Il mio primo massaggio

Matteo si stiracchiò sulla poltrona del suo studio di massaggi, godendosi quei pochi minuti di pausa. La giornata era stata intensa: clienti stressati, muscoli tesi come corde di violino e richieste improbabili tipo "puoi sciogliermi il chakra del gomito?". Ma ora toccava all'ultima cliente, e poi avrebbe potuto chiudere bottega.
Il campanello suonò. Matteo si alzò e aprì la porta. Davanti a lui stava Eleonora, una donna sui trentacinque, lunghi capelli castani, occhi vivaci e un sorriso malizioso. Indossava una camicetta leggera e una gonna che le accarezzava le gambe con un'aria dannatamente estiva.
"Buonasera, dottore delle mani magiche!" esordì lei con un tono che faceva presagire guai.
"Buonasera a te, Eleonora. Accomodati."
Lei si mosse con un'eleganza giocosa, lasciando dietro di sé una scia di profumo delicato. Si tolse le scarpe con un sospiro teatrale. "Se sapessi che giornata infernale ho avuto... Credo di essere stata seduta su una lastra di marmo tutto il giorno."
Matteo rise. "Allora sei nel posto giusto. Sdraiati sul lettino e vediamo cosa posso fare."
Eleonora obbedì, allungandosi sulla pancia. Il telo morbido le copriva appena la schiena, lasciando scoperte le gambe toniche. Matteo si passò una mano sulla nuca e prese l'olio, versandone un po' sulle dita.
"Freddo?"
"Mhmm... un po'. Ma mi fido di te."
Le mani di Matteo scivolarono sulla sua pelle, iniziando dalle spalle, con movimenti lenti e profondi. Eleonora sospirò piano.
"Senti, dovrei dirtelo..." mormorò, con la voce appena velata di malizia.
"Dimmi."
"Sono una cliente molto esigente." Matteo sorrise senza smettere di lavorare sui muscoli tesi della sua schiena. "Immagino."
"E..." Eleonora si sollevò leggermente, voltando il viso verso di lui. "Mi piace sperimentare."
"Interessante." Matteo aumentò la pressione delle mani sui suoi lombari, godendosi la reazione che le sfuggì dalle labbra.
"Oh, ma sei bravissimo," sospirò lei. "Dovrebbero assegnarti un premio Nobel per la pace muscolare."
"Lo aggiungo al curriculum."
Continuò a massaggiarla, lasciandosi guidare dal respiro di lei, che diveniva sempre più profondo, più lento. Dopo qualche minuto, Eleonora si girò lentamente, guardandolo con occhi che brillavano di divertimento e desiderio.
"Sai, mi sento così rilassata che potrei restare qui tutta la notte..."Matteo non si mosse, ma il suo sorriso si fece più intenso. "Mi pare che il trattamento stia funzionando."
Lei gli sfiorò il braccio con le dita. "Direi che il trattamento potrebbe essere... intensificato."
Il confine tra massaggio terapeutico e qualcos'altro era ormai sottilissimo. Le mani di Matteo sfiorarono i fianchi di Eleonora con una carezza studiata, mentre lei lo tirava dolcemente a sé.
"Dovrei sentirmi in colpa..." sussurrò lei con un sorriso mentre le labbra di Matteo scivolavano sulla sua pelle.
"Solo se non torni," rispose lui con un tono divertito.
Eleonora rise piano, come se la situazione le piacesse ancora di più. "Mio marito pensa che io sia a un corso di yoga."
Matteo si fermò un istante, osservandola. "E non è una bugia, dopotutto. Anche qui sciogliamo le tensioni."
Lei lo tirò a sé con un sorriso complice. "Mi sembra un'ottima filosofia."
Il resto della notte si consumò tra sospiri e risate, carezze e sussurri. Fu dolce, intenso, e maledettamente complice. Quando, esausti, si sdraiarono fianco a fianco, Eleonora gli lanciò un'occhiata soddisfatta.
"Allora, mi prenoto per il prossimo massaggio?"
Matteo rise, accarezzandole un fianco. "A questo punto, penso proprio che ti farò un abbonamento."
Eleonora si stiracchiò con un sospiro soddisfatto. "Bene, perché sento che potrei aver bisogno di molte... sedute."
"Magari possiamo fare anche lezioni personalizzate," scherzò lui.
"Oh, assolutamente! Potresti insegnarmi qualche tecnica di rilassamento... più approfondita."
Matteo fece finta di pensarci su. "Potremmo sperimentare qualche nuova posizione... di massaggio, ovviamente."
Eleonora rise. "Ma certo! Sono sempre pronta a nuove esperienze. Sai, lo yoga mi annoia un po'."
"Pensa a questo come a una variante molto più interattiva."
"Oh, interattiva è la parola giusta... e molto, molto efficace."
Si guardarono con intesa, sapendo bene che non sarebbe stata l’ultima volta. Ogni volta che Eleonora avrebbe avuto bisogno di rilassarsi, Matteo sarebbe stato lì, pronto a offrirle il miglior trattamento possibile.
Ma proprio mentre si vestiva, il cellulare di Eleonora squillò. Lo guardò e sbiancò.
"Che c'è?" chiese Matteo, incuriosito.
"Mio marito... è appena arrivato davanti allo studio!"
Matteo impallidì. "Che cosa?!"
Eleonora si affrettò a infilarsi la camicetta, lottando con i bottoni. "Deve avermi seguita! Non gli ho mai detto dell'indirizzo preciso..."
Un colpo alla porta. Secco. Deciso.
"Amore? Sei lì?" chiese una voce dall'esterno.
Matteo e Eleonora si scambiarono uno sguardo terrorizzato. "E adesso?" sussurrò lui.
Eleonora prese un respiro profondo e poi... scoppiò a ridere. "Tranquillo. Ho una soluzione."
Si avvicinò alla porta e aprì appena uno spiraglio. "Amore, che sorpresa! Sei venuto a provare un massaggio anche tu?"