Gay & Bisex
UNA SVELTINA NEL CAPANNO DEL BAGNINO
di
RedTales
12.01.2025 |
9.028 |
8
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Poi si girò e gli indicò una specie di cassapanca: “mettiti lì..."
Una storia che non ho vissuto ma che mi è stata raccontata da un amico tanto tempo fa. La ho ricordata, fatta mia e liberamente adattata immaginando di essere il soddisfatto Stefano. Anche se non questa, fortunatamente, di situazioni simili ne ho vissute molte. Che ci volte fare, ero e resto un gran porcellino...Quando si girò di scatto per quell’inattesa presenza al suo fianco, riconobbe subito il bagnino che più e più volte aveva guardato standosene seduto al bar della spiaggia. Sapeva che si chiamava Antonello e gli piaceva davvero. Era il classico maschio che a Stefano intrigava tantissimo. Sulla quarantina, abbronzatissimo, muscoloso, estroverso, simpatico e, almeno secondo lui, bellissimo. Non ci aveva mai parlato ma aveva sentito diversi pettegolezzi e sapeva che faceva furori tra le turiste per cui non si era fatto strane illusioni.
Però trovarselo lì vicino gli aveva fatto venire un brivido alla pelle che si era trasformato in un vero e proprio sussulto quando, guardandolo negli occhi, gli aveva candidamente chiesto: “vuoi scopare?”
Restò basito mentre lui riprese: “se ti va di scopare andiamo là.”
Fece di sì con la testa e si avviarono verso il deposito.
“Ma come sapevi che io…”
“Si capisce. Si capisce. Ho notato che mi guardavi sempre e poi hai la faccia proprio di uno che vuole il cazzo.”
Non rispose, chiedendosi però se era davvero così evidente cosa gli piacesse.
Entrati nel piccolo deposito chiuse la porta e: “dai, togli il costume.”
Lo fece immediatamente.
“Ah! Che bel culetto” esclamò iniziando ad accarezzarlo per poi afferrare pene e testicoli con il pugno: ”piccolo, mi piace. Piccole anche le palle. Va bene. Va bene così.”
Quindi, alzando lo sguardo per incrociare quello del ragazzo: “facciamo una cosetta veloce. Tra poco devo chiudere. Così, tanto per conoscersi e fare un due schizzate.”
Nel frattempo si era messo ad accarezzargli il sesso e, subito dopo: “ecco, si scatena. Ancora un po’. Bene, adesso è duro come il cemento. Mi piace menarlo mentre ti scopo. Hai anche un bel cazzo.”
Poi si girò e gli indicò una specie di cassapanca: “mettiti lì. Appoggia una gamba sopra al mobiletto e allarga l’altra. Perfetto. Così sei aperto come mi piace. Sì, proprio un bel culo.”
Lo fece mentre il bagnino si abbassò i pantaloncini e gli slip iniziando ad agitare con la mano il cazzo: “è quasi pronto.”
Subito dopo si mise dietro al giovane chiedendogli di piegarsi un po’ in avanti: “così mi sistemo bene.”
Lo sentì mentre gli bagnò le chiappe con la saliva e quindi si appoggiò perfettamente nel posto giusto e fu un attimo spingerlo dentro.
“Lo senti? Senti che ci sono?”
“Sì.”
“Però! Scivola via che è come in autostrada.” Sei aperto! Ma quanti ne hai presi?”
Non rispose ma si gustò quel cazzo che gli sembrò ben messo, forse solo perché gli entrò così in fretta piantandosi completamente fino alle palle. Sospirò per la piacevole sensazione e spinse ancora un po’ il culo verso di lui.
“Bello, proprio bello. Sei aperto ma anche stretto perché lo stringi bene. Ti piace il cazzo? Ma quanto ti piace?”
Gli sussurrò un malizioso: “tanto” con una voce tremula perché, nel frattempo, gli aveva afferrato il pisello e si era messo a maneggiarlo con disinvoltura masturbandolo in un modo davvero piacevole per Stefano. Pensò che non era solo esperto di “signorine” ma ci sapeva fare anche con i signorini. Era davvero abile con la mano. Lo impugnava benissimo e lo muoveva anche meglio.
Purtroppo, mentre era preda del piacere per quel servizio doppio, l’uomo se ne uscì con un: “vado, non mi tengo. Dobbiamo fare veloci. Se vuoi una cosa lunga ci vediamo da un’altra parte” che gli fece perdere un po’ di eccitazione anche se, proprio un attimo dopo: “cazzo! Stai già venendo? Dai, sborra, sborra. Ti piace? Certo che ti piace.”
Quello che non si era trattenuto fu proprio il ragazzo che schizzò con gusto diverse volte mentre la mano dell’uomo accelerò per aumentare il suo piacere. Si contorse per la soddisfazione e perché aveva raggiunto proprio un bell’orgasmo, amplificato da quel furioso pompare che, da dietro, gli devastava l’ano.
“Ancora qualche colpo e arrivo anch’io. Ecco, ecco. Ah! Lo senti? Ah! Vai…”
Non se ne rese conto ma gli riempì il culo, sbattendolo con forza e quasi facendolo cadere sul mobiletto per quanto furono potenti e ravvicinate le ultime bordate.
Emise diversi suoni gutturali per il piacere e poi, ripreso fiato: “ah! Bene no? Ti ho riempito il culo, avevo proprio le palle piene. Mi era venuta una voglia prima. Ti è piaciuto?”
Il ragazzo girò la testa per guardarlo e gli sorrise sussurrando un affannato: “tantissimo. Sei bravissimo. Mi hai fatto morire. Ho goduto tantissimo, grazie.”
A quel punto uscì dallo sfintere del giovane che, abbassando lo sguardo, vide quella bella nerchia luccicante che lo aveva posseduto e si girò per prenderla in bocca.
“No! Adesso no. Dai! Abbiamo fatto un bel giro. Adesso però pulisciti e poi vai. Senti, stasera se vuoi ci vediamo e te lo faccio assaggiare. E facciamo un altro giro con calma. Che dici, andiamo con una bella scopata di mezz’ora di fila? Va bene? Ci vediamo alle dieci davanti alle Sirene.”
Stefano alzò tristemente gli occhi dal cazzo per non aver potuto assaggiarlo nemmeno per un istante anche se la proposta lo rese felice.
Ovviamente accettò con entusiasmo.
“Perfetto, ti aspetto. Sei stato bravo. Lo prendi proprio bene in culo. Sei anche pulito, guarda” concluse mostrando il sesso.
“Va bene, allora a dopo. Ah! Un’altra cosa, baci anche?”
Sorrise ancora e gli disse di sì con un gesto del capo che poi piegò leggermente verso la spalla.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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