incesto
Giocando a Burraco con Mamma
di geppettino2003
22.12.2012 |
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"Mai sazia e pronta per nuove esperienze..."
Un mio personalissimo regalo di Natale a quanti leggendomi hanno riscoperto il piacere della trasgressione, apprezzando l’intrigo ed il giusto pathos diracconti che, esaltano, l’unione e la passione che permea corpi stravolti nel darsi piacere.Un particolare pensiero a tutte le MAMME di Annunci69 con l’invito a far felici i vostri figli consapevoli che loro saprebbero come rendere caldo e felice il vostro Natale!
E se per farlo pensate a me, scrivetemi saprei come raccontare la vostra personalissima avventura!
Rientro a casa sfatto. Una giornata di quelle che definire negativa è solo riduttivo. Difficoltà nel gestire una cliente, di quelle pallose mai contenta di ciò che le proponi. Il mio impegno per un fine settimana, all’insegna di un sesso intrigante e trasgressivo, saltato per un improvviso rientro del becco a cui, in atto, sto scopando la moglie. Per cui oltre alla stanchezza fisica sono anche parecchio incazzato. Rivedo il mio programma, mi aspetta solo una salutare doccia, una frugale cena dai miei e poi eleggo il mio fine settimana ad un salutare, e forzato, riposo a casa. Torno a casa consapevole che essere ancora a casa paga. Che che se ne dica l’esser bamboccioni è uno status che deriva dal piacere di essere costantemente coccolati dalla propria mammina.
A me piace esserlo e lei lo fa con immutato piacere!
Ho un ottimo lavoro, potrei tranquillamente permettermi un mio personalissimo angolo domestico, ma stare in casa dei miei mi va benissimo. La fortuna di avere una grande casa e genitori piuttosto discreti mi solleva da quelle fastidiose incombenze proprie dell’esser single.
Sono stato abituato bene, per cui per quale motivo mettermi sotto gli assili del vivere solo. In casa sono padrone assoluto della mansarda. Un accesso indipendente, piena autonomia e una mamma che governa le mie quattro mura. Pranzo e cena giù dai miei e poi mi godo l’assoluta libertà.
Oggi è venerdì e mi sono scordato delle riunioni di mamma con quelle sue amiche. È un anno che mamma ha iniziato a giocare a burraco. Un gioco relativamente nuovo che ha preso piede anche nel suo giro di amicizie.
Ogni venerdì pomeriggio l’interminabile partita a quattro, mamma, Mirella, Antonella e Katya. E come al solito sono ad accapigliarsi tra jolly, pinelle, pozzetti, e punteggi, dividendosi tra il gioco e le ultime piccanti indiscrezioni del loro giro. Nell’ultimo periodo sono pure prese dall’imminente torneo amatoriale organizzato dal circolo di società.
Credetemi è divertente veder giocare a carte le donne. Sono costanti gli errori negli scarti, gli strafalcioni nelle strategie di gioco, o ancora la confusione nel conteggio dei punti. Il tutto da rapportare a quella innata disponibilità a chiacchierare continuamente dei più futili argomenti.
Pur essendo stanco, e credetemi veramente stanco, ed altrettanto incazzato, mi fermo a dare una occhiata al loro gioco. Per me che mi diletto con il bridge il gioco del burraco è il classico passatempo delle femmine mature.
La mia presenza, solo per qualche secondo le distoglie dal loro gioco.
“Allora chi vince?”
“Ancora nessuna!” la risposta pimpante di mamma
“Si ma tua mamma è in vantaggio!” l’immediata replica all’unisono delle sue compagne
Guardo le carte di tutte “ehi! chi sta fuori non può dire niente”
Mamma impettita tenta di difendere il suo vantaggio con la quasi certezza che io possa suggerire una qualsiasi strategia, o meglio intervenire per correggere qualche marchiano errore. Ma la mia attenzione è, invece, rivolta alle amiche di mamma, tutte sue coetanee, che meritano più di una semplice attenzione.
“Ma invece di giocare non potreste divertirvi in maniera diversa. Se vi piace fare gossip o pettegolezzi non potete concentrarvi e, quindi, non state attente al gioco. Dovreste dare un senso al vostro gioco”
“Che vuoi dire?”
“Se volete veramente imparare a giocare, e stare così più concentrate, conviene sempre giocare per vincere qualcosa. Ora dando per scontato che non è proprio il caso che giochiate a soldi potreste decidere prima cosa si vince e poi impegnarvi, ognuno nella propria legittima aspirazione, a far valere il proprio desiderio. Non so ad esempio c’è che vuole andare al cinema, chi invece al teatro od ancora chi al ristorante e chi ha voglia di pizza, chi vuol fare due passi e chi invece rintanarsi in casa a giocare. E, inoltre, se posso permettermi, se volete vincere quel torneo, ora come ora dovreste impegnarvi, come dire, a fare più squadra con qualche particolare strategia”
“In che senso”
“Bhè basterebbe aggiungere un po’ di malizia al vostro essere. Giocare su di una innocente, ma ammiccante, provocazione e voilà il gioco è fatto. Non avreste rivali. Potreste tranquillamente sbaragliare tutti”
“Tra il bel fondoschiena di Katya, le affusolate cosce di Antonella e quelle gran poppe di Mirella e …”
“ehi. Ehi… ma che dici che sono queste affermazioni, si e poi e io cosa pensi di me!”
“Tu mamma diciamo che sai come difenderti”
“Che vuoi dire?”
“Ora sono stanco ne parliamo dopo una doccia ma se giuri che non ti arrabbi”
“Guarda guarda il bel figliolo apprezza le belle tardone” è la riflessione sorridente di Mirella, che subito aggiunge
“comunque se il tuo voleva essere un complimento, io lo accetto di buon grado!”
“Già a te piace sempre essere adulata e ogni occasione è buona per farti, come dire…, apprezzare” l’immediata risposta di mamma
“adesso voglio sapere?”
Tutte le amiche di mamma si può dire che mi abbiano visto crescere ma, Mirella, grazie al suo intimo rapporto con mamma è stata quella che più di ogni altra mi ha offerto la possibilità di diventare uomo! Mamma mi portava a casa sua per le sue serate importanti con papà. E in quelle serate ho scoperto come sia intrigante il profumo di una bella donna matura e piacente.
Ora è giusto che confermi che ho il privilegio di sollazzarmi dell’opulente poppe di Mirella. Credetemi tette morbide e plastiche. È quasi un anno che le scopo.
Tutto è iniziato per un fortuito caso del destino. Solo in casa stavo godendo di una splendida spagnola della signora Anna, la colf di casa, interrotta dall’improvviso suonare alla porta di casa. Un suono nervoso ed impaziente. Preoccupato sono andato alla porta.
“non c’è tua madre?
“Mirella no! So solo che ha chiamato un quarto d’ora fa dicendo che ritarda di circa un’oretta. “Sei solo?”
“No! Di la c’è la signora Anna che sta finendo di… scopare”
Non mi ero preoccupato del mio stato. A petto nudo con il solo pantaloncino che a mala pena mascherava lo stato di una spudorata eccitazione. La signora Anna è veramente un portento con la lingua.
“ti dispiace se aspetto qui, non è il caso che torni. Ho girato dieci minuti per trovare parcheggio”
“signorino forse è il caso che quel lavoretto lo completo dopo…ora non mi sembra proprio il caso”
Ecco un pompino perso!
Sarà stata la strafottenza della mia palese eccitazione unita al suo essere magnificamente porca con il corpo fasciato con un tubino rosso esaltava curve stratosferiche che dopo qualche minuto stavo godendo con il mio magnifico cazzo perso tra chiappe invitanti ed ospitali. Solo il rientro di mamma che, fortunatamente preannuncia sempre il suo arrivo citofonando, ha evitato che la fedifraga amica fosse scoperta.
E da allora il venerdì dopo il gioco da mamma viene a trovarmi. Non ho mai capito come riesce a svincolarsi da quelle due gran fiche di Katya e Antonella. Sta di fatto che stiamo a assieme sino a mezzanotte inoltrata. Mirella è un portento a letto. Mai sazia e pronta per nuove esperienze. Per questo che è un po’ che ho avviato una morbosa strategia che la vede coinvolta, in un turbinio di sesso e piacere anche con le amiche di gioco, in un diverso svago più trasgressivo ed eccitante. Fantastico su tre grandi fiche perse tra amore saffico e un cazzo capace di soddisfarle. Sono convinto che solo una donna sa come dare piacere ad una altra donna. E con un bel cazzone a disposizione saprebbero come divertirsi veramente.
L’idea attizza Mirella e mi ha confermato che è solo questione di tempo!
In tuta, e una striminzita canotta, li raggiungo. Mamma è riuscita a perdere, Katya tronfia e gaudente si compiace con se stessa per la insperata affermazione. Mamma è particolarmente arrabbiata. Commenta voce alta l’errore di palese distrazione commesso da Mirella, nella fattispecie la sua compagna, che con i suoi scarti ha favorito la chiusura di Katya e Antonella. Mirella si difende affermando che il suo gioco era condizionato dalle carte che aveva in mano.
“si quale gioco, chissà a cosa stavi pensando!”
Questo è il commento del tavolo
Rido cercando di sdrammatizzare: “mamma vedi se aveste fissato una posta sareste state tutte più attenta al gioco”
“si diciamo pure che Katya ha avuto un gran culo e scusatemi la volgarità!”
“adesso mi rifaccio”
“Potrai rifarti la prossima volta. Ora si è fatto tardi, ho quella cena con mio marito. Che palle sarei rimasta volentieri ma non mi è possibile”
Prendo atto che Mirella ha veramente un impegno. Nei suoi occhi è forte il disappunto.
“Già è vero! a questa cena sarei dovuta venire anche io ma suo padre stasera ha un altro impegno e non mi sembra il caso venirci sola”
Dopo pochi minuti sto aiutando mamma a preparare il tavolo. Ceniamo soli mio padre tornerà tardi.
“Che è successo generalmente il venerdì non ci sei mai. O meglio ti chiudi sopra per i tuoi particolari fine settimana. Sai che sento che non sei mai solo. Chi viene a trovarti. Dimmi chi è, la conosco? com’è?”
È stranamente interessata alle mie performance Mica posso dire che mi scopo Mirella. Però sto al gioco.
“La conosci ma non posso dirti chi è. La discrezione prima di ogni cosa”
“ e ch può essere la ragazza che ti gira intorno”
“e chi ha detto che è una mia coetanea… quelle pensano solo a divertirsi ed al possibile matrimonio”
“Non mi dire che ti porti in casa una donna sposata?”
“posso solo dirti che una gran bella femmina…”
“dai dimmi chi è? Non voglio sapere cosa fate, quello sono ancora capace di immaginarlo da sola sentendovi!”
“…credimi una gran femminona esigente e con una piccante fantasia. Per voi donne passionali, il sesso è arte. La fate per la voglia di piacere e dare piacere. Con un mix, sapientemente, dosato tra intrigo e trasgressione, e l’esperienza della maturità, sapete come portare in paradiso il vostro uomo, compagno o amante che sia. Ed in questo c’è un enorme vantaggio nessun vincolo di continuità”
“Ti piacciono le donne mature! Ecco perché guardavi il seno a Mirella. Lo sai che me ne sono accorta. Anzi proprio oggi mi chiedeva di te. Nel lodare le tue supposte doti sembrava gli luccicassero le pupille.”
“Certo con quella belle tette al vento solo un cieco, purtroppo, non avrebbe potuto goderne”
“Sei solo scemo. Siete tutti uguali voi maschietti. Avete solo un chiodo fisso. E a quale fantasia stavi pensando mentre guardavi il fondoschiena di Katya, avevi gli occhi incollati sulle sue chiappe”
“ma hai visto come sculettava, lei potrebbe fare miracoli ma non giocando a carte.”
“Però ha tanta fortuna”
“Grazie con quel bellissimo culo che si ritrova chi non avrebbe la stessa fortuna”
“però con Antonella sei stato sfacciato, meno male che non se ne accorta!”
“… se si presenta con una gonna così corta e con lo spacchetto non è possibile non apprezzare ciò che è bello guardare. E poi devi riconoscere che ha ancora un bel stacco di vertiginose cosce!”
“Ehi oggi sei proprio in vena di apprezzamenti maschilisti”
“però devi riconoscere che sono tre belle femmine da letto saprei io come divertirmi”
“e dimmi un po’ cosa faresti?”
“certo non mi limiterei a fare fotografie anche se la cosa, devo riconoscere, mi intriga e…. non poco!”
“hai ancora quel tuo pallino della fotografia. Ma se sono anni che non scatti più fotografie in casa”
“ne ho fatte così tante che adesso mi piacerebbe immortalare qualcosa di diciamo diverso! Una bella donna in particolari momenti riesce ad assumere pose ed espressioni che sono l’emblema più tangibile del piacere! Non mi dispiacerebbe carpirne il fuggevole istante”
“abbiamo il figliolo artista e per di più gigolò! Alla tua età dovresti cominciare a pensare di mettere su famiglia invece di portarti a letto belle tardone e fare il porcellino.”
“Diciamo che prima voglio fare una buona esperienza e, perché no, divertirmi, per cui per adesso non sento ne il bisogno ne l’esigenza di accasarmi e poi, sino a quando c’è la mia mammarella che soddisfa i miei desideri, chi me lo fa fare!”
“già …ma a proposito non dovevi dirmi qualcosa che poteva farmi arrabbiare?”
“…solo darti conferma che non c’è paragone tra te e le tue amiche. Saranno tre belle gnocche ma il tuo modo di presentarti, come esalti la tua accattivante sensualità è motivo di ammirazione da parte di tutti. E lo sai bene! E mica potevo dirtelo davanti a loro! Si sarebbero potute risentire”
“si ti piace sfottermi”
Ma nei suoi occhi è chiara la soddisfazione del particolare, ed intimo, complimento ricevuto.
È la prima volta in tanti anni che parlo con mia madre dei miei fedifraghi impegni e delle mie particolari fantasie con assoluta libertà ed un pizzico di malizioso doppio senso.
Finita la cena sono risalito in casa e stancamente faccio zapping alla ricerca di qualche cosa di interessante che riempia la mia serata. Neanche un quarto d’ora è mia madre mi è di fronte con il mazzo delle carte in una mano e nell’altra, matita e blocco notes.
“Visto che entrambi siamo soli perchè non giochiamo a burraco!”
La guardo sorpreso. Non è mai salita nella mia piccola alcova senza bussare. Mi soffermo sulla sua figura. Mamma è veramente una donna esageratamente sexy, le sue sinuose e prorompenti curve, le fanno assumere una bellezza sconvolgente con la forza rara del fascino latino accentuato dalla sua conturbante maturità.
“Perché no!”
“e che ci giochiamo!”
“in che senso?”
Mamma è enigmatica
“non sei tu che hai detto che per impegnarsi bene bisogna sempre giocare per vincere qualcosa”
“hai ragione!”
“allora mentre preparo pensa a cosa ti vorresti giocare”
“veramente così su due piedi non saprei”
“ora dimmi che non hai proprio niente da chiedermi? Io so cosa giocarci!”
“E brava! Siccome sono sicuro che hai mille cosa da chiedermi, o farmi fare, ne vuoi approfittare!
“tu cosa avresti da chiedermi?”
Rifletto qualche secondo
“a pensarci bene qualcosa da chiederti l’avrei, e da stasera che ci penso”
“e a che cosa?. Dimmi il tuo che ti dico cosa vorrei io! Anzi facciamo così. Scriviamo su due foglietti i nostri rispettivi desideri che, lasciamo piegati, qui sul tavolo e a chi perde resta l’onere di esaudire il pensiero di chi vince”
“L’importante che il pegno si paghi entro le 24 ore successive dalla fine del gioco. Il debito di gioco è un debito di onore e come tale deve essere onorato, e si gioca al meglio di tre partite”
“e allora forza si gioca!”
Mamma è immediata nello scrivere il suo pensiero. Nei suoi occhi è languido lo sguardo. Io sono un po’ titubante non so come potrebbe reagire nel leggere il mio pensiero. La guardo e mi decido.
“Questi li lasciamo, qui sul tuo ci scriviamo una bella R di Roberto e sul mio una bella M di mamma.”
Tocca a me fare carte mentre mamma prepara le 11 carte dei mazzetti. Una rapida infarinatura del gioco, una sigaretta accesa, un whisky e si comincia.
Neanche cinque minuti e mamma cala la prima scala dal 6 al 10 di cuori assieme ad un tris di 4. Io ho ancora da fare una strategia. Un solo turno di reciproca presa, becca una pinella e, gioiosa, chiude il burraco a cuori ed è ad una carta per prendere il mazzetto. Ed io continuo a non avere ancora un preciso gioco. Diverse alternative, ma nessuna precisa tattica.
Un primo pensiero: Che serata un impegno che doveva essere intrigante e, invece, sono qui che gioco a carte, e per di più con mia madre!
Comunque al primo rush mamma ha fatto due burrachi e la chiusura il tutto per 585 punti ed io sono rimasto al palo con il gravame del mazzetto non preso e una miriade di carte in mano. Tra il dare e l’avere ho accumulato solo 180 punti.
Come inizio non c’è male!
“Dai giochiamo e non ti distrarre, sei quattrocento punti dietro ed ho proprio il dubbio che stavolta ti tocca pagare pegno. Dovrai fare, finalmente, quello che ti chiedo!”
“Non ti allargare, il gioco è ancora lungo. C’è ne vuole per arrivare a 2005 punti, e ti conviene non perdere !”
“Perché?”
“Perché se perdi quello che può divertirsi poi sono io!”
“E che mai sarà che faccia divertire solo te. Non è che mi devo preoccupare?”
“Stai tranquilla sono certo che in fondo, per come sei, potrebbe piacere anche a te!”
“Si è cosa?”
“tu pensa a non perdere”
Se non vinco, conoscendo bene mia madre, so che sarebbe capace di farmi passare il fine settimana nel mio appartamento a sistemare le mie cose, mettere in ordine, fare le grandi pulizie sicuramente sotto la sua pressante regia! Ma se perde…
“Dai carte che io faccio i mazzetti.”
Un paio di minuti e mamma è veramente concentrata, sta attenta ai miei scarti, segue il mio gioco, si avventura a prendere le carte da terra per cambiare strategia. La seguo interessato e, purtroppo, distratto dalla provocante mise che propone nella sua imponente figura, mentre cala un’altra volta, in maniera repentina, una sequenza di carte di cui ben tre jolly e una pinella, e con un bel respiro profondo gonfia un petto che l’esile bottone della leggera camicetta, che indossa con sotto uno di quei suoi particolari reggiseno, a stento riesce a contenere.
Ho solo il tempo di ammirare, da un sensualissimo seno, l’accattivante contorno di piccanti capezzoli che solo dopo tre smazzate, e in meno di trenta minuti, lei ha chiuso il gioco ed io sono rimasto con soli 1.350 punti.
“Il ragazzotto che viene dal bridge è proprio scarso a burraco”
Mamma si beffa di me
“Mamma come è la storia che è Katya ad avere culo, il tuo come la chiami bravura. Con 3 jolly e 1 pinella sei proprio brava vero?”
“Il gioco è gioco, mica è colpa mia se ho pescato bene!”
“Ma fammi il piacere”
È proprio il momento di una seconda riflessione: Quando il gioco si fa duro i duri scendono in campo. Per cui anch’io in poco più di mezz’ora chiudo, in rapida sequenza, tre volte Punteggio io : 2110 e mamma 790.
“Allora vuoi proprio vincere”
“SI! E voglio farti pagare pegno”.
“Staremo a vedere!”
“Come vedi la fortuna gira. Basta che il culetto ti abbandoni un po’”
“Credi proprio sia questione di fortuna”
“no mamma, scusa, è proprio culo”
“si adesso la tua mamma non è brava, ha solo un gran culo”
“che tu sia brava a carte ho qualche dubbio, ma che hai un gran bel culo è una certezza”
“la vuoi finire di essere volgare! Eh che ti rode perdere con una principiante e poi ti prego non offendere”
“dai scherzo parlo in senso lato e poi lungi da me offenderti”
Ora che mia madre abbia un culo da favola non sta a me certificarlo. La conferma è negli sguardi concupiti dei passanti che incrocia per strada. Lei, maliziosa per come è, si propone con una sensualità straordinaria unita ad una fortissima carica erotica. Ho la certezza che ostenta il suo plastico sculettare per stimolare perniciosi pensieri. E questa mia convinzione è avvalorata dai quei sorriseti sornioni che accompagnano il suo fare. Sono sicuro che lo fa immaginando quali apprezzamenti carichi di piccanti fantasie miste a lussuria la coinvolgono.
“Fai carte che mi verso un whisky anch’io… ne do un altro po’ anche a te”
Seguo il suo plastico ancheggiare. La stretta gonna a portafoglio fascia la figura di una gran bella donna incontenibilmente sexy. Un corpo da matura cavallerizza che tutt’oggi è veramente da ammirare. Ora due sono le cose: o mamma non ha indossato intimo o è veramente succinto il probabile perizoma che intende, riuscendoci, esaltare un meraviglioso fondoschiena.
“Mamma che che ne dica tu, hai proprio un gran bel culo!” Un pensiero che spontaneo riferisco ad alta voce.
Stavolta non risponde, limitandosi a sorridere.
Le carte sono sul tavolo. Due bicchieri colmi di prezioso torbato irlandese e, mentre raccoglie i lunghi capelli, liberando l’affusolato collo, lascia che apprezzi opulente mammelle strette da un intrigante reggiseno che il suo cadenzato respiro continua, imperterrito, a gonfiare.
Riprendiamo a giocare.
Un paio di minuti e la guardo con aria da sfida. Deve essere in difficoltà, quel dito che picchietta nervoso su carnose labbra, ne è la dimostrazione. Mamma non vuole perdere mentre guarda quei desideri racchiusi in pezzetti di carta.
Devo essere sincero averla seduta di fronte mi offre una piccante opportunità che mi distrae. Ha accentuato la sua scollatura, diventata particolarmente osé che attrae continuamente uno sguardo che scivola sul profondo e provocante solco di un seno grosso, bello e pieno. La corta gonna, ed il frivolo intrigante portafoglio, evidenziano lunghe cosce che sembra non finiscano mai nel risalire sino al sicuro gancetto di un capriccioso reggicalze. Continua ad accavallare continuamente le gambe. Prima una e poi in rapida successione l’altra. La seta delle calze sembra stridere irrequieta ad ogni movimento.
Credo voglia seguire quel mio innocente suggerimento e proporsi nel suo essere una gran fica per distrarmi nel gioco e prendersi le sue soddisfazioni. Ed è particolarmente contenta nel constatare che, più di una volta, distratto a ragion veduta, commetto qualche stupido errore nello scarto.
Sta di fatto che lei è arrivata a 1775 punti e io, in evidente difficoltà, la seguo a 1260 punti.
“Dai fai i mazzetti mentre mi metto un po’ più comoda, ho necessità di togliere il reggiseno… non ti dispiace vero? Ad una certa ora non lo sopporto”
Non aspetta alcuna mia risposta. Il mio silenzio la autorizza. Certo la cosa mi fa solo un enorme piacere.
Un lussurioso seno traspare in tutto il suo eccitante disegno. Il contrasto della chiara pelle è esaltato, come non mai, dal roseo colore di larghe aureole che netto traspare dal candore della intrigante camicetta. Il reggiseno in pizzo nero e tulle trasparente è sul tavolo. Le dita percepiscono il calore di una pelle che mi viene trasmesso dallo sfiorarlo. La fragranza del suo corpo mi giunge al cervello e non solo lì!
In siffatte condizioni mi basta un solo quarto d’ora…per perdere la sfida!
Mamma è contenta, come una bambina. In piedi piroetta giuliva sorridendo gonfia di soddisfazione
“hai visto stavolta come sono stata attenta!”
“diciamo che sei stata brava…si ma a seguire quei miei suggerimenti. Hai voluto sondare il mio ragionamento. Devo farti i complimenti.”
“per il gioco”
“non pensavo al gioco”
“ah no! e a cosa?”
“che mia mamma è una bellissima donna e quando vuole sa essere particolarmente…sexy!”
“COSI’ SEXY DA FARTELO VENIRE COSÌ DURO!”
Touchè! Che mi fossi eccitato guardandola, credo si fosse ormai capito, ma che lei se ne fosse accorta non lo avevo previsto. Seduto pur con le braccia conserte, appoggiate al tavolo di gioco, non riesco a mascherare un cazzo che è cresciuto contro ogni mia volontà ammirandola in tutto lo splendore di magniFICA donna matura e sensuale.
Paonazzo in viso tento una strenua giustificazione
“mamma mi dispiace ma non è solo colpa mia”
“ALLORA SONO CAPACE DI FARE QUESTO EFFETTO SU UN BELL’UOMO”
Qualche attimo di silenzio per percepire il mio stupore
“diciamo che sei riuscita a farmi perdere”
“E chi ti dice che lo abbia fatte solo per vincere!!!”
Con voce suadente, alle mie spalle, lascia scivolare le mani sul mio corpo. Concentra il suo interesse sul mio petto, carezza, con movimenti a fil di pelle e piuttosto intriganti, i mie diventati sensibili capezzoli. Li stringe tra le dita con forza
“MAMMA! …. CHE FAI!!!….”
Mi alzo di scatto voltandomi verso di lei, nel suo viso è diffuso il rossore. Guarda con insistenza, un cazzo teso che a fatica la tuta riesce a nascondere, mentre si lascia ammirare un seno che, dall’ampia scollatura, mi invita a più di un erotica fantasia.
“stasera avevi un impegno con una bella troia e non è giusto che questo bel coso rimanga solo soletto per tutta la notte. Cosa credi anch’io so portare un uomo in paradiso”
Imbambolato la seguo mentre si priva della camicetta lasciandomi godere della visione del seno di una donna rapita da una perversa eccitazione.
“MI COMPIACCIO CON ME STESSA. SONO STATA PROPRIO BRAVA!”
Avvicina la fronte alla mia, lo sguardo ammaliante, e lentamente unisce le sue labbra alle mie, mi bacia con trasporto. La sua lingua assapora il mio sapore di uomo, mentre il suo ventre si unisce ad un cazzo maestoso, contemporaneamente le sue mani saggiano la corposità della mia forte eccitazione scoprendo un uccello di enormi dimensioni. Leccatesi la mano è padrona del mio uccello per una sega che avvia dolcemente.
“ti piace mentre ti tocco …. sono brava come la tua maiala, a lei piace toccarti?” …
“…..SSSSIIII… MAAMMMAAAA….”
i miei primi gemiti salgono di tono
“… dio quanto ..c’è ….l’hai duro….”
Rapido mi impadronisco delle bellissime tette che mi incitano ad essere leccate. “OOOhhhhhh!… “….. “MMMUUUHHHHH….”.
I miei gemiti si uniscono, in breve, ai suoi iniziali mugolii di intenso piacere
La visione del mio uccello svettante la stimola, la attrae un cazzo imperioso unico strumento per dimostrarmi il suo essere selvaggia amazzone e soddisfare la sua voglia di piacere.
Le sua mano scivola dolcemente su tutta l’asta, movimenti rotatori e avvolgenti. Deve utilizzare tutte e due le mani per accarezzarmi il cazzo per quanto sono eccitato,
“…vi sento la notte ….prima ridere…chiacchierare….e poi gemere…per ore e ore… devi essere bravo a far godere la tua troia….adesso voglio sapere quanto è bravo il mio stallone”
Si sdraia sul tavolo, sospinge il mio capo sul nudo seno, impone alla mia lingua di scorrere sulla vellutata pelle, alle mie labbra offre capezzoli turgidi, mi invita a morderli con delicata passione. Mia madre, una donna pronta ad offrirmi il suo corpo per soddisfare la libidine che ho incentivato, a mia insaputa, a materializzare.
In un attimo si priva della stretta gonna rendendo tangibile l’umido raccolto tra la seta del suo succinto perizoma. Allarga dolcemente le cosce invitandomi ad impadronirmi dei corti ciuffetti neri che adornano un intimo già pulsante dalla eccitazione.
“Vedi anch’io sono eccitata quanto te” portando repentinamente una mia mano tra le sue gambe. Le mani timide sfiorano la preziosa seta che impreziosisce le lunghe sue cosce.
“Mamma, ho seguito il crescere dei tuoi capezzoli, uno spettacolo eccitante… poi con quel tuo reggiseno seducente sei … veramente una gran fica”
poche frasi gettate d’impeto che sembra vogliano giustificare il suo atteggiamento.
Sono particolarmente delicato mentre un dito segue, timido, il contorno di intime labbra. I suoi occhi chiusi, e l’intimo tremore, spingono il mio dito a scivolare lentamente in una fica bagnata. La possiedo!
“….. MMM……MHHHH….. …. UUU…..UHHH….”
Ormai siamo preda di una passione che senza limiti ci sta coinvolgendo.
Con il corpo guida, con sapiente maestria, per il suo e mio piacere, ogni mio movimento,
Ha abbandonato il ruolo di mamma per assumere quello più congeniale di amante. La libidine ormai è completamente padrona del suo corpo. Si offre per ricercare il massimo del piacere.
“…..STASERA ……….. FOTTI ….SOLO ……ME”…
liberata definitivamente la troia che è in lei
“…. SI …….SCOPAMIIIIIII!!!!!…”
senza vergogna!
Siamo un tutt’uno di sesso e lussuria quando morbosa eccitata rigirandosi, prona sul tavolo mi offre il culo, quel gran bel culo sodo e pieno che mi ha fatto eccitare. un culo un culo invitante che vuole essere scopato.
“ ….. METTILO DENTRO …… SIIIIIII ….. DAI ….”
Una puttana, mia madre, una donna che per anni mi ha nascosto la sua vera indole e che adesso sta materializzando il suo essere una grande troia che intende appagare la sua innata libidine offrendo il suo corpo a me, suo figlio.
“…….. LECCAMI …. IL CULO…”
Estasiato, lecco il suo culo stimolando con la punta della lingua lo stretto orifizio. Sussulta ad ogni contatto, brama ad ogni colpo di lingua, tutto il corpo vibra pervaso da lussuriosi spasmi,
“… COS………SSSSSIIIII’…… ANNCCC…..CCOOORAAAA….”
“… TI PREGO SCOPAMI”
È perentoria. Appoggio la punta di un duro cazzo, e comincio a spingere, prima piano, ma ormai senza alcun controllo, accelero, sempre più forte …
“AAAAHHHHHIIII….OOOOHHHHHH…..SSSSSSIIIII……COS………..SSSSSIIIII………” Ansima dal piacere mentre il nodoso cazzo vedo sparisce tutto nel meraviglioso buco di mia madre. Ad arte contrae le chiappe che si stringono forti intorno al mio muscolo.
Sono in estasi!
“AHHGGG………..OOHHHH…..DAI…...COS….SSSIIIIIl….NON TI FERM…..MARE…”
le sua grida di piacere si mischiano al mio godimento che ormai è prossimo
“mamma mi fai venire…”
“NO! … ….. NON VENIRE …. ANCORA NO…”
In piedi mi spinge sulla sedia e, spudorata, avvolge tra le sue gambe il mio elettrico corpo.
I suoi duri capezzoli strofinano ripetutamente sulle mie labbra al ritmo del suo cavalcare sul mio uccello
“SSSSSIIII SCOPAMI”
Le mani tra i capelli, un viso trasfigurato un corpo nervoso teso per l’effetto della lussuria sono l’emblema di una donna che ha maturato una perversa decisione.
SCOPARSI SUO FIGLIO!
Quel figlio che stasera ha scherzato, con doppi sensi e con malizia, con una donna che aveva maturato da tempo l’incestuoso desiderio aspettando solo l’occasione per attuarlo.
“Mamma sei calda dentro”
Le mani sulle mie spalle la aiutano a cavalcarmi.
“STO …… VENENDO …. SSSSSIIIII ……. SSSSSSSIIIII………”
Gode con una emozioni fortissima che, probabilmente, è parecchio che non assapora, e sono io l’artefice del suo piacere per come lei lo è del mio. Vederla gemere, vibrare, gridare, godere è la pura eccitazione da lungo tempo sognata.
“mamma dai…... si…..……anch’io voglio venire!…”
“NO AMORE MIO LO VOGLIO … IN BOCCA …”
Prona davanti racchiude morbosa tra lo splendido seno, che stasera volutamente mi ha lasciato apprezzare, un cazzo gonfio all’inverosimile. Le sue mani lo accompagnano a lambirle la labbra. La lingua saetta sulla cappella resa paonazzo dalla eccitazione. Assapora le mia prime gocce di piacere. Lo mantiene nella caldissima bocca stringendolo con carnose labbra. È splendida nella sua libidine. È bravissima nel darmi piacere.
I suoi gemiti, riprendono a crescere … “OOHHHHH….. UUUHHHHHH….”
Guardandomi negli occhi stringe forte le mammelle, mentre io spingo con forza il cazzo tra il profondo solco. È stravolta dalla eccitazione così come sconvolto sono io. I testicoli sbattono con forza sul seno, accelero sempre di più i miei movimenti sino ad arrivare all’apice del piacere di una splendida spagnola.
“..mam…….…mmmmaaaaaa……..ssssssssiiiiii……godooooooo……”
I primi schizzi si spargono tra le splendide mammelle, lei non paga stringe il cazzo portandolo al viso. Fiotti di caldo piacere riempiono la sua bocca, sporcano il viso, i capelli e lei si spalma il nettare sul corpo “……SSSSIIIIII …. ANCORA ….” non sazia lo prende in bocca per succhiare avida sino all’ultima goccia, mentre masturbandosi selvaggiamente gode ancora
“SIIIIIIIIII…….. E’ BELL…LLLIIIIISSSII….IIIIMOOOO….. VENG…….GOOOOOO…..”
Mia madre, la donna che mai avrei immaginato così porca mi è adesso accanto con il viso che lentamente riprende le sue naturali bellissime fattezze. Subito un pensiero cosa non avrei fatto per poterla fotografare all’apice del suo immenso piacere.
A terra, a noi vicino, quei nostri desideri. La M lentamente apre il suo desiderio alla mia lettura “la tua modella per una notte…”
Lei accarezzando affettuosamente il mio viso con le lunghe e curate dita mani raccoglie il mio biglietto.
L o apre, legge e ride………
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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