Gay & Bisex
UN SUCCHIOTTO IN PIEDI
di RedTales
16.12.2024 |
1.990 |
6
"Lui lo lasciò fare finché non fu soddisfatto di averlo sentito tutto in gola..."
Alberto dopo aver parcheggiato con calma si diede un’occhiatina nello specchietto retrovisore e si passò la mano tra i capelli come per sistemarli. Quindi si portò un polso sotto il naso per verificare se la buona fragranza del profumo preferito da Mario si sentisse ancora e, soddisfatto, scese dalla macchina. Fece pochi passi e suonò.“Ciao, sono arrivato.”
“Perfetto, ti apro.”
Prese l’ascensore e poco dopo si fermò davanti all’uscio socchiuso dell’appartamento: “permesso” disse a bassa voce.
“Vieni, vieni.”
Scostò la porta ed entrò trovandosi davanti il suo uomo già completamente nudo e con una perfetta erezione.
“Wow! Che spettacolo! Hai proprio voglia…”
“Tanta! Comunque, benvenuto. Sono proprio felice che sei già qui.”
Alberto gli andò vicino e, sollevandosi sulle punte, accostò le labbra a quelle del suo amante.
Si scambiarono un lungo bacio con le lingue che si misero a guizzare dappertutto fin quando l’uomo non si staccò, gli girò intorno e lo abbracciò cingendogli il petto con le sue possenti mani. Ricominciò a baciarlo in questa posizione facendogli sentire, ben appoggiato tra le chiappe, il sesso desideroso di soddisfazione.
Ben presto una mano scese e gli aprì i pantaloni iniziando ad abbassarli quindi, aiutandosi anche con l’altra li calarli fino al ginocchio assieme agli slip ed infine accostò nuovamente la dura verga tra i glutei del giovane. E, questa volta fu pelle contro pelle.
A quel punto spostò la bocca sul collo iniziando a succhiarlo con avidità mentre il giovane si mise a sospirare per il piacere che quelle sensazioni gli stavano donando.
“Lo vuoi?”
Un flebile “si” fu la risposta.
Così, mentre Alberto fece scivolare via i jeans, Mario inumidì di saliva la calda punta vogliosa e, dopo aver nuovamente stretto a se il ragazzo cingendogli il petto con le braccia, fece dei piccoli movimenti per trovare il pertugio che voleva valicare. Ci si appoggiò contro e con una spinta dal basso verso l’alto, la profanò.
Alberto lanciò un urletto, allargò leggermente le gambe per facilitare la risalita del pene nel suo corpo e trattenne il fiato nell’attesa di sentirsi penetrato in profondità.
Un guizzo e l’uomo gli fu completamente dentro facendo echeggiare nella sala un altro gemito.
Attese qualche istante, come per far abituare Alberto a quella ingombrante presenza, continuando a succhiargli il collo caldo e morbido ed infine iniziò a muoversi.
Aiutandosi con le braccia che gli aveva passato sul petto, lo tenne fermo prendendo a muovere ritmicamente il bacino e, anche con l’aiuto delle gambe per spostarsi dal basso verso l’alto, diede inizio ad una poderosa galoppata.
Il pene dell’uomo cominciò ad entrare ed uscire quasi completamente procurandogli una piacevolissima sensazione mentre il suo amante trasformò i sospiri iniziali in gemiti di puro piacere.
Dopo poco una mano dell’uomo iniziò a titillare e stringere il capezzolo destro di Alberto mentre con l’altra gli afferrò il cazzo ormai dritto e duro per masturbarlo. Nel frattempo la bocca non smise per un solo istante di lavorarsi il giovane collo che gli piaceva tanto.
Quella fusione di corpi non durò tanto perché Mario, al culmine dl piacere, non si trattenne e rovesciò nelle intimità in cui si era affondato una copiosa dose di calda crema e si fermò.
“Sei già venuto?”
“Sì, avevo così voglia che… scusa...” rispose staccando le labbra dal ragazzo.
“Dobbiamo vederci più spesso.”
“Sì.”
“Ti è piaciuto?”
“Tantissimo.” Da impazzire. Sei una stella.”
Gli sorrise allungando una mano per accarezzare la testa dell’uomo che, facendo un passo indietro, uscì da lui.
“Ma quanta ne hai fatta? Mi sta già colando sulla gamba.”
“Tanta, sono tre giorni che non ti vedo. Ero pieno.”
“Aspetta, vado in bagno a pulirmi.”
“No, andiamo in camera, voglio leccarti il culo.”
Alberto sorrise ancora e lo seguì nella stanza.
“Mettiti a pecora a gambe larghe, ti voglio leccare tutto. Oggi me la bevo io la mia sborra.”
Tolse in fretta la felpa e, ormai nudo, si sistemò come richiesto offrendogli il lato b.
Mario si piegò su quel sederino, appoggiò le mani sulle chiappe e le allargò il più possibile prima di affondarci dentro il viso iniziando a leccare e succhiare.
Alberto fece qualche risolino: “mi fai il solletico con la barba… Mh… Che bello però… Mh… Sì, così… O Dio… la lingua. Sì, spingila tutta dentro… siii…”
L’uomo leccò e ciucciò a lungo con avidità prima di staccarsi da quella delicata e tenera carne.
“Sì, ne avevo fatta proprio tanta. Scusa se non ti ho aspettato ma avevo proprio voglia. Ti va un altro giro di valzer?”
“E me lo chiedi? Certo che mi va. Aspetta che te lo preparo.”
“Non serve, è duro come prima…”
Alberto si girò ritrovando il pene dell’uomo perfettamente pronto per ricominciare ma volle dargli ugualmente una passata di lingua per poi farlo sparire tutto in bocca.
Lui lo lasciò fare finché non fu soddisfatto di averlo sentito tutto in gola.
“Mh… lo terrei in bocca per delle ore… Scusa vado un attimo a fare pipì…”
Passò un attimo e dal bagno arrivò un urlo e, immediatamente dopo, ricomparve Alberto:n “dai! Guarda! Mi hai fatto un succhiotto enorme.”
“Scusa, non mi ero accorto…”
“Sciocco! Lo hai fatto apposta. Adesso dovrò andare a lavorare con il girocollo… Avevi promesso che non me li facevi più…”
“Scusa, sei così bello… che mi fai perdere la testa…”
“Sì, sì, intanto il succhiotto sul collo ce l’ho io…”
Ritornò in bagno per ricomparire poco dopo: “adesso mi dai un bacino sul collo per farti perdonare… come vuoi che mi metta? Di nuovo in piedi come prima?”
“No, ti voglio…”
Ma questa è un’altra storia.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.