accidenti mi hai tirato una calza!...il guaio che non ne ho altre..."
Una sinuosa smagliatura, da dietro il ginocchio, risale la coscia sino a quasi il bordo più scuro della sua calza lambendo una invitante chiappa.
"Dai mi hai proprio attizzato, su succhiamelo!"
"Non è il momento! Non ti ricordi proprio niente! Fra due ore arrivano in villa i mobili nuovi dell'Ikea per la camera di Pepo, fra un mese ci trasferiamo a mare e con lui piano piano c'è li montiamo. Con sta scusa ne approfitto per sistemare un po'. Rientriamo in serata"
D'impeto una idea! "Visto che state tutto il giorno assieme alla casa al mare perché non vedi come si comporta...magari sfotticchialo come sai fare tu!"
"Si e poi che dovrei fare? Guardarlo mentre, magari, si masturba! Ma dai finiscila!"
Forte e perentoria la sua reazione, mentre il mio dito, sfrontato, raccoglie il calore di una fica pervasa di piacere e, portandolo alla sua bocca, lascio a lei il piacere del suo sapore e me gioire del suo fare. Da superlativa maiala avvolge il dito tra le morbide labbra, i denti lo stringono e la lingua plastica gode del suo sapore di sesso!
Noto nel suo sguardo permeato di lussuria, e carico di libidine, la più alta eccitazione.
Sono sicuro che se insistessi un bel pompino, ora, in piedi in camera lo gradirebbe, ed io apprezzerei, ma si è fatto tardi anche per me.
Esco lasciandomi alle spalle un suo flebile gemito. "Tesoro tienimi bene in caldo la topina per stasera!"

In macchina rifletto. Sua madre è una gran bella gnocca e per un ragazzino di primo pelo rappresenta certamente lo stimolo per perniciose immaginazioni. Non sarei sorpreso se avesse cominciato veramente a dedicarle qualche bel raspone vedendo le sue lunghe cosce impreziosite dalle calze a rete, apprezzare i frivoli reggiseni comprimere il prosperoso seno, il bel culo esaltato dalle strette gonne dalle quali traspaiono i bordi delle minute brasiliane che mi piace che indossi.
Come può la fantasia del giovane ganzo, in tempesta ormonale, non immaginare di poter scaricare addosso a sua madre un incestuoso piacere.
Me li immagino a casa soli, lei convinta del suo ruolo di educatrice, premurosa e disponibile, girare noncurante impegnata nelle sue faccende domestiche, e lui, di soppiatto, carpire ogni minima occasione per farselo diventare duro! Uno scorcio di coscia che risale dalla gonna, magari quando carponi si abbassa per raccattare qualcosa, o un suo bel capezzolo trasparire dalla leggera magliettina che ne disegna il contorno dell'intrigante forma disegnata dall'acqua che ne ha inumidito il delicato tessuto. Magari spiarla in bagno, mentre si fa la doccia restando estasiato nel seguire le sue mani passare su di un corpo tonico che invita, ed incentiva pornografiche immaginazioni.

Mio figlio, 14 anni, alto, fisico massiccio e muscoloso, lunghi capelli, occhi neri un corpo che, devo essere sincero, non può non generare erotici pensieri specialmente in femmine mature trascurate e vogliose di avventure. Ho intravisto il gran bel pacco che ha tra le gambe e credo proprio che anche sua madre deve essersene accorta e, conoscendola, non solo con l'orgoglio di mamma, averne apprezzato la corposa massa di carne!
Katya, infatti, apprezza l'intrigante fascino di bei cazzi tosti e duri stando ai commenti che le piace fare quando ci divertiamo a guardare particolari filmini.
Forse per questo, ultimamente, ha aggiunto al nostro rapporto un grosso e nodoso vibratore, e con il fare di una esperta porno attrice, mi invita a riprendere le sue pornografiche performance. Il suo iPhone staticamente piazzato davanti a lei, ed il mio in mano che la immortalo con il finto cazzo che le scuote la fica ed il mio che le modella le labbra.
La sua trasgressiva iniziativa si estende fino a riversare tutto sul suo portatile e montare le riprese per la nostra personalissima collezione hard. (Chissà forse che, i più intriganti, non finiscano presto su Annunci69!)

Le mie considerazioni mi riportano alla mia adolescenza, e mi è d'obbligo una considerazione: Come posso biasimare mio figlio. Se ne ha preso da me allora mille fantasie staranno condizionando la sua crescita.
Si perché anch'io per anni ho sperato potermi trombare mia madre!
Sognare una gran bella spagnola con il grosso cazzo stretto forte tra le sue morbide mammelle, tenerle la testa per scoparla in bocca, prenderla focoso sul tavolo della cucina e inchiappettare quel suo gran bel culo a mandolino ascoltando il suo gemere, intenso e ripetuto, mentre sporcavo, del mio seme, un corpo voglioso di piacere.
Un sogno che per lungo tempo ha accompagnato il mio crescere e che ogni notte si era fatto ricorrente. Un sogno che, se ci penso, volentieri, farei ancora oggi!

Mi madre, donna di classe sempre attenta ai modi ed alla forma. A vent'anni moglie di un importante uomo pubblico, e già madre di un bimbo di due anni. Questo le imponeva di abbinare l'arte dell'essere con quella dell'apparire. Soleva ripetere : è la donna che gli sta accanto che fa grande un uomo!
Certo ne è passato del tempo quando, esaltando con arte l'ammiccante gioco del vedo e non vedo, volutamente stringeva il seno in coppe di una taglia inferiore impreziosendone le plastiche forme con arditi décolleté che calamitavano sguardi ammiccanti e desiderosi. E che dire delle sue gonne strette a modellare chiappe invitanti i cui frivoli spacchetti laterali lasciavano apprezzare le perfette forme delle sue lunghe gambe. Poi quel suo ancheggiare plastica il corpo su scarpe con il tacco alto e l'andatura imposta dalla voglia di richiamare attenzione. Immensa nella sua erotica postura. Impazzivo nel vederla in piedi, braccia conserte, il viso leggermente reclinato con stampato un bel sorriso ambiguo, e le gambe leggermente divaricate impreziosite dall'accattivante velato nero di calze di delicata seta.

Per mesi ho seguito, di soppiatto, il suo essere mamma innocente e casta, trasformarsi, nei miei erotici sogni, nella più focosa, e porca, delle amanti. Una femmina che, ne ero certo, a letto sapeva come mandare in paradiso il suo focoso amante.
Sempre amorevole nel suo rapporto con me, unico figlio, anche quando ha, inevitabilmente dovuto prendere atto delle mie erotiche immaginazioni.
Una madre sa leggere in ogni atteggiamento quando il figlio comincia a crescere!
E lei, per un lungo periodo, mi ha lasciato apprezzare il suo charme sorridendo maliziosa ogni qualvolta i miei occhi risalivano le sue lunghe gambe o, estasiati, si perdevano nella profondità del suo prosperoso seno.
Avrà certamente letto nei miei atteggiamenti il crescere di quell'assurdo desiderio che, giorno dopo giorno, stavano trasformando il mio rapporto con lei.
I mie innocenti abbracci si erano trasformati in piccanti contatti. Le mie mani seguivano il sinuoso corpo apprezzandone le forme. Casti baci, con umide labbra, a sfiorare la sua pelle.
Netta era la sensazione di un reciproco piacere il mio, certamente, condizionato da una assurda voglia, il suo, inizialmente, gioioso di uno splendido, per lei, innocente rapporto.

Avesse potuto leggere i miei reali pensieri, ancora oggi non saprei come avrebbe potuto reagire. Ero, e sono, certo che non si sarebbe arrabbiata consapevole che il farlo non avrebbe risolto il problema anzi, è come se, implicitamente, riconoscesse delle sue dirette responsabilità.
Certo fare finta di niente avrebbe potuto consentirmi di ipotizzare, nei suoi atteggiamenti, una certa forma di complicità.
Sono quasi sicuro che la sua decisone sia stata quella di lasciare al tempo l'evolversi degli eventi, specialmente dopo aver chiaramente percepito il mio solitario godere del suo corpo!
Ma la sfacciataggine di un figlio marpione non poteva certo lasciare al tempo, il concretizzarsi di uno zozzo desiderio.
Per questo diventavo ogni giorno più sfrontato. Sino ad arrivare a lasciarmi volutamente scoprire al mattino a letto fingendo di dormire con il cazzo in superlativo tiro ed aspettare un suo pur minimo segnale di cedimento. Ricordo quella prima volta, il respiro cortissimi con il cuore in gola, saperla li a guardare in silenzio la mia palpitante eccitazione scorrere tra le mani. Non so quanto tempo fosse passato, non ho avuto il coraggio di aprire gli occhi per sincerarmi della sua reazione, ma il suo non dire niente mi autorizzava ad essere più sfacciato: - gemere in sua presenza sussurrando il suo nome. -
Poi sentirla andare via ed ascoltare, dietro la porta chiusa della mia stanza, il suo respiro trasformarsi in sommessi singhiozzi, mentre io raccoglievo in fazzoletti il mio solitario piacere lasciando i tangibili segnali al suo domestico fare.

Mesi di turbamenti di continui tentativi per indebolire il suo corpo ed incidere sul suo ruolo.
Ma ascoltare i suoi ripetuti singhiozzi, dietro la porta della sua camera, mi facevano star male!

Il trillo del telefonino mi riporta alla realtà. Dal display la foto di mamma.
"Non ci crederai ma stavo pensando proprio a te"
Anticipando la sua risposta
"Ci scommetterei! "
"Se scommettessi perderesti."
La mia è una risposta d'impeto
"E dimmi?"
"È sempre bello pensarti"
"Pensare molte volte non basta è il contatto che fa felice una mamma."
"Comunque dimmi?"
"Tuo padre mancherà due giorni e pensavo di passare il fine settimana da voi. È tanto che non vedo Pepo"
"Con immenso piacere, chiama Katya e raccordati con lei. Oggi sono andati alla casa al mare"
"Conto di arrivare domani nel pomeriggio con il treno dello 18,00"
"Ok ti aspetto alla stazione"

Quella casa a mare dove oggi ci sono loro. Il tempo non ha cancellato il ricordo. Quel giorno di inizio estate, la spiaggia ancora solitaria, il corpo di mamma esaltato da un intrigante costume. Un piccolo reggiseno a fascia e un minutissimo slip color rosso fuoco. Molte altre volte l'avevo vista in costume ma quel giorno mia madre mi era particolarmente eccitante.
Solo due ore di un sole cocente e l'esigenza di dare al suo magnifico corpo un po' di ristoro. Nel passare davanti alla sua stanza la porta socchiusa, lei era lì. Davanti a me uno spettacolo bellissimo: la femmina dei miei turbamenti adolescenziali era in piedi. Un piede sul bordo del letto intenta a spalmarsi della crema idratante su di un corpo riscaldato dal sole.
Mai mi si era offerta la possibilità di seguirla così. Finalmente il coronamento dei miei perniciosi sogni. Affascinato da bellissime immagini per lunghi secondi mi sono fermato ad ammirare un corpo da favola.
Seguivo le sue mani risalire lente dal polpaccio sino alla coscia. Conturbante sistemare il bordo più intimo del suo costume. Era bellissima, sexy.
Mesi di solitari turbamenti si stavano, in parte, concretizzando, non speravo in un occasione del genere. Per la prima volta la vedevo veramente come la femmina dei mie erotici sogni. Non mia madre ma una donna desiderabile, da spingere su quel suo letto e scoparla fino a farle gridare la gioia immensa di un estremo piacere.
Si mi rendo conto di essere pazzo ma nulla potevo fare per contenere la potente eccitazione di cui sentivo tra le gambe già i prorompenti effetti.

Poi il massimo privarsi del reggiseno e lasciarmi l'opportunità di godere del suo bel seno assumere plastiche forme tra le sue mani.
Lunghi secondi di sguardi interessati a quell'eccitante corpo per poi incrociare il suo innocente sguardo. Nei suoi occhi la sorpresa nei miei la più bieca della eccitazione.
Regalatomi uno splendido sorriso così com'era si avvicinò a me. Seguire quel suo provocante, e morbido, seno a malapena mascherato dalle sue mani e il sinuoso corpo coperto dal minutissimo slip esaltavano la sua bellissima figura rendendolo veramente eccitante. Mi abbracciò stampandomi un'affettuoso bacio sulla guancia, chiudendo la porta privandomi della più bella visione che mai mi era capitata. Ricordo ancora oggi il contatto del suo corpo seminudo con il mio, il suo intenso profumo di femmina, i miei tremori nel renderle palese di averlo duro come il marmo.
Si mi ero eccitato!
Per come il ricordo mi sta facendo eccitare ora come un maiale!!!

Quel giorno resta ancora indelebile nella mia memoria.
Se solo avesse abbassato gli occhi, anche per un solo istante, si sarebbe certamente accorta di che razza di porco era suo figlio!

E se ora mio figlio stesse materializzando quelle stesse mie fantasie facendo la stessa cosa! Sfrontato esibire a sua madre la sua maschia corposità e lei, disponibile ad apprezzare il bel cazzo, al contrario della mia, cedesse ad incestuose avance.

"Allora cosa state facendo?"
"Siamo arrivati, quai in contemporanea con la consegna dei mobili, giusto il tempo di indossare qualcosa di più pratico e ci siamo subito messi all'opera"
"Pepo dov'é? Che sta facendo? Non è che..."
"È in camera con un affare in mano che sta cominciando a scartare i pacchi!"
"... hai pensato a quello che ti ho detto? Ci hai parlato?"
"... Ancora sta fissazione! Ora vado ad aiutarlo e ... ci sentiamo dopo"
Mia moglie blocca sul nascere ogni mia possibile illazione.

L'intera mattinata dove il mio importante fare mi distoglie da continui pensieri e piccanti ricordi.
Il break pranzo mi riporta a quel giorno.

Mia madre, con indosso un velatissimo copricostume, anch'esso rosso, morbidamente annodato ad un fianco, era in cucina. Mi ero volutamente imposto di darle una mano a preparare il pranzo. Tutto il tempo senza mai staccare gli occhi dal suo corpo ad apprezzare quel suo bel culetto a mandolino, la cui forma rendeva ancor più potente la mia erezione che era di diventata bestiale.
Poi il destino!
Lei con in mano il mio piatto di minestra ed io, assente, a bearmi del prosperoso seno, nudo, ondulare ritmico ai suoi passi.
Non so cosa volessi fare allungando la mia mano verso il suo corpo sta di fatto che lei probabilmente convinta che volessi aiutarla lasciò il piatto ed io, distratto, nulla feci per prenderlo così mi ritrovai ad urlare dal dolore che il forte calore per la minestra che si stava spargendo sul mio basso ventre
Solo qualche attimo di panico e mamma cominciò a rovesciarmi acqua fredda addosso per stemperare il calore. Ma bastarono pochi secondi perché già i primi immediati segnali di una bella scottatura
cominciavano a vedersi sul bacino e sulle gambe.
Il suo concitato fare mi portò in bagno, senza accorgermene mi ritrovai sotto la doccia al getto continuo di acqua fredda. Contemporaneamente mamma afferrò i bordi del boxer e con un gesto veloce li abbassò.
Nei suoi occhi lo stupore nei miei l'imbarazzo.
Il mio uccello non aveva per niente perso la sua corposa dimensione e stava svettando dritto e duro davanti a lei.

Mamma continuò a spargere acqua fredda sul mio bacino e sulle gambe e con le mani a pulire il mio corpo dei residui della minestra. L'acqua continuava a spargersi sul mio corpo con l'effetto di pulirmi ma non quello di raffreddare quei miei potenti bollori.
Le sue mani mi facevano sussultare, ed il vederla, lì china davanti a me, lo sguardo fisso sulle sue cosce scoperte dal piccolo copricostume e con l'acqua che aveva stampato sul corpo il leggero tessuto rendendo chiaro il perfetto disegno del suo generoso seno accentuavano il pulsare del mio grosso uccello.
Nel suo fare, inevitabilmente, sfiorava il mio membro che, ad ogni contatto con le sue dita, reagiva senza controllo fendendo l'aria e sfiorandole il viso.
Le diedi le spalle pervaso dalla vergogna, sentivo i tocchi delle sue mani perdere l'iniziale concitazione e risalire dalle gambe, soffermarsi sulle natiche e ridiscendere seguendo l'interno delle cosce. Le dita più volte hanno sfiorato testicoli gonfi pronti a svuotare piacere. Poi con fare amorevole mi invitò a rigirarmi.

Il mio disagio era salito alle stelle e lei se ne accorse e guardandomi riprese quel suo innocente, ma erotico, fare.

Guardavo mia madre che, con una espressione di meraviglia, teneva gli occhi fissi sul mio uccello eccitato. Era la situazione più erotica che avessi mai potuto immaginare.
Nel mentre non si limitava più solo a guidare il getto dell'acqua sul mio corpo ma cominciava timidamente a sfiorare con le dita la mia prorompente asta, per tutta la sua lunghezza.
Quel mio assurdo desiderio di mesi stava per realizzarsi!
Mamma sembrava attratta da quel palo di carne e la conferma ne era stato un intenso sussulto, sconvolta dal primo vero contatto.

Nel mio sguardo era cresciuta l'implorazione.
Senza guardarmi una mano lentamente avvolse quell'asta palpitante sentendola dura e calda pronta ad esplodere di un peccaminoso piacere.
Non potevo crederci, mia madre stava toccando il mio cazzo al massimo della sua eccitazione, piano lo accarezzava. La mano si strinse ancora di più cominciando a muoversi lentamente, su e giù.
Ero scioccato e allo stesso tempo eccitatissimo. Il suo palmo mi stava regalando una sensazione che mai aveva provato prima.
Mamma stava per farmi una splendida sega!
Senza mai guardarmi, fissava solo il mio grosso cazzo che usciva prepotente dal suo pugno, mentre la mano proseguiva senza più alcuna indecisione.

Avevo cominciato ad ansimare e non certo per il dolore. Il mio corpo pervaso di tremori era l'evidente segnale di un imminente devastante orgasmo.
Proprio in quel momento strinse ancor più forte il mio cazzo con una espressione di palese compiacimento. Mi stava facendo impazzire. Cazzo ci sapeva fare!
Con una mano continuava a scappellare il mio cazzo e con il palmo dell'altra cominciò, con amorevole fare, ad accarezzarmi i testicoli.
Meraviglioso era il movimento di plastiche mammelle che, ormai completamente scoperte, accompagnavano il conturbante corpo al fare delle sue mani.
Sentivo di non poter resistere molto
-.....MAMM.... MMAAA!......-
Una implorazione per confermarle che ero pronto a godere. Aumentò la velocità della mano, stringendo più forte, e con una espressione per me nuova da porca, mi fece esplodere tutto il piacere represso.
Con un urlo, non certamente di dolore, cominciai a schizzare un piacere immenso!
Il primo schizzo le riempì le mani diradandosi tra le sue dita ed il mio duro cazzo!
Tremavo con un respiro ritmato ed intenso.
Non so perché ma la mia sfrontatezza aveva raggiunto il massimo.
Decenza e rispetto si erano ormai dissolti. Unii la mia mano alla sua impugnando il cazzo e, governando i suoi movimenti, indirizzai il mio piacere verso il suo viso. Inutile fu il suo tentativo scostarsi. Un uccello veramente enorme, stava spargendo sul suo corpo fiotti, densi e corposi, di un piacere devastante che la fecero sussultare emettendo un grido.
Ho ancora vivo il ricordo di quelle gocce colare tra il solco del provocante seno.
Una parte del mio sperma fini sulle sue labbra. Netta mi fu la sensazione che le fosse venuta voglia di assaporarne il gusto
Era veramente la grandissima troia dei miei sogni.
Ormai privo della capacità di discernere tra cosa è giusto e cosa non lo è, volevo realizzare la parte più eccitante dei miei erotici sogni. Le mie mani tra i suoi lunghi capelli per vincere una debole resistenza, più imposta che voluta, e potermi, finalmente, beare del calore della sua bocca!

Sentire parcheggiare l'auto di mio padre in giardino ci portò, invece, ad una repentina realtà.
Con gli occhi intrisi di paura, il corpo sporco del mio caldo sperma, davanti mio cazzo ancora duro stretto tra le nostre mani, riprese immediatamente il suo controllo.
Avevamo entrambi il respiro corto ed intenso, tremavo mentre velocemente mi ripuliva massaggiando con estrema dolcezza il pene.

Sentivo mio padre camminare sul ghiaino del giardino, entrare in casa, salire le scale, chiamarla, ormai era a pochi metri da noi.
In quei pochi secondi il massimo seguire le sue mani spargere languida sul bellissimo seno il mio seme, le dita raccogliere il mio piacere, portarlo alla bocca e una plastica lingua leccare avidamente.
Il suo erotico atteggiamento intendeva nascondere alla vista di mio padre cosa il suo dolce fare aveva generato. E con un ultimo intenso sguardo con occhi lucidi gli andò incontro.

Solo dopo pochi minuti, chiuso in camera mia ascoltavo il loro sommesso parlare, per poi sentire suoi ripetuti singhiozzi farsi lunghi e prolungati mentre io ancora intontito, ma eccitato, le dedicai la mia più bella sega di sempre!

A quel punto ero ormai certo che mancasse poco perché materializzassi il mio incestuoso desiderio e lei cedesse ai miei insistenti erotici attacchi.
A me è però mancato il coraggio dell'incoscienza e in lei ha prevalso la ragione della morale.

Fu una estate di comune sofferenza. A fine stagione il traumatico distacco. Anni di college lontano da casa poi l'università.
Poche le sue visite e quasi nulle le occasioni. I nostri contatti prevalentemente in lunghe telefonate silenziose fatti di respiri e pensieri. Ascoltavo il suo parlarmi trasformarsi in lunghi singhiozzi, e le mie fantasie racchiudersi in un piccolo quadernino dove annotavo la mia voglia descrivendo, con ricchezza di particolari, il mio incestuoso desiderio!

Poi Katya, la sua grande somiglianza con mia madre e parte dei miei sogni realizzarsi... bastava che chiudessi gli occhi!...
Lentamente si sostituiva a lei ed il tempo, che sa come frapporsi tra il voler fare ed il non poterlo ottenere, ha lasciato solo ai ricordi quel nostro intenso, unico, momento.

Rientriamo a casa quasi contemporaneamente.
"Allora come è andata?"
"Bene solo che non abbiamo finito..."
"E Pepo?...cosa ha fatto?"
"È stato veramente una gran bella sorpresa! Non pensavo avesse una così tanta resistenza, è riuscito a fare ciò che non mi aspettavo sapesse fare. Ha scopato sul pavimento
Abbiamo montato sul letto
Sempre su e giù. Poverino sarà stanco l'ho fatto sgobbare parecchio.
Devo dirti non mi aspettavo la sua forza. Certo è giovane ma se ben guidato sa montare bene. Poi abbiamo parlato molto sai ha anche una gran bella lingua..."
"Sei anche riuscita a capire se ho ragione?"
"... Sei proprio cocciuto!"
Sorride lasciandomi basito, senza possibilità di reagire, cambia discorso
"Ho sentito tua madre abbiamo concordato che passeremo il week end al mare. Io e Pepo ci torniamo domani, finiamo le cose che abbiamo lasciato per mancanza di tempo e voi ci raggiungete sabato mattina... Approfittane te la porti a cena e state un po' assieme è un paio di mesi che non la vedi, ne avete cose da dirvi."
Poi ancora "per tutto il giorno mi hai lasciato con la voglia di cazzo!"
La sua voce è tremula e nello sguardo mi è chiaro l'intenso desiderio di pompino interrotto di stamattina. La guardo mentre offrendomi il corpo, già privo dello scamiciato, si china davanti a me richiamando con le braccia tese il mio corpo.
Nel mentre il cazzo comincia a gonfiarsi nella sua bocca noto quella smagliatura alla calza di stamattina, ora non più esterna! Adesso risale dall'interno dell'altra coscia andandosi a perdere quasi tra l’intimo incrocio delle sue gambe!.....
La guardo, lei sfila per un attimo il cazzo dalla bocca tenendolo ben stretto in mano
"Su una cosa devo darti ragione... Pepo ha proprio un bel pacchetto tra le gambe!"
Che troia!...

... Una lunga storia che il destino ha già scritto e a noi l'immenso piacere di raccontarla...


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