incesto
L’intrigante ceretta di mamma
di geppettino2003
01.11.2017 |
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A quindici anni, con 250 lire che mi elargiva mamma, passavo due ore nell’adiacente sala giochi..."
Da che mondo è mondo il luogo dove scoprire i misteri più peccaminosi, le storie più perniciose o i pettegolezzi più bizzarri è sempre stato la parrucchiera. Le titolari di questa attività sembra siano dotate di una particolare indole, e bravura, a carpire dalle proprie clienti le confidenze più intime ed i segreti più reconditi per poi materializzarli in quelli che, oggi, può definirsi gossip ma che allora era il più alto senso della maldicenza e del pettegolezzo. Luisa, la parrucchiera di mamma, era, ed è, una artista in questo genere di attività in una una città bigotta e falsa!
La mia storia inizia andando un po’ dietro negli anni.
Andare da Luisa era per me un sicuro sollazzo. Posso tranquillamente affermare di essere cresciuto in quel suo atelier per come lei stessa amava chiamarlo. Sarà stato perché mamma aveva un rapporto privilegiato con lei, una delle sue primissime clienti e stava contribuendo alla crescita della sua attività, portandole molte del suo consistente giro di amicizie altolocate.
A quindici anni, con 250 lire che mi elargiva mamma, passavo due ore nell’adiacente sala giochi. Era il tempo dei flipper. Nel mentre io scoprivo le migliori tecniche per non farmi fottere da quel famigerato TILT, unico ostacolo alle mie performance, le ore di mamma erano divise tra diverse sedute. Prima al taglio, poi allo shampoo, di corsa sotto il casco piena di bigodini, ed infine alla pettinatura. Quello era il momento prediletto per lei. Luisa le sviscerava i più, perniciosi, e inconfessabili segreti della nostra città raccolti nel suo quotidiano fare. Una città dove, all’apparenza, non succedeva niente ma era il sommerso che Luisa conosceva bene ed in maniera approfondita.
Segreti dove il peccato era il viatico ai suoi peccaminosi commenti.
Per settimane intere ad esempio, il fedifrago scandalo che coinvolse il sindaco, o per meglio dire la moglie, era stato l’argomento più trattato. La signora Adriana, trasgressiva femmina dai modi austeri, fermata da una pattuglia di carabinieri nel buio piazzale del porto mentre si faceva pompare in macchina dal giovane comandante dei vigili urbani. Immaginate la reazione del Sindaco che oltre al danno di scoprire l’esser troia della moglie ha avuto anche la beffa di dover pagare una salatissima multa. E che dire dei commenti sulla dottoressa Daniela coinvolta in un pernicioso trio nel reparto dove era ricoverato il proprio nipote. La gran troia godeva contemporaneamente di tre maestosi cazzi in bocca, nel culo e nella fica. Ma la Maida, la mia professoressa di ginnastica, ed intima amica di famiglia, beccata con la Preside in palestra in un saffico accoppiamento con due giovani alunni che, eccitati, schizzavano, su corpi accaldati, il seme di una morbosa eccitazione, era stato l’evento che più di ogni altro aveva suscitato l’interesse di papà.
Si perché mamma, poi, rendeva edotto papà delle intriganti confidenze di Luisa.
Praticamente, con il suo fare, Luisa riusciva a carpire dalle sue clienti confessioni, pettegolezzi, invidie e voglie tale da poter poi fare collage di quanto attinto e costruire le sue intriganti storie.
Non ho mai saputo se tutto fosse vero oppure molto era frutto della fantasia, sta di fatto che bastava che avesse un la per poi per costruire e rendere reale ogni storia.
Avevo anche il dubbio che Luisa fosse complice di fedifraghi accoppiamenti offrendosi compiacente, e disponibile, a situazioni di morbosi tradimenti. Più di una volta ho avuto modo di ascoltare le sue più banali scuse, dette al telefono ad ignari mariti, per coprire qualche cliente impegnata in attività diversa dalla messa in piega.
Ogni sabato di ogni mese di tutti questi anni mi avevano dato l’opportunità di essere ormai di casa nel diventato importante suo atelier. Le grandi qualità manageriali di Luisa avevano fatto sì che le clienti fossero aumentate in termini esponenziali tali che oltre ad aver acquisito maggiore superficie, Luisa aveva anche realizzato un soppalco.
A sedici anni, stava scemando il mio interesse per i video giochi e cominciavano a farsi sentire i primi perniciosi pruriti. Mi divertivo, quindi, di più a stare seduto su una poltroncina in velluto rosso nella speranza di ascoltare, anch’io, quanto di misterioso si celasse dietro i visi compiti delle belle, e provocanti, signore che frequentavano il suo istituto.
Luisa all’epoca poco più di trentacinque anni, single per voluta scelta, aveva esteso la sua attività e, oltre al lavoro di taglio, si stava professionalizzando come centro estetico, lavoro che aveva trasferito in quel soppalco a me vietato. Negli anni avevo modificato il mio pensiero su di lei, nel suo intimo mi ero convinto che doveva essere sicuramente una gran maiala. Un seno, sicuramente di quarta misura e un gran bel culo che al solo vederlo ancheggiare incentiva i miei più licenziosi, e sporchi, pensieri. Lei, calata nella sua parte, ostentava l’erotico fisico esaltandolo con aderenti body elasticizzati, gonne corte in pelle con frivoli spacchetti e stivali dai tacchi altissimi. Credetemi sprizzava sesso da tutti i pori!
Anche le sue clienti non erano da meno. Fingendo di sfogliare le sue riviste di gossip mi sollazzavo con visioni per me, allora paradisiache. Negli atteggiamenti delle conturbanti sue clienti avevo scoperto quel non so di provocante che stimolava, in maniera diversa da lei, la mia morbosa fantasia.
Una in particolare riusciva a sconvolgere i miei pensieri tale che le mie prime intime carezze per mesi sono state a lei dedicate.
Ricordo ancora quanto fosse troia la signora Claudia. Seguivo il suo accavallare provocatoriamente le gambe mentre sdraiata sulla poltrona, con i suoi corti tailleur, si lasciava lavare i capelli. Ad occhi chiusi il suo respiro gonfiava così tanto le mammelle che i capezzoli riuscivano a rendere concreto il loro intrigante volume. Ed io mi immaginavo perso tra la seta delle sue tornite cosce a respirare l’ebbrezza della sua sicura eccitazione. Solo la rivista sulle gambe mascherava, al duro sguardo di mia madre, il crescere pulsante di un muscolo che da pisello era diventato un signor cazzo.
Ragazzi quante seghe ho cominciato a tirare alternando le mie fantasie tra Luisa e le sue porche clienti.
Anche il personale era aumentato.
Al taglio ora c’era Pippo il fratello. Pippo si divertiva a farsi passare per gay. Le clienti ne andavano pazze, quasi lo sfottevano. La nostra città di bigotti non poteva certo accettare gli effeminati, ma la sua era una stravagante strategia! Commentava le mise delle clienti, suggeriva particolari nel vestiario, o ancora, stimolava particolari fantasie erotiche per notti all’insegna del peccato e del piacere. I suoi sdolcinati atteggiamenti erano l’alibi a peccaminosi incontri fedifraghi. Più di una volta ebbi la netta impressione dello strusciare la sua zona pelvica sul collo delle sue clienti. Ed il suo sfregare era accompagnato da sottili movimenti del capo delle fascinose zoccole!
Confermo che qualche mano femminile più volte è risalita dal camice di Pippo a sondare l’esistenza di un qualcosa che doveva essere corposo, almeno quella era l’impressione che leggevo dalla goduriosa espressione del viso delle provocanti troie.
Pippo era diventato anche il mio maestro nell’apprendere i segreti per fottere quel maledetto tilt. Amava ripetermi:
“il flipper è come le donne se lo domini ti lascia fare quello che vuoi!.......”
E che dire di Mirella, sicuramente dei fratelli, quella con un target sicuramente superiore. I suoi studi presso i laboratori Mességué ne avevano fatto una visagista di sicuro spessore. Tutti erano ammaliati dalla sua arte. Le sue miscele di essenze ed oli erano un sicuro, ed insuperabile, punto di riferimento nella cosmesi delle sue clienti per preservarne la bellezza dagli inestetismi della pelle.
Anche lei materializzava sesso in tutti i suoi atteggiamenti ma, a differenza di Luisa, era una donna di classe sempre attenta nel proporre una trasgressione studiata, e lo faceva con una ricercatezza che identifica le escort di oggi. Ma una escort di sicura esperienza!
Con un carattere introverso riceveva le clienti in un suo spazio privato quasi estraniandosi dalla vita dell’atelier. Mi colpivano le espressioni delle signore a fine trattamento. Era un piacere sconfinato quelli che traspariva dal loro volto!
E anche mamma si dedicava, con grande soddisfazione, all’arte dei massaggi! Provocante, a casa, batteva le mani sulle chiappe per mostrare a papà gli effetti benefici dei massaggi di Mirella.
In questo contesto cresceva la mia perniciosa curiosità.
Ma in quel momento il mio maggiore interesse era per Aurelia, l’apprendista di Luisa. Una ragazza di qualche anno più grande di me. La guardavo mentre, alle spalle delle clienti, preparava gli shampoo avvolta nel suo aderente camice, leggermente sbottonato, sotto al quale portava magliettine sempre attillate che esaltavano, come non mai, un intrigante e prosperoso seno. Aurelia si è presto aggiunta ai miei erotici sogni diventando, anche lei, inconsapevole artefice delle mie intime solitarie carezze.
Carezze che cominciavano a lasciare il segno sul viso e sul petto con il formarsi di fastidiosissimi foruncoli. L’acne cominciava a segnarmi il corpo diventando nel contempo il cruccio di mamma.
Una preoccupazione che Luisa si era offerto di lenire proponendomi delle sedute di pulizia del viso e trattamenti anti sebo da fare costantemente, a casa, la domenica pomeriggio.
Il suo impegno non aveva dato, nell’immediato, gli effetti sperati. Non certo per colpa sua bensì, più mia responsabilità visto che dopo ogni seduta, stordito dal provocante, e selvaggio, suo corpo, trascorrevo ore intere chiuso in bagno. E non certo a spalmare creme, lozioni o maschere astringenti, ma a tirare seghe su un pisello che aveva acquistato la corposità del ragazzo adolescente.
“Signora Claudio è piuttosto esuberante, forse sarebbe il caso che stesse un po’ più concentrato sui libri anziché passare più tempo a…giocar di mano….”
“non so che fare il padre dice che sono naturali problemi adolescenziali……. passeranno!”
Una risposta che dimostrava tutto l’affetto, l’amore, e la preoccupazione di mamma!
In questo contesto non poteva che nascere più di una mia perversa avventura.
Ricordo un giorno che mamma, impegnata in ufficio, non riuscendo a fissare l’appuntamento da Luisa, mi mandò a riservarle il posto. Già per strada immaginavo come si sarebbe presentata Aurelia, quante cosce di provocanti signore avrei potuto apprezzare e come l’allettante seno di Luisa avrebbe contribuito al mio fare masturbatorio.
La realtà fu completamente diversa!
Stranamente l’atelier era aperto. Entrando strani rumori dal soppalco attirarono la mia attenzione. Quel soppalco fino ad allora a me off limits. Veloci salii la scala a chiocciola. Beccai Pippo, in piedi accanto ad un lettino, che stava scopando a pecora Aurelia. Gli intensi gemiti del grande troione erano diffusi nel piccolo spazio. Incrociare lo sguardo di Pippo mi lasciò esterrefatto.
“dai mettiglielo in bocca così questo troione smette di gemere così forte”
Imbambolato, ma entusiasta, risposi all’invito di Pippo con l’altissima voglia di farmi spompinare dalla immensa zoccola attrice dei miei erotici sogni. Attimi dopo, sfoderato il già duro cazzo, godevo del calore di una esperta bocca mentre tremavo dal piacere al tocco di morbidissime mammelle.
Aurelia, in preda alla più assurde delle eccitazioni, avviò una contemporanea sega, con quelle mani che con tanta bravura davano piacere alle clienti, su di un cazzo che in niente aveva assunto proporzioni stratosferiche.
La mia prima esperienza sessuale che ancora oggi ricordo come un qualcosa di sublime.
Aurelia si dedicava con innato trasporto e passione al mio duro cazzo, Pippo (alla faccia del suo essere gay) la pompava riempiendola dei più volgari epiteti. Non sto a tediarvi sui particolari (forse li confesserò in un prossimo racconto) posso però dirvi che la sapienza delle sue mani ed il calore delle sue labbra sono ancora vivi nella mia mente. Ragazzi al sontuoso pompino, le delicate mani che con sapienza mi masturbavano l’uccello, ed in poco le ho riempito la bocca di schizzi impetuosi e ripetuti. Non una goccia si perse! In contemporanea Pippo godeva sporcandole il culo della sua copiosa sborra.
Che splendida cavalla!
Ma come ogni bella cosa la prerogativa è che duri pochi.
Neanche la settimana dopo Aurelia non c’era più. Licenziata in tronco!
Chissà perché?
Intanto continuavano le mie interessate viste all’istituto, e con esse aumentavano in maniera esponenziale le mie intime carezze notturne.
Ma veniamo a noi!
A diciassette anni, preferivo più spaziare spaziare libero nell’istituto, che non dedicarmi ad altro, ma quel soppalco per me era ancora vietato. Quello era il privè di Luisa dove esercitava la sua diventata florida attività di estetica e dove ai maschietti era proibito accedere. Durante il periodo preestivo, Luisa allentava il suo lavoro di coiffeur per dedicarsi anima e corpo alla attività di estetista.
Anche per mamma l’imminente estate presupponeva che si dedicasse a quelle che per lei era un supplizio da sopportare per poter esibire quei suoi costumi piuttosto succinti che non disdegnava indossare e, che pur piacendo, papà era restio a farglieli portare. Mio padre importante funzionario di pubblica amministrazione, ricordiamoci, in una città poco permissiva!
La classica depilazione della zona costume. Quell’anno Luisa aveva una novità.
“Luisa dammi un appuntamento devo fare la ceretta”
“Signora ha sentito parlare di Brasilian Style, quella nuova tecnica di depilazione intima, nata Rio, dove le femmine stanno seminude per la maggior parte dell'anno indossando sempre stringati bikini. Sa lo possono fare perché si depilano interamente! Ormai anche la zona bikini non può essere esente dai trattamenti così è più bella e personalizzata. Dicono che ci si sente a proprio agio con il proprio corpo.”
“Luisa lascia stare ormai non sono più una ragazzina.”
“Come non ha letto che la depilazione brasiliana ha aperto la porta ad un vero e proprio culto della zona intima. Abbandoni i suoi falsi pudori e cominci a ragionare con una buona dose di ironia. Un corpo liscio, anche nelle zone più intime, è considerato sinonimo di bellezza e la passerina liscia, poi è veramente intrigante. Io lascio solo una sottile linea di peli sul pube, mentre tolgo tutto intorno. E poi perchè non vuole provare?”
“Ok, ok mi hai convinto ma adesso basta c’è il ragazzo.”
Si perché io ero li e, nell’ascoltare le loro riflessioni, ho cominciato a fantasticare su come potesse essere una passerina senza quei perniciosi, per me, ciuffetti neri!
Non so cosa mi fosse passato per la testa ma, aver ascoltato le riflessioni di Luisa, mi avevano fatto nascere più di una semplice curiosità. Quei giorni che mi separarono dal fatidico appuntamento li avevo dedicati alla ricerca di una strategia finalizzata a DOVER forzatamente assistere all’artistico fare di Luisa sul corpo di mamma.
Nessuna soluzione al mio enorme problema. Ma quando si dice il destino. Un colpo di fortuna mi permise di sgaiattolare, senza essere visto, su quel soppalco e, nel sistemarmi dietro un separè, ascoltare le prime considerazioni di Luisa nel mentre, entrambe, salivano la scala a chiocciola.
“… Sa…già nell'antica Grecia, in Egitto e nella Roma imperiale le donne si radevano i peli del pube. Solo un corpo liscio, e senza gli antiestetici peli, rappresentava allora la vera bellezza, l’eterna giovinezza e la conturbante innocenza. Per quelle donne la depilazione delle parti intime era un elemento essenziale dell’erotismo.”
“Luisa mi hai già convinto è inutile che continui…”
Mamma controvoglia seguiva le riflessioni della sua estetista
“Si prepari mentre vado a prendere il necessario. Si ricordi tolga tutto”
Mentre Luisa si era spostata nella sua postazione, fortunatamente nell’angolo opposto al mio, mamma cominciò a denudarsi.
Da dietro il separè assistivo fremendo .
Non avevo mai visto mia madre nuda ne, sino ad allora, alcuno dei miei perniciosi pensieri aveva coinvolto il suo essere femmina.
E credetemi sbagliavo!
Vederla svestirsi, togliere lo stretto tubino, lasciarlo scivolare ai piedi, restare solo con uno dei suoi minuscoli costumi, forse il più piccolo, con il minuto reggiseno a coprire, a mala pena, un prorompente seno, ha suscitato in me immediato, e licenziosi, pensieri. Mamma si guardava nel grande specchio davanti a lei mentre, pavoneggiandosi, si liberava del piccolissimo slip.
Sembrava euforica!
Sdraiandosi sul lettino, lo schienale leggermente sollevato, mi offriva l’incolpevole opportunità di restare affascinato dal cespuglietto nero che adornava l’intrigante sua micetta.
Solo qualche secondo per rivedere Luisa che, indossato uno stretto camice azzurro, più succinto del suo solito, i capelli raccolti con una fascia, avvicinarsi alla zona pubica di mamma. Guardava il verso dei peli per decidere quale fosse il punto più idoneo per iniziare. E, contestualmente, riprendere quel suo discorso.
“…Negli anni questa tecnica si è un po’ persa. Poi con l'esplosione della pornografia, la depilazione è stata riscoperta. Non ha mai visto quei filmini un po’ osé dove, per rendere più trasgressive le scene, le attrici si depilano tutto. Oggi non sono più le attrici a luci rosse che lo fanno, ora si dedicano alla depilazione intima tutte, particolarmente le signore sugli anta. Sa chi è stata la mia prima cliente, Maida la sua amica”
“non mi dire quel puttanone dopo lo separazione dal marito non ha perso tempo!!!”
“Sa che mi ha detto che il suo attuale compagno alla vista della mia opera d’arte è rimasto piacevolmente sorpreso e la eccitazione ha aumentato la sua libido.”
Parlando lo sguardo di Luisa si era fermato, per lunghi, secondi sull’intimo di mamma.
“Cos’è questo orrendo cespuglio ora lo eliminiamo e vedrà come starà subito meglio. Come vogliamo fare lo lasciamo un ciuffetto qui sopra indicando la zona sopra il pube di mamma”
Il tono della voce è quasi sussurrato e negli occhi cominciavo a leggere più di un interesse di Luisa nel complimentarsi con mamma per un corpo bello e sodo, malgrado i suoi quasi quarantanni.
“Luisa ho visto anch’io quella rivista che mi hai dato, forse se lasci un ciuffetto è meglio….ti pare?”
Mamma, maliziosa, si era calata nella, imminente, nuova realtà!
Non stavo già nella pelle. Le premesse erano un sicuro preludio a qualcosa che mi avrebbe sessualmente sconvolto.
“Luisa sai li sono…. particolarmente sensibile, quindi….fai piano….”
“vedrà…sarò veramente…. delicata”
Mentre cominciò a massaggiare le gambe di mamma
“.... dopo sarà…. bellissima!”
mamma con un leggero sorrisino sul volto, risponde
“… se non fosse perché voglio scoprire la trasgressione non mi avresti convinto”
il sorriso sornione di Luisa confortò mamma, e le delicate carezze sul suo corpo seminudo rendevano tangibile il piacere che cominciava a pervaderla.
Con delle piccole forbicette Luisa aveva cominciato a sfoltire quella parte permeata di neri, ed ispidi, ciuffetti. Veloce era il taglio cosi come rapido, e sapiente, era il movimento delle sue mani. Le dita raccoglievano tra indice e medio piccoli grappoli di ciuffetti e le forbici con maestria ne tagliavano le punte.
“Signora dovrebbe… allargare un po' più le gambe “
Mamma allargò pudicamente le gambe, offrendomi, ignara, una visione paradisiaca!
Che tocco di fica!
Più volte le dita di Luisa sfioravano l’intimo di mamma. Contatti a fil di pelle che non potevano essere avvertiti da mamma in maniera inerme. Impercettibile, infatti, era il contrarre ripetutamente le sue cosce
Le mani di Luisa erano professionali e delicate, mentre sfiorava ripetutamente l’inguine.
“Un paio di minuti è abbiamo finito”
“Si ....è meglio che ti sbrighi…”
La voce di mamma era stranamente sussurrata!
Nel tagliare i diventati corti ciuffetti diventava più difficile raccogliere tra le dita i ciuffetti, inevitabile era, quindi, per Luisa essere più incisiva.
“Signora……….forse……..”
Le dita sull’inguine sfioravano ripetutamente quell’intimo e mamma reagiva con profondo, ed intensi respiri!
La netta sensazione che Luisa volesse scusarsi di un atteggiamento che stava diventando più cercato che necessario. Come se il suo fare andasse ben oltre la semplice depilazione e quell’oltre stava dando un intrigante, particolare, piacere a mamma.
La reazione era, infatti, tutta nel suo muoversi nervosamente al morboso contatto di accattivanti dita che esperte spaziavano tra le cosce. Ad occhi chiusi, i ripetuti respiri gonfiavano quel suo petto così tanto che riuscivo a intravedere le rosee aureole dello splendido seno fare capolino dal bordo del leggerissimo reggiseno estivo.
Per mamma tutto stava diventando un piacevole supplizio!
Anche il mio respiro cominciava lentamente a farsi intenso e cresceva, tra le mia gambe, un muscolo che la mente non governava più.
Con il capo tra le cosce di mamma, e le labbra quasi a sfiorare le intime parti di mamma, Luisa soffiava delicatamente per privare il pube dei peletti tagliati.
Mamma stava arrossendo.
“La signora Maida mi ha anche detto che tornata a casa ha mostrato smaniosa la mia opera al nuovo compagno. Nuda e con le sole autoreggenti ha lasciato godere il suo uomo della micetta perfettamente liscia e con un ciuffo di peli neri qui sul clitoride. Mi ha confidato che hanno goduto come non accadeva da tempo…. l’ha posseduta sul tavolo della cucina. Mi ha confessato anche di sentirsi adesso più attraente e di aver scoperto una nuova forma di eccitante erotismo. Le intime labbra scoperte hanno aumentato il suo piacere durante i giochini intimi con il suo amante. Le sensazioni della lingua sul suo pube depilato sono più intense. Al piacere delle trasgressione, fedifraga, ha goduto di una pelle liscia e nuda che le ha decuplicato le percezioni tattili, e stimolato notevolmente il piacere di intime carezze.”
“CHE TROIA!!!!”
Alla faccia della riservatezza. Maida, ha una amante, allora deve essere veramente quel puttanone che papà sostiene essere.
Mentre raccontava Luisa osava. Volontariamente due dita avevano sfiorato il sesso di mamma, percorrendo l’intime labbra.
Un sobbalzo di Mamma che, subito, si è ricomposta guardando languida Luisa.
In quello sguardo avevo letto più di un qualcosa!
“Scusi, spero di non averle dato fastidio….”
“..no Luisa e…. che…..”
La frase restò monca e seguivo la testa di mamma scuotersi nervosamente, le mani stesa ai fianchi stringevano, quasi irrequiete, il lenzuolino, la bocca ben serrata comprimevano un impercettibile gemito, ebbi netta la sensazione che la lingua passasse, furtiva, su carnose labbra.
Era, ormai, chiaro che mamma stava vivendo una particolare sensazione per quella mano femminile che, ripetutamente, la stava sfiorando. Sensazione che si ripercuoteva sul suo, diventato, profondo respiro
Io non avevo capito granché ma di una cosa cominciavo ad essere certo Mamma si stava eccitando!
A Luisa non poteva sfuggire quel crescente piacere sicuramente cercato e intanto aveva finito di sfoltire l’intera zona pubica di mamma
“Si alzi si vada sciacquare così eliminiamo i peletti superflui, io cambio il lenzuolino e poi cominciamo…. mi raccomando usi acqua tiepida così si ammorbidiscono i peli e si dilatano i pori”
“Luisa fammi una cortesia, nel frattempo, scendi a vedere dove è mio figlio”
Un groppo in gola fu un tutt’uno con il mio raggomitolarmi su me stesso cercando di sparire dietro quel separè che dava alla scala a chiocciola. Mi andò bene. Luisa scendendo non fece caso alla mia presenza.
Mamma si diresse verso il piccolo bagnetto, piccolo spazio a due metri da quel pannello che nascondeva la mai figura. Dovetti spostarmi di un po’ per evitare di farmi vedere. Seduta sul bidet l’acqua calda scorreva tra le sue mani e l’intimo. I miei dubbi vennero subito fugati! Mamma non si stava solo lavando ma, guardandosi allo specchio stringeva le labbra, una mano sul seno accerazzava, con una particolare passione, grossi capezzoli. Sentivo distintamente il suo gemere con gli occhi chiusi mentre l’altra sfiorava ripetutamente l’intimo incrocio.
Mamma era veramente una bellissima fica, ed in quel momento una fantastica troia!
Un suo intensissimo gemito, strozzato in gola, mi aveva confermato che due dita erano delicatamente scivolate nell’intima fessura liberando un piacere che non riusciva più a governare!
Cazzo mia madre, morbosamente eccitata, si stava masturbando!
Ed io, senza rendermene conto, stringevo forte tra le mani un cazzo gonfio di eccitazione. Un cazzo che sapevo grosso ma non credevo potesse essere così duro!
Solo il risalire di Luisa mi privò della eccitante scena, obbligando mamma a ricomporsi in fretta, e a me di farmi piccolo piccolo.
“Il suo ragazzo è sicuramente alla sala giochi. Giù non c’è nessuno”
Avvicinandosi all’ancora elettrico corpo di mamma, si fece più audace carezzandole il corpo risalendo lentamente sul seno e, sfiorandolo
“sa che è proprio una bellissima donna…. Non ho mai avuto la possibilità di ringraziarla per quanto in questi anni ha fatto per me…. Oggi spero di ricambiare….Userò una crema a base di miele e oli rinfrescanti sarà un po’ calda ma allo strappo sarà solo un attimo e poi…”
“ti prego fai piano…non vorrei….”
Quella di mamma mi era sembrata più una esortazione che una preghiera.
Luisa di fianco a mamma spalmava con esperte dita la cera sull’intimo di mamma.
“Ho percepito che c’è qualcosa che non va nel suo rapporto di coppia, ma adesso le farò una micetta meravigliosa e come la farò diventare sarà davvero arrapante… dopo di che sarà tutto risolto….mi creda…. Mi racconterà dopo i suoi segreti più intimi…”
Il tono della voce aveva assunto una cadenza piuttosto provocante!
“come lo hai percepito…”
“lo sa che è difficile che mi sfugga qualcosa…..”
“…è da quando ha assunto quel suo nuovo incarico è spesso fuori nei fine settimana, e la notte è lunga da passare…. dai parliamo d’altro….….”
La cadenza di mamma era diventata particolarmente sensuale!
“…stasera sarà diverso, su quel divano dove faccio i trattamenti al suo ragazzo, saprà gioire di un momento sicuramente esaltante…vedrà sarà bellissimo…”
La situazione cominciava a diventare altamente eccitante.
Eccitazione che pulsava violenta tra le mie dita!
Le dita di Luisa ancora, delicate, sull’intima fessura di mamma
“…. chiuda gli occhi provi ad immaginare la sola punta della lingua qui…”
mentre un dito di Luisa scorreva lentamente sul piccolo taglio.
Il fremito di mamma era la chiara conferma che non era insensibile alle provocazioni di Luisa
“….LUISAAAaaaa…….”
Un nome solo sussurrato!
Lo strappo secco veloce di Luisa riportò mamma ad una realtà nuova, quella di trovarsi senza più un pelo. Le labbra chiuse ed un gemito intenso furono la immediata sua reazione. Stesa sul lettino, la testa riversa all’indietro, gli occhi chiusi ed il respiro intenso che per un attimo, ma solo per un attimo, pensai che il dolore fosse veramente atroce.
È in quel momento che Luisa diventò più sfacciata
“… adesso togliamo questo inutile indumento….”
“……che fai…”
Mamma, pur reagendo, non riuscì ad opporsi alla provocazione di Luisa che, lentamente, privata il suo corpo del piccolo reggiseno, si era appropriata delle conturbanti sue mammelle, e con entrambe le mani stava accarezzando, con delicatezza e sensualità, il suo seno. Palpandolo dolcemente, le labbra ne sfioravano i contorni, e mamma aveva ricominciato a respirare intensamente.
Lì ho scoperto l’essere lesbica di Luisa, e contemporaneamente la propensione di mamma verso un morboso piacere. Luisa voleva farsi mamma e a mamma ciò non sembrava dispiacere!
Veloce Luisa aprì il suo camice, lasciandolo cadere ai suoi piedi. Era nuda, due mammelle con enormi capezzoli, ed un perizoma abbinato ad un intrigante reggicalze che sosteneva delle velatissime calze nere.
Vederla mi procurò un violento impulso al cazzo che ormai voleva solo essere pestato a sangue!
Mamma era esaltata dal fare di Luisa il cui dito stava scivolando sul suo corpo fermandosi sulla fica perdendosi, in maniera repentina, nel taglio dell’intima fessura
“Signora è caldissima…….”
“….Luisaaaaaaaaaaaa…………mmmhhhhhh………..”
Luisa palpava avidamente le bellissime tette di mia madre, stringendole i gonfi capezzoli e con la nervosa lingua risvegliarne i sensi, mentre un dito, molto lentamente entrava dentro il suo corpo.
“nnnnnooooooooo….mmmmmmmmmmmhhhhhh….”
Mamma non riusciva ad opporsi, ed intenso e prolungato erano i suoi mugolio di piacere.
Luisa, con la bocca, spaziava avida sui diventati turgidi capezzoli di mamma
“è bellissima. Sono anni che ho una gran voglia di vederla nuda, di baciare il suo bel corpo, eccitarla, poterla scopare e farla godere”
La confessione di Luisa mi sorprese. Stava concretizzando il suo piacere verso il corpo di mia madre, e mamma stava per cedere all’intrigante fare della saffica amante. Ed io stavo tirando di mano su un cazzo pronto ad esplodere di morbosa eccitazione.
Luisa si era sdraiata sul suo corpo offrendo a mamma le grosse mammelle facendo si che i gonfi capezzoli sfiorassero quelli irti di mamma. Il momento del contatto, capezzolo contro capezzolo, provocarono a mia madre un violento sussulto che libero, definitivamente una immensa eccitazione.
“Mio Dio ... è ... bellissimo!...”
Davanti a me due corpi caldissimi uniti in un unico contatto.
Mentre mamma godeva di quel procace seno, le mani Luisa ritornarono sulla diventata sensibile fica di mamma già calda di un piacere grandissimo. Carezze intime che incentivavano gli intensi, è oramai diffusi gemiti di mia madre.
Luisa stava sgrillettando selvaggiamente mamma, baciandola con intimo trasporto. Seguivo lingue fameliche lottare in un turbinio di piacere e lussuria!
Ci volle pochissimo perché Luisa scivolasse tra le cosce oscenamente spalancate di mamma che, sdraiata, offriva lasciva il sesso alla sua lingua.
Luisa si dedicava completamente alla sua opera d’arte, liscia e priva di peli, infilava ripetutamente la lingua nella fica e, come se fosse un cazzo, possedeva il corpo in fermento di mamma. Mamma con le mani sul suo capo imponeva il ritmo alla lingua di Luisa
“….siiiiiiiiiii………….lecccccammmmmmmmiiiiiiiiiiiiiii………fammi godereeeeeeeeeeeeee…...”
Mamma stava godendo con profondi respiri. Il corpo era violentemente scosso dai fremiti dell’imminente orgasmo, mentre Luisa leccava e succhiava il sensibile grilletto.
“è la fica più liscia cha abbia mai leccato”
“mmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh………”
continuando a farla gemere di un intenso piacere
“stasera vedrà sarà bellissimo. Lo prenderà in bocca infoiata, la sua lingua percorrerà la maschia asta tesa mentre, in un bellissimo sessantanove, lo spompinerà lo farà godere mentre, a cosce larghe, lui le leccherà e la sditalinerà la fica... Sarà bellissimo….”
Luisa era veramente quella maiala che avevo immaginato!
Ero impietrito, incapace di muovermi e di distogliere lo sguardo
Non ce la feci più e tirando, come un ossesso, due violentissimi colpi comincia a schizzare il mio seme da dietro quel separè.
“SSSSSSSSSSSSSIIIIIIIIIIIIIIII………..”
Quasi in contemporanea anche mamma liberò il suo piacere raggiungendo l’orgasmo tra l’avida lingua di Luisa che, in contemporanea, liberò il suo di piacere tra le sue smaniose dita.
Lunghi minuti perché intensi respiri tornassero normali, secondi dove Luisa lasciava assaporare l’essenza del piacere di mamma trasferendolo alla sua lingua in un languido bacio.
“Luisa...”
Il nome sussurrato da mamma.
“...ssssiiiii... non dica niente...vedrà la prossima volta sarà ancora più bello”
Ragazzi splendido, avevo assistito ad una magnifica esperienza saffica. Prendendo atto che quel magnifico esemplare di angelo del focolare, per come sino ad allora pensavo fosse mia madre, era invece una femmina caldissima disponibile a qualsiasi esperienza pur di soddisfare una intensissima, repressa, voglia di sesso.
Non ebbi il tempo di realizzare come questa nuova situazione potesse mutare il mio rapporto con lei, che si era subito concretizzato, infatti, un serio un problema.
Luisa nello scendere le scale mi vide con le mani ancora impegnate a stringere un muscolo che non aveva intenzione di tornare normale. Approfittando che mamma era nel bagnetto cercando di riprendere il controllo dei suoi pensieri, rossa di rabbia, mi obbligò a seguirla di sotto riempiendomi di improperi e di minacce. Riescì a sfuggire d’istinto ad un primo tentativo di ceffone che se mi avesse colpito difficilmente sarei rimasto in piedi. Solo il contemporaneo arrivo di un’altra cliente mi diede l’opportunità di salvarmi da un secondo tentativo di reattiva violenza.
Luisa sopì d’impeto la sua rabbia e, affabile rivolse la sua attenzione alla cliente, non senza lanciarmi sguardi pieni astio.
Qualche minuto dopo mamma scese le scale. L’espressione del viso materializzava il sua altissimo appagamento. Un rapido saluto alla sua saffica amante ed uscendo dall’istituto
“quando Luisa attacca con quella lingua non la finisce più”
Tentando di convincermi che il suo, ancora diffuso rossore del volto, fosse da ricondurre a qualche nuovo suo intrigante pettegolezzo
“mi immagino papà quando stasera gli farai vedere cosa hai fatto per lui….”
Con gli interessati occhi fissi verso quell’intimo coperto dal vestitino la mia fu una risposta volutamente ambigua.
“E tu che ne sai cosa ho fatto?”
“vi ho sentito parlare di quella cosa brasiliana che Luisa, sicuramente, ti ha fatto ….”
Con tono provocatorio mentre, in contemporanea, saliva la mia enorme preoccupazione sulla possibile reazione di Luisa, alla sua prima occasione che le si sarebbe presentata per essere sola con me.
E quell’occasione si sarebbe concretizzata da li a tre giorni………..
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