incesto
4. CHI È CAUSA DEL SUO MALE PIANGA SE STESSO - Intriganti sviluppi
di geppettino2003
16.02.2020 |
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"Avrei dovuto percepire, dall’esuberanza ‭ ‬di Roberto, che‭ ‬mai avrebbe accettato passivamente un’altra presenza..."
... Aspettando il gorgoglio della mattutina moka mi chiedo: Ad una sfacciata provocazione una donna reagisce, normalmente, in due modi: o in maniera stizzita, manifestando apertamente il proprio, forte, dissenso, ovvero si abbandona, maliziosamente, compiaciuta al piacere della carne.
Mia sorella ieri, all’ardore di suo figlio, ha reagito in entrambi i modi!
In quello sfacciato abbraccio mi è stato palese uno sfrontato attacco incestuoso al materno corpo.
Per un attimo mi è stata netta l’espressione di un viso materializzare il perverso piacere di sentire una potente nerchia tra le gambe. Saggiare, tra l’intimo incrocio delle cosce, la corposità di un cazzo in fortissima tensione l’ha, sicuramente, sconvolta. Ma, superato il primo momento di sgomento, ha mascherato il rossore del viso e, vigliacca, è scappata come reazione di mamma offesa, impaurita dalla possibilità di cedere ai propri istinti di vogliosa femmina.
Lo sfrontato atteggiamento di Roberto meritava più di un sonoro ceffone, di quelli secchi, che lasciano impresso, per lunghi minuti, cinque dita sulle guance. Ma ciò non è successo! C’è ne sarà una ragione!!!
Sarà stata, forse, la mia presenza ha condizionare la sua vera intenzione? Comincio a spiegarmi le ragioni delle sue reazioni in cucina alle provocazioni del bel marpione. Sottrarsi al suo morboso fare con rimproveri quasi bisbigliati.
E se fosse questo a cui si riferiva, quasi volendosi giustificare, del ritrovato piacere nell’aver ricucito il rapporto con il bel figliolo. Si! Il piacere della carne! Quel piacere che le manca e che, neanche dieci giorni fa, la faceva star male.
Il viso piuttosto sereno, i lineamenti tornati dolci, gli atteggiamenti, sicuramente, più tranquilli, mi stanno facendo nascere il dubbio che si tratta di un peccaminoso, intrigante, rapporto….incestuoso. Sono, quasi certa: Assunta si scopa il figlio! (ovvero Roberto si scopa la mamma!!!)
Anche con me Roberto è stato sfrontato. Ha strusciato tra le mie chiappe un cazzo imperioso. Ho rabbrividito al semplice contatto. Per un attimo mi è letteralmente mancato il respiro.
Ma il mio vero problema è, adesso, un altro: il bel marpione scatena i miei, purtroppo, trascurati istinti sessuali! Stanotte è stato bellissimo! Ho goduto fantasticando che potesse essere il bel cazzo di mio nipote a mandarmi in estasi.
Si ne ho proprio voglia! Non solo lei ha bisogno di un bel cazzo ma anche a me una bella e possente nerchia mi manca. Mio marito, ha perso la verve degli anni migliori e adesso scopa quasi a comando solo nei giorni festivi, negli altri è sempre sotto stress. E io devo pensare da sola a soddisfare le mie esigenze di calda femmina!
Giuro non l’ho mai tradito, ma non posso più accontentarmi più dei miei solitari momenti di piacere alla, continua, ricerca di surrogati fallici.
Da quel giorno che l’ho scoperto, a casa mia, con la telecamera tra le gambe, rubare uno scorcio di coscia da sotto il tavolo, la mia fantasia, di vogliosa femmina, ha cominciato a galoppare fervida in un trasgressivo, crescente, desiderio del giovane ganzo.
Scendo le scale, Marcella, con il trasparente baby doll, sta preparando il caffè. Un pensiero mi attanaglia: non dovevo farla venire. Forse ho sbagliato. Avrei dovuto percepire, dall’esuberanza di Roberto, che mai avrebbe accettato passivamente un’altra presenza femminile in casa. Giorni di passione intensa non possono cessare in maniera così repentina. Vivendo morbosamente il nostro intimo rapporto, mi sono illusa che una semplice mia richiesta di ….riposo, potesse essere accettata senza alcuna reazione.
Per ora sfuggo alle mie responsabilità al punto che ho paura la femmina abbia il sopravvento sul più giusto ruolo di mamma.
Con ancora in bocca il suo eccitante maschio sapore, non so che fare!
È vero stanotte è stato bellissimo! Quella naturale sfrontatezza di mia sorella ha di per se contribuito. Vederla eccitata mentre si possedeva con un frutto fallico, Roberto che la riprendeva con il duro cazzo stretto in un pugno, e io, debole, mi sono abbandonato al perverso attacco di mio figlio. Scoprire, poi, che ha ripreso i nostri momenti di lasciva perversione mi scuote. Poi quella sua sfacciata richiesta di un rapporto a tre e rivederci nel nostro godere, come condizione per cancellare le scene.
Sono rimasta sveglia a pensare tutta la notte con l’atroce dubbio che abbia ripreso, tutti, i nostri intimi momenti!...
Sono le undici del mattino, riesco a svegliarmi. Ho passato parte della notte a montare le mie particolari scene, le performance di zia e l’eccitazione di mamma. Ho fatto riprese veramente eccitanti. Grande zoomate sul suo viso di mamma impegnata nel fantastico pompino, ho colto la sua espressione di libidine, ho ripreso il suo corpo in un susseguirsi di primi piani, immagini piene di quella perversione che si nasconde nei particolari di un volto pervaso dalla lussuria.
Sino ad oggi ho rubato ai nostri amplessi fotogrammi statici, non sempre l’obiettivo della mia vcc ha ripreso le espressioni del viso di mamma nelle sue perverse esibizioni sessuali. Mamma a letto si scatena, scopa nervosa si sposta continuamente nella sua smaniosa ricerca dell’oggetto di un desiderio che la spinge continuamente fuori dall’obiettivo ciò, poi, mi obbliga ad estenuanti lavori di tagli e incolla. Quel guardare l’obiettivo con l’espressione da gran troia, era così arrapante che, le ho dedicato una sontuosa sega, godendo come non mai!
Sono andato a dormire quando ormai albeggiava con un pensiero fisso. Rivedere assieme i miei personalissimi film e riuscire a coinvolgerla in un piccante menage a trois, ovviamente, interamente da riprendere!
“Certo stanotte devi aver avuto parecchio caldo… mi sono svegliata e non eri a letto, ti ho cercato in veranda, poi ti ho sentito in cucina…”
“Sai avevo sete!...”
Non so perché ma voglio farle intuire che la sua performance non è passata del tutto inosservata.
“T’avesse visto…con quel baby doll cortissimo…eri mezza nuda….”
Le celo volutamente la presenza del ragazzo …e, ovviamente, confermando la mia
“Beh! Che male c’era il ragazzino è cresciuto e poi mica sono da buttare”
Subdola cerco di cogliere la reazione di mia sorella.
“Si hai detto bene - è ancora un ragazzino!- ”
“Un ragazzo che è sempre… in tiro!”
Continuo
“…Tu certo non lo stai aiutando per come ti proponi..”
“Perché tu?”
“Che centra io sono sua madre…”
“… E sei anche una donna, e per di più sola!”
Assunta finge di non sapere che da che mondo è mondo le prime esperienze sessuali i ragazzi le fanno in casa. Basta uno scorcio in più di coscia o qualche magliettina delicatamente scollata che i primi pruriginosi istinti concretizzano seghe a strafottere fantasticando sul corpo della madre. Ma credo che lei gia lo sappia!
“Hai visto anche tu sta sempre con quella benedetta telecamera in mano, cosa credi abbia da riprendere con tanto insistenza”
“… E che vuoi che riprenda con due belle femmine in casa!”
“…Lo immagino…e per questo che sono preoccupata”
Chissà quali pensieri turbano il corpo della mamma. Una cosa è certa stanotte con quel bigolo che si ritrova mio nipote, io avrei soddisfatto le mie di voglie. Ho il dubbio mia sorella ha spiato la mia eccitazione e il suo bel figliolo le era accanto!
Entro in cucina, dopo aver ascoltato parte del loro discorso.
“Ehi che occhiaie, abbiamo dormito male stanotte?”
Zia mi sorprende con la sua riflessione. La sua espressione materializza lo stesso bisogno di cazzo che ho ripreso, a poco, credo, le sia servita la sua solitaria notte di passione.
“Faceva un caldo bestiale…che mi ha tenuto parecchio sveglio...” Mi avvicino a mamma, subisco la sua reazione mista a rabbia e vergogna. Rabbia che riconduco a quel mio desiderio orgiastico misto al lesbo, vergogna, credo, per averla ripresa nel suo magnifico pompino. Si sarà sentita certamente trattata come una volgare troia. Mi dispiace veramente ma è stato più forte di me. Dalle poche battute che ho ascoltato credo abbia pure paura che sua sorella sia ad un passo dallo scoprire il nostro intimo segreto.
Con una tazza di caffè in mano non posso fare a meno di riflettere sulla attuale particolare situazione che praticamente mi vede coinvolto. Scopo mia madre da ormai dieci giorni, scopro che zia si masturba in preda a licenziose fantasie. Mamma prende atto, suo malgrado, delle erotica situazione, mentre mi spompina ascoltando le mie più sconce proposte. Dall’altra parte mi è ormai chiaro del desiderio di zia di essere scopata senza preoccuparsi, nel contempo, che mamma possa scoprire le sue erotiche voglie. Un dato comunque è certo, per ragioni diverse, entrambe hanno una irrefrenabile voglia di cazzo! Tutto è morbosamente eccitante, non mi resta, quindi che aspettare in attesa degli eventi e regolarmi di conseguenza.
In casa abbiamo quasi finito. È domenica e meritiamo un po’ di riposo.
“Mamma oggi voglio fare il primo bagno di stagione”
“Si oggi meritiamo tutti un bel bagno, speriamo l’acqua sia fresca stò caldo non lo sopporto più”
Zia raccoglie d’impeto il mio invito.
“Ma non so… io ancora non ho preso costumi…ho ancora quelli dell’anno scorso.”
Mamma tenta di boicottare la mia proposta.
“Nessun problema! Ne ho presi due ieri… dai andiamo a misurarli ”
Determinata prende mamma sottobraccio e nello spostarsi in camera
“...dai Roberto perché non ci fai delle belle riprese...”
Cazzo! Mia zia anticipa ogni mia iniziativa offrendomi l’opportunità di concretizzare un’idea!
In un attimo sono in camera a prendere la telecamera. Il solo pensiero che da lì a poco saranno entrambe in costume comincia, morbosamente, ad esaltarmi.
“... Ma che cosa dici, quali riprese...”
“...Che male c’è... almeno stavolta non l’ho fa di nascosto!”
Pochi minuti ed il corpo sensuale, e provocante, di zia si presenta ai miei occhi. Indossa uno sbarazzino completino giallo, una microgonna quasi inguinale e un aderentissimo top con frivoli laccetti annodati sul seno. Due velocissime piroette e, liberatesi del completino, si lascia ammirare con un minuscolo costume modello brasiliano. Un intensissimo color giallo solare esalta la sua figura. Il reggiseno è capace solo di coprire i contorni delle rosse areole e, a malapena, cela grossi capezzoli. L’accattivante perizoma, notevolmente sgambato, slancia le eccitanti e lunghe cosce ed il civettuolo filino si perde tra lo spacco di un culetto che magnifica un corpo intrigante capace di rivalutare, come non mai, le armoniose sue chiappe. Pavoneggiandosi come una modella offre, alle mie riprese, quanto di meglio la sua sensualità riesce ad esprimere. Si muove plastica, spigliata e trasgressiva. Nel suo ammiccante defilé, ostenta un corpo veramente conturbante convinta che, con quel costume, possa risvegliare più di qualche erotica fantasia. Figurarsi la mia!
Un attimo dopo anche mamma è davanti a noi. Un anonimo costume intero offende il suo sensualissimo corpo!
“Mamma cos’è quell’obbrobrio!”
“Ha ragione cos’è quello straccetto, perché non hai indossato quello che ti ho lasciato sul letto in camera. Dai togliti stà bruttura. Roberto potrà dirci chi sta meglio”
L’atteggiamento provocatorio di zia sembra voler circuire mamma.
“Non credo mi stia bene, non basta solo il fisico ci vuole anche la testa per saperlo indossare”
Non l’ho indossato per evitare che Roberto andasse di matti. Mi sarebbe stato complicato difendermi dai sicuri morboso attacchi...
“Da quando sei diventata puritana?... dai almeno così finalmente riusciamo vedere quanto è bravo il nostro ragazzo con la telecamera…”
“Ma che dici?”
Sono convinto che quel costume, immagino succinto, su mamma farebbe il giusto effetto, ma il suo pudore e, forse un po’ di imbarazzo, non le consentono di soddisfare questo nostro desiderio.
“Ma insomma svegliati smettila di essere bigotta!!!”
“Dai mamma fallo ….” Certo se zia sapesse, non credo darebbe della bigotta alla mia caldissima amante. Adesso non sono più io a governare il gioco. La cosa non mi dispiace per niente, anzi al contrario soggiaccio alla strategia di zia finalizzata sicuramente a un qualcosa che in ogni caso, per me, sarà eccitante.
Ne sono convinto!
Solo qualche minuto è eccola. Un coprisole rosso fuoco, lasciato morbido, avvolge, intrigante, il corpo di mamma. Il gioco della trasparenza, tono su tono, esaltano, finalmente, la sua figura accentuando le armoniose curve del voluttuoso corpo. Un corpo sensuale che immagino in fermento!
“Dai adesso vediamo il resto… vero Robertino”
Zia sembra impaziente!
“Dai mamma….”
Sto al gioco!
Con malcelato imbarazzo mamma lascia scivolare a terra il pareo. Indossa un minuscolo costume, ma con una differenza, è piuttosto impacciata. Zia si accosta a mamma
“Sistemiamolo un po’”
Sembra volutamente farle ostentare il seno poi, nel girarla, sistema il filino per esaltare le chiappe
“Il corpo deve rivalutarsi e trasmettere messaggi sensuali”
Il costume, simile nel design a quello che indossa zia Marcella, mi restituiscono la femmina delle nostre notti più piccanti. Ho già avuto modo, di apprezzare il bel culetto di mamma ma questo costumino accende ancor di più la mia erotica fantasia.
“Mamma stai veramente bene….”
“Dai di, secondo te chi è… come dire… più provocante?”
La domanda di zia mi coglie ancora una volta impreparato.
“Non saprei siete bellissime…” Riprendo, sorridendo, messo a mio agio dalla insistenza di zia e, dalla pur costretta, disponibilità di mamma. Ho davanti due corpi simili ma di bellezze diverse. Zia rappresenta la classica puledra da domare, trasgressiva e, sicuramente, aperta a nuove esperienze, mamma invece, la donna esperta e calda che, solo nell’intimo, sa fare della provocazione uno stile di vita.
Superato il primo momento mamma comincia a sciogliersi. Piano piano comincia a muoversi emulando le movenze di sua sorella e, sembra, lo faccia in modo da volermi confermare che, se vuole, non è la donna dal costume nero bensì la femmina provocante del rosso peccato. Quasi quasi sculetta davanti a me. Guardandomi, finalmente, sorride. I corpi delle mie donne concretizzano una carica sensuale di notevole spessore, zia si muove senza inibizioni, mamma è ancora un po’ compita, ma entrambe accendono i miei più morbosi desideri e, nel stimolare la mia fervida fantasia, ingrossano un signor cazzo!
“Siete due belle gn…donne”
Stavo per essere volgare ma non posso che complimentarmi del loro essere donne piacenti per la bravura con la quale ostentano i loro corpi con costumi, particolarmente eccitanti. Nel loro particolare defilè. In entrambe c’è trasgressione. I miei primi piani impazzano tra solchi di seni ammiccanti e chiappe accattivanti. I miei più licenziosi pensieri cominciano a galoppare, nell’ammirare i loro atteggiamenti, le loro fattezze corporee, il loro sculettare, piuttosto accentuato, le stuzzicanti scollatura e le magnifiche gambe formose e ben disegnate. A stento governo a la mia giovane maschia esuberanza. Zia è accanto a mamma, gioca con le sue mani sul suo corpo, mentre sorride all’obiettivo. Lunghi secondi dove le sue mani sfiorano il seno della sorella, scivolano sui fianchi, sostano sui glutei. Continua a sistemare i piccolissimi lembi di stoffa accentuando quel sapiente gioco del vedere e non vedere. Mamma subisce consapevole e non si sottrae alle delicate carezze. Vorrei alzarmi ma non lo faccio, sono sicuro che non è il momento giusto. Devo saper aspettare! Seguo zia bisbigliare qualcosa a mamma. Sicuramente è il mio stato di eccitato stallone l’oggetto della sua riflessione. Si perché è, ormai, palese il rigonfiamento perverso che traspare dallo stretto boxer. Zia sorride ambigua, mamma invece sussulta nel prendere atto che sono eccitato come un maiale. È proprio sul mio bello, che in un attimo di pieno rinsavimento, mamma si scosta da zia quasi a voler sfuggire a intriganti contatti. Raccoglie il pareo da terra.
“Ok basta così! È il caso smetterla. Vado a fare un po’ di spesa altrimenti oggi staremo digiuni…”
Sembra proprio una scusa!
“Mamma aspetta!”
“No! È tardi”
E’ perentoria. A me sembra vi sia anche una recondita forma di paura a non saper come opporsi all’intrigante gioco della sorella e rischiare di cedere alla morbosa mia eccitazione
“Ti aspettiamo. Nel frattempo ultimo le piccole cose che mancano, Roby mi da una mano così ci sbrighiamo. Appena torni scendiamo a mare. A proposito compra la crema protettiva il primo sole è sempre il più pericoloso”
In macchina rifletto. Ho ancora commesso un errore. Sono proprio stupida. Come potevo immaginare che Roberto sarebbe rimasto indenne ad un gioco che di innocente aveva ben poco. Sfilare quasi nuda al cospetto di mio figlio con mia sorella che mi spingeva in atteggiamenti provocanti. Stavo per cedere al subdolo tentativo di Marcella di rinverdire gli innocenti saffici giochi adolescenziali che mi turbavano allora per come mi hanno turbato oggi. Per anni abbiamo giocato con il nostro corpo. L’unica doccia in casa, e i nostri orari simili, ne imponeva l’utilizzo congiunto. Ed era bellissimo! Ma adesso è diverso. Non essere riuscita ad impormi ad una proposta tanto allucinante quanto perversa mi preoccupa. Devo prendere atto che la situazione mi sta sfuggendo di mano. Cazzo!!! Sono eccitata...
Solo pochi minuti perché zia completi il suo da fare, mentre in camera sto già armeggiando sul pc, ho fretta di vedere l’intrigante sfilata delle mie donne.
“Ehi! Dai fai vedere anche me”
L’intrigante completino a malapena copre il sensuale corpo che plastico la accompagna accanto a me. Il suo è un fare malizioso, ammiccante, chiaramente provocatorio. Sono sorpreso dalla sua sfrontatezza dei suoi atteggiamenti ma continuo a smanettare sul computer non senza appezzare il disegno di una eccitante figura. I laccetti, volutamente slacciati ostentato il prosperoso seno. In poco e non sono più concentrato sulla tastiera, bensì, con celata discrezione, seguo ogni suo movimento. Guardiamo assieme le prime scene. Eccola pavoneggiarsi con il costume, il mio zoomare sul suo corpo, i capezzoli gonfi in primo piano, lente riprese risalgono dalle lunghe cosce sino a seguire il filino scomparire tra chiappe eccitantissime.
“Ma zio ti fa uscire con questo costume?”
“Perché credi mi stia male?”
“Al contrario però mi sembra un po’…..” “Vuoi dire che alla mia età non posso permettermelo!
Guarda, quante ragazzine conosci che possono permettersi questo fisico?”
Potevo evitarmela questa gaffe. Rosso in viso seguo, con particolare interesse, il suo appoggiarsi provocatoriamente su di un angolo della scrivania, posando una gamba sulla mia sedia in modo tale che dalla corta gonnellina traspare, distintamente, il triangolino color giallo unica barriera al nero corvino di una desiderabile fica.
Ecco mamma, è un po’ impacciata.
“È proprio brutto quel costume nero?”
“Meno male che c’era il tuo…”
Zia si accorge dei miei primi piani piuttosto accentuati su di mamma.
“È bella tua madre non trovi?”
Ambigua nelle sue riflessioni.
“Non credi che così il bel seno di mamma stia meglio”
Commentando la sua azione nel sistemarle il reggiseno. Poi ancora...
“Tua madre ha sempre
avuto un bel culetto…vero?”
Proprio mentre le sistema, giocando con le dita nel solco che divide le chiappe, l’esile filino del tanga. Ho proprio ripreso quel momento. Ancora un bel po’ di riprese fino a quando dal labiale riesco ad intuire quella sua riflessione sussurrata a mamma
“Guarda che bel bozzo Roby ha tra le gambe… siamo un po’ troie, vero?”
“Ma sei ammattita smettila…”
Cazzo zia è veramente troia!
Pochi secondi e mamma raccoglie il pareo da terra e scompare di scena.
“Sei proprio bravo! Belle riprese”
Avvicinandosi, strusciando, il suo corpo al mio.
“Ne ho di migliori”
“Ne ero sicura!”
Per nulla imbarazzata, è ormai certo, sta avviando una sua strategia tesa, sicuramente, ad eccitarmi. Sono sicuro che intende soddisfare la sua irrefrenabile voglia di minchia.
Ed io, pronto, aspetto!
In un attimo il video restituisce le sue invitanti chiappe nel mio lento zoomare dal basso verso l’alto, risalendo dalle cosce mentre era sulla scala. È palese il suo stringere le chiappe davanti all’obiettivo e, chinandosi, ha un fare provocante.
“Anch’io però non scherzo con il fondoschiena…”
Ride seguendo le mie riprese! Adesso è chiara l’espressione del suo volto, quando l’ho abbracciata completamente bagnata con il cazzo appoggiato alle sue chiappe, che trasmette libidine. Gli occhi chiusi, e le labbra, strette ne sono l’evidente segnale.
“Hai veramente delle forti braccia…e non solo quelle…”
Deve aver apprezzato la bella bestia che le pulsava tra le chiappe. Subito dopo la seguo sussultare alla reazione di mamma al mio perverso abbraccio.
“Ehi sei stato un po’ sfacciato!”
“Perché?”
“E me lo domandi pure…non si abbraccia così una mamma...”
Qualche secondo e sono a chiacchierare nel patio, entrambe pensierose. Riprendo il seno di zia, ha i capezzoli grossi. Li inquadro nel mio particolare primo piano.
“E bravo il nipotino sembra ti piacciono proprio le tette della zietta eh?”
Le immagini scorrono, zia sobbalza quando, fasciata dal trasparentissimo babydoll, smania nel dormiveglia, le dita spaziano su un corpo in fermento.
“Ma … quando… come…ma allora… mi hai visto?....”
“Non solo io…”
Zia arrossisce. Trema nel vedersi, quasi assente, in cucina seduta mentre, lentamente, impugna una banana. Prende atto di ciò che ho visto e anche… di quello che ho ripreso. Il primo morso all’immaginario fallo è carico di lussuria. Rivederla esalta i miei ormoni ancora una volta. Con il secondo morso l’erotico frutto sosta sulle carnose labbra. L’espressione sembra fantasticare sull’onirico fallo, è provocante come se fosse in procinto di assaporare un grosso cazzo per come, plastica, movimenta la vogliosa lingua sul frutto. Gli occhi sono carichi di lussuria mentre guardano il turgido frutto. Seduta, con le gambe oscenamente divaricate, spinge la banana verso l’etereo godimento. Zia è veramente una maiala, con le mani cerca di dare sollievo ad un corpo eccitato. Un azione carica di sensualità.
In assoluto silenzio si avvicina ancora di più, le sue dita giocano tra i miei capelli, scendono sul petto, le lunghe unghie si soffermano sui miei duri capezzoli. Sento il suo respiro farsi intenso, nel mentre prende morbosamente atto dello stato della mia eccitazione che ancora una volta traspare chiaro dal rigonfiamento del boxer.
“Ehi!... non vorrei che tu stessi pensando che sono una … no… tu sei proprio un bravo ragazzo… non è vero?”
Neanche il tempo di rispondere...
“Santo cielo”
Sì scuote spaventata
“Ma cosa...”
Sul video impugno un gran cazzo enorme, duro, eccitato mentre ci pesto sopra!
“...Dio... è splendido!!!...”
La guardo intensamente mentre una mia mano risale lentamente tra l’interno delle sue cosce. Un sommesso gemito strozza ogni sua ulteriore considerazione, ciò mi autorizza a continuare e a fil di pelle, raggiungo la fica. Sussulta al contatto sulle intime labbra. Sono umide!
“...MMMmmmhhhh...”
Guido nervosa. Ho fretta di rientrare a casa. Ho una strana sensazione. Non avrei dovuto lasciare Roberto sola con mia sorella. È sempre stata un po’ troia. So che quando vuole sa essere la più zoccola delle puttane! Stanotte avrà pure goduto ma se la conosco bene non sarà assolutamente soddisfatta. Anzi! E il porco non aspetta altro per soddisfare i suoi istinti carnali.
Si! Sono gelosa perché so che mia sorella sa come stimolare i più perversi pensieri di Roberto. Con questo pensiero parcheggio. La casa sembra inabitata. Sicura vado verso la camera del mio ragazzo. Roberto è seduto alla sua scrivania e non è solo. Marcella è, infatti, in ginocchio davanti a lui. Con la testa nasconde gran parte del suo busto, il movimento del capo conferma il suo attuale impegno.
Un gran bel pompino! Mio figlio ad occhi semi chiusi, segue estasiato il proprio uccello sparire nella bocca di sua zia. Sembra quasi prigioniero della sua arte amatoriale. Mia sorella è veramente una esperta. Il computer sulla scrivania restituisce il corpo in fermento di mia sorella con la banana tra le gambe.
Il led rosso della sua vcc conferma le sue zozze fantasie. Sta riprendendo!
Esterrefatta vorrei materializzare la mia presenza ma una morbosa curiosità me lo impedisce.
Seguo il movimento del capo di Marcella che, lentamente, succhia e lecca un cazzo durissimo. Con ingordigia, ingoia l’intera verga senza alcuna difficoltà rilasciandolo intriso di saliva. Per pochi attimi quel filino è l’unico elemento di congiunzione dei due eccitati corpi. Le mani palpano testicoli, già gonfi di sperma, la lingua lambisce lentamente, dall’alto in basso, un cazzo inturgidito, soffermandosi sulla cappella resa paonazza dalla eccitazione.
“Sono brava…”
“Zia è bellissimo…”
Si sfila il minuto reggiseno ostentando il prorompente seno, lenta avvolge l’asta di mio figlio e, con l’ausilio delle proprie mani, avvia una spagnola tanto cara alla terra ispanica. Movimenti lenti, l’asta di Roberto sparisce nelle morbide mammelle di sua zia, e riappare più maestosa svettando imperiosa, e sempre più gonfia, per sparire in una famelica bocca. Sento su di me le stesse pulsazioni che la troia deve direttamente sentire sul suo seno. Un calore indescrivibile risale infido dalle mie gambe sino a sbattermi nel cervello. Cazzo sono ancora più eccitata!
Quella sua richiesta mi batte in testa. Vorrei partecipare all’amplesso ma non ne ho il coraggio. Mi tremano le gambe, cerco appoggio. Il bracciolo della poltroncina in corridoio mi è di ausilio. Il loro gemere richiama il mio sguardo. L’amore mio è, adesso, in ginocchio, mia sorella gli offre un culo veramente eccitante, divarica leggermente le belle gambe, si gode due chiappe ben disegnate a stento mascherate dal filino della modestissima porzione del costume. Le labbra sfiorano la pelle, e come un sopraffino amante, da libero sfogo alla lingua che comincia a bagnate, con mirati colpi, di lingua, il nero buchino.
“Ooooooohhhhhh….”
Marcella sussulta di piacere, geme sotto il sapiente gioco di lingua del mio bambino.
“Sssssiiiii………..”
Praticamente Roberto la sta scopando con la lingua.
“DIO!”
Trema, gemendo, quando la lingua picchietta il buchino. Gemiti che si diffondono nella piccola stanzetta. Morbosamente eccitato la aiuta a voltarsi di spalle alla scrivania, in un attimo assapora un sesso intimamente umido, la lingua gioca tra le piccole labbra avviando una eccitante masturbazione che mia sorella agevola inarcando il busto, con le mani gli offre la carnosa clitoride per farlo gioire del suo frutto.
“Cooossssssssiiiiiiiiii…….”
“Zia sei una gran bella fica”
All’apice della mia eccitazione mentre raccolgo le gambe sul piano della scrivania, la sua fica è tutta mia, la sua fessura è pronta a ricevere il mio uccello.
“Dai scopami…sssssssiiiiiii…….”
La scopo, le sono tutto dentro!
Lo sento crescere dentro di me, lo sento pulsare frenetico. Roby si muove sincrono a me, la fica contraendosi sempre più velocemente avvolge la sua turgida asta in un crescendo di lussuria che non ha limiti.
“……Scopami!”
Do, finalmente, sfogo al mio ritrovato piacere. Piacere di un cazzo finalmente vivo. Non più solo gemiti, ma le mie sono proprio grida di libidine che si confondono al suo esaltato ansimare.
Ho i capezzoli infuocati dal piacere, Roberto sta scopando mia sorella con una foga assurda. Le mie mani naturalmente cominciano a maltrattare i seni, il mio respiro si è fatto affannoso. il calore è diffuso tra le mie gambe,
Solo l’attuale impegno di mia sorella le impedisce di vedere sul pc l’espressione carica di lussuria del mio viso mentre spompino Roberto.
L’atmosfera è salita di tono, i due amanti sono presi da una eccitazione che ormai non ha limiti e, se pur in disparte, anch’io partecipo al perverso rapporto che si sta svolgendo sotto i miei occhi. il bracciolo della poltrona richiama la mia fica, sul quale ondulo un corpo eccitato. La sfrego ripetutamente cercando sollievo alla eccitazione che mi sconvolge. Sento salire brividi di piacere, abbandono il corpo sul bracciolo e, socchiudendo gli occhi, immagino che sia il duro cazzo di mio figlio che ritmicamente pettina le mie bagnate labbra. Percepisco quei movimenti e in piena sincronia anch’io mi muovo con lo stesso ritmo quasi per agevolare l’immaginaria penetrazione. Non avrei mai immaginato di essere capace di comportarmi così, mi scopro una gran puttana e mi eccito ancora di più. Non riesco a controllarmi le mani allargano le grandi labbra per consentire al clitoride di essere direttamente sollecitata dai miei movimenti e dal fallo artificiale compagno del mio gioco. Ammiro la forza di resistenza di mio figlio
“Dai ancora…….. cosìììì.... bravo…..”
Marcella è in estasi. Un attimo ed incrocio il suo sguardo, è pieno di libidine. I suoi occhi mi cercano, accattivanti, mi invitano a prendere parte attiva all’erotico suo amplesso. Resto impietrita, in preda ad una vergogna che non avevo mai provato, ma una forza superiore alla mia volontà mi tiene ancora bloccata. Il cazzo di Roberto continua a possedere il corpo sua zia e con lentezza riapparire pronto a ripetere nuovamente il movimento
“Non ti ferm…..a…..re….”
In preda ad una esaltazione sessuale, lo incita. Il respiro intenso e forte di Marcella, nel preludere al suo intenso godimento, mi riporta alla realtà la vedo fremere di piacere ed implorare Roberto di continuare senza fermarsi.
Lui è pronto a godere, continua con velocità sempre più accentuata a possederla. Un ultima penetrazione, più profonda e veloce e, coinvolti entrambi da una fortissima eccitazione, contemporaneamente, godono.
“Zia vengo….”
Roberto si scosta dal suo corpo e comincia ad inondare Marcella del suo caldo seme. Schizzi impetuosi, ripetuti. Il viso lentamente raccoglie il piacere di Roberto, il seno si sporca del bianco sperma, la lingua impazzita lo raccoglie. Avida, e per niente appagata, la lingua imperversa su un cazzo che ancora pulsa esaltato tra le sue labbra. Roberto con le mani sul suo capo, coordina i suoi movimenti con quelli del proprio bacino. Senza più alcun pudore seguo l’immagine che si presenta ai mio occhi. Tutto è talmente eccitante. Vedo mio figlio che continua ad inondare il viso di sua zia di caldi, ed abbondanti, fiotti di sborra. Ad ogni schizzo Il suo superbo membro si innalza verso l’alto ed, a stento, è controllato dalla lingua della sua amante che, per poterlo direttamente assaporare, è costretta ad afferrarlo con entrambe le mani e prenderlo in bocca. Assettata beve direttamente alla fonte quel seme che sta saziando la sua esigenza di sesso. Le mie dita sono ormai uniche padrone del mio sesso. Il calore della mia eccitazione mi priva di ogni forma di ragione. Tremo della mia eccitazione e godo anch’io, mordendomi le labbra per non farmi sentire, il piacere scivola caldo tra le gambe.
Marcella mi guarda ancora, mi vede godere ed ancora mi invita ad unirmi a loro. Sto per cedere alla morbosa eccitazione mentre il computer, alle sue spalle, immortala il momento del mio alto piacere mentre, morbosamente, eccitata spargo sul mio corpo il caldo seme di mio figlio.
Sobbalzo a quest’ultima visione e mi nego decisa al suo perverso invito.
Vigliaccamente scappo!!!
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