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Con dot-23 in Barbagia


di Membro VIP di Annunci69.it matteoferrari
06.03.2025    |    2.042    |    4 9.5
""E voi che ci fate qui?" chiese Monica, sorseggiando il suo drink..."
Era una di quelle serate fredde ma magiche di dicembre, in un piccolo paesino del centro Sardegna. Io e Dot-23 ci eravamo fermati in un bar del centro, un locale dall’atmosfera calda e accogliente, con pochi tavolini e un cameriere che sembrava conoscere tutti. Sorseggiavamo un buon mirto quando due ragazze si sono sedute al tavolino accanto al nostro. Il loro sorriso e l’energia che emanavano erano irresistibili.
"Sembra che ci abbiano già notati" sussurrai a Dot-23 con un sorriso.
"O magari siamo noi che non riusciamo a non fissarle..." rispose lui ridendo.
Ci voltammo verso di loro e con il pretesto più banale attaccammo bottone. Bastò una battuta ironica sulla lentezza del cameriere per sciogliere il ghiaccio. In pochi minuti eravamo già nel pieno di una conversazione piena di battute e doppi sensi.
"E voi che ci fate qui?" chiese Monica, sorseggiando il suo drink.
"Siamo in missione" dissi con un sorriso malizioso.
"Missione?" replicò lei incuriosita.
"Sì, missione speciale. Selezioniamo ragazze under 40 molto carine. È un lavoro difficile, ma qualcuno deve pur farlo...".
Ci fu un attimo di silenzio, poi esplose una risata generale. La sua amica ci guardò scuotendo la testa: "Ma smettetela!".
Monica invece si avvicinò leggermente, piegando la testa di lato. "E come funziona questa selezione?" domandò con un sorrisetto intrigante.
"Beh, diciamo che il nostro è un servizio di alto livello. Solo per donne veramente speciali. Ma ovviamente non ci aspettiamo certo che due ragazze come voi abbiano bisogno di noi...".
"Oh, quindi ci state dicendo che non rientriamo nei vostri standard?" Monica fece finta di offendersi, incrociando le braccia.
"No, no, assolutamente!" intervenne Dot-23. "Diciamo solo che siete così belle che di solito noi lavoriamo con chi ha più bisogno...".
La battuta funzionò, e scoppiarono tutti a ridere. Brindammo ancora, e l’atmosfera si fece sempre più allegra. Ci scambiammo i contatti WhatsApp quasi per scherzo, più per suggellare quella chiacchierata divertente che per altro. Poi la serata continuò tra altri brindisi e risate, fino a quando ci salutammo, convinti che l’incontro si sarebbe chiuso lì.
Ma qualche ora dopo, il telefono vibrò.
Era Monica.
Il messaggio era diretto e intrigante: "Allora, ragazzi, quando posso usufruire dei vostri servizi?".
Uno sguardo a Dot-23, una risata complice, e la risposta è stata immediata: "Per la tua infinita bellezza, basta che tu venga senza slip e reggiseno, solo con un cappotto caldo. Fa fresco stanotte".
Il cuore ha iniziato a battere più forte quando, poco dopo mezzanotte, il campanello ha suonato. Monica si è presentata come richiesto: capelli sciolti, sguardo malizioso e un lungo cappotto che copriva tutto… o quasi. La sua silhouette lasciava intravedere un seno abbondante e generoso, mentre dettagli di tatuaggi facevano capolino lungo il collo e sui polsi. Quando si è tolta il cappotto, abbiamo scoperto che aveva il corpo adornato da borchie e piercing, con tatuaggi che decoravano la sua pancia, il collo e persino le mani, creando un contrasto magnetico con le borchie nere che portava proprio attorno al collo. Ogni centimetro della sua pelle raccontava una storia, una serie di simboli e disegni intricati che la rendevano un'opera d’arte vivente.
"Scommetto che ogni tatuaggio ha un significato" dissi, sfiorandone uno sul suo fianco.
Monica sorrise maliziosa. "Alcuni sì, altri sono solo per bellezza. E altri... sono segreti".
L’eccitazione era palpabile. Entrata in casa, ci ha guardati con un sorriso di chi sa perfettamente cosa vuole. Non era una di quelle ragazze timide, no. Sapeva il fatto suo e ha preso il controllo della situazione con una naturalezza disarmante. Il suo gioco di seduzione era perfetto, un mix di provocazione e dolcezza che ci ha fatto perdere la testa. Ogni movimento, ogni sguardo, ogni sussurro erano studiati per farci impazzire.
Le ore sono volate in un vortice di desiderio, risate, carezze e momenti di pura estasi. Era come se il tempo si fosse fermato, mentre fuori il freddo avvolgeva il piccolo paesino e dentro il calore dei nostri corpi accendeva la notte.
Alla fine, esausti ma soddisfatti, ci siamo lasciati cadere sul letto, guardandoci con il sorriso di chi ha vissuto una serata fuori dal comune. Monica si è infilata di nuovo il suo cappotto, ci ha dato un ultimo bacio sulle labbra e, con un sorriso enigmatico, ha detto: "Alla prossima, ragazzi". E se n’è andata, lasciandoci con il sapore della sua pelle e il ricordo di una notte indimenticabile.
Guardai Dot-23, lui guardò me. Nessuno dei due disse nulla, ma sapevamo entrambi che quella sera l’avremmo ricordata per molto, molto tempo.

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