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QUELLA DOPPIA PENETRAZIONE LE TOLSE IL FIATO E GRIDO' FORTE...


di RedTales
14.03.2015    |    48.006    |    2 9.3
"Pensò, tra se e se, che era stato proprio un bravo maestro..."
Che dire, questa volta Marta non solo sarebbe stata al centro delle voglie di Alfredo o del suo sadismo, non avrebbe ricevuto tutte quelle attenzioni che solitamente le vengono riservate dal suo padrone ma sarebbe stata a disposizione, a totale e incondizionata disposizione di due sconosciuti. Oggi non avrebbe soltanto mostrato le sue intimità a fugaci spettatori, ma li avrebbe dovuti accontentare con tutta se stessa. Era stata preparata proprio per questo da lui.
L'aveva fatta spogliare completamente per verificare se fosse perfettamente depilata dappertutto e aveva ispezionato ogni angolino del suo corpo minuziosamente, restandone soddisfatto. A questo era seguito un accurato clistere per renderla perfettamente accogliente a tutte le possibili voglie delle persone che avrebbe incontrato. Terminato tutto questo l'aveva vestita soltanto con un leggero abitino crema, traforato e con ampie scollature davanti e dietro e particolarmente sbracciato e tagliato in diagonale a partire dal fianco in modo da lasciare completamente scoperta una gamba mentre l'altra era coperta. In ogni caso, indossandolo da solo, senza leggings e top o maglietta al di sotto lo spettacolo che si poteva ammirare era praticamente completo. Ma era proprio questo quello che lui voleva. Dopo averla osservata attentamente, si ritenne soddisfatto. Così era perfetta per quanto doveva fare. Le fece indossare ancora una larga camicia scura che le arrivava sopra il ginocchio per coprirla mentre si sarebbero sposati nella casa che li doveva ospitare. Ovviamente senza darle alcuna informazione su dove stavano andando o su cosa avrebbe dovuto fare.
D'altra parte era proprio questo il gioco che avevano iniziato parecchi mesi fa e che era, giorno dopo giorno, sempre più cresciuto nel genere di richieste che lei doveva, incondizionatamente, eseguire senza mai mostrare alcun diniego.

Si, dalle prime sculacciate si era passati a penetrazioni profonde di ogni sua apertura, a costrizioni fisiche decise, a immobilizzazioni scomode e dolorose, ad esibizioni del suo corpo in ambienti pubblici, alla sottomissione ad altre donne o uomini. Insomma, Alfredo la stava svezzando e la stava facendo diventare sempre di più il suo giocattolo sessuale da usare a suo piacimento in qualsiasi modo avesse voluto.
Ovviamente Marta era pienamente consapevole di tutto ciò e, questo genere di addestramento, le procurava un sottile piacere che mai aveva provato e degli orgasmi talmente intensi da toglierle il fiato. Certamente accettava il tutto di buon grado e ne era felice.
Saliti in macchina si avviarono verso la destinazione e, una volta giunti sul posto, entrarono in una casa indipendente che non aveva mai visto. Non provò neanche ad immaginare cosa le avrebbe proposto. Ogni volta che ci aveva provato non era mai riuscita ad indovinarlo, nemmeno alla lontana. Lui era troppo imprevedibile e fantasioso. Ma una parte dell'eccitazione di quel gioco derivava proprio da questo.
Nella sala, ampia e ben arredata, si trovavano due uomini completamente nudi che li stavano aspettando. Realizzò che, questa volta sarebbe stata al centro dell'attenzione di tre uomini e l'idea le piacque subito. Ma si sbagliava perché Alfredo non avrebbe partecipato, ma soltanto assistito... allo spettacolo, almeno inizialmente.
Infatti aveva contattato questi perfetti sconosciuti su vari siti e, dopo molti e veramente lunghi tentativi, era riuscito a invitarne due, tra l'altro tutti molto ben messi in fatto di dotazioni, per realizzare l'incontro. Aveva chiesto, espressamente, a tutti un tassativo riscontro che certificasse la loro salute perché così avrebbero potuto eliminare qualsiasi limitazione con la donna a loro disposizione. E così avvenne. Quindi niente preservativi o quant'altro avesse potuto togliere spontaneità al tutto.
Fatte delle rapide presentazioni le sfilò bruscamente la camicia, lasciandola, coperta solo dal succinto abitino, al centro delle loro attenzioni. Se la mangiarono subito con gli occhi e ammirarono le sue forme ricche di meravigliose curve più che perfette: le lunghe gambe sfilate, il ventre piatto, il seno prosperoso, il culetto sodo e morbido e, soprattutto, quella carnagione chiara, messa ancor più in risalto dal rosso delle labbra e dal nero dei capelli. Lei, allungate le dita sul salsicciotto più vicino, si inginocchiò al centro e con naturalezza si infilò l'altro in bocca mentre le mani degli uomini si erano già appoggiate sui suoi splendidi seni.
Alfredo si sedette sul divano e iniziò a gustarsi quanto gli avrebbero concesso di vedere, meravigliandosi solo per un istante della totale disinvoltura della donna che non manifestò il minimo stupore o incertezza per quanto avrebbe dovuto fare. Pensò, tra se e se, che era stato proprio un bravo maestro... poi cominciò a godersi quel film porno che poteva vedere da un posto privilegiato. Marta si era gettata con assoluta voluttà tra quei corpi e riusciva a soddisfarli tutti contemporaneamente, nonostante le dimensioni non proprio... normali di quei falli. Il vestito si stracciò per l'irruenza di uno di loro e le scivolò giù lasciandola completamente nuda proprio quando uno, presa per una mano, la tirò sul divano, dove, quasi in preda ad un raptus iniziò a scoparsela alla pecorina. Quel pene, decisamente grosso, entrava e usciva dalla sua passerina con un ritmo molto sostenuto. L'altro, preso quasi di sorpresa si mise a guardare, poi riuscì a infilarle il cazzo in bocca. Era curioso il suono che si generava nella stanza dello sbattocchiare delle palle contro di lei. Fu quasi sorpreso Alfredo quando, con un urlo deciso quell'uomo le scaricò dentro il suo seme, senza tentare minimamente di prolungare la scopata. Si inarcò all'indietro, afferrandola per la coscia e si fermò facendo solo dei piccoli movimenti per gustare a fondo le sensazioni che l'orgasmo gli stavano dando. Nel frattempo quello che veniva spompinato si sposò sedendosi sul divano e invitando a voce e anche strattonando Marta a sedersi sul suo uccello. Lei lo fece subito, accomodandosi su di lui a gambe aperte. Alfredo si alzò per vedere meglio e si gustò quel secondo cazzone infilarsi in un sol colpo dentro di lei. Subito dopo le fece mettere i piedi sulle sue gambe e le chiese di muoversi. Iniziò a farlo mentre Alfredo si era seduto per terra proprio li davanti per osservare tutto. La vista era magnifica e quella troia era stupenda con la naturalezza con cui faceva ogni cosa. Nemmeno quest'altro si trattenne perché le sborrò dentro poco dopo, spingendola via mentre lei voleva continuare ancora il suo su e giù. L'altro la fece mettere di nuovo gattoni sulla penisola del divano e dopo aver passato il suo arnese tra quel lago che aveva tra le cosce, puntò il buchetto. Non riuscì ad entrare subito per quanto era stretto ma insistendo, la grossa cappella violacea cominciò a sparirci dentro mentre un urlo di dolore echeggiò nella stanza. Doveva averlo proprio sentito mentre lo sfintere si apriva di schianto e quel bastone le penetrava dentro. Lui si fermò mezzo dentro e mezzo fuori come per attendere qualcosa e l'attento spettatore potè immaginare che dentro c'erano almeno dieci buoni centimetri e che altrettanti erano li fuori, pronti a sprofondare in lei. Infatti inarcando i fianchi entrò del tutto. Marta si lamentò ancora un pochino ma non accennò a spostarsi o ad allontanarlo con le mani e lui iniziò a fare quello che voleva dentro quel bel buchetto stretto. Ormai Alfredo si era denudato e, eccitatissimo per quell'inculata, si stava masturbando con la faccia a pochi centimetri dal culo. Questa volta Marta fu sodomizzata a lungo e in modo veramente deciso e la cosa le piacque molto perché fin dai primi colpi iniziò a mugulare e poi a smaniare per poi mettersi a gridare. Contemporaneamente si passava la mano sulla clitoride per rendere ancora più pieno il suo piacere. In modo un po' perverso e egoista l'altro uomo le tolse la mano da li e gliela mise sul suo uccello, invitandola in modo deciso a darsi da fare. Obbedì continuando a gemere. Anche Alfredo non riusciva a capire se stava godendo alla grande per quello che le faceva o se si stava lamentando per quando grosso fosse quel palo. Improvvisamente si lasciò cadere sul divano facendolo sfilare dal suo intestino, cominciando a gemere e a chiedere loro di fermarsi. Fu un istante, i tre si guardarono e, come assatanati, si trovarono intorno a lei con i cazzi in mano durissimi. Il più alto di loro la sollevò in braccio con disinvoltura e, stringendosela contro cercò di incularla. Ma, visto quanto lei si dimenava, non riusciva a penetrarla. La mano di Alfredo fu provvidenziale per indirizzare quel grosso calibro proprio li, e lui le fu dentro. Iniziò a scoparsela muovendo il bacino e stringendola con le braccia ma dopo poco, visti suoi continui tentativi di liberarsi, si spostò, sempre con lei in braccio, di alcuni passi e la schiacciò contro il muro, sospesa a quasi un metro d'altezza e, sistematosi meglio, riprese a darci dentro con molta foga. L'altro uomo si masturbava guardando mentre Alfredo si era abbassato li sotto per ammirare quel cazzo che quasi usciva dal culo per sprofondarci subito dopo completamente dentro. Lei continuava a dire basta e a lamentarsi ma ormai nella stanza si era scatenata una reazione incontrollata e nessuno dei tre si sarebbe fermato. Un'altra scarica indicò che lui era soddisfatto. La sollevò di peso per farla scendere ma come appoggiò un piede per terra Alfredo, al limite dell'eccitazione, si impossessò dell'altra gamba e messa sopra la propria spalla e lasciando lei in quella posizione di spaccata, la spinse di nuovo contro il muro e si tuffò anche lui dentro il buco cominciando a pomparla con foga. Lei continuava a lamentarsi ma lui le tappò la bocca con un bacio. L'altro uomo si era attaccato a loro e, dopo alcuni aggiustamenti cercava di infilarla pure lui. Ci riuscì quando Alfredo si fermò per facilitarlo. Poi si scatenarono in quella doppia penetrazione. Lei ormai gridava come impazzita mentre la schiacciavano tra di loro. Era veramente incredibile vedere quella gamba diretta verso l'alto sbucare tra di loro ma era ancor più unico osservare come tutti e due la impalavano. Prima venne l'ultimo... entrato, mentre Alfredo, con la sua tradizionale lentezza, si gustò a lungo quel secondo canale, lasciandosi andare solo quando sentì di stare per esplodere. Fatta uscire con lenti movimenti anche l'ultima goccia di crema, mollò la presa sulla gamba che, ricadendo verso il basso, fece schizzare fuori dal culo anche il cazzo sgocciolante. Lei si lasciò scivolare a terra ancora gemente e quasi senza respiro mentre il terzo, che aveva continuato a masturbarsi, le schizzò tra i capelli il frutto della terza fatica. Lei alzò la testa, paonazza in volto ed anche con il petto molto rosso per incrociare lo sguardo di tutti e, puntando le mani si sollevò di quel tanto che le bastò per infilarsi in bocca uno di quei lecca lecca. Pochi sapienti movimenti delle labbra e della lingua e con un gesto del viso invitò il secondo ad avvicinarsi. Lasciò per ultimo Alfredo che succhiò con molta più dedizione. Quando ebbe finito si lasciò ricadere accovacciata sul pavimento e, tra lo stupore di Alfredo, uno di loro cominciò a pisciarle in faccia. Questa volta ebbe un attimo di vera sorpresa che però durò solo alcuni istanti in quanto aprì immediatamente la bocca per ricevere proprio li quella pioggia dorata. Anche l'altro la inzuppò del suo caldo liquido. Solo Alfredo, pur provandoci, non ci riuscì.
La mano del primo l'aiutò ad alzarsi e le indicò il bagno dove avrebbe potuto sistemarsi.
Quel pomeriggio diverso da tutti gli altri era finito e mentre la stava riaccompagnando a casa fu proprio lei a rompere il silenzio:
- “Non sono mai venuta così... Mi avete fatta morire... Ho avuto orgasmi continui... E' stato indescrivibile... Quando me lo fai provare di nuovo...”

Avevo già pubblicato il racconto in un altro profilo che non esiste più e lo ripropongo qui dove sto inserendo tutte le storie che ho scritto.
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