incesto
2 Intrigo tra mamme (ovvero il desiderio che si trasforma in piacere)
di geppettino2003
08.02.2019 |
47.013 |
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"Entra nel vivo dell’incontro confessando, piuttosto turbata che, quanto visto, sta incidendo sul rapporto con il suo tenero rampollo..."
Domenica pomeriggio alle quattro in punto Cry è da me. È veramente una piacevole cinquantenne, bionda dall'aspetto ben curato, elegante e sobria. Subito un mio sorriso e un forte abbraccio, a questo punto il tu è d’obbligo. Sotto un leggero spolverino rivela una linea morbida, burrosa, e di belle proporzioni. Sfido che Emanuele sia infatuato della sua bella mammina.
Di par mio ho inteso sorprendere il mio bambino. Non provocante ma, fortemente, sensuale, indosso un lungo e morbido scamiciato, lasciando sbottonato la parte alta per accentuare la plasticità del mio seno e, contestualmente, quella bassa, preziose autoreggenti esaltano le mie belle gambe. Sandaletti, moderatamente alti, completano la mia domestica mise.
Roberto, mi è accanto, ammicca, gradendo! Non gli ho detto niente dell’incontro di oggi. Nel suo sguardo la sorpresa, nel mio è già alta l’eccitazione.
Lo bacio con particolare trasporto (è minimo il limite della decenza!) incitandolo a raggiunge l’amico in camera sua, (anche lui all’oscuro di tutto) chissà già impegnato in quale morbosa fantasia sulla bella mammina!
Un veloce caffè in salotto sul divanetto e cominciamo, un'amabile, chiacchierata su argomenti generici. Casa, mariti, e così via. Osservo "la bella" di Manu senza darlo a vedere. Indossa scarpe con un bel tacco, velatissime calze di seta nera, gonna stretta, sui fianchi un frivolo spacchetto, camicetta bianca, con un accattivante décolleté. Una sciarpina di seta rossa rende ammiccante gli effetti di un profondo solco.
Il mio pensiero prende rapida forma. Intendo concretizzare la morbosa fantasia sul come riuscire a liberare una bella cavalla di razza, onorando il suo essere una bella femmina.
Avvio la mia fine strategia, dando inizio alla conversazione. Scelgo l'argomento - scuola - e, dato che entrambi i cucciolotti hanno buoni voti, li lodo apertamente, soprattutto Manu, a cui riconosco una buona preparazione nelle scienze umaniste. Cry, di contro, elogia il mio bambino per la sua innata propensione per i numeri.
“Sono ragazzi che si completano”
Il ghiaccio comincia a sciogliersi. L’iniziale sua tensione, lentamente, va affievolendosi, sia nella sua espressione che nel suo atteggiamento. Nei lineamenti del viso scorgo un velato sorriso ma, ancora, forte è l’imbarazzo.
Sarà difficile, ma non impossibile, raggiungere il mio intrigante fine!
"Questi figli, cosa non farebbero per le loro belle madri..."
nel vivo del problema, e poi, per sgelare l'atmosfera.
"Si teme tanto l'adolescenza, poi si ha il terrore della ribellione, ma credo che un figlio educato nel giusto modo ci ripaghi degli sforzi fatti... e noi siamo, sempre, disponibili a soddisfare ogni loro capriccio."
Cerco di carpire quale sia il suo approccio al vero motivo del nostro incontro.
Continuo in un crescendo
“Devo confessarti che mi piace quando mi abbraccia anche se, ultimamente, lo fa con particolare foga. Quei suoi baci sulla guancia hanno perso l’innocente fanciullezza per trasformarsi in una ridicola ricerca della mie labbra...”
Giustifico questo suo trasporto con l’affetto per la sua bella mammina.
La bacchettona è ancora sulle sue, pur dichiarandosi d'accordo. Con un sorriso piuttosto forzato, mi esterna la sua preoccupazione.
Entra nel vivo dell’incontro confessando, piuttosto turbata che, quanto visto, sta incidendo sul rapporto con il suo tenero rampollo. In forte difficoltà, porta le mani al viso, la voce debole, quasi sussurrata, ricorda quelle forti immagini.
Il suo bambino in piedi, nudo, le sue porche fantasie scandite con voce strozzata dalla forte eccitazione, e quella mano tirare veloce su, con accanto il mio bambino!
Mi avvicino, prendo tra le mani le sue, cercando di trasmetterle il conforto di donna, e la solidarietà di mamma.
“A noi piace essere adulate e, come mamme, gioiamo se lo fanno i nostri figli...anche se in modo, diciamo, azzardato.”
Nel suo sguardo comincia a scemare la tensione,
abbandona le sue mani tra le mie.
Bene!
"Sono così affettuosi a quest'età, non trovi?"
Ancora rigida, non risponde, continuo "Li abbiamo vezzeggiati quando erano dei marmocchietti e adesso, a modo loro, vorrebbero restituire amorevoli attenzioni alle belle mammine."
Ascolta, le stringo ancora più le mani accarezzandole delicatamente, in gesti che intendono renderle concreto il mio pensiero.
"Sai mi piace la timidezza del mio ragazzo, apprezzo quando mi abbraccia, sorrido al rossore che si diffonde sul suo viso, seguo occhi impazziti sul mio corpo, ascolto il suo respiro crescere quasi a morire sul mio collo, percepisco i suoi tremori trasferirsi ai miei
Si, so per certo che la sua fantasia comincia a galoppare, coinvolgendomi in un qualcosa che, forse, è poco lecito.”
Nel suo sguardo è forte l’imbarazzo, sembra ancora un po' ritrosa, ma non interrompe le mie parole.
Il ghiaccio si sta sciogliendo.
“Inizialmente sono rimasta turbata alle sue sfrontate manifestazioni. Ho avuto paura, mi sono chiesta cosa fosse giusto fare, come farlo senza incidere sul nostro bel rapporto”
Nei suoi occhi cresce l’interesse alle mie parole.
“Vederlo gironzolare per casa pavoneggiandosi davanti a me ostentando, compiaciuto, la sua innocente provocazione. Sapere che il rigonfiamento che traspariva netto dalla tuta era il chiaro segnale che, piacevolmente, lo turbavo. Tenere a bada la sua esuberanza diventava sempre più difficile, e con essa gestire la mia reazione. Sentirmi i suoi occhi sul fondoschiena, cominciava a preoccuparmi!”
Entro nel vivo.
“Giorni di lunghi pensieri per poi chiedermi se poteva essere giusto trasformare un problema in opportunità!”
Quasi un suo sussulto alla mia ultima riflessione!
“Anche noi abbiamo bisogno di particolari attenzioni e non solo perché siamo mamme anche perché siamo, fortunatamente, ancora, delle belle donne, con le nostre voglie e, intriganti, fantasie.”
Il suo silenzio mi è più di una implicita ammissione!
"Sono certa che ci adorano, e ci vogliono un bene dell'anima. L’intimità tra madre e figlio è bellissima, la cosa più bella che abbiano. Vero?"
In difficoltà, ad occhi bassi, annuisce.
“Ho così lasciato alle sue carezze di trasformarsi in piacevoli tocchi, gli ho permesso di stringermi in forti abbracci. Non mi sono opposta a tremanti mani sul mio corpo. Ho ceduto al suo (eccitante) fare!”
Ad occhi sgranati quasi sillabando
"Mi vuoi dire che tu... e tuo figlio..."
con il tono di chi comincia ad immaginare cose molto peccaminose.
Qualche secondo per la mia, quasi sussurrata ammissione
"Si!... è un po’ che gli regalo gioia e lui l’ardore del suo amore”
Un sussulto forte come se una scarica elettrica attraversasse il suo (certo) debole corpo.
È il momento del primo azzardo.
“Non faresti male a lasciarti andare. Trasforma anche tu la tua preoccupazione in gioia."
Cry stravolta ascolta le mie parole, mi è netta l’impressione che cominci a stringere la mia mano, si avvicina a me, così favorendo un mio tenero abbraccio.
"Anche a te piacciono le coccole, vero?"
Scorgo il suo, timido, sorriso e, con esso, cresce, vorticosamente, la mia saffica intenzione. È forte la voglia di farla gridare del piacere che solo una donna, eccitata, sa trasmettere...
Ma è bene procedere per gradi.
Con ancora una punta di forte imbarazzo comincia a sciogliersi. Quasi sussurrando confessa "Sai, sono rimasta piuttosto turbata a quel suo modo di manifestarmi affetto, mi sono sentita offesa, colpita nella cosa più cara. "
Noto il rossore colorare il suo bel viso.
"È la cosa più naturale del mondo. Quanti figli hanno scoperto la propria sessualità grazie alla naturale complicità dello loro belle mamme”
Sorrido con malizia, ed incalzo.
“Non mi dire che non lo hai più guardato, che non hai pensato più volte a quel suo momento, che non ti sei chiesta perché di quel tuo reggiseno sul suo. Ti sarai pur data una risposta...È il tuo bel seno che lo fa impazzire!”
L’intento è farle ammettere, implicitamente, che basta poco per trasformare un turbamento in eccitazione!
"Tutti i ragazzini sono molto fantasiosi a quest'età e basta poco perché diventino dei simpatici porcellini."
“Un po’ troppo direi!”
“Sei una gran bella donna, consentirgli di abbracciarti, offriti disponibile si suoi affettuosi baci, sorridi alle sue reazioni di bel maschietto. Confessa non puoi riconoscere che lo hai fatto veramente bene!”
"Beh, io... noi... non so...”
Guardo, con occhi languidi, la mia bella, e timida, ospite con aria complice!
“Si! Ho lasciato alle sua labbra di cercare le mie. Ho
ceduto al suo baciarmi con un trasporto molto più che affettuoso, ho lasciato alle sue mani di darmi piacere.“
Cry imbarazzata,
“Mi giudicherai un po' troppo pudica” (forse lo è)"
Le sorrido con aria complice:
"Tuo figlio spia i tuoi momenti di intimità e, con una mamma così bella, si bea di uno spettacolo notevole, poi è inevitabile che..."
Mi stringo più a lei che, abbandonata la tensione, mi lascia amorevolmente slegare i lunghi capelli biondi. Li accompagno sul procace seno.
Nel suo sguardo non più la paura, ma forte la tensione.
Con una mia crescente eccitazione sfioro tornite cosce, le dita scivolano sulla delicata seta, risalgono sui fianchi, sfiorano a fil di pelle il seno.
Sorpresa mi lascia fare.
Il primo passo è fatto!
“Chiudi gli occhi ed immagina siano le sue dita a darti emozione, a farti tremare, a spezzarti il respiro”
Non reagisce alle mie proibite attenzioni, ne si oppone. Le trova piacevoli. Mi è certo che sta lottando con la sua casta coscienza,
tacitandola nell’immaginare che può essere, veramente, l’intrigante fare del suo bel figliolo.
“Sai basta poco perché un tormento possa trasformarsi in estasi.
Basta volerlo!”
Bacio le dita della sua mano, Tra carnose labbra, due scivolano in bocca, con il tocco di una umida lingua intendo trasferirle il mio crescente piacere.
Si abbandona al mio fare. Segue i miei occhi sulla sua scollatura. Lascia che sfiori il bel seno, seguo il bordo di un accattivante reggiseno che, chiaro, traspare dalla delicata bianca camicetta.
Sussurrando
“Sai ai nostri ragazzi piacciono i nostri reggiseni. E tuo figlio adora quello tuo di pizzo"
Sbircio nella sua scollatura, allentando il primo bottone.
Le brillano gli occhi e non certo per pudore, la sua prima reazione è stringere le mie mani, quasi a volermi inibire dal continuare.
Reattiva, sbottono, lentamente, il mio scamiciato. Mostro la sensualità di un florido seno. L’ho esaltato con il verde smeraldo del mio bel reggiseno di seta
"Sai questo è il preferito del mio bambino. Lo indosso per farlo impazzire!"
Cry resta basita!
"Non trovi che valorizza le mie forme."
Con un sorriso che parla da solo, spingo il petto in fuori la seta si stira attorno alle mie mammelle, mette più in evidenza i grossi, diventati duri, capezzoli. Con le mani sollevo dolcemente il seno, lo palpo, le dita giocano ardite attorno ai miei capezzoli.
C’è interesse nel suo sguardo, ma è ancora impacciata.
"È proprio un indumento carino, e devo dire che hai un bel seno."
"Grazie, anche se non è certo bello polposo come il tuo. Tuo figlio adora le tue tette grosse..."
Sorride guardandosi il petto, la morbida camicia lo avvolge, le mani ne seguono il disegno risaltando così le sue plastiche curve.
Quasi un invito. Riprendo a sbottonarle la camicia.
Diffuso è il rossore che si distribuisce sulle sue guance Nel suo sguardo l’indecisione, trattenermi o fermarmi, e poi finalmente, un lungo intenso sospiro gonfia il suo petto e lascia alle mie mani l’intrigante fare.
Pochi secondi per restare sorpresa! Un prospero seno valorizzato da quel suo reggiseno in pizzo nero che suo figlio stringeva attorno al grosso cazzo. L’origine del suo turbamento.
Hai capito la bigotta!
Bene, buon segno.
"Fa bene il tuo figliolo a preferire questo per le sue piccanti fantasie, è molto bello esalta il tuo bel seno. ”
Sale il mio piacere. Avvicino la labbra, sfioro le sue, un attimo per un contatto che non rifiuta.
Bingo! Ho colpito nel segno. È una donna che si mostra pudica e un po’ bacchettona, ma in realtà nasconde l’indole di magnifica troia che aspetta solo essere risvegliata.
"Davvero uno splendido reggiseno"
il mio commento,
"è splendido anche il contenuto, un bel sono pieno e tondo"
Sposto i lunghi capelli biondi appoggiandoli sul solco di prosperose le mammelle. La rendo ancora più sensuale.
"Bello"
Si lascia ammirare, senza più alcun imbarazzo.
"Beh, devo dire che siamo due mamme veramente carine!"
Le dita sulle sue guance scivolano lente sul collo, sfiorano di nuovo il seno, né saggio la consistenza. Non più spaventata lascia che accarezzi dolcemente le tette.
Sussurro
“Sono le sue dita a farti tremare”
Si avvicina con l’intento di agevolarmi, palpo prima una poi l’altra. Gradisce rapita dal mio dolce fare.
Sono già al settimo cielo, un calore si diffonde tra le mia gambe, sale il mio saffico desiderio. Sono bagnata!
Titillo i capezzoli dal delicato pizzo, chiaro è il suo sfuggito fremito di piacere, lo accompagna un mio sospiro di pura eccitazione.
Maliziosa, metto un dito nella coppa del reggiseno. Aiutata dalle sue mani, diventate impazienti, scodello le tette sode fuori dalle coppe, mi agevola, sganciando quel frivolo gancetto lasciando al capo di liberare un gran bel seno.
Strabuzzo gli occhi davanti al ben di Dio che ho davanti.
Delicata appoggio entrambe le mani sul seno, tra le dita pizzico gonfi capezzoli, è intenso il suo respiro diventato piacere.
Forte la mia voglia di baciarli, china lentamente con la bocca li avvolgo, una morbida lingua ne segue il disegno, ciuccio con gusto.
Quasi sussurrato cresce il suo sicuro piacere che si unisce al mio diventato intenso. "Oh cara..."
mormora con voce roca
Le mie mani risalgono le cosce. È solo un attimo il suo stringerle. Trema. Si oppone. Devo impormi, combattere con me stessa, per non godere dal portarla all’orgasmo. Pur con fatica rinuncio.
Cry è eccitata. Partecipa al mio intrigante fare. Sale di intensità il suo gemere, si abbandona a sospiri eccitati, la lingua la manda in estasi. Mordo alternativamente i capezzoli, le sue nervose mani tra i miei capelli tengono ferma la mia bocca sul suo seno.
È eccitata!
Avvicino teneramente le labbra alle sue, rossa in viso sembra non aspettare altro. È un lungo bacio. La lingua guizza nella sua bocca, non lasciva ma nemmeno casta, cerco la sua, la accarezzo, prima rapida e briosa, poi lenta ed intrigante.
Assapora la voluttà del mio bacio, partecipa, la bocca incollata alla mia, la lingua cerca la mia.
Un bacio che si riempie di lussuria e materializza il suo, diventato, forte desiderio, mentre accarezzo i capezzoli con la plasticità del mio seno.
I miei sospiri si uniscono ai suoi gemiti di devastante piacere.
Le mani scivolano di nuovo sulla preziosa seta le dita scorrono, risalgono lente, sfiorano il suo intimo.
Il suo no è poco convinto, insisto, cede, allarga le gambe. La stretta gonna frena il mio fare. Spingo le dita, tra burrose cosce. Lotto con me stessa per non cedere alla lussuria che mi assale sentendo una fica morbida, calda e bagnata.
“ooohhhh...”
Un profondo gemito la scuote, si abbandona sul divano, ad occhi chiusi morde le sue carnose labbra.
“......mmmhhhh...”
“È il cazzo di tuo figlio... lo vuoi... vuol farti godere, non aspetti altro vero?... senti come è grosso...”
“Siiiii.... siiiiii..... ti prego non ti fermare...lo voglio... è bello... è duro... è grande... ohhh....Dio sto venendo... mmmmhhhh...”
Le labbra strette, scuote forte il capo pronta ad assaporare un devastante piacere.
La voglio far godere, spingo quel dito, tra intime labbra, il diffuso piacere di cui sono pervase agevola il mio possederla.
“È tuo figlio che ti scopa, godi con lui”
“SSSSSIIIII...G O D O....”
Un grido, forte, intenso, liberatorio con tutto il corpo che partecipa al suo piacere.
È splendida nel suo godere, con entrambe le mani spinge il mio braccio dentro di se, il corpo trema. Nel suo viso c’è solo lussuria.
“...ancora....”
Ma, stanno per finire le partite di calcio, ed io ho un altro obbiettivo!
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