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Il mio futuro suocero - 4


di bird2012
17.01.2014    |    37.242    |    2 9.6
"Non volli vederlo: volevo godermi le immagini insieme al mio amore..."
IL MIO FUTURO SUOCERO

Cap.4


Il pomeriggio seguente Franco mi portò il video: mi disse che aveva riportato tutti i dialoghi e i momenti più belli ed eccitanti, con tutti i primi piani delle nostre porcate… e che era veramente molto eccitante.
Non volli vederlo: volevo godermi le immagini insieme al mio amore.

Il giorno dopo Luciano tornò dal Congresso e la sera venne a casa mia.
Appena entrato ci abbracciammo e ci baciammo con grande passione… dopo il primo osceno lingua in bocca sentii l’uccello cominciare a prendere vita.

“Uhmm! Tesoro, sento che il tuo uccello sta diventando un’aquila! Vieni, andiamo in salotto… dobbiamo parlare di tante cose!”

Appena seduti sul divano ci abbracciammo e baciammo di nuovo… si sentiva quanto fossimo eccitati, erano bastati pochi giorni di lontananza per farci desiderare come non mai!
La sua mano corse subito sotto la gonna, tra le mie cosce, che spalancai oscenamente per permettere alle sue dita di penetrare subito la mia vogliosa e fradicia fica!
Ormai le mutandine erano diventate un optional… le ritenevo sempre di più un indumento inutile… e ho sempre pensato che per un uomo sia motivo di orgoglio sentire la fica della sua donna sempre pronta a dare e ricevere piacere e senza alcun impedimento.
Spinse le dita in fondo alla vagina… quando sentii i polpastrelli vellicare la bocca dell’utero emisi un lungo gemito.

“Uhmmm! Luciano, amore, appena mi tocchi mi fai venire voglia!”

Cominciò a muovermi le dita dentro, mentre mi fissava con un sorriso allusivo.

“Te lo sei scopato, vero?”

La sua domanda così diretta e improvvisa mi fece contrarre la fica contro le sue dita.
Mi abbandonai all’indietro contro la spalliera del divano allargando ancora di più le cosce per godermi quel delizioso ditalino… mentre il dialogo si prevedeva molto interessante!
Ricambiai il suo sorriso.

“Cazzo, amore… da cosa lo hai capito?”

“Amore, ormai ti conosco profondamente… so quanto tu sia deliziosamente puttana… e poi conosco mio padre! Sinceramente mi avresti deluso se non ti fossi fatta chiavare… so che ti piace l’uccello e so che mio padre ha una verga di tutto rispetto!
Prima di venire qui sono passato un attimo a casa per posare la valigia: papà mi ha chiesto come fosse andato il congresso e gli ho risposto che era stato molto interessante.
Quando gli ho chiesto io come fosse andata la serata con te mi ha risposto: “Chiedilo a Claudia… non credi sia più importante il suo di giudizio… sia per me che per te?”
Poi mi ha detto che c’era una sorpresa.
Amore, dimmi… non mi tenere sulle spine… ti è piaciuto? Ti ha fatto godere? La tua fica è rimasta soddisfatta?”

Le sue dita seguitavano a lavorarmi la fica… mi bagnavo sempre più!
Gli tirai fuori il cazzo dai pantaloni e presi a segarlo.
Avevo già preparato tutto… presi il tele comando e accesi il televisore.

“Amore, più di qualsiasi parola credo siano le immagini che vedrai a parlare da sole… tuo padre, con il mio consenso, ha ripreso tutta la serata… proprio tutto! Guarda bene e ascolta… dopo mi dirai!”

Con le sue dita nella fica e il suo uccello nella mia mano feci partire il video…
Lo abbracciai.

“Amore, voglio rivivere insieme a te la serata trascorsa con tuo padre… comunque sappi che se ci fossi stato anche tu insieme a noi la serata sarebbe stata molto, molto, ma molto più bella!”

Gli avevo inviato il giusto segnale circa i miei desideri.
Come partirono le prime immagini sentimmo i nostri corpi vibrare uno contro l’altro: Franco aveva veramente messo sul video il meglio della serata!
Il nostro ballo con noi due abbracciati, il primo piano del suo pacco prima contro il mio ventre e poi contro il culetto.
I nostri osceni discorsi sulle mie virtù sessuali.
La mia immagine con le cosce spalancate e lui in ginocchio sotto il tavolo a leccarmi la fica.
Il mio pompino… suo padre che mi infilava il cazzo nella fregna oscenamente dilatata, la sua sborrata dentro… e la mia pisciata!

Pensavo di impazzire: non avrei mai immaginato che rivedermi in video mentre facevo la troia mi potesse eccitare tanto!
Luciano, da parte sua, era fuori di testa: per tutto il video non aveva fatto che commentare le immagini e le mie erotiche prestazioni.

“Dio, come te lo spinge sul culo! – Amore sei stupenda a cosce aperte – Dio, come sei puttana, ti piace il suo cazzone… guarda come glielo succhi… uhmmm cazzo, gli hai leccato anche il culo! – Cristo! Ti sta sborrando nella fica… cazzooo… che immagine stupendaaa… mio padre ti sborra nella ficaa…e ti piace… me lo stai gridando che ti piace farti sborrare dentro da mio padreee… ti schizza… ti schizza… nooo… amore segami che sto venendooo”

Sentii il cazzo scoppiarmi in mano!
L’immagine del padre che con il suo cazzo piantato nella mia fica mi riempiva il ventre di sborra lo fece venire!
Io mi gettai sul suo uccello e lo imboccai proprio mentre stava sborrando… e mentre ingoiavo tutto il suo piacere lo sentii sussurrare: “Claudia, amore, ti amo! Ti sei fatta sborrare dentro da mio padre… come facevo io con lei… lui è venuto dentro la mia donna… come io venivo dentro la sua!”

Per tutto il tempo le sue dita mi avevano martellato la fica… anche io stavo per esplodere… considerando anche la forte eccitazione nel rivedermi sul video.
Sentendo le parole di Luciano, ricollegandole a quelle del padre, cominciai a pensare a qualcosa a cui non volevo credere… se fosse stato vero sarebbe stato meraviglioso!!!

“Luciano, amore, senti cosa dice tuo padre alla fine…!”

Luciano ascoltò attentamente le parole del padre: “Lui me lo deve! Fattelo dire da lui!”
Le sue dita seguitavano a sciacquare nella mia vagina…

“Amore, Luciano, sto per godere! Se devi confessarmi quello che penso io muovi forte le dita in fica… forte… amore… fammi sborrare con il pensiero che ti scopavi tua madreee! E’ vero? Dimmelooo! Dimmelo mentre vengooo… ti scopavi tua madre? E le venivi in ficaaa?”

Si lasciò completamente andare.

“Siiiiiii! Amore mio… siiiii! Me la scopavo! Mi scopavo mia madre… il mio primo grande amore… prima di te! E le venivo dentro… come ha fatto mio padre con te!”

Sborrai come non avevo mai sborrato: il pensiero che Luciano si fosse scopato la madre mi mandò in estasi! L’immaginai scosciata mentre Luciano le era sopra a chiavarla senza remore e immaginai le reciproche frasi che si sarebbero sussurrati: “Figlio mio, stai facendo godere tua madre… non toglierti… fa dentro… fa dentro!” “Si… si… mamma… ti vengo in fica… te la do tutta!!!”
L’incesto, il rapporto di amore e di sesso tra madre e figlio, che travalica ogni legge morale!
Nell’attimo in cui provavo uno degli orgasmi più devastanti della mia vita, pensai al piacere che può provare una madre nel farsi scopare e venire dentro da suo figlio: pensavo veramente di impazzire!
Luciano seguitava a martellarmi la fica per prolungare il mio piacere… ed io seguitavo a godere e a gemere.

“Luciano, amore mio adorato… scoparti tua madre… che meraviglia! Anche io lo vorrei… far godere nostro figlio tra le mie braccia! Ci pensi: nostro figlio che viene nel ventre della madre, come ha fatto suo padre con la nonna!”

Rimanemmo abbracciati, stretti più che mai: adesso sapevo veramente tutto di Luciano e ricollegai tutti i discorsi fatti da Franco.
Aveva permesso al figlio di avere un rapporto con sua madre e desiderava, per “par conditio”, averne uno con me!
Dopo i due stupendi orgasmi, piano piano tornammo in noi.
Compresi subito l’imbarazzo del mio amore.

“Claudia, amore, avevo già deciso di dirtelo, anche se appartiene al mio passato ritenevo giusto per l’amore che ho per te metterti a parte di tale mio segreto: capisco che è difficile accettare un tale comportamento… stiamo parlando di incesto e no di una semplice scappatella… spero solo che non influenzi negativamente il nostro amore!”

Lo accarezzai dolcemente.

“Amore, da quanto mi hai detto il nostro amore ne viene rafforzato.
Primo, perché apprezzo enormemente il fatto che tu mi abbia messo al corrente di una cosa così intima e delicata… potevi facilmente nascondermela, non l’avrei mai saputo.
Secondo, anche se non ne abbiamo mai parlato, considerando l’argomento, ritengo il rapporto di amore e sesso tra genitori e figli il più sincero e senza secondi fini che possa esserci… penso tu sia stato fortunato a poterlo vivere… ma come è iniziato?”

Luciano iniziò a raccontarmi la sua storia con la madre.

“Sono quelle cose che nascono per caso, ma c’è sempre stato qualcosa tra me e mia madre di imponderabile: i nostri sguardi, le sue carezze, i nostri abbracci, sentivamo che ci davano sensazioni diverse di quelle tra madre e figlio.
Erano sguardi languidi, carezze dolci e sensuali, abbracci che non avremmo mai voluto interrompere.

Approfittava di ogni situazione per ripetermi che io e papà eravamo i suoi maschietti, che ci amava tutti e due… e quando mi abbracciava la sentivo fremere quando mi sussurrava: “Luciano, amore di mamma, sapessi quanto ti voglio bene!”
L’adoravo, non ero un adolescente, ero grande, avevo 24 anni, quindi conoscevo bene i desideri: spesso, quando mi abbracciava, non riuscivo a impedire la mia erezione… appena sentivo il suo corpo contro il mio l’uccello si addrizzava all’istante! Lei lo aveva capito e approfittava di ogni situazione per abbracciarmi, stringermi e sentirsi il cazzo contro il corpo: la mattina appena alzato, con la scusa di darmi il buon giorno, prima che uscissi per andare all’Università, quando tornavo, quando usciva lei… ogni scusa era buona per stringermi a lei sentire il mio cazzo duro!

Appena lo sentiva rimaneva avvinghiata a me… ci fissavamo… senza parlare… sembrava un tacito accordo… io glielo facevo sentire e lei se lo godeva! Poi, ogni volta, chiudeva gli occhi, spingeva il suo pube contro il mio e sussurrava: “Amore… sto sognando… sto sognando!” e dopo un po’ si staccava, mi dava un bacetto e, a secondo del momento, mi sussurrava: “Amore va a terminare in bagno… e non mi offendo se mi pensi… anzi!”
Ed io ripetevo sempre la stessa operazione: una stupenda sega in suo onore.
Era diventata una dolcissima abitudine… senza contare che quando scopavo con qualche mia amica, spesso mi ero accorto di stare a pensare a lei…!
Pensavo la cosa sarebbe seguitata così, un rapporto soft: essendo mia madre non avevo mai pensato di poter avere qualcosa in più…
Poi un giorno…

Papà rimase fuori per una settimana per lavoro… io e lei rimanemmo soli.
In casa c’era una situazione irreale: io e lei da soli… ci guardavamo, avremmo voluto dirci tante cose, ma forse il silenzio era molto più eloquente di qualsiasi parola.
Mi ricordo che quella sera, dopo mangiato, ci mettemmo a vedere la televisione, seduti sul divano, vicini… molto vicini!
Le nostre cosce erano in intimo contatto.
Non avevo alcun interesse per le immagini televisive… mi stavo godendo il calore delle sue cosce.

Lei si muoveva, non riusciva a stare ferma e in questo modo strusciava le sue cosce contro le mie.
Mi stavo eccitando: la stanza era al buio, rischiarata solo dallo schermo della televisione.
Credendo non mi vedesse, misi una mano sopra il mio pacco per massaggiarmi l’uccello: già pensavo che quando fossi andato a letto avrei dedicato alla mia adorata mamma la mia solita sega.
Fissavo lo schermo, per non farmi accorgere delle mie manovre… ma all’improvviso sentii la sua mano sopra la mia.
Rabbrividii e deglutii… la sua calda mano sopra la mia che stava sopra al mio cazzo duro!
Rimasi fermo con la mano… ma lei no! Cominciò ad accarezzarmela, ben sapendo che sotto alla mia c’era il mio uccello: sarebbe bastato che io avessi tolto la mano che lei si sarebbe trovata con la sua sopra la mia eccitata verga.

Ma non la tolsi… dopo un po’ cominciai anche io a muovere la mia mano sopra l’uccello… lei, con la sua, seguiva il mio eccitante movimento.
Una situazione erotica da impazzire!
Il mio cazzo era sempre più duro: misi l’altra mano libera sopra a quella di mamma e gliela strinsi… la sua risposta non si fece attendere… sentii le unghie della sua mano conficcarsi nel dorso della mano con cui mi stavo massaggiando il cazzo!
La sua mano tra le mie… !
Girai il mio volto verso di lei… mi stava guardando… la bocca aperta, il respiro affannato, segno di forte eccitazione!
Quando mi accorsi che l’altra mano era tra le sue cosce aperte e si muoveva freneticamente mi andò il sangue in testa…
Mi venne spontaneo dirle.

“Dio mio… mamma… che fai?”

La sua risposta mi fece impennare il cazzo.

“Quello vorrei facessi tu!”

Non credevo alle sue parole… fui sommerso da una eccitazione mai provata… replicai prontamente.

“Madonna santa… te la stai toccando… dimmelo, ti prego… te la stai toccando?”

“Si, gioia mia… me la sto toccando!” e senza darmi tempo di rendermi conto cosa stesse accadendo sentii le sue labbra contro le mie e la sua lingua bollente e viscida di saliva penetrarmi in bocca!
Mentre lei me la frullava tra le labbra io presi a succhiarla con estrema libidine.
Ci gettammo uno nelle braccia dell’altra con una passione inaspettata: mentre ci slinguavamo oscenamente abbracciati come due perversi amanti, le nostre mani non persero tempo!

La sua si posò sul mio uccello e lo strinse con forza sopra i pantaloni, mentre emetteva un lungo gemito.

“Eccolo… eccolo… uhmmmm! Eccolo, il mio desiderio segreto! Dio… quanto è duro! Luciano mio, hai proprio un bel cazzo duro, proprio come piace a mamma!”

Io insinuai la mia sotto la gonna, tra le sue gambe… lei non aspettava altro: allargò le cosce oscenamente, prese il mio braccio e lo attirò contro la sua fica, mentre spingeva il ventre contro la mia mano per accelerare il dolce contatto!
Trasalii nel sentire le sue mutandine fradice… mentre lei seguitava a spingere la mia mano contro la sua fica.

“Amore di mamma, scansami le mutandine… senti la mia micia come è eccitata! Vuole il tuo dolce uccello! Tu lo sai che l’ho sempre desiderato… l’ho letto nei tuoi occhi… e questa sera lo desidero ancora di più! Siamo soli, la notte è nostra… sono carica ed eccitata come non mai! E’ quasi una settimana che la mia fica non viene deliziata e la poverina non è abituata a stare tutto questo tempo senza cazzo! Avevo voglia di godere, ma non mi sono soddisfatta da sola… mi sono preservata per te… voglio farti godere con tutto il mio corpo! Tu sei giovane, puoi venire tante volte! Uhmmm! Dimmelo, amore mio… quante volte vuoi godere nel corpo di mamma? Minimo tre, vero? La prima la voglio in fica: sapessi quante volte ho sognato il tuo sperma inondarmi la vagina! Poi ti voglio nel mio voglioso sederino: tuo padre me lo ha sfondato per bene, sarà un piacere per te entrarci dentro e allagarmi l’intestino! Poi spero non vorrai trascurare la mia bocca: cosa può esserci di più sublime per una madre gustare lo sperma del suo amato figlio?

Abbiamo la notte tutta per noi e avrai tempo per recuperare, al resto ci penserò io: quando voglio non faccio mai rimanere un maschio con il cazzo moscio!
Ne sanno qualcosa i maschietti con cui giochiamo io e papà: li tengo sempre in tiro per dare loro la possibilità di godere e farmi godere! Mi piace il cazzo duro e sto sentendo che il tuo è bello duro per darmi piacere. Da oggi mamma giocherà anche con te: ti dispiace se io e papà seguitiamo anche a giocare con i nostri amici?

Mamma mi stava svelando i segreti di famiglia e di quanto fosse porca!

“Mi sembra di aver capito che tu e papà praticate il sesso di gruppo!”

“Si, tesoro, a te non voglio nascondere niente, anzi, voglio che tu sappia e spero la cosa non ti dia fastidio: io e tuo padre facciamo sesso anche con altre persone! Siamo una coppia formidabile, siamo innamoratissimi uno dell’altra, ma ci piace fare sesso e più siamo e più godiamo. Angelo mio, sapessi quanto mi fa godere sentire il mio corpo sommerso dai corpi di altri uomini, sentire le loro mani vogliose percorrere il mio corpo, accarezzarmi, palparmi, strizzarmi, penetrarmi ovunque senza tralasciare alcun anfratto inesplorato! Le loro bocche e le loro lingue che mi baciano, mi leccano, mi succhiano, per portarmi al parossismo del piacere… per poi darmi il colpo di grazia con le loro multiple penetrazioni!

Pensa, amore, che generalmente giochiamo 4 contro una: ovviamente l’una sono io che devo reggere l’urto di 4 maschi molto, ma molto ben forniti, e devi credermi che ci riesco benissimo… con mio grande, grande godimento!
Sono momenti di indescrivibile piacere che solo le fortunate donne che lo hanno provato possono capire!
Luciano, spero tu comprenda il piacere che si può provare e a cui è impossibile resistere!

Appena ci incontriamo e vedo nei loro occhi il forte desiderio che hanno di me già mi sento bagnare: mi piace sentirmi desiderata, immaginare l’uomo con l’uccello in tiro che fantastica di farmelo assaggiare… mi eccito da morire!
L’inizio della serata è dedicato completamente ai giochi preliminari: baci, carezze intime, leccate di fica e succhiate di cazzi, con tuo padre ottimo organizzatore e spesso foto-cine operatore.
E’ molto bravo e mentre i nostri amici mi dedicano le loro deliziose attenzioni, lui mi immortala in tutte le più eccitanti posizioni e nei più svariati rapporti sessuali: dovresti vedere che ricca collezione di foto e video abbiamo, collezione in cui io sono la regina incontrastata!

Dopo i vari giochini cominciamo a fare le cose serie.
Mi sento contornata da quei quattro superbi maschi… e tuo padre, con il suo cazzone, è uno di loro!
Il primo mi penetra la fica, gli sono sopra e comincio a cavalcarlo come impazzita, mi chiavo sopra la sua verga dura come il marmo: basterebbe quello per farmi godere!
Ma ecco che sento allargarmi il culo… è tuo padre che offre il mio buchetto alle voglie di un altro nostro amico! Il mio adorato porco mi mantiene le chiappe allargate perché sa quanto io goda nel sentirmi il culo aperto mentre mi inculano!

Mi godo quella doppia da paura, con quei due stupendi falli che mi slabbrano la fica e il culo!
Amore di mamma, immagina come possa sentirmi con una verga davanti e una di dietro, come è nei desideri di tante donne… poter provare l’estasi del piacere con due cazzoni in corpo.
E mentre mi godono in doppia, sono io a chiedere ai miei amanti di completare l’opera: apro la bocca e il terzo maschio non mi fa aspettare! Afferra la mia testa, la tiene ferma e comincia a chiavarmi in bocca: è il massimo!
Tutti e tre prendono il giusto ritmo e mi chiavano, ognuno nel buchetto di propria competenza… sembrano diretti da un unico direttore d’orchestra!
In quel momento mi sento una regina, sono orgogliosa: con il mio corpo sto facendo godere contemporaneamente tre uomini, sto dando piacere e felicità a tre esseri umani… e la cosa mi riempie di gioia!

E poi la ciliegina… ecco l’amore della mia vita, tuo padre, completare l’opera dei tre maschi per condurmi nell’Olimpo del piacere!
Mentre incita con parole di fuoco i nostri amici a farmi godere, a far godere la sua amata donna, comincia a baciare tutto il mio corpo, a leccarlo, ad accarezzarlo, sento le sue mani mungermi i seni, strizzarmi i capezzoli, insinuarsi nel mio ventre per titillarmi il grilletto.
Ma quello che mi fa impazzire è quando avvicina il suo viso al mio e bacia il mio volto, mentre a pochi centimetri succhio con libidine il cazzo che mi sta chiavando la bocca!
Lo coinvolgo nel mio piacere: tolgo la bocca dall’uccello e lo faccio imboccare da lui… cominciamo a pomparlo con gusto, alternativamente, ce lo passiamo da bocca a bocca e ogni passaggio è coronato da un nostro sensuale bacio.

Ho insegnato io a tuo padre essere bisex orale: mi ha sempre eccitato vedere due uomini succhiarsi l’uccello! All’inizio era un pò impacciato, ma sotto la mia attenta guida adesso lo succhia quasi quanto me… e gode nel succhiarlo! Mi ha confessato che ora gli piace molto sentirsi in bocca un bel cazzo caldo e duro!
Comunque ancora non ho terminato la mia opera di formazione per renderlo un vero delizioso bisex: farsi venire in bocca e prenderlo nel culetto!
Ancora non è pronto, ci devo lavorare con calma: raggiungerò il massimo del piacere vederlo con la bocca piena di sperma e sentirlo godere con un bell’uccello nel culetto mentre lo spompino!
Ma io non desisto, non mi arrendo: voglio che il mio amore sappia dare e ricevere piacere sia con gli uomini che con le donne!
Capiterà il momento opportuno in cui gli farò sverginare il buchino con relativa venuta in bocca: sinceramente non mi dispiacerebbe fossi tu il prescelto… Dio santo, ci pensi amore? Fare il culo a tua madre e a tuo padre?”

Stranamente il pensiero di fare sesso anche con mio padre invece di freddarmi mi eccitò ancora di più… il cazzo vibrò!

“Brutto porco… il tuo cazzo ha mandato un inequivocabile segnale… è pronto anche per tuo padre… molto bene, lo terrò presente!
Torniamo alla mia serata da troia.
Dopo avviene l’apoteosi del godimento a cui partecipa anche tuo padre!
Si alza in piedi vicino al suo amico e mi fottono in bocca alternativamente: mentre succhio uno l’altro me lo sbatte sul viso, sulle tette, me lo strofina lungo la schiena… e poi si danno il cambio, da buoni amici!
Quando è il momento di sborrare i miei quattro amanti si danno il giusto segnale per venire insieme a coppia, così posso concentrarmi e meglio sentire le loro micidiali spruzzate.

Cominciano i due amici che mi chiavano in doppia: li sento gonfiarsi dentro di me, sento che stanno per arrivare, abbraccio forte quello che mi è sotto, gli infilo la lingua in bocca e rimango in dolce attesa!
Sento il corpo di quello dietro adagiarsi sulla mia schiena… il suo eccitante peso mi spinge contro il suo amico che mi chiava da sotto… mi sento compressa tra i loro corpi maschi, uniscono le loro braccia per stringermi contro di loro, mi sento schiacciata tra loro… e i loro micidiali cazzi iniziano una indiavolata danza dentro il culo e la fica… è l’inizio della fine!

Non riesco a contare le sborrate che i miei amanti mi procurano durante la deliziosa impalata davanti e dietro… adesso tocca a loro!
Cazzo… li sento… eccoli… quello sotto mi morde il labbro a sangue, mentre infigge colpi tremendi nella fica… quello dietro mi morde il collo… tremo di piacere mentre mi affonda il cazzo nel culo senza pietà!
Eccola… eccola… santa sborra! Calda… cremosa… e sono pronta a riceverla: allargo le cosce, dilato il culo, apro la fica… gli uccelli, per dare il meglio di loro, non devono sentirsi compressi, devono avere libero sfogo per spruzzare tutto quel ben di Dio che hanno dentro i coglioni!
Mi riempiono di sperma davanti e dietro… sento allagarmi che è una delizia!
Mi rimangono dentro: quale maggior delizia che sentirsi ancora gli uccelli dentro il corpo dopo che ti hanno sborrato dentro!

Poi tocca agli altri due: sollevo il busto, per portare la bocca all’altezza delle loro verghe.
Ormai sanno bene come mi piace farli venire in bocca: mi piace sentire lo sperma che sgorga dai loro cazzi attraverso le mie labbra, sborra che defluisce copiosa nella mia bocca da quei deliziosi buchini!
Imbocco entrambe le cappelle e le serro con le labbra… spero sempre di non far uscire niente e di ingoiare tutto, ma non è sempre facile: due simultanee sborrate in bocca, specialmente se abbondanti, sono difficili da ingoiare… ma io ce la metto tutta… ormai è una sfida con me stessa!

Loro cominciano a segarsi ed io, per accentuare al massimo la loro eccitazione, prendo i loro scroti, uno per mano, e prendo a massaggiare, accarezzare e stringere deliziosamente i loro coglioni… appena glieli prendo in mano sento le cappelle ingrossarsi ancora di più nella bocca!
I mie amanti parlano tra di loro per sincronizzare le due sborrate simultanee… sono affiatati, sono anni che godiamo insieme, per cui non falliscono mai!
Ormai abbiamo anche segnali convenzionali: appena cominciano ad accarezzarmi la testa, capisco che stanno per venire… e sono pronta a riceverli.

E’ papà che dà il tempo: appena urla “Amore, ci siamo… eccola… eccola… è tutta tua… ti sborriamo in bocca!!!” strizzo con forza i loro coglioni!
E’ come se stringessi una pompa: sento il loro amati cazzi sprigionare una marea di schizzi bollenti nella mia bocca!
Comincio a ingoiare quella calda crema… cerco di essere più veloce dei loro schizzi… talvolta ci riesco, altre volte no!
Comunque, anche se talvolta un po’ di sborra fuoriesce dagli angoli della bocca, la maggior parte riesco a mandarla nello stomaco, a far compagnia a quella nella fica e a quella nel culetto!
Come vedi, Luciano, io e tuo padre non ci facciamo mancare niente: ti dispiace?”

Sapere quanto fosse troia mamma mi mandò su di giri.

“No, non mi dispiace affatto, anzi: sapere che sei, diciamo, così libera me lo fa tirare ancora di più!”

“Sii sincero: avresti voluto dire così troia… puoi anche dirlo, non mi offendo, anzi, mi piace! Ma adesso facciamo le cose per bene… quando faccio sesso non mi piace la penombra… voglio che il mio uomo ammiri il mio corpo e goda delle posizioni più oscene… e io voglio ammirare il suo cazzo, i suoi occhi e l’espressione di quando mi sprizza la sua sborra in corpo!”

Le sue frasi, il suo modo osceno di parlare mi stavano mandando al manicomio.
Spense la televisione, si alzò e accese la luce: aveva ragione, nella penombra non avevo potuto ammirare la sublime espressione di libidine e lussuria che aveva il suo viso.
Mi fece alzare, in piedi davanti a lei.

“Amore, sto impazzendo! Non puoi capire… nessuno può capire cosa io stia provando… sto per avere tutto per me l’uomo che ho sempre adorato! Ti prego, spogliami nuda… voglio che ammiri il mio corpo… voglio vedere nei tuoi occhi il desiderio per il corpo di tua madre! Poi io spoglierò te… e finalmente vedrò il tuo cazzo… quel cazzo tanto desiderato, bramato, agognato… quel cazzo che mi ha chiavato, inculato e sborrato in bocca virtualmente centinaia di volte!”

Mi abbracciò forte, come nessuna donna mi aveva mai abbracciato… il suo respiro affannato contro il mio orecchio mi mandava in estasi.

“Figlio mio adorato, voglio che tu sappia cosa sei sempre stato per me: sei stato la mia mano quando ho dato piacere alla mia fica pensando a te; sei stato il cazzo dei miei innumerevoli amanti con cui ho goduto e ancora godo come una troia, sei stato la loro bocca e la loro lingua mentre leccavano ogni centimetro del mio corpo ed eri tu, con la bocca aperta davanti alla mia fica, ad abbeverarti goloso del mio piacere!
Angelo mio… mi sei sempre stato vicino nei momenti del piacere e dopo questa notte, se lo vorrai, potrò essere tua per tutta la vita! E ora spogliami!”

Il pensiero di poter essere l’amante di mia madre mi mandò il sangue in testa.
Cominciai lentamente a toglierle i vestiti: cominciai dalla camicetta… non portava reggiseno… appena vidi i suoi seni con due stupendi capezzoli dritti, mi avventai su di loro e cominciai a succhiarli passando da uno all’altro.
Mentre ne succhiavo uno, strizzavo e facevo roteare l’altro tra il pollice e l’indice.
Mamma strinse la mia testa contro il suo petto.

“Amore di mamma… succhiami il seno, come quando eri piccolo! Non vedevo l’ora di darti il latte per sentire le tue labbrucce impossessarsi voracemente del mio capezzolo: allora era solo un sottile piacere, ora è un godimento che mi fa bagnare!”

Seguitai a baciare il suo corpo, mentre scendevo lentamente fino a mettermi in ginocchio davanti a lei… allentai la sua gonna che cadde subito a terra, lasciandola completamente nuda… ad eccezione delle minuscole mutandine che le coprivano a malapena la fica.
Con un calcio gettò lontano la gonna e allargò le gambe: il mio viso era a pochi centimetri dal suo pube… respirai profondamente per bearmi di quel dolce odore… l’odore del suo piacere.
Alzai il viso e la vidi fissarmi… si passò la lingua lungo le labbra…

“Dai, tesoro… non farla aspettare… mettimela a nudo…”

Piano piano le feci scivolare le mutandine lungo le cosce… lei mi accarezzava la testa… e gemeva.

“Dio santo… si avvera il desiderio di una vita… farmi togliere le mutandine da mio figlio… per mostrargli la mia fica! Si… si… amore di mamma… guardala… guardamela!”

Alzò le gambe per aiutarmi a sfilargliele e si rimise a gambe larghe di fronte a me: la sua fica completamente depilata, con un eccitante ciuffo di peli corvini sul pube, era pronta per essere ammirata!
Non riuscivo a togliere gli occhi da quella meraviglia rossa vermiglia, con due labbra gonfie di desiderio!
Rialzai la testa e i nostri sguardi si incrociarono colmi di libidine.

“Mamma, è stupenda!”

Vidi i suoi occhi brillare…

“Davvero ti piace? Angelo mio, davvero ti piace la fica di mamma? Da adesso è anche tua! Allargala, amore… aprila tutta… guarda che bel grilletto… me lo hai fatto indurire! Figlio mio, mi stai eccitando come non mai!”

Risposi subito al dolce invito di mamma: con entrambe le mani le allargai le labbra… lei si accosciò e spinse il ventre contro il mio viso per farmi ammirare meglio!
Cazzo, aveva ragione, un grillo da paura: completamente scappucciato, non chiedeva che di essere succhiato!
Allungai la lingua e lo leccai delicatamente: mamma sembrò aver subito una scossa elettrica! Saltò come un grillo: afferrò la mia testa con entrambe le mano e mentre la teneva spinta contro il suo ventre cominciò a strofinare convulsamente la sua fica contro il mio viso!

“Si… si… anima mia… anima dolce di mamma… leccami… si… leccami… senti che buon sapore ha mamma tua!”

Cominciai a leccarla come un invasato, mentre sentivo la sua fica fradicia di umori percorrere oscenamente ogni centimetro dl mio viso!
Dopo un po’ si fermò… ansimava da non credere.

“Angelo mio, la mia fica l’hai conosciuta… adesso è il momento di presentarti il mio voglioso culetto: sono certa gli presterai le stesse attenzioni dei miei amanti!”

Così dicendo si girò e si piegò in avanti, mettendomi quasi il culo in faccia… con le mani si afferrò le natiche e se lo allargò completamente!
Pensai di impazzire: un buco di culo completamente dilatato e pulsante apparve maestoso al mio sguardo!
Non avrei mai pensato potesse esistere un culo così dilatato!
Non potei fare a meno di esprimere la mia ammirazione.

“Dio mio… mamma, hai un buchino che è una meraviglia!”

Capii subito come mamma ne fosse molto orgogliosa!

“Ti piace, vero? Ne ero certa, tesoro! Vedrai quanto è ancora meglio venirlo a visitare! Si fa penetrare in maniera deliziosa! Non voglio essere presuntuosa, ma so di avere un buchino molto, ma molto desiderabile: i miei maschietti, dovendo scegliere, non hanno dubbi!
Amore, ti prego, non fare preferenze: hai leccato la fica, non credi doveroso omaggiare anche il buchino?”

Così dicendo spinse indietro il culetto posandomi il buchetto proprio contro le labbra… e cominciò a sculettare come una troia contro il mio viso!
Come aveva fatto con la fica, cominciò a strofinarmi il culo, sempre tenuto completamente aperto, per tutto il viso… e quando il suo buchino incontrò il mio naso la porca spinse indietro il bacino per farselo infilare dentro!
Urlava come una maiala.

“Così… si… così… aaaahhhhh… porcellino di mamma… inculami con il naso… dai… dai… che con il culo godo da impazzire!”

Mi comportai come dovrebbe comportarsi un figlio ubbidiente ai voleri della mamma: l’afferrai per i fianchi, le spinsi il viso tra le natiche e le ficcai il naso nel culo, mentre lei lo muoveva in maniera divina!
Dopo un po’ di questo gioco si fermò, si girò di fronte a me e mi afferrò la testa con entrambe le mani: avvicinò il suo volto al mio e cominciò ad annusarmi come un cagnolino.

“Uhmmmmm!!! Cazzo… che dolce odore afrodisiaco… amore di mamma… sei un porcellino… il tuo viso odora di fica e di culo! Dio, questo odore mi fa impazzire… sentiamo il sapore!”

Cominciò a leccarmi tutto il viso: dopo ogni leccata mi ficcava la lingua in bocca per condividere l’eccitante sapore.
Dopo avermi pulito tutto il volto schioccò la lingua con gusto: mamma aveva gradito molto.
Mi dette un delicato bacio sulle labbra.

“Amore, credo che la presentazione del mio corpo sia stata più che esaustiva… adesso tocca a me!”

Mi tolse subito la camicia per scoprirmi il torace… imprigionò alternativamente i capezzoli tra i denti e prese a morderli libidinosamente… uhmmm! L’uccello rispondeva alla grande a qui deliziosi morsi!
Mentre seguitava ad addentarli e a succhiarli cominciò a massaggiarmi i cazzo sopra i pantaloni… non ce la facevo più!

Le afferrai il viso, lo portai contro il mio e mentre ondeggiavo il bacino contro la sua mano la baciai con furia: le infilai la mano tra le cosce, che lei allargò prontamente, e le infilai due dita nella fica!
La porcellina mi morse il labbro a sangue, mentre grugniva come una maiala.
La forte eccitazione mi stava facendo impazzire… avevo capito che a lei piaceva il parlare spinto, il turpiloquio… e l’accontentai!

“Mamma, sei una dolce porcellina… il cazzo ti sta aspettando… lo senti quanto è duro? Voglio spogliarmi davanti a te… tirarlo fuori, mettertelo in bocca! Si… dai, cazzo… spompina tuo figlio! Non lo vuoi nella fica? Non vuoi che tuo figlio ti chiavi? Mamma, ti prego… ti voglio! Voglio tutto di te: il tuo corpo, il tuo cuore, la tua mente! Voglio essere il tuo figlio-amante… e tu sarai la mia madre-amante! Mamma, amore mio, mettiti in ginocchio…”

Mamma non aspettava altro: si mise in ginocchio davanti a me, con gli occhi che le brillavano di passione e felicità.

“Amore di mamma… angelo mio… ho aspettato da sempre queste dolci parole… che mi vuoi! E io sono tua!”

Mentre fissava il mio ventre mi tolsi velocemente i calzoni e gli slip: appena vide il mio cazzo svettare dal mio ventre diretto verso il suo viso con la cappella all’altezza della sua bocca sembrò quasi impazzire!
Lo prese tra le mani, cominciò ad accarezzarlo delicatamente, con amore, mentre lo fissava come non avesse mai visto un pene in vita sua! Sembrava stesse in adorazione.
Prese a baciarlo con dolcezza, sulla cappella, sul prepuzio, lungo l’asta… lo sollevò per raggiungere i coglioni con le labbra e per riservare anche a loro la delizia dei suoi baci, delle sue leccate, delle sue succhiate!
Mamma sembrava una invasata di fronte al mio uccello… cominciò a parlargli…

“Uhmmm! Che bel cazzone sei! Sei il cazzone del mio amato bambino! Dovrò prendermi cura dite… come è giusto faccia una mamma amorevole! Dio santo… sei lungo, grosso, duro da morire… il giusto cazzo per darmi piacere! Lo sai che sono una puttana, ne ho conosciuti molti di cazzoni, anche ora molti danno piacere al mio corpo, ma tu sarai il migliore!
Sarai il cazzo più gustoso, il più amorevole, il più perverso e depravato… perché sei il cazzo che ho messo al mondo io! Uhmmm! E che coglioni grossi… Dio, come sono gonfi… sono pieni della calda e dolce crema che amo tanto! Tranquillo, cazzone mio… ci penserà la tua mamma a svuotarli completamente… da questo delizioso buchino che hai sulla cappella te la farò sprizzare tutta dentro il mio corpo… la sborra del mio bambino non deve andare perduta… deve solo passare da un corpo all’altro… dal suo al mio… qualunque sia la porta d’ingresso!”

Seguitò a succhiarlo, leccarlo, baciarlo e ingoiarlo per un bel po’, aveva una bocca da sogno: chissà quanti cazzi aveva imboccato e fatto venire tra le sue labbra in vita sua!
Ma non mi importava, anzi… mi rendevo sempre più conto quanto fosse più intrigante e appagante fare sesso con una donna profondamente puttana e vogliosa di cazzo come era mia madre, che con una verginella casta e pura…
Dopo aver deliziato per un bel po’ il mio uccello si fermò… si alzò, mi leccò il viso e mi prese per mano.

“Andiamo sul letto… dove scopo con tuo padre! Cazzo… è ancora più eccitante! Mi ti voglio godere tutto… come fosse la nostra prima notte di nozze!”


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