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Mio figlio è un bull - 2


di bird2012
01.09.2014    |    64.208    |    10 9.7
"La testa mi stava scoppiando: se non venivo sarei impazzita..."
MIO FIGLIO E’ UN BULL

Cap.2



La mattina seguente ero in cucina e come sempre ero in attesa che Claudio venisse a fare colazione per preparargli il caffè… ma non era una mattina come le altre!
Infatti, come lo vidi entrare ed avvicinarsi a me per darmi il bacetto del buon giorno, sentii scoppiarmi il cuore in petto: lo immaginai nudo, con il suo superbo cazzo che si ergeva possente dal suo ventre, che veniva verso di me, con l’uccello diretto verso la mia fica pronto a chiavarmi come desideravo!

Mi venne spontaneo abbassare lo sguardo e portarlo verso il suo pacco: avrei voluto ammirare il suo membro, lo immaginai a riposo dentro i suoi slip, ma ci avrei pensato io, con la mia bocca, a fargli a prendere vita per farmi godere.
Le sue parole mi riportarono sulla terra… non so se si accorse del mio sguardo incestuoso.

“Buon giorno mamma, posso darti un bacetto?”

Cazzo, non aspettavo altro!
Lo abbracciai forte, certamente in maniera diversa rispetto agli altri giorni.

“Buon giorno, amore di mamma, certo che puoi darmi un bacetto! Lo sai quanto ti voglio bene… e se vuoi darmene più di uno ne sono sempre felice!”

Mi dette tre o quattro bacetti, sulle guance e sugli angoli della bocca… poi si staccò e mi guardò.

“Mamma, oggi sei splendida… hai una espressione sognante e ne sono felice, dopo averti visto e sentita colma di tristezza ieri sera: sono felice tu ti sia un po’ ripresa! Ma dimmi la verità: era solo una battuta quando ieri sera hai detto che ti faresti un bel maschione?”

Poi mi abbracciò nuovamente e avvicino le sue labbra al mio orecchio.
La sua frase mi mandò il sangue al cervello… il tono sensuale delle sue parole mi fece vibrare!

“Oppure te lo faresti veramente? Forse mi sbaglio, ma ho l’impressione che ti piacerebbe proprio riscoprire piaceri ormai da troppo tempo dimenticati!”

La mia risposta fu spontanea, ma non mi resi conto di ciò che dicevo.

“Tesoro, non posso risponderti, altrimenti penseresti che sono una puttana!”

Mi guardò fisso negli occhi e mi sorrise.

“Allora già mi hai risposto! Sappi che sono orgoglioso di avere una splendida mammina ancora con tanti desideri da soddisfare! A questo punto posso confessarti senza vergogna ciò che penso di te: sei una donna meravigliosa, che sprizza sensualità da ogni poro, decisamente desiderabile!”

I suoi complimenti mi fecero avvampare: senza volerlo gli avevo confermato che mi sarei fatta scopare da un bel maschione.
Quello che lui ignorava è che mi sarei voluta far scopare da lui!!! Era suo il cazzo che, dalla sera prima, non riuscivo più a togliermi dalla testa!
Sorseggiò il suo caffè che gli avevo preparato, mentre mi fissava intensamente: vidi il suo sguardo percorrere tutto i mio corpo.

Avrei voluto urlare la mia felicità nel sentirmi così scrutata, e speravo anche desiderata, dai suoi occhi.
Vidi che stava per uscire.
Si avvicinò, mi prese le mani, le portò alla bocca e me le baciò.

“Mamma, ieri sera ti ho visto triste, avrei voluto esserti vicino per consolarti, ma purtroppo sono dovuto uscire all’improvviso. Anche adesso, purtroppo, devo andare all’Università. Ma oggi pomeriggio non ho lezioni: se lo desideri potremmo parlare un po’, sperando la cosa ti faccia piacere.”

Stavo fremendo.

“Amore, certo che mi fa piacere: ti aspetterò con ansia! Oggi non torna neanche tuo padre per problemi di lavoro. Potremo parlare liberamente e sono certa che sarai molto bravo a consolarmi.”

Mi sorrise, mi baciò nuovamente le mani e fece per andare via: non si avvicinò per darmi il solito bacetto quando usciva… ci rimasi male!

“Non mi saluti più quando esci?”

Mi fissò sorridente.

“Scusa, mamma, ma in questo momento forse è meglio di no! Mi sentirei in forte imbarazzo!”

Non capii.

“Come in imbarazzo: sono anni che mi abbracci e baci quando esci e oggi sei in imbarazzo? Dai, tesoro, vieni a darmi il solito bacetto!”

Lui rimase fermo… andai io verso di lui e lo abbracciai per baciarlo!
Una scarica elettrica mi percorse tutto il corpo: sentii il suo uccello duro a contatto della mia fica!
Cazzo! Claudio si era eccitato nel guardarmi e voleva evitare l’abbraccio per non farsene accorgere!
Lo fissai sorridente…

“E’ per questo che ti senti in imbarazzo?” gli chiesi mentre spingevo leggermente il ventre contro il suo pacco.

Mi rispose quasi sussurrando.

“Si! Non vorrei pensassi ti manchi di rispetto!”

Lo abbracciai forte e posai il mio viso contro il suo, guancia a guancia… e gli sussurrai.

“Invece io non mi sento affatto in imbarazzo a sentirti così maschio! Tesoro, vuoi ti confessi una cosa? Mi fai impazzire quando mi manchi di rispetto in questa maniera! Sappi che non mi offendo quando mi sento trattata da donna… credo tu abbia capito che mi sento offesa quando non vengo considerata una donna! Ma voglio sapere solo una cosa: è per merito mio che si è svegliato il tuo cucciolo?”

Lo tenevo stretto a me.
Il cuore mi batteva fortissimo, in attesa della sua risposta… che arrivò improvvisa… per farmi sognare il paradiso!

“Si, mamma… il merito è tutto tuo! Ho visto che hai notato il mio sguardo lungo il tuo corpo. Beh!!! Mentre i miei occhi percorrevano il tuo corpo ti ho immaginata donna e mi sono comportato da uomo: ti ho spogliato con gli occhi! Prima il reggiseno… e poi le mutandine… quando ho immaginato la splendida visione della meraviglia che hai tra le gambe il mio cucciolo, come lo chiami tu, non ha sentito ragioni: si è messo sugli attenti per rendere onore alla tua femminilità!”

Le sue parole mi misero il fuoco nelle vene!

“Amore mio, amore di mamma: mi fai sentire una donna desiderata, una sensazione che non provo più da molto tempo! Stai risvegliando in me il piacere di desiderare un uomo! Mi stai facendo impazzire: il tuo cucciolo si è addrizzato… e la mia micia è un bagno di piacere! Dio mio… Claudio, perdonami se mi sto comportando come una madre spudorata che si offre al proprio figlio, ti prego, non considerarmi una puttana, ma non ce la faccio più a resistere! Claudio, amore, ti prego: non mi lasciare così! Non voglio darmi piacere da sola: ormai lo faccio da troppo tempo per placare le mie voglie! Ti prego: oggi fallo tu… fammi godere tu… fammi raggiungere il piacere tra le tue braccia! Claudio, ti prego… fammi venire!!!”

Mi strinse forte a lui, sentii il suo corpo aderire completamente al mio.
Cazzo! Finalmente! Sentii l’abbraccio di un uomo!

“Mamma, Dio mio, cosa mi stai chiedendo? Davvero vuoi che ti faccia venire? Vuoi che ti faccia godere sessualmente?”

“Si… si… ti prego! Le tue parole di ieri sera mi hanno messo il fuoco addosso e non riesco a togliermele dalla mente: seppure velatamente mi hai fatto capire di trovarmi un maschio che mi dia piacere!
Claudio mio, ti prego, non lasciarmi con la voglia tra le gambe! Fammi godere! Non ti farò fare tardi… sono eccitatissima e vengo subito… ma ti prego, fallo tu! Fammi sentire la tua mano che mi accarezza tra le cosce… ti prego… mandami in paradiso!!!”

Fu improvviso: sentii le sue labbra sopra le mie e la lingua penetrarmi in bocca!
La mia risposta fu immediata: la mano sinistra dietro la sua nuca per spingere le sue labbra contro le mie… la mano destra sopra le sue natiche per spingere il suo ventre contro il mio per farmi gustare la sua deliziosa erezione!
Le sue mani non furono da meno: la sinistra circondò il mio bacino, si intrufolò tra le natiche e spinse le dita contro il mio buchino… il contatto mi fece grugnire come una maiala!

La destra mi afferrò una mammella e me la strinse dolcemente: sentii il capezzolo indurirsi immediatamente.
Limonammo per un po’ in maniera oscena ed incestuosa: io ondeggiavo il bacino avanti e indietro per godermi alternativamente il cazzo contro la fica e le dita contro il buchetto del culo!
Sentivo la sua verga indurirsi sempre di più contro il mio ventre… sentii il sangue andarmi in testa!

“Dio santo, Claudio, amore di mamma… come sei duro! Sei splendidamente duro! Spero mi crederai se ti confesso che è la prima volta in vita mia che sento un uccello come il tuo! Dammelo… ti prego… dammelo! Sono pronta a riceverti dentro di me!”

Ma la sua risposta fu perentoria.

“No! Non mi piacciono le “sveltine” e sono certo non piacciano neanche a te! Voglio fartelo godere con calma come meriti e come è giusto che sia, ma ora non ho tempo. Adesso faccio godere te, voglio placare questa tua stupenda eccitazione… finché non torno!”

Mentre mi fissava negli occhi con uno sguardo che mi metteva i brividi si girò leggermente mettendosi al mio fianco, mise entrambe le mani sotto la vestaglia e, partendo dal mio ginocchio, le fece scivolare lentamente lungo le cosce… direzione fica e culo!
Appena sentii le sue mani salire allargai subito le gambe e mi accosciai leggermente per facilitare l’incontro della mia fica e del mio culetto con le mani di mio figlio.
Dio santo, finalmente mi stavo comportando da donna: allargavo le cosce davanti ad un uomo per fargli toccare le mie intimità!
Ero senza mutandine! Quando dormo me le tolgo e ancora non mi ero vestita! I complimenti di Claudio mi mandarono in estasi!

“Brava mamma! Senza intimo… non vuoi nascondere le tue meraviglie! Così mi piaci: senza mutandine sei ancora più desiderabile… sempre pronta per farti accarezzare… davanti e di dietro! Ed io, se lo vorrai, non ti farò mai mancare una intima carezza! Dio, ti rendi conto cosa possa provare nell’accarezzare la fica di mia madre?”

Tremavo come una foglia dal piacere.

“Cazzo santo! Claudio, tesoro, certo che lo vorrò: per te sarò sempre pronta! E ti rendi conto tu cosa possa provare io nel fami accarezzare la fica da mio figlio?”

Intrufolò la mano sinistra tra le mie natiche e cominciò a stuzzicarmi il buchino.
Appena sentii le dita giocare con la mia rosellina mi venne spontaneo spingere indietro il culetto per andare incontro alle dita: Claudio soddisfò subito il mio desiderio!
Sentii il suo dito penetrarmi amorevolmente nel culo… rabbrividii ed emisi un lungo gemito di piacere.

“Uhmmmmmmm!!! Così… si! Mi piace! Uhmmm! Claudio, sapessi quanto mi piace!”

Il mio amore mi guardò e sorrise.

“Uhmmmm! Sei una mamma porcellina: questo buchino e molto ben dilatato, io me ne intendo… è un buchino che riceve frequenti visite… cosa mi nascondi? Sappi che adoro le donne con il culetto rotto: un buchino bello aperto rende il rapporto anale molto più piacevole per entrambi!”

Mi eccitava da morire che mio figlio sapesse che avevo il culetto sfondato e, quindi, ero porca come piaceva a lui… e anche a me!

“Claudio mio, sono felice che ti piaccia che io abbia il culetto bello aperto, ma il merito non è certo di tuo padre! Quando avremo più tempo ti parlerò del mio passato prematrimoniale: da giovane me lo sono fatto mettere solo nel culo, per rimanere vergine! Ultimamente, per darmi piacere, ho acquistato un vibratore con il quale mi sfondo il buchino spesso e volentieri: come vedi, senza volerlo, l’ho tenuto bene in forma per accogliere il tuo amato cazzone senza troppe sofferenze! Tu adori le donne con il culetto rotto ed io adoro prenderlo nel culo… non potevo sperare di meglio! Siamo proprio fatti l’uno per l’altra!”

Mentre mi stavo gustando quel dolce ditino che mi scandagliava il buchino, sentii la mano destra arrivare sulla fica.
Appena sentì che non ero depilata emise un lungo gemito di ammirazione.

“Uhmmmm! Che meraviglia, hai la fica pelosa! Dio, quanto sei eccitante! Ormai va di moda radersi la passera, è quasi impossibile vedere una bella ed eccitante fica coperta di peli: ho sempre pensato che le donne che amano mantenere la propria fica pelosa siano più porche delle altre!”

“E a te come piace di più?” gli chiesi.

“Mamma, tu devi sentirti libera di essere come piace di più a te: a me ecciti tu come donna, con o senza peli!”

Cominciò a torturarla: dita dentro la vagina, poi lungo tutta la fessura, fino ad arrivare al grillo.
Lo imprigionò tra le dita e lo strizzò forte: sentii una scarica elettrica… se seguitava avrei sborrato in un attimo!

Ma il porcellino sapeva come far godere una fica: scese con le dita lungo la fessura e me le infilò nuovamente nella vagina.
Me le spinse bene in fondo, fino ad arrivare a titillarmi l’utero, mentre nel contempo spinse ancora di più il dito nel culetto… bene in fondo!
Mi aveva impalato con le dita davanti e di dietro e cominciò a muoverle all’unisono: dentro e fuori… dentro e fuori!
Mi chiavava e mi inculava spudoratamente!
Mi sentii mancare: dovetti circondare il suo collo con entrambe le mani e sorreggermi a lui per non cadere!
Posai la testa sulla sua spalla e mi abbandonai a lui.

Stavo dando fuori di testa: le dita di mio figlio erano dentro il mio corpo… non avevano trascurato nessun buchino per darmi piacere!
Il godimento mi aveva dilatato meravigliosamente sia la vagina che lo sfintere anale: le dita si muovevano deliziosamente in entrambi i buchi procurandomi un godimento indescrivibile!
Dio Santo: Claudio, mio figlio, mi stava facendo due deliziosi ditalini, uno in fica e uno in culo… mi stava chiavando e inculando!

Mi strinsi forte a lui per godermi le manipolazioni incestuose delle sue dita!
Ero in completa estasi sessuale!
Misi il mio viso a contatto del suo, guancia a guancia, e mentre ondeggiavo il ventre avanti e indietro contro le sue dita per farle penetrare sempre più in fondo, cominciai ad esternare tutto il mio godimento.

“Claudio mio, amore di mamma… mi stai facendo morire! Sto godendo come non mai! Era una vita che non provavo il piacere di sentirmi le dita di un maschio frugarmi tra le cosce, nella fica e nel culetto come stai facendo tu! Seguita, ti prego! Non lasciarmi così… fammi venire! Claudio, ti prego, desidero che mio figlio mi faccia venire!”

Claudio cominciò a soffocarmi di teneri baci: sulle gote, sulle labbra, sugli occhi… baci deliziosi e sensuali che mi facevano tremare!
Le sue dita seguitavano a scandagliarmi davanti e dietro: sentivo l’orgasmo montare inesorabile!

“Dio santo, mamma… poche volte ho sentito una donna così desiderosa di godere… sei un lago, sei bollente, le labbra della tua fica sono pronte ad esplodere!”

“E tu di fiche te ne intendi, vero tesoro?”

Anche lui ansimava.

“E tu che ne sai? Perché pensi io possa intendermi di fiche?”

“Perché sei un bel ragazzo e quando mi hai abbracciato ho sentito un gran bell’arnese, per cui credo la passera non ti manchi! Anzi, sono certa che ti scopi un bel po’ di donne!”

Aumentava anche la sua eccitazione.

“Beh!! Sinceramente non posso lamentarmi! Ringraziando Dio le donne hanno bisogno del cazzo… ed io ho bisogno della fica! A questo punto si fa presto a trovare un piacevole accordo!”

Stavo per sborrare!
Dovevo approfittare del momento: a quel punto non me ne fregava un cazzo di sembrare una puttana spudorata.

“Tesoro, amore mio, a questo punto penso non abbia senso seguitare a fingere: ho visto il tuo sito, il tuo annuncio, i commenti alle tue prestazioni, ho visto anche un video che mi ha fatto impazzire dall’eccitazione! Hai tante mogliettine che si fanno scopare e inculare con estrema gioia, sia di loro che dei loro mariti: perché non aggiungi un’altra fica da soddisfare alla tua collezione?

Non sarei affatto gelosa… e non pretenderei di avere l’esclusività del tuo uccello! Abitando nella stessa casa poi avremmo tante opportunità per darci reciproco piacere… capirei subito dal tuo sguardo quando avresti desiderio di me… e io sarei subito pronta ad aprire le cosce per riceverti!”

“Mi desideri così tanto? A me piace la donna porca, aperta a tutto, amante del sesso a 360 gradi: non ti sentiresti a disagio a fare la troia con tuo figlio?”

Mi sentii avvampare!

“Claudio, ho sempre desiderato fare la troia per il mio uomo, solo che ho scelto l’uomo sbagliato! Se vuoi sostituire tuo padre tra le mie cosce vedrai che non ti deluderò: ho un ottimo passato da puttana che desidero far rivivere! Ho letto che sei un bull, un toro da monta: sarebbe un onore per me essere una delle tue molteplici amanti!”

Gli stavo offrendo il mio corpo su un piatto d’argento… e il mio adorato porcellino non si fece scappare la ghiotta occasione!

“Credo sia la cosa più eccitante del mondo avere come amante la propria madre… entrare nel corpo che ci ha dato la vita… e soddisfare completamente i suoi desideri!”

Mentre avevo le sue dita profondamente infilate dentro di me, mi tolsi la vestaglia… restando completamente nuda!
Mi piegai di più sulle ginocchia e aprii completamente le cosce: in quella posizione ero completamente aperta e le dita sciacquavano dentro di me in maniera deliziosa!
Guardai Claudio negli occhi.

“Ti piaccio così porca? Mi sono aperta tutta per ricevere meglio le tue dita! Sono di tuo gusto? Ti eccita vedere tua madre nuda che si concede apertamente e senza remore?”

“Si, mi piace la donna che mi offre tutti i suoi deliziosi buchetti! Credo ci divertiremo molto noi due! ”

Tenendo sempre il dito dentro il culo, tolse le dita dalla fica e le avvicinò intrise dei miei umori alle mie labbra.
Pensai al peggio!

“Dio, no! Claudio, non mi lasciare così!”

Sorrise.

“Tranquilla, non ho mai lasciato una donna insoddisfatta… tantomeno lo farei con mia madre! Succhia le dita… senti che buon sapore ha la tua fica!”

Presi il suo polso e mi spinsi le dita in bocca: cominciai a succhiarle golosamente, mentre lo fissavo negli occhi… volevo dimostrargli tutta la mia porcaggine!
Ma questi giochetti non facevano altro che accentuare l’eccitazione della mia fica!

“Amore di mamma… fammi godere… non ce la faccio più… ti prego!”

Ma il porco voleva farmi soffrire… ma era una dolce sofferenza.
Riportò la mano sulla fica: altra strizzata al grillo… altro brivido! Ma poi si fermava… le infilava nuovamente dentro, mi fotteva velocemente e quando capiva che stavo per godere le toglieva… e le riportava sul grillo!
Mi portava al parossismo del piacere senza farmi venire.
All’improvviso dette uno schiaffo sulla fica, a mano aperta… sobbalzai! Non pensavo fosse così piacevole farsi schiaffeggiare la fica!

“Uhmm! Claudio… cazzo… la sai far godere una donna! Ti prego… fammi sborrare!”

Non rispose: cominciò a darmi veloci schiaffetti sulla fica, uno dopo l’altro, proprio contro il grilletto, mentre l’altro dito seguitava a deliziarmi il buchetto del culo!
Allargai le cosce più che potevo per gustarmi quei dolci colpi sul mio sensibilissimo bottoncino.
La testa mi stava scoppiando: se non venivo sarei impazzita.
Claudio lo capì.

“Vuoi venire? Vuoi venirmi in mano?”

Ero fuori di testa.

“Si… si… Claudio, amore di mamma… ti prego… fammi venire!”

“Baciami! Fammi sentire le tue labbra e la tua lingua mentre ti faccio godere!”

L’eccitazione mi aveva mandato fuori di testa… non capivo più niente!
Con le braccia intorno al collo lo avvinghiai a me e incollai le labbra sulle sue… gli ficcai tutta la lingua in bocca… gliela avrei fatta arrivare in gola per leccargli l’ugola se fosse stato possibile!
Lo baciai… lo baciai… mi mangiai la sua bocca, la sua lingua, le sue labbra!
Non avevo mai baciato nessuno, neanche mio marito, con lo stesso trasporto, la stessa passione, la stessa libidine con cui stavo baciando mio figlio!

Mi spinse tutto il dito nel culo e lo girò vorticosamente dentro: mi sentii dilatare il buchetto del culo in maniera entusiasmante!
L’altra mano mi appuntò tutte le dita all’ingresso della vagina: mi scosciai come non mai in vita mia per farle entrare tutte e quattro!

“Claudio, angelo mio… infilale tutte… riempimela… cosìììììì!!!!”

Me le spinse tutte e quattro dentro e cominciò a chiavarmi… stavo impazzendo!
All’improvviso si fermò… l’avrei ucciso!

“Oh! Nooo!!! Claudio… perché mi fai questo!”

Mi guardò fisso: non avevo mai visto quella espressione nel suo volto… era l’espressione libidinosa del maschio che desidera la sua donna.

“Mamma… tu meriti di più di un semplice ditalino! Voglio farti godere con la mia bocca! Voglio che tu venga sopra la bocca di tuo figlio!”

Dio mio… venire sopra la sua bocca! Era un sogno! Urlai!

“Si… Claudio, amore… si… leccami la fica… fammi sborrare come una troia!!”

Mi fece sedere sulla sedia e si mise in ginocchio di fronte a me.
Lo presi di contropiede: misi le mani sotto le mie ginocchia e mi allargai e alzai le gambe… la fica era completamente aperta davanti al suo viso!

“Brava mamma… tienila aperta! Quando una donna mi offre così spudoratamente la sua fica spalancata la sento completamente mia! E tu la stai offrendo a tuo figlio!”

Sentii le dita allargarmi le labbra… Dio santo… mio figlio mi stava aprendo la fica! Mi sentivo in paradiso!
Nella posizione in cui stavo potevo vedere chiaramente le sue manipolazioni tra le mie cosce.
Vidi le dita della sua mano dividersi: indice e medio attaccati e divisi da anulare e mignolo, ugualmente attaccati.
Avvicinò le dita così divise tra le mie cosce: indice e medio all’ingresso della vagina e anulare e mignolo appuntati sulla rosellina.
Capii subito le sue intenzioni e sentii un lungo brivido di piacere.
Spinse le dita in fondo: mi sentii riempire contemporaneamente sia la fica che il culetto!
Vibravo dal piacere: amavo sempre di più avere tutti e due i buchi riempiti!
Cominciò a muovere le dita profondamente avanti e indietro: mi chiavava e mi inculava!
Cominciai a gemere senza ritegno!

“Oddio, che gusto! Così è più bello che in piedi… le tue dita mi entrano meglio… le sento proprio bene fino in fondo! Claudio, amore mio… dai… fammi venire così… sfondami forte davanti e dietro!”

Aumentò il ritmo delle dita: sempre più veloci… dentro e fuori… dentro e fuori!
Poi unì la sua deliziosa bocca: incollò le labbra sopra il grilletto e cominciò a succhiarlo con foga… mi stava facendo un pompino al clitoride!
Poi cominciò a frullarci intorno la lingua: sentii il grilletto gonfio da scoppiare.
Credevo d’impazzire!
Le dita in fica e in culo seguitavano la loro insostituibile opera: mi stavano sfondando in maniera meravigliosa, mentre le labbra e la lingua deliziavano sempre di più il bottoncino!
Come avevo previsto non ci misi molto a venire: afferrai con entrambe le mani la testa di Claudio e la spinsi freneticamente contro la mia fica.

“Claudio… angelo mio… sto venendooo!!! Chiavami… inculami… leccamiiii!!! Ti vengo in boccaaaaa!!! Dio che meravigliaaa!!! Sto sborrandoooo! Claudio, anima miaaaa!!! Mi hai fatto sborrareee!!!”

Un orgasmo da morire!
Non avevo mai goduto tanto in vita mia… e mi aveva fatto venire solo con la bocca!
Claudio si alzò e venne a baciarmi: sentii nuovamente il sapore della mia fica… niente male!
Poi lo vidi sbottonarsi i pantaloni e tirare fuori l’uccello: lo avevo visto in foto e in video… ma dal vivo era un qualcosa di indescrivibile!
Pensai che Claudio volesse chiavarmi… non aspettavo altro… ma non c’era tempo.

“Mamma, tira fuori la lingua! Anche io sono eccitato e prima di uscire voglio lasciarti un sapore che spero tu gradisca!”

Tirai fuori la lingua: ci posò sopra la cappella e si strizzò l’uccello, partendo dalle palle per tutta la lunghezza, fino alla cappella!
Uscì fuori un bel po’ di liquido spermatico, denso, filamentoso, che si posò sopra la lingua: rimisi la lingua in bocca e mi gustai il dolce sapore del piacere di mio figlio.
Prima di uscire si avvicinò al mio viso e mi diede un bacio.
Lo circondai con le mie braccia e lo strinsi forte a me… non volevo andasse via!
Ansimavo come una porca, ancora sotto l’influsso di quel meraviglioso orgasmo.

“Claudio, rimani con me! Non te ne andare! Mi stai ridando la vita! Anima mia, ti prego… ti voglio dentro… ti voglio dentro!!!”

“Mamma, anche io vorrei rimanere, ma non posso: oggi ho una lezione importante. Quando torno credo avremo molte cose di cui parlare io e te!”

“Si, amore: dobbiamo parlare del mio futuro di donna!”



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