incesto
Cedo alle lusinghe di mio figlio
di geppettino2003
20.09.2018 |
82.447 |
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"Cosa hai pensato di me, di tua madre”
“Ho invidiato papà! Mamma non credo sia facile trovare una donna intrigante come te! Sei una gran femmina da letto..."
Lusingata e desiderata da mio figlio Venerdì 25 maggio ore 8,15.
“Mamma perché non vai a prenderti qualcosa di bello, magari dei bei costumi.”
“E chi me lo da il tempo.”
“Trovalo!”
Stamattina ho ricordato a mio figlio che, tra una decina di giorni, con suo padre, partiremo in crociera, metà Barcellona, Palma di Maiorca ed Ibiza. Mi ha abbracciato con particolare trasporto, consigliandomi di acquistare, per l’occasione, dei nuovi costumi.
Ore 10,20.
“Che ne dici?”
“Bella foto. Ti sta bene, però, se mi posso permettere, è un po’ troppo anonimo, sia nel modello che nel colore.”
“Che vuoi dire?”
“Secondo me dovresti prendere qualcosa che ti dia luce, più audace, più trasgressivo. Stai partendo per ad Ibiza l’isola del peccato.”
“Dici!”
“Perché non prendi un modello brasiliano, magari di taglia più piccola.”
“Non dire scemenze, si vedrebbe tutto, con sto po po di seno che mi ritrovo.”
“Mbe! Mamma ci sei o ci fai!”
“E che mi vergogno un po’.”
“Ma dai smettila! Vuoi o non vuoi approfittare. Ibiza è conosciuta, soprattutto, per la movida notturna da passare in discoteca. Se vai con un bel costume particolarmente succinto all’Amnesia, famoso per i suoi schiuma-party, vedrai che spettacolo! Immagina.”
Ore 12,10
“È questo che intendi?”
“Perfetto! Il giallo solare, è proprio azzeccato. Sei veramente uno schianto. Farai faville!”
“Sicuro! Si vede tutto, non vorrei apparire volgare.”
“Mamma civettuola per come sei, saprai essere solo più attraente e, particolarmente, sexy.”
“Sei convinto?”
“Ne sono certo. Ti vedo sdraiata in piscina, gli sguardi ammiccanti di persone, a te sconosciute, che ammirano il tuo essere una gran bella donna, mentre papà lascia scivolare le sue mani sul tuo corpo a spalmare l’olio solare. Risale lento dalla lunghe gambe sino ai morbidi glutei, tronfio degli sguardi di invidia dei presenti e delle rispettive mogli. Tu maliziosa complice lo lascia fare. Poi ti volti, gli offri il florido seno e, ad occhi chiusi, ti godi le sue diventate intriganti carezze a fil di pelle sfiorare il seno, quasi a stuzzicare, con garbo, i capezzoli, lasciandoti arrossire e non per il sole.
Ci pensi potrebbero solo fantasticare su cosa sarai capace di fare tu, dopo, per lui soli in cabina.”
“Stamattina ti va di sfottere.”
“No. È che vorrei che fossi più consapevole di ciò che sei, e ti svegliassi un po’.
E per convincerti, se posso, vorrei farti un mio personale complimento.”
“Per cosa?”
“Per come si esalta quel tuo bel culetto!”
“Che dici!”
“Mamma il riflesso dello specchio alle tue spalle lascia che...”
“Oh mamma mia!”
“Conoscendoti lascerai in discoteca che lo apprezzino tutti nelle tue plastiche, e sinuose, movenze mentre giochi con la schiuma. E, se la devo dire tutta, sfoltirei anche quel brutto ciuffetto tra le gambe. Sono veramente kitch i riccioli neri che fuoriescono dai bordi dello slip.”
“Ehi quante cose hai notato! Ma quelle cos’è lo fanno le donnacce.”
“Mamma nell’intimità non ci sono donnacce, solo amanti calde e disponibili. Prova ad immaginare un piccolo ciuffetto, magari un cuoricino, ben curato proprio sul monte di Venere e il tuo uomo che sorride sorpreso e interessato.”
“Smettila mi stai facendo vergognare.”
“Ma dai, hai l’occasione giusta per rivoluzionare il tuo intimo rapporto. Perché non farlo!”
“Lascia perdere! Ok mi hai convinto prendo anche questo.”
“Appena lo indossi vorrei mi descrivessi la reazione di papà. Fammi sapere.”
“Ora e tardi. Ci vediamo stasera a casa.”
È quanto ci siamo detti al telefono con mio figlio, dopo che con un whatsapp gli ho mandato alcune foto dal camerino della boutique.
Però i suoi consigli potrebbero essere il modo giusto per affrontare il momento di crisi con suo padre.
Una settimana soli che dovrebbe servirmi per capire, se la nostra è una crisi momentanea, come spero, ovvero è qualcosa di più profondo e, quindi, preoccupante.
È un po’ che mi sono accorta che il suo interesse verso di me è scemato. Forse la colpa è anche mia. Il nostro è un rapporto solido, forte, viviamo in simbiosi, condividendo gioie e dolori ma, negli anni la passione si è trasformata in rispetto e, alla lunga, ha inciso, inevitabilmente, sul rapporto di coppia.
Dovrei decidermi a riprendermi il ruolo di moglie, fare meno la mamma e più la focosa amante!”
Domenica 27 maggio ore 23,45
“Sai volevo ringraziarti, non so se senza i tuoi consigli avrei comprato quel bel costume.”
“Vedrai a papà piacerà.”
“Non vorrei, però, restare delusa, sai lui come è fatto. Sempre preso dalle sue cose. Sembra distratto. Vediamo in crociera cosa succede.”
“Mamma, se fossi in te farei qualcosa di più trasgressivo. Rinnova la tua lingerie. Lascia a casa ciò che hai nei cassetti dell’armadio e regalati l’intrigo. Un po’ di raffinata seduzione ci starebbe.”
“E tu che ne sai?”
“Mamma ti ricordo che in diciassette anni ti avrò pur visto girare libera per casa, uscire dalla doccia o prepararti per le tue serali uscite. È un bel pò che ti trascuri.”
“Ah si! Ci penserò!Buonanotte”
Prendo atto che anche il mio ragazzo ha percepito dei miei problemi di coppia.
Martedì 29 maggio ore 10,10
“Hai visto la foto? Ti piace? Come sto?”
“Mamma, non ci siamo, devi essere più audace, più provocante, devi costringere papà a guardarti, devi suscitare in lui l’interesse verso la sua donna, devi spingerlo a pensare a te come femmina.
Trova qualcosa di intrigante, io giocherei con la trasgressiva trasparenza di un bel rosso, il colore del peccato.”
“Tu ne hai di fantasia!”
Ore 10,35
“Allora che ne dici? Che te ne pare?”
“Cazzo mamma!”
“Ehi che cos’è sto parlare”
“Scusa è che mi hai piacevolmente sorpreso!”
“Sono però perplessa, mi pare troppo trasparente.”
“Stai di incanto. Certo il rosso sarebbe stato più azzeccato, il bianco lo trovo poco indicato per le tue notti.”
“L’unico capo di colore rosso è questo corpetto, ma troppo azzardato, sembrerei oscena, non credo di essere capace di indossarlo.”
“Ma insomma la smetti.
Prova ad immaginare la tua prima notte in cabina, l’atmosfera giusta, luci soffuse, tu in piedi, appoggiata alla parete, le mani dietro la schiena, i lunghi capelli sciolti, una lunga vestaglia di seta nera, preziose calze nere ed il reggicalze a fare contrasto tra il rosso fuoco ed il candore della tua pelle.
Provocante lo guardi mentre, languida, ti avvicini a lui. Lasci cadere a terra la seta e ti concedi alle sue tremanti dita.”
“Ehi! Si ora alla mia età mi metto a fare la femmina vogliosa! Comunque questo corpetto non lo trovo adatto a me.”
“Stai sbagliando! Te lo devo dire io che in amore non devono esserci limiti, e nell’intimità la sorpresa gioca un ruolo importante. Voglio sperare che a letto non hai perso quella tua particolare verve.”
“E tu che ne puoi sapere?”
“Non pensi che in tutti questi anni ti abbia potuto sentire”
“Cosa? Qando! Come?”
“Mica è colpa mia. La prima volta pensavo stessi male. Una sera ricordo che quasi singhiozzavi, preoccupato mi sono alzato e sono venuto in camera, la porta socchiusa, tu in piedi, le mani protese verso il grande specchio, davi le spalle a papà...”
“Quando è successo?”
“Circa un anno fa. Quella sera che ti ho fatto i miei complimenti per quel vestito rosso che avevi indossato. Particolarmente pronunciato era il décolleté.“
“E cosa hai visto?”
“Diciamo che è stato, veramente, un gran bel vedere!”
“Oh mio Dio! Che vergogna! Ma come hai potuto? E tutto questo tempo senza dirmi niente.”
“Cosa volevi dicessi, che sei un vero portento, che sai come attizzare il tuo uomo, e sei bravissima a dargli piacere.”
“Basta! Mi sento offesa, tradita. Da te non me lo sarei mai aspettato. Ciao!”
Adesso è solo un unico pensiero che mi attanaglia. Ricordo tutto di quella sera. Determinata a voler godere di quella unica parte di me che non avevo mai concesso. Era tempo che lo desideravo, convinta che potesse risvegliare sopite voglie del mio uomo.
Quel vestito rosso era proprio azzeccato, fasciava il mio fondoschiena in modo perfetto. Per la mia strategia, volutamente, non avevo indossato intimo.
E il mio dopo è stato bellissimo. Mi sono data con tutto me stessa e ho goduto da impazzire.
Rivivendo ora quei momenti ho avuto il dubbio che una figura, a noi estranea, fosse presente. Non ci ho badato. Ora ne ho la certezza! Non oso immaginare cosa abbia visto, per quanto tempo, e poi cosa avrà fatto. Avevo cancellato subito tale circostanza. Pensavo fosse una cosa impossibile in casa mia.
Scoprirlo ora mi sconvolge!
Ore 22,50
“Mamma c’è l’hai con me?”
“E me lo chiedi pure. Spiare tua madre! Dovresti vergognarti! Ora non mi va di parlarne!”
“Dai mamma è successo, tornare indietro non è possibile. In fin dei conti ho solo visto i miei darsi reciproco piacere, e mia madre viverlo con intimo trasporto!”
“Basta! Non ti consento.”
“Dai non pensarci più!”
“Mio figlio che mi spia di notte. Ti dovresti vergognare!”
“Non ti ho spiato. Sono rimasto rapito dal tuo ardore, e dalla passione, che hai saputo regalare al tuo uomo.”
“Ma era la mia intimità!”
“Dai per farmi perdonare, tieni.”
“Cos’è?”
“Il mio pensiero per esaltare il tuo look. Sono fortemente convinto che puoi concretizzare quello che ti ho detto oggi. Sai che ti voglio bene. Buonanotte.”
Mercoledì 29 maggio Ore 8,30
“Ma ti sei impazzito! Come pensi che possa indossare quella guêpière.”
“Non puoi dire che non sia un bel corpetto, giusto quel po’ di hot che ti serve. Un mix tra seduzione e provocazione.
Mi è piaciuta la lavorazione di pregio del morbido pizzo nero in contrasto con il rosso raso. Sul tuo corpo la trama a rete giocherà con la trasparenza dell’organza. Lo trovo perfetto per esaltare la tua sensualità e stupire papà. Poi frivoli sono i laccetti reggicalze in pizzo.
Sono sicuro che sarai capace di attizzare papà con raffinata provocazione. Ti vedo scioglierti davanti a lui, con il bel perizoma di quelli stringati che ci ho abbinato, con movenze seducenti e erotiche.”
“E tu pensi che io di capace di fare quello che dici.”
“Dai lo sai che, se vuoi, non ti batte nessuno.”
“Ti ricordo che sono sposata da quasi vent’anni!”
“Mamma vuoi godere di giorni di passione oppure vivere nei ricordi. Dai svegliati! La voglia di godere non è scandita dal tempo ma dalla fantasia e dal desiderio, di dare e ricevere piacere.”
“Ci penserò!”
“È fallo! Sai meglio di me che è la donna che governa il rapporto. È lei che sa come farsi apprezzare,
desiderare. È lei che decide, si concede, fa godere.”
“Ehi vacci piano!”
“Mamma!”
“Ma tu tutta sta fantasia
dove la prendi.”
“E per per la serata di gala in nave prenderei un bel vestito che sappia valorizzare le tue forme. Lungo, magari con un intrigante spacco, per mostrare le gran belle gambe da impreziosire con finissima seta, senza trascurare una accattivante
trasparenza per esaltare il tuo bel seno.”
“Vedo con piacere, che sai essere particolarmente, esigente. Sai cosa vuoi dalla tua donna e anche come ottenerlo!”
“Devi stimolare la fantasia di papà, e lui che devi circuire, conquistare, sei tu che lo devi eccitare, possedere. Sai come fare!”
“Ma mi hai preso per un puttanone!”
“Certo che no! Ma se lo fai ne potrai solo trarre vantaggi! Dai all’uomo che ami il meglio di te. Ritorna libera di poter offrire il tuo corpo, con tutta l’arte della femmina calda e vogliosa. Sorprendilo di nuovo! ”
“Ma veramente mi credi capace di fare queste cose?”
“Credo tu sia in grado di fare cose spettacolari!”
“Ma! Se sei bravo anche nei fatti rispetto a quello che immagini, è da invidiare la donna che ti starà accanto!”
Però ha ragione devo risvegliarmi. Dare al mio uomo quel tocco di erotismo che ci manca.
Martedì 3 giugno ore 17,20
”Mamma perché mi chiami con il tablet e in Face Time?”
“Tesoro, se hai qualche minuto, ho preso due, tre cose, volevo fartele vedere, mi piacerebbe un tuo commento. Come sto?”
“Wuoh! Mamma è proprio quello che sostenevo. Brava!”
“Sono contenta. Sai mi hai convinta. Ci ho tanto pensato in questi giorni, è giusto riappropriarmi del mio io e, per la serata di gala, ho deciso distinguermi nel look, attirando su di me sguardi interessati, e sorprendere l’uomo che mi è accanto. Intendo fondere eleganza e sensualità in modo sexy e ammiccante, con un ricercato mix di intrigo e trasgressione. Quella sera voglio stile e seduzione, essere accattivante senza apparire volgare. Voglio essere ammirata ed invidiata.”
“Mamma finalmente!”
“Allora come sta la tua bella mammina con questo morbido vestitino nero lungo e in morbida seta.”
“Mamma sei splendida! Fantastica la trasparenza sul seno, azzardati i profondi spacchi frontali. Guarda come si esaltano le tue belle cosce con le finissime autoreggenti in seta nera, mi piacciono molto le alte scarpe in vernice rossa, interessante è il tacco a spillo. Sei proprio uno schianto.”
“Forse la scollatura è un po’ eccessiva.”
“Stai veramente da Dio.”
“Però il seno è in completa trasparenza.”
“E che cazzo! Perché vuoi nascondere sta grazia di Dio. Sei favolosa.”
“Non essere scurrile.”
“Scusa. Ti prego girati, fatti ammirare.”
“Ti piaccio?”
“Da morire! Bella l’idea delle spalle nude, l’aderenza sui fianchi, mi piace come fascia la tua figura. Complimenti!“
“Vediamo se sei capace di scoprire una bella chicca?”
“Wuoh! Non mi dire che sei nuda sotto!”
“Non hai detto che ho un bel culetto. E allora lasciamo che la fantasia stimoli chi guarda. Ti pare?”
“Mamma così sei la femmina che meriti di essere. Sono sicuro che farai impazzire di piacere papà. Per tutta la sera lo provocherai, ballando lo ecciterai, ti divertirai a sentire tra le gambe gli effetti della tua erotica arte. Dovrai lottare per tenere a bada i suoi istinti. Poi in cabina ti farai ammirare mentre lentamente lasci scivolare a terra il vestito, le mani tra le cosce sfiorare solo attimi il sesso risalire sul seno, stringerlo, offrirlo ad un eccitato sguardo.”
“Ehi stai parlando di tua madre.”
“È come se ti vedessi dare chiaro il segnale della tua voglia, la punta della lingua percorrere le carnose labbra, guardarlo languida e trasmettergli il tuo intimo desiderio.”
“Ehi, vai piano!”
“Mamma così in piedi, le mani tese verso lo specchio, i lunghi capelli sciolti morire sul tuo bel culetto. Come quella sera”
“Ma insomma mi vuoi dire cosa hai visto quella notte?”
“Una splendida puledra far godere l’uomo che ama. Il tuo corpo eccitato vibrare dal desiderio. Il tuo essere femmina chiedere, implorare, quasi pretendere. Nel tuo intenso sguardo la lussuria. Poi l’apoteosi, il suo piacere esplodere e tu a governare ogni attimo del suo godere.”
“E tu cosa hai fatto?”
“Ho ammirato il piacere di una donna lasciando libera la mano di fare”
Gesù. Ma come hai potuto. Cosa hai pensato di me, di tua madre”
“Ho invidiato papà! Mamma non credo sia facile trovare una donna intrigante come te! Sei una gran femmina da letto.”
“Oh Dio mio! Non credevo potessi pensare queste cose di me.”
“Mamma fatti guardare, solo per pochi secondi.”
“Non credo sia il caso.”
“Ti prego girati, solleva lentamente il vestito sopra il bel culetto nudo. Fallo!”
“Perché insisti?”
“Dai che mi merito un tuo regalo”
“Ma cosa mi fai fare. ”
“Così, allarga un po’ le gambe, piegati un po’. Stupenda! Mamma hai proprio un gran bel culo.”
“Non essere scurrile.”
“Ehi, non ci posso credere, hai tagliato i riccioli della passerina. Sei fantastica!”
“Si l’ho fatto ieri mattina. Non è stato facile. L’estetista, alla mia particolare richiesta, ha sorriso sorniona. Molto delicata, brava. Sai sono piuttosto sensibile, è stato difficile resistere.”
“Fammela vedere”
“Adesso stai esagerando!”
“Mamma, mi ecciti molto! Non ti arrabbiare, ma devo confessarti che ricordando il tuo erotismo di allora, e guardandoti adesso, mi è venuto duro!”
“Non mi dire che per colpa mia.”
“No! Solo per merito tuo!Dovrebbe farti piacere sapere che tiri da morire, sei una gran bella gnocca”
“Ehi sono tua madre!”
“Una madre che è anche un gran pezzo di fica!”
“Smettila!”
“Una femmina che vuole vivere il suo corpo, che sa come provocare, che ama sorprendere, a cui piace emozionare piace essere stimolata, eccitata e poi.”
“Ma che dici? Ehi che stai facendo? Ma te lo stai stringendo in mano? Dio mio! Come puoi farlo davanti a me!”
“Te l’ho detto, sei un gran femminone e mi hai fatto venire voglia di toccarmi. Scusami è più forte di me.”
“Ti prego fermati! Come puoi farmi una cosa del genere.”
“Non resisto! Rivedo quella gran femmina che ha saputo coniugare trasgressione e fantasia. Splendida pronta ad offrirti al tuo uomo, ed io li con la voglia di godere con te.”
“Non continuare. Ti prego smettila.”
“Mamma ti piacerebbe che ora le mie mani cingessero i fianchi, il mio respiro morirti sul collo, il mio corpo gioire dei tuoi tremori. Che fossi io a godere del tuo eccitante culetto. Che le tue mani stringessero il mio duro sesso, le tue labbra sfiorarlo, baciarlo, sentire il calore della tua bocca, e il mio caldo seme schizzarti addosso, sporcarti il viso, morirti in bocca”
“Ora basta!”
“Ti prego non mi lasciare così. Continuerei. Solo ti dedicherei sporchi pensieri, lascerei alla mia fantasia il come denudarti, il modo di darti piacere, di farti gridare, e tu, ne sono certo, supplicarmi di non smettere!”
“No!”
“Mamma anche a te piace. Vedo che ti si sono gonfiati i capezzoli, sono sicuro che sei accaldata. Stai tremando. Il respiro sta crescendo. Mamma ti sto facendo eccitare!”
“Non è vero!”
“Mamma il tuo è un bisogno, una gran voglia di godere. È un pò che ti manca un bel cazzo. Dai toccati non ti vergognare, lascia le mani libere di risalire dai fianchi, stringi il seno, pizzica i capezzoli, li senti grossi veri? Sono sensibili alle tue carezze, ti piacerebbe che adesso te li leccassi, li succhiassi, mentre cerco, tra lo spacco del vestito, il tuo bel ciuffetto nero, lo sfioro scoprendolo umido, lascio ad un dito il piacere di sconvolgerti, di spezzarti il respiro, di farti sussultare. Chiudi gli occhi, immagina quanto sarebbe bello, sentire la mia lingua sfiorarti l’intimo, le mani stringerti il seno. ”
“Smettila, non continuare.”
“Non pensare a me, guarda solo quello che vedi, un bel cazzo duro solo per te. So che papà ti trascura, ed è, forse, per colpa tua. Svegliati, guarda cosa sei capace di suscitare in un uomo. Guarda che bel palo di tosta carne. Lo desideri!
Mamma sei una femmina straordinaria e quella notte ho goduto con te!”
“Tesoro tutto questo tempo”
“Mamma, chiudi gli occhi, piano risali tra le cosce, gioca con i corti riccioli, lascia alle dita dare piacere al tuo corpo. Fallo per me, fallo per te! Ora un metti il dito in bocca, come quella notte che succhiavi papà con passione. Ad occhi chiusi sento il calore della tua bocca, percepisco le carezze delle tue labbra, la tua lingua impazzire,
ascolto il salire dei tuoi gemiti.”
“Come posso farlo davanti a mio figlio.”
“Fallo per l’uomo che ti desidera tanto. Pensa che ci sono io alle tue spalle, che è il mio corpo che ti spezza il respiro ad ogni colpo, che è tuo figlio che ti fa gridare di piacere. Mamma ti prego stringi il culo, è come se sentissi il mio cazzo pulsare, vibrare di piacere, pronto a scaldarti il corpo.”
“Tesoro mi stai facendo impazzire. Non riesco a controllarmi. Dobbiamo smetterla!”
“Mamma ho una gran voglia di sborrarti sul viso, mi piacerebbe guardarti godere dei miei schizzi, mentre la lingua ne raccoglie l’essenza, mentre spargi il seme sul seno e mi implori di continuare, di non fermarmi, di farti morire.”
“Tesoro, non posso!”
“Mamma so che è quello che vuoi!”
“Si è quello che desidero, amore vuoi che mi spogli per te?”
“No! Resta assolutamente così. Come quella caldissima notte!”
“Tesoro quella notte, per amore, ho fatto la troia!”
“Adesso fai il puttanone per me, come sei capace di essere. La femmina che, complice, sfida e poi cede ad erotici attacchi per una intrigante notte di passione. Una femmina che sa sorprendere e vuole godere di quel momento.”
“Si è vero. Il solo pensiero che il mio uomo possa prendermi all’improvviso mi sconvolge!”
“Mamma da quella sera sei diventata complice nei miei pensieri. Ogni angolo di casa è diventata la nostra alcova, in ogni momento mi hai reso felice.
Mamma ti ho preso al mattino sul tavolo della cucina, e ho goduto dei tuoi profondi sospiri, ti ho posseduto sotto l’acqua di una scosciante doccia, e lì ho condiviso i tuoi diffusi tremori, ti ho eccitato in macchina, gioendo del tuo intimo sapore, ti ho fatto cedere la sera accarezzandoti sul divano, regalando alla tua bocca il mio caldo seme.
E tu sempre disponibile a darmi piacere, pronta a godere.”
“Amore mio tutto questo tempo... È vero! È quello che desidero. Mi hai fatto eccitare. Sono bagnata. Amore adesso ho una gran voglia di cazzo. Che gran bel cazzo che hai, dai tira forte, fammi vedere quanto ti piaccio, come ti eccito. Fammi godere!”
“Mamma io non voglio scoparti, desidero darti piacere, e io venire te!”
“Ti piace come succhio, è il tuo cazzo che mi scopa la bocca, duro lo sento pulsare nervoso. Stai per godere?”
“Mamma, cazzo, mi stai facendo morire. Toccati per me, scopri solo il seno, stringi i capezzoli, lascia alla lingua il piacere di bagnarli, succhiali.”
“Si Tesoro ho proprio voglia di godere. Dimmi cosa vuoi?”
“Mamma piegati di più, allarga le gambe, lascia scorrere il dito tra le bagnate labbra, raccoglie i tuoi caldi umori, spingi il dito tra le chiappe, stimola il buchetto. Mamma inculati!”
“Ssssiiiiii....mmmmmhhh...”
“Pensa che sia il mio uccello che ti scopa. Guardami sto godendo con te”
“Tesoro non pensavo sarei stata capace di tanto. Cosa mi stai facendo fare. È bellissimo!”
“Mamma sei bravissima.
SSSSIIII........ ”
“Mmmmhhhh”
“Spingi il dito in fondo, con il pollice gioca tra lo spacchetto della fica, stimola il clitoride, sei un magnifico troione!!”
“Amore mio non lo avevo mai fatto così, si tira forte su quel bel cazzo, si mi piacerebbe averlo tutto nel culo, anche tu sei bravissimo! Dai vieni!”
“Si nel culo, tutto nel culo, fino in fondo, sino a sbattere forte i coglioni tra le chiappe, mamma voglio sentirti tremare dall’eccitazione, gridare di piacere, e sborrarti nel culo, schizzarti sul viso, godere del calore della tua bocca. VENGO......SSSSIIIIIII.........”
“Si amore mio sborra, sborra per me, sborra con me.”
“Mamma vieni con me, accompagnami con il tuo respiro, sborra anche tu!”
“tesoro mio... vengo.... SSSIIII......VENGOOOO......”
Ore 23,25
“Sai quello stronzo di tuo padre mi ha comunicato che gravosi impegni non gli consentono di partire, mi ha proposto di rinviare di qualche mese. Arrabbiata gli ho confermato che parto anche sola.
C’è l’hai una settimana da dedicare a tua mamma?Desidero farti un bel regalo. Ma, ora, voglio che mi sborri in bocca...”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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