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E, UNO ALLA VOLTA... ENTRARONO


di RedTales
26.03.2015    |    25.291    |    4 8.3
"Ti depili?” “Lo ho fatto pochi giorni fa, o meglio me lo ha fatto uno che voleva vedere come stavo senza peli..."
Questo racconto è dedicato a quei tre meravigliosi signori, anche se preferiscono farsi chiamare ragazzi, che ho incontrato, tutti assieme, per un pomeriggio di sesso sfrenato.
Premetto che era la prima volta che organizzavo una cosa del genere. L'idea mi è venuta quando uno di loro, respinto perché per quel pomeriggio avevo già un uomo tutto per me, si è offerto come secondo. La cosa, sinceramente mi sembrava particolarmente lussuriosa e ho provato a sentire il primo. Questo, non solo era contento dell'incontro a tre, ma ne era addirittura entusiasta. Si è solo accertato sulle “caratteristiche” del terzo. Si, si poteva fare.
Avvisai il secondo e concordammo l'orario. Tutto filò liscio.
Due giorni dopo, come convenuto, sistemato l'appartamentino al meglio, mi preparo per ricevere i due ospiti. Sono indeciso su cosa indossare, tanto, lo so, i miei vestiti spariranno in un attimo. Mi infilo le solite infradito, un paio di pantaloncini sportivi e una maglietta senza manica corta in vita. Doccia, clistere, deodorante ed altro li avevo fatti con cura. Ero pronto. Alle tre esatte suona il campanello.
E' Antonio. E' lui, mi aveva mandato anche una foto del viso. Nell'annuncio si vantava di avere 20 centimetri di “bestia”, chissà se è vero! Mi chiede subito dell'altro e gli dico che sta per arrivare. Guarda l'appartamentino e mi da subito una palpatina al culo appena mi giro. “Senza biancheria?” mi dice subito accorgendosi che non porto gli slip. Gli rispondo che mi sento più libero e si mette a ridere. “Belle gambe. Ti depili?” “Lo ho fatto pochi giorni fa, o meglio me lo ha fatto uno che voleva vedere come stavo senza peli. Mi sembrava un bel gioco e... lo ho lasciato fare”. “E dove ti ha rasato?” “Dappertutto!”. Una luce di voglia in più di quella che già c'era serpeggiò nei suoi occhi. Non ci fu il tempo di proseguire perché suonò nuovamente il campanello. Era Lorenzo, puntuale. Quando aprì la porta restai molto sorpreso perché davanti a me c'erano due uomini. Uno si presentò subito dicendo di essere Lorenzo, l'altro era un suo amico. Mi disse che, visto l'incontro a tre, aveva pensato che uno in più ci poteva stare. Restai immobile e incredulo. Sinceramente, non sapevo proprio cosa fare. Già due mi sembravano una cosa straordinaria, ma tre! Antonio intanto si era alzato e giunto vicino a noi disse che l'idea era ottima e, palpandomi nuovamente il culo, che in quattro avremmo fatto faville e io mi sarei divertito come non mai. Un po' insicuro sorrisi e dissi che andava bene. Il quarto si presentò dicendo di chiamarsi Renato.
A questo punto i nuovi tre amici si saranno già riconosciuti e, sicuramente, saranno curiosi di vedere se ricordo tutto di quel felice pomeriggio.
Lorenzo prese subito in mano la situazione. Disse che ci potevamo cominciare a spogliare poi, con tanta schiettezza chiese agli altri i loro gusti sessuali. “Io lo metto sempre ma non mi piace prenderlo” cominciò, “mentre Renato è contento quando qualcuno lo infila” continuò sottolineando la frase con una risatina e una strizzatina d'occhio “ma, se serve, è pronto a darlo anche lui”. “Adesso si dice che è … versatile” aggiunse con una sonora risata. Renato confermò, mentre Antonio disse che lui era solo attivo e che gli piaceva darlo e che non lo voleva ricevere”. Mentre stavo per dire la mia, tutti mi guardarono in silenzio e, Antonio mi precedette dicendo qualcosa del tipo “con un corpicino così tu non puoi che farti fare il culetto per la gioia di chi lo fa”. E' tutti ci mettemmo a ridere, perché, in fondo, era proprio quello che volevo.
Renato si era già spogliato del tutto, Lorenzo si era seduto sul divano per togliersi le calze e Antonio si appoggiava al tavolo per sfilarsi gli slip. Io, tolti i pantaloncini e la maglietta ero già libero. Antonio era sulla quarantina, un po' grosso, con un po' di pancia, piuttosto peloso un po' dappertutto con dei bellissimi capelli leggermente brizzolati. Effettivamente il suo “affare” era bello grosso e, soprattutto lunghetto, anche se... a riposo. Lorenzo avrà avuto una trentina d'anni, fisico ben curato, forse un po' palestrato. In perfetta forma, leggermente stempiato e con quasi tutto il corpo ricoperto da una soffice lanugine chiara. Anche li era ben dotato, ma “niente di speciale” (spero proprio che non se la prenda...). Renato sembrava il più “vecchietto”. Anche lui sulla quarantina, molto magro, completamente depilato nell'intimo e con pochi altri peli. La dotazione tra le gambe era poco più della mia...
Tutti e tre mi si misero intorno cominciando a toccarmi dappertutto. Dissi che si doveva usare sempre il preservativo proprio mentre tutti fecero meraviglia per il mio corpo così chiaro e completamente depilato, dappertutto. Spiegai anche a loro che me lo aveva fatto un tipo pochi giorni prima. Concordarono che era stata una bella trovata e che, magari, un'altra volta lo avrebbero potuto fare anche loro.
Parlando e scherzando, intanto, continuavano a toccare e palpare e il mio affare era già diventato duro al massimo delle sue possibilità. Renato se lo era già infilato in bocca e, in ginocchio davanti a me, lo stava succhiando con avidità. Una mano mi stringeva i capezzoli, delle dita si infilavano nel culo, un altro dito era in bocca. Non so bene neanche io cosa stessero facendo. Ero tutto un fremito di piacere. Dissi che se continuavano così sarei venuto subito, ma non ci fecero caso e Renato si trovò subito la mia crema in bocca. Anche lui, come altri, non ci fece caso e continuò quello che stava facendo. Io ansimavo dal troppo piacere. Cercavo con le mani di afferrare i loro cazzi ma l'orgasmo era tale che non riuscivo a fare granché. Cominciai a percepire il cazzo di uno di loro strofinarsi tra le chiappe. Scorreva veloce. Evidentemente mi avevano già lubrificato. Un attimo dopo lo sentii puntare il buchino e intrufolarcisi dentro. Che bello. Mi piaceva ancora di più, se più di così si può immaginare. Uno si era attaccato alla mia bocca e mi stava baciando con intensità mentre Renato, sempre attaccato al mio affare sfruttava i colpi di chi mi stava inculando per farsi scopare in bocca senza muoversi. Sinceramente ero perso. Devono aver fatto tante cose, ma non riesco proprio a ricordarle. In ogni caso ero sempre li, in piedi in mezzo a loro. Ad un certo punto mi sono trovato a pancia in su sul tavolo, con un cazzo in bocca e uno nel culo. Da questo punto ho ripreso un po' coscienza di dove ero e cosa stavo facendo. E, mentre stava succedendo questo, una mano mi continuava a “menare” l'uccello che era però ridotto ad un piccolo grumo di carne flaccida... Ho anche nuovamente dei ricordi distinti. Quello che vedevo davanti a me e che mi stava scopando era Renato. Era tutto sudato e mi diceva qualcosa che non ricordo. Dopo prese il suo posto Lorenzo, che mi sbatteva molto più forte. Uscito anche lui mi entrò Antonio, mentre Lorenzo mi prese la testa e mi fece ingoiare il suo cazzo, aiutandosi con le mani per farmi mantenere il ritmo. Si alternarono un po' in questa posizione, poi ci spostammo sul letto, dove mi misi alla pecorina e loro continuarono ad incularmi, lubrificando di tanto in tanto, e facendo sempre a turno.
A me sembrava di essere in paradiso. La sensazione di piacere era estrema. Credo di essere venuto, anche senza produrre più niente, altre volte ma, non saprei distinguere se l'orgasmo fosse durato un attimo o un quarto d'ora. Era continuo. Avevo voglia di farli fermare dal tanto piacere che provavo. Era incredibile. Non so se avete mai provato qualcosa del genere, è indescrivibile. Dopo un bel po' di questo la stanchezza prese il sopravvento e la libido cominciò a diminuire. Forse anche loro erano venuti. Lorenzo mi fece inginocchiare e voleva venirmi in bocca. Gli chiesi di non farlo perché non mi piaceva e Renato si mise a fianco a me e gli succhiò l'uccello fino a farlo venire. Mi mostrò la lingua bianca di sperma invitandomi ad assaggiarlo. Ne presi un po' con il dito e lo leccai. Gli dissi che conoscevo il gusto ma che non mi piaceva sentire lo schizzo in bocca. Lui mi baciò e così ci scambiammo quel sapore. Nel frattempo ricevemmo un altro schizzo di Antonio sulla faccia. Si stava masturbando davanti a noi ed anche lui era venuto. Intanto Renato si era rialzato e mi aveva offerto il suo cazzo che adesso era nella mia bocca mentre uno mi stava spalmando su tutta la faccia gli schizzi di prima. Questa volta, forse perché era depilato o molto più piccolo degli altri, continuai a succhiarlo fino a sentire un piccolo schizzo in bocca. Gli altri fecero un po' di festa. Ci fermammo un attimo. Ne approfittai per pulirmi il culo che sgocciolava. Non capivo se era solo lubrificante o se mi erano venuti dentro senza preservativo. Ma, ormai, la cosa era irrilevante. Mentre lo facevo vidi Antonio che stava per inchiappettarsi Renato che si era steso a pancia in su vicino a me, sul divano. Certo che aveva proprio un grosso cazzo e... sempre in tiro. Mi fermai ad osservare da vicino la penetrazione. Adesso il mio viso era a dieci centimetri da loro. Il buchetto, ruvido e corrugato lasciava uscire del liquido mentre l'enorme cappella, rosso fuoco, premeva facendolo aprire sempre di più per poi infilarcisi dentro all'improvviso. Poi, velocemente, tutto il bastone sprofondò in quella piccola apertura che ormai si era allargata tantissimo. Era incredibile vedere come poteva starci tutto eppure, prima, lo avevo fatto anch'io. Proprio mentre guardavo e pensavo questo mi sentii sollevare per i fianchi e, un attimo dopo anche il mio buchetto era nuovamente penetrato da un bel cazzo. Lorenzo mi stava sbattendo di nuovo e con decisione. Ad ogni colpo le sue palle colpivano il mio culo con forza. Continuò per un bel po' mentre io, appoggiate le mani sul divano, trovai davanti a me la bocca di Renato e cominciammo a baciarci, a lungo. Come finimmo, ormai si era fatto tardi e si decise di fermarsi, anche se Antonio, rivestendosi, ripose negli slip un cazzo ancora... in tiro. Ci salutammo dicendoci che si poteva rifare, che era stato bello, che ci eravamo divertiti e tante altre cose piacevoli. Era stata proprio un'esperienza incredibile. Non immaginavo che il sesso tra più uomini si poteva vivere così intensamente e con tale foga e, soprattutto, non pensavo che le sensazioni fisiche che mi dava il corpo potessero essere tanto forti da toglierti la lucidità, da stordirti.
L'unica cosa negativa avvenne dopo. Mentre se ne andavano ed io ero sulla porta con loro, per fortuna almeno con i pantaloncini addosso, il mio vicino d'appartamento, un tipo con cui non avevo mai parlato, si fermò a guardare e, proprio mentre stavo per chiudere la porta mi disse se ci eravamo divertiti perché, dal cassino che aveva sentito lui, la festa doveva essere stata proprio grande. E poi aggiunse con una faccia strana “un bel festino per soli uomini, vero. E chissà chi era la ciliegina della torta tra tutti quei vecchietti”. Mi rintanai in casa terrorizzato. Mi corsero mille pensieri, quasi di follia. “E adesso?”
Per fortuna fu solo una serata e una notte di paura, anche se sembrarono lunghissime, perché già la mattina successiva, mentre stavo uscendo per andare a lezione, tutto scomparve e nel più piacevole dei modi.

Avevo già pubblicato il racconto in un altro profilo che non esiste più e lo ripropongo qui dove sto inserendo tutte le storie che ho scritto..
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