Lui & Lei
Madrid, Cuba, Eleonora
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28.02.2025 |
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"E Drake? Beh, il mio viaggio con lui si interruppe bruscamente, perché da quel momento in poi, la mia vacanza divenne un'avventura romantica con Eleonora..."
Mi chiamo Matteo e questa è la storia di una vacanza a Madrid che prese una piega inaspettata.Ero arrivato in città con il mio amico Drake, un grande ballerino di salsa, un artista capace di incendiare qualsiasi pista da ballo. Madrid ci accoglieva con la sua energia pulsante e il caldo abbraccio del tardo pomeriggio. Dopo aver lasciato le valigie in hotel, ci mettemmo subito in moto per la nostra prima serata. La destinazione? "La Negra Tomasa de Sol", un ristorante cubano famoso per le sue serate di balli latini. Perfetto per Drake, meno per me, che non ero certo un re della pista e, per di più, non conoscevo una parola di spagnolo.
Appena entrati nel locale, l'aria era densa di musica e profumi esotici. La gente rideva, ballava e sorseggiava mojitos come se fosse immersa in una festa senza fine. Ma qualcosa catturò subito la mia attenzione: una ragazza, seduta a un tavolo in fondo alla sala. I capelli scuri e mossi le ricadevano sulle spalle, la pelle ambrata sembrava brillare sotto le luci soffuse. Bellissima. Troppo bella.
Drake rise vedendo il mio sguardo imbambolato. "Non ti considererà mai, fidati. Guarda quant'è bella. E tu non sai nemmeno l'ABC dello spagnolo!"
Forse aveva ragione. Ma quindici minuti dopo, per uno strano scherzo del destino, lei era proprio accanto a me, appoggiata al bancone mentre sorseggiava il suo cocktail. Sentivo il cuore battere forte, mi girai leggermente verso Drake e gli sussurrai: "E adesso? Non so una parola di spagnolo! Non posso certo dire solo 'hola' e fermarmi lì!"
Prima che Drake potesse rispondere con una delle sue battute taglienti, la ragazza si voltò verso di me e sorrise. "Puoi parlare italiano, piacere."
Rimasi di sasso. "Tu... tu parli italiano?"
"Sì, l'ho studiato a scuola." Si presentò: Eleonora. Aveva una voce calda, musicale, e i suoi occhi scuri brillavano di una luce magnetica.
Da quel momento, la serata prese una piega totalmente diversa. Drake si perse tra i passi di salsa con qualche ragazza del posto, mentre io ed Eleonora parlavamo come se ci conoscessimo da una vita. Il tempo sembrava scivolare via senza peso.
Madrid si trasformò in un sogno a occhi aperti. I tre giorni successivi furono un vortice di emozioni: passeggiate mano nella mano per la Gran Vía, tapas nei vicoli nascosti di Lavapiés, baci rubati sotto le luci dorate di Plaza Mayor. Eleonora era pura energia, una scintilla che accendeva ogni momento.
E Drake? Beh, il mio viaggio con lui si interruppe bruscamente, perché da quel momento in poi, la mia vacanza divenne un'avventura romantica con Eleonora. La magia di Madrid, la passione cubana e l'imprevedibilità della vita si erano fuse insieme in un'esperienza indimenticabile.
Quando il terzo giorno giunse al termine e dovetti salutare Eleonora, sentii un nodo allo stomaco. "Tornerò a Madrid," le promisi. Lei sorrise, accarezzandomi il viso. "Ti aspetterò."
Ma proprio quando pensavo che la magia fosse finita, Eleonora mi sorprese con un messaggio poco dopo il mio ritorno a casa. "Perché non vieni a trovarmi a Cuba? Due settimane di sole, mare e... balli!" accompagnato da un'emoji che rideva.
L'idea era folle, ma irresistibile. Così, con il cuore che batteva forte, prenotai un volo per l'Avana. Appena atterrato, Eleonora mi accolse con un sorriso smagliante e un abbraccio caldo. "Sei pronto per due settimane di fuoco e allegria?"
Da lì iniziò la vera avventura. Dopo i primi giorni tra spiagge paradisiache e serate nei locali di salsa, Eleonora
decise di portarmi in un viaggio on the road per esplorare l'isola. Affittammo una vecchia decappottabile e ci mettemmo in marcia lungo la Carretera Central, attraversando villaggi pittoreschi, piantagioni di tabacco e città coloniali dal fascino senza tempo.
Lungo il viaggio, facemmo tappa in un piccolo villaggio dove incontrammo Milagros, una donna dal fascino prorompente: pelle color caramello, occhi penetranti e una risata contagiosa. Era un'amica d'infanzia di Eleonora, e ci invitò a casa sua per un pranzo tipico cubano. La sua ospitalità fu straordinaria, ma la sua evidente simpatia nei miei confronti non sfuggì a Eleonora.
Ogni volta che Milagros mi lanciava un sorriso malizioso o mi toccava leggermente il braccio mentre rideva, notavo lo sguardo di Eleonora farsi più scuro. Durante il pranzo, quando Milagros insistette per farmi assaggiare qualcosa direttamente dal suo piatto, Eleonora intervenne con un tono pungente: "Oh, sono sicura che Matteo sa usare la sua forchetta, vero amore?"
Drake, che si era unito a noi per qualche giorno, non riusciva a trattenere le risate. "Matteo, non so se devi preoccuparti più di Milagros o di Eleonora in questo momento."
La tensione si stemperò quando Milagros, con la sua disinvoltura, confessò ridendo: "Tranquilla, Ele, sto solo mettendo alla prova il tuo italiano. Ma devo dire, mi piace la sua reazione!"
Alla fine, Milagros trovò un altro centro d’interesse: la pista da ballo e il talento di Drake. Bastò una sola danza e lei si lasciò completamente rapire dai suoi movimenti ipnotici. "Dio mio, non ho mai visto nessuno ballare così!" esclamò, aggrappandosi a lui.
Eleonora ed io ci ritrovammo soli sulla spiaggia quella sera, e lei mi guardò con un sorrisetto. "Sei troppo affascinante per il tuo bene, lo sai?" scherzò, stringendosi a me.
Le due settimane passarono troppo in fretta, e quando giunse il momento di tornare a casa, mi resi conto che Cuba non era solo un luogo: era una sensazione, un'energia che mi era entrata dentro. E soprattutto, era Eleonora.
"Tornerai?" mi chiese sottovoce mentre ci salutavamo all’aeroporto.
La guardai negli occhi, sapendo già la risposta. "Non so quando, ma sì. Questa storia non finisce qui."
E con quella promessa, lasciai Cuba con il cuore colmo di emozioni, sapendo che quella vacanza aveva cambiato per sempre qualcosa dentro di me.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Madrid, Cuba, Eleonora:
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