trio
Il collega d'ufficio - 1
di bird2012
17.12.2014 |
27.179 |
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"All’improvviso si staccò e mi guardò..."
IL COLLEGA D’UFFICIOCap.1
Quella mattina mi alzai con un cazzo dritto da paura.
La giornata iniziava male: invece di telefonare a qualche mia amichetta porcellina per deliziare il mio uccello, dovevo andare al lavoro.
Benché fosse sabato, dovevo andare in ufficio, in quanto responsabile del settore tecnico, per terminare un progetto e consegnarlo a Luca, il titolare della società.
Quando arrivai vidi che Luca e sua moglie Alessia, anche lei nella società in qualità di responsabile della amministrazione, erano già arrivati.
Io e Luca dividevamo lo stesso ufficio e quando entrai nella stanza lo trovai già seduto alla scrivania intento a mettere in ordine le pratiche inerenti la gara.
Luca mi conosceva da anni, aveva avuto modo di apprezzare le mie qualità professionali come ingegnere ed era stato lui ad offrirmi il posto di lavoro nella fiorente società di costruzioni del padre.
Con la morte di quest’ultimo, tutta la società era passata completamente a Luca, essendo figlio unico.
Conoscendomi così bene, capì subito che qualcosa non andava.
“Cosa hai? Ti vedo strano!” mi chiese.
“Giornataccia: mi sono svegliato con una voglia…
Luca sorrise.
“Voglia di cose buone?”
“Conosci qualcosa di più buono della fica?” risposi ricambiando il sorriso.
“Allora deve essere proprio giornata: anche io e Alessia ci siamo svegliati con tanti pensieri inconfessabili nella testa! Io, con il mio amichetto completamente in tiro, lei con la sua passera che colava come una fontanella!”
Rimasi basito dal linguaggio di Luca: durante tutti gli anni della nostra amicizia e convivenza nella stessa stanza non lo avevo mai sentito esprimersi così nei confronti della moglie, fare apprezzamenti così spinti sulla sua intimità.
Io ero già allupato di mio, ma il pensiero della passera di Alessia che colava dalla voglia di essere chiavata mi fece indurire il cazzo di brutto!
“Beh! Almeno voi due potevate subito porre rimedio al vostro problema!”
“Macché! Era tardi e poi quando ad Alessia tira la fica come questa mattina le ci vuole molto di più di una scopatina veloce per soddisfarla! Dovresti vederla: quando ha voglia di cazzo è uno spettacolo, è incontenibile… e incontentabile! Vuole essere montata di brutto… sbattuta senza ritegno… chiavata da una verga resistente che la faccia godere senza sosta e adora comportarsi spudoratamente come una porca!”
Dio santo! Il modo di Luca di parlare della moglie mi stava facendo scoppiare il cazzo nei pantaloni: ero eccitato come un porco!
Luca, dall’eccitazione del mio viso, capì che ero fuori di giri!
“Luciano, hai una espressione fortemente libidinosa: credo proprio che questi discorsi su mia moglie te lo abbiano fatto addrizzare! Sii sincero: ti si è addrizzato il cazzo pensando alla fica di Alessia?”
“Non posso negarlo: mi sta scoppiando nei pantaloni!”
“Se solo il pensiero ti ha fatto già eccitare… non oso pensare cosa le faresti se potessi guardargliela! Pensa… è completamente depilata!”
Stavo andando fuori di testa: non avevo il coraggio di replicare… guardavo Luca ammutolito.
Anche lui mi fissava in silenzio… poi sparò la sua domanda.
“Sei uno che parla?”
Lì per lì non capii.
“Cosa intendi?”
“Se avessi una avventura o addirittura una relazione con una donna sposata ti vanteresti con i tuoi amici? La sputtaneresti raccontando loro le sue prestazioni sessuali?”
Il colloquio stava prendendo una piega inaspettata.
“Assolutamente no! Dopo tanti anni che ci frequentiamo penso dovresti conoscermi. Mi ritengo un gentiluomo e sai come si dice: “Gentiluomo gode e tace!”. Ma perché mi fai questa domanda?
“Se rispondi a questa seconda domanda capirai la prima: ti piacerebbe scoparti mia moglie?”
Ero incredulo: avevo capito bene? Luca, mio amico e mio datore di lavoro, mi chiedeva se mi sarebbe piaciuto chiavarmi la moglie, che, inoltre, io conoscevo benissimo in quanto, come detto, lavorava anche lei nella stessa società.
Risposi timidamente.
“Luca, capirai che mi trovo molto in imbarazzo…”
“Tranquillo, non sono geloso, anzi: mi piace molto sapere che mia moglie è desiderata dagli altri maschi! Se ti piacerebbe scopartela non farti scrupoli… esprimiti pure come meglio credi… ”
Cominciai a capire che il porco si eccitava nel sentire complimenti su sua moglie… a quel punto persi ogni remora: se stava bene a lui!!!”
“Luca, voglio essere sincero con te e spero tu possa apprezzare: tu mi hai messo a parte della vostra intimità e mi sembra giusto io ti parli di me!
A me piacciono le donne porche, più sono troie e zoccole più me lo fanno tirare! Le donne caste e pure, casa e chiesa, disponibili solo per la classica scopatina non mi smuovono niente, non mi interessano e le lascio agli altri, agli amanti del genere.
A me piace la donna bocchinara, rotta in culo, puttana dalle cime dei capelli alle punte dei piedi!
Tutto ciò premesso, da ciò che mi hai raccontato di Alessia, della sua fica gocciolante, del suo desiderio di essere montata e sbattuta come una troia, della sua incontenibile voglia di cazzo, devo ritenere che sia la porca che piace a me!
Ergo… me la chiaverei con tutta l’anima e, scusa la presunzione, sono certo gradirebbe molto le prestazioni del mio uccello… sempre se anche lei sente attrazione nei mie confronti! Ma questo dovresti chiederlo a lei!”
Mi guardò e mi sorrise.
“Pensi ti abbia chiesto se te la vuoi scopare senza conoscere la voglia che ha la mia mogliettina nei tuoi confronti?
Se la cosa può lusingarti mia moglie è già da molto tempo che ti ha puntato: mi ha detto che le vai particolarmente a sangue! Conoscendola, significa che è pronta ad allargare le cosce e che avrei dovuto fare del tutto per fartela scopare!
Ma forse è meglio iniziare dall’inizio, altrimenti pensi io sia pazzo a offrirti mia moglie.
Devi sapere, e conto sulla tua discrezione, che a me e mia moglie ogni tanto, anzi, abbastanza spesso, piace fare giochini un po’ fuori dalle regole… diciamo che ci piace lasciarci andare… con amici validi… per giochi a 360°, senza limiti se non il sadomaso e, ovviamente, la pedofilia!
Abbiamo sempre escluso, per ovvi motivi, la ricerca di amici intimi nell’ambito lavorativo, ma tu la ispiri e la intrighi particolarmente e poi hai tutti i requisiti adatti che richiediamo al nostro compagno di giochi: sei un bel ragazzo di età adeguata, sei simpatico e solare, il che non guasta mai, e sei singolo!
Quando Alessia mi ha espresso il suo desiderio di introdurti nel nostro rapporto intimo, per un bel po’ di tempo ti ho tenuto sott’occhio e ho potuto apprezzare la tua serietà.
La verifica dei requisiti intimi la lascio a mia moglie… lei se ne intende, ha molta esperienza in materia e vuole prima toccare con mano… e con la bocca! Si vuole accertare prima della validità del maschio… non vuole rimanere delusa!
Stavo cercando il momento opportuno per tendere la rete e farti la proposta indecente e l’opportunità mi è stata data parlando delle nostre comuni voglie mattiniere di sesso.
Credo mia moglie sia ben felice di assaggiarti: le faremo una bella sorpresa!”
Il cazzo mi stava scoppiando!
“Sono pronto a esaudire ogni vostra esigenza e desiderio!”
Luca mi fissò.
“Ricorda ciò che hai detto: disponibile a “ogni” nostro desiderio!” e calcò la voce sulla parola “ogni”.
Prese il telefono.
“Ora la chiamo: sentiamo la situazione!”
“Alessia, ciao amore, sono io! Questa mattina sei sola nella stanza e quindi puoi parlare liberamente. Sto con Luciano e stiamo affrontando un argomento molto interessante: stiamo parlando di te! Cosa gli sto dicendo? Non lo indovini? Sto mettendo in risalto le tue qualità… tu hai capito quali…e di come questa mattina ti sei svegliata particolarmente euforica!
A proposito: come sta la tua micetta? E’ sempre un laghetto? Tranquilla, Luciano non si scandalizza… e poi è da quando siamo arrivati in ufficio che stiamo parlando della tua adorabile fica e di quanto ti piaccia fartela deliziare! Pensa alle coincidenze della vita: anche lui questa mattina si è svegliato con l’uccello a mille e poi sentendo dalle mie labbra quanto sei dolcemente porca, la sua eccitazione è quasi fuori controllo.
Non vorrei se lo tirasse fuori e si facesse una sega: sarebbe un peccato sprecare tutto quel ben di Dio!
Tesoro, se sei d’accordo mi è venuta una brillante idea: perché non ci vieni a trovare?
La tua fica è vogliosa di cazzo e il suo cazzo è voglioso di fica: non pensi che basterebbe farli incontrare per risolvere reciprocamente e nel migliore dei modi il vostro comune problema? “Do ut des”, dicevano i nostri padri latini: tu dai la fica a lui e lui dà il suo cazzo a te… e io mi godo il dolce spettacolo!
Credo che il nostro amico abbia un bell’idrante pieno di schiuma e sia più che pronto a spegnere l’incendio che hai tra le cosce!
Come? Se parlo in questa maniera ti si bagna ancora di più? E allora cosa aspetti a venirci a trovare? E’ molto che non ti vedo alle prese con un bel cazzo!
Prima vai in bagno per darti una rifrescata alla fica? Veramente vedo Luciano farmi “no” con la testa! Credo ti preferisca con la fica eccitata e colma dei tuoi umori! Vieni… ti aspettiamo!”
Dopo pochi minuti Alessia entrò nel nostro ufficio: alla sua vista il mio cazzo ebbe una ulteriore impennata!
Indossava un vestito di maglina molto attillato che le modellava in maniera molto sensuale il seno, le cosce e il culo… le calze nere e un paio di scarpe con tacco completavano l’eccitante abbigliamento.
Mi alzai dalla scrivania e le andai incontro per salutarla: il suo volto sprizzava una libidine incontrollata.
Si rivolse al marito.
“Sta di guardia alla finestra, controlla non venga nessuno: ricordati che dovrebbe venire quel nuovo cliente. Luciano me lo voglio godere con calma, senza improvvise scampanellate alla porta! Lo sai che quando mi diverto non voglio rotture di palle! Dopo ci scappa qualcosa anche per te!”
Mentre Luca si metteva davanti alla finestra per controllare l’ingresso, Alessia mi gettò le braccia al collo e mi baciò: aprii subito le labbra per accogliere la sua lingua calda e umida!
Cominciammo a limonare oscenamente come due maiali, incuranti della presenza di Luca, mentre le nostre mani accarezzavano sensualmente i nostri corpi.
All’improvviso si staccò e mi guardò.
“Ce ne abbiamo messo del tempo per accalappiarti: ogni volta che ti vedevo sentivo tirarmi la fica! Devo confessarti, e Luca ne è testimone, che più di una volta ti ho dedicato libidinosi ditalini… anche anali! Devi sapere che mi fa impazzire farmi i ditalini nel buchino… lo accarezzo, lo stuzzico e lo penetro fino a raggiungere tremendi orgasmi! E’ una meraviglia… dovresti provarlo anche tu!
Ma adesso torniamo e te: vediamo se abbiamo scelto bene!”
Portò la mano sopra il pacco e accarezzò libidinosamente l’uccello.
“Però! Al tasto sembri ben messo: vediamo come si presenta!”
Con consumata esperienza, mi sbottonò la patta dei pantaloni, introdusse la mano, afferrò il cazzo e lo tirò fuori.
Non era certo la prima volta che si cimentava in questa operazione: la porca sapeva bene come trattare l’uccello dei maschietti.
Dopo averlo impugnato lo strinse forte, per sondarne la consistenza: la puttana, come mi aveva preannunciato il marito, stava verificando “con mano” i requisiti richiesti al suo amante di turno!
Il suo gemito mi fece capire di aver superato l’esame!
“Uhmmmm! Cazzo…. Ha proprio una bella mazza! Ero certa che tra le cosce avevi un bel giocattolo per farmi divertire! E’ proprio un bel cazzo! I primi due sensi, la vista e il tatto, li ha brillantemente superati… adesso sentiamo l’olfatto e il gusto!”
Si piegò sulle ginocchia e senza perdere tempo cominciò ad annusarlo come una cagna, passandoci sopra il naso… dalle palle alla cappella!
La porca annusava rumorosamente… a pieni polmoni!
Ripeté più volte l’operazione, mentre mi fissava trasmettendomi tutta la sua libidine.
“Uhmmmm!!! Che buon odore! E’ il classico odore di cazzo eccitato che mi manda il sangue in testa! E’ un cazzo voglioso di fica!”
Poi lo imboccò completamente: sentii le labbra a contatto del pube… la porca se lo era infilato fino in gola!
Rimase qualche attimo immobile per farmi gustare la sua gola profonda, poi mi afferrò le natiche con entrambe le mani e cominciò a pomparmi il cazzo con una libidine sfrenata… senza mani, solo con la bocca!
Vedevo il cazzo uscire quasi completamente dalle sue labbra per poi scomparire di nuovo completamente nella sua bocca!
Alessia, mentre mi lavorava l’uccello in quella maniera fantastica, mi fissava intensamente e con i suoi sguardi sembrava volermi dire: “Vedi quanto sono brava! Scommetto che nessuna ti ha mai succhiato il cazzo come me!”
Non riuscii a trattenere il mio piacere.
“Cazzo santo che bocca! Luca, tua moglie ha una bocca da sogno!”
Mentre esprimevo il mio apprezzamento nei riguardi di Alessia, guardai Luca che montava di sentinella per permettere alla moglie di godersi in santa pace il mio cazzo: il porco si era tirato fuori il cazzo e se lo stava menando!
Alternava i suoi sguardi dalla finestra, per vigilare su improvvisi quanto indesiderati arrivi, alla moglie intenta a spompinarmi con ingordigia.
“Si, Luciano, lo so! Mia moglie è nata per succhiare i cazzi! Sa usare la bocca in maniera splendida, ma ti assicuro che anche con gli altri buchetti non è da meno! Quando ti avrà fatto assaggiare anche la fica e il culo non saprai più cosa scegliere!”
Alessia tolse la bocca dal cazzo: dagli angoli delle labbra colava la saliva dovuta alla succhiata… la sua espressione era di una oscenità indescrivibile.
Si rivolse al marito.
“Luca, amore, Luciano ha un cazzo di tutto rispetto: era molto tempo che non trovavo una verga così gustosa! Sono certa ci darà molte soddisfazioni! Vieni, assaggialo anche tu, senti che meraviglia di cazzo… penso io a guardare la finestra!”
Rimasi basito: Alessia aveva invitato il marito a prendermelo in bocca!
Non ero abituato ai rapporto omosessuali, ma ormai non potevo certo tirarmi indietro.
I due porci si diedero il cambio: Alessia andò alla finestra a vigilare, mentre Luca prese il posto della moglie!
Afferrò il mio cazzo, lo strinse con gusto, tirò giù tutta la pelle per scappellarlo completamente e serrò le labbra intorno alla cappella.
Prese a succhiarla golosamente, mentre con la punta della lingua mi leccava il buchino del cazzo e con la mano mi segava velocemente!
Cazzo santo! Come prima esperienza omosessuale non potevo sperare di meglio!
“Alessia, anche la bocca di tuo marito non scherza: me lo sta succhiando come una sanguisuga!”
La troia, mentre mi guardava, sollevò la sua gonna attillata fino alla vita e allargò le gambe… era senza mutandine!
Si mise una mano sopra la fica e cominciò ad accarezzarla lentamente.
“Sono contento ti piaccia la bocca di Luca: sono stata io a insegnargli a fare i pompini… come gli ho insegnato a prenderlo nel culo!
A noi piace fare sesso a 360°, e ci piace condividere tutti i piaceri, senza limiti… spero la cosa non ti dispiaccia!”
Non ci pensai un attimo a rispondere: dovevo ammettere che la bocca di Luca era molto gradevole… anche se pensai che prima o poi avrei dovuto rendergli il servizio!”
“Alessia, non mi dispiace affatto… anche se sinceramente devo confessarti che è la prima volta che faccio sesso con un uomo!”
Allargò ancora di più le cosce e la vidi infilarsi un dito nella fica!
“Uhmmmm!!! E’ ancora più eccitante: ti farò da nave scuola, insegnerò anche a te come far godere un uomo con la bocca!”
Poi si rivolse al marito.
“Luca, torna alla finestra… adesso tocca di nuovo a me! Non ce la faccio più, ridammi il suo uccello… devo venire!”
“Amore, ti prego, veni anche tu… solo un attimo… facciamoglielo in due!” la implorò il marito.
Alessia rise.
“Sei proprio un porco, amore! Certo che vengo! Però facciamo attenzione a non farlo venire!”
Alessia si mise seduta per terra, con il viso tra le mie cosce… e cominciò a leccarmi i coglioni, poi a prendermeli in bocca prima l’uno e poi l’altro, li succhiava e li mordeva delicatamente, mentre il marito aveva ripreso a spompinarmi il cazzo.
Alessia ogni tanto lasciava i coglioni per passarmi la lingua lungo tutto il solco del culo, si fermava un po’ per titillarmi il buchino per poi tornare a succhiarmi le palle.
Si vedeva che erano abituati a lavorare in coppia per far godere un cazzo… ed io stavo godendo come non mai.
Fui costretto a fermarli per non venire.
“Vi prego… fermatevi, se no sborro!”
Luca si tolse malvolentieri il mio uccello dalla bocca e riprese il suo posto alla finestra.
Alessia mi abbracciò di nuovo.
“Anche le tue palle sono molto gustose!”
Poi mi afferrò per l’uccello e mi condusse verso la scrivania: ci si mise seduta sopra e allargò completamente le cosce… con entrambe le mani si aprì le labbra della fica.
“Ho sentito che preferisci la mia fica intrisa dei miei umori… allora dai… leccala… ingoia tutto!”
Posai subito la bocca sopra la sua fica e cominciai a leccare e a risucchiare rumorosamente tutti i suoi umori.
Cominciò a gemere e a spingermi ritmicamente la fica contro la bocca.
“Si… porco… così… mi eccita il suono del risucchio contro la mia fica… dai… leccami la fregna… dai!”
Mentre leccavo come un invasato quel dono della natura vidi avvicinarsi Luca: in un attimo sentii la sua mano afferrarmi il cazzo e cominciare a segarmi… neanche provai ad opporre resistenza!
Leccavo la fica della moglie mentre il marito mi smanettava l’uccello: avrei potuto desiderare di meglio?
Alessia ansimava come una maiala.
“Dio mio, Luca, amore… glielo hai preso in mano?”
“Si, tesoro! Alessia, amore mio, mi fa impazzire stringergli il cazzo in mano e segarlo mentre lo vedo leccarti la fica!”
“Lo so amore che ti piace, eccita molto anche me vederti mentre gli fai una sega, ma ti prego, torna alla finestra, temo sempre venga qualcuno all’improvviso!”
Seppure contro voglia Luca tornò di nuovo di vedetta.
Alessia mi fermò.
“Luciano, fermati altrimenti mi fai venire! Vieni, avvicinati e dammi il cazzo in mano!”
Impugnò la verga, infilò la cappella tra le labbra e cominciò a strofinarla lungo tutto lo spacco della fica… lentamente… dal buchetto del culo, alla vagina, al grilletto… andata e ritorno.
Cominciò ad ansimare e a gemere come una troia!
Mi fissava negli occhi per trasmettermi il suo godimento.
“Luciano, sapessi quanto godo quando mi spennello la fica con la punta del cazzo! Ho lo spacco della fica sensibilissimo, sia le labbra che il grillo! Faccio delle sborrate incredibili… e tra poco lo sentirai! Dio che cappella dura: hai proprio il cazzo duro che piace a me… con la cappella di marmo che mi manda in paradiso!”
Tutti questi apprezzamenti sul mio cazzo di fronte al marito mi mettevano in imbarazzo, ma lei non sembrava affatto a disagio… e seguitava imperterrita… sempre fissandomi spudoratamente.
“Si… mi piace il tuo cazzo… mi piace! E’ un cazzo che mi fa sognare… e Luca sa bene che quando incontro un cazzo che mi fa sognare desidero gustarmelo anche senza di lui! Dimmelo sinceramente: tu mi scoperesti anche senza di lui? O penseresti di fargli un torto?”
Ero veramente in difficoltà… guardai Luca… ci fissava con gli occhi fuori dalle orbite mentre si segava con libidine l’uccello.
Comprese il mio disagio.
“Luciano… hai sentito la mia mogliettina? Ti si vuole scopare da sola: perché non accontentarla? Per te ha sempre avuto un debole e un interesse particolare: l’ho capito da quando mi ripeteva in continuazione di fare del tutto per coinvolgerti nei nostri giochi! Lo vedo da come ti guarda che non sei come gli altri. Vai tranquillo e non farti problemi nei miei confronti: mi piace molto scoparla insieme ad un altro maschio, ma mi eccita pure sapere che si fa scopare da sola, come una troia!”
Luca mi stava offrendo sua moglie su un piatto d’argento!
A questo punto! Se stava bene a lui!
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