Gay & Bisex
DUE "BRUTTI" FRATELLI...
di RedTales
09.10.2024 |
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"Mi lamentai ottenendo delle stupide risposte che mi fecero arrabbiare e, davvero seccato, soprattutto per l’atteggiamento di tutti e due, mi rivestii e me..."
Era il settembre del 2000 e avevo incontrato Lorenzo in uno dei soliti posti che frequentavo di tanto in tanto quando ero proprio… affamato. Ci siamo intesi subito e, nascosti tra dei cespugli gli ho fatto un pompino. Io ero rimasto vestito, lui si era abbassato i pantaloni. Una volta sborrato si è ricomposto subito e quindi con disinvoltura mi ha chiesto se: “fai solo pompe o lo prendi anche in culo?”“Faccio tutto. Mi piace” fu la mia risposta.
“Bene, mi sembrava che eri uno porco. Ti va di fare tutto, magari in tre? Ho un fratello e ci piace scopare. Siamo due bei porci. Poche parole e tanto cazzo.”
“Sì, si può fare. Ma… dove? Io non posso ospitare. Da voi?”
“Sì, sì, a casa. Da noi.”
Ci accordammo e due giorni dopo arrivai al loro appartamento in un grande condominio. Mi aprì Lorenzo che era già in mutande. Lo osservai trovandolo più sovrappeso di quanto non mi fosse sembrato quando lo avevo incontrato la prima volta. Era bello peloso un po’ dappertutto e con una bella panciotta. Il tempo di chiudere la porta è arrivò l’altro, pure lui solo con gli slip. Sembrava la copia del fratello, solo con meno capelli.
“Ah! Eccoti. Lorenzo mi ha detto che fai tutto.”
“Sì.”
“Lo prendi in bocca, in culo…”
“Sì.”
“Libero o con il cappuccio?”
“In bocca libero, in culo protetto.”
“Va be…”
“Sei aperto?”
“Il giusto.”
Rise in modo sguaiato.
“Volevo dire se ne ha presi tanti in culo.”
“Un po’ ne ho presi.”
Rise ancora.
“E quanti anni hai? Trenta?”
“Trentasette…”
“Cazzo, li porti bene. Pompe con ingoio? Lorenzo mi ha detto che l’altra volta hai sputato.”
“Anche con ingoio…”
“Pompa bene, ci sa fare. Ha mestiere il porco” intervenne il fratello.
“Bene, bene. Dai spogliati.”
Mi tolsi tutto notando che mi guardarono con interesse che si trasformò in cupidigia quando si accorsero che ero tutto depilato.
Lorenzo bestemmiò proseguendo con un: “cazzo! Che troia. E vuoi che questa vacca non ne abbia presi a vagoni?”
Il fratello rise ancora mentre ravanava con le mani dentro le mutande.
A quel punto si abbassarono gli slip ed io mi accucciai tra di loro iniziando a gustarmi i cazzi che non erano niente male.
Mi prodigai per una decina di minuti alternando la mano e la bocca su tutti e due i cazzi che svettarono quasi subito verso l’alto mostrando la loro forma migliore e la cosa fu assai piacevole. Mi lasciarono fare invitandomi soltanto alcune volte a: “spingilo tutto dentro. Fino in fondo. Dai!”
Cosa che feci con piacere e naturalezza.
Purtroppo mi fermarono presto e, tirandomi per un polso, mi condussero in camera. Una stanza decisamente trasandata con un grande letto sfatto e che sapeva di chiuso.
“A pecora! A pecora che ho voglia di sbattertelo in culo” disse Sebastiano agitando con la mano il cazzo.
“Il preservativo. Mettiti il preservativo. Se vuoi li ho nella tasca dei jeans.”
Ne prese uno che aveva lì e, mentre mi sistemavo sul bordo del letto, vidi che lo infilava. Il tempo di allargare le gambe e mi venne dietro e, dopo aver sputato sul buco, mi prese in gran fretta mettendosi subito a dimenarsi con foga sotto lo sguardo divertito del fratello che iniziò ad incitarlo: “dai così. Sfondagli il culo. Spingilo tutto dentro. Fagli capire che cazzo hai. “
Che dire, si diede proprio da fare con delle spinte possenti che, quando arrivavano fino in fondo, oltre al piacere per avere quel bel salsicciotto in culo, mi davano quella sensazione di fastidio, quasi dolore che ho sempre apprezzato quando si fonde con il piacere. Gli da un gusto assai più forte e deciso.... In ogni caso una gran bella cavalcata. Il fratello continuò a commentare mentre io, dopo un po’, iniziai a smaniare per il gusto che provavo e mi trovai sommerso da battute belle pesanti.
“Senti come gode la troia. Che puttana! Più la sfondo e più si eccita. Lo vuoi? Lo vuoi vero?”
“Dai, falla godere. Aprile il culo. Di più, più di così. Senti come gode la vacca...”
Ovviamente preso com’ero dal gustarmi il piacere dell’inculata non risposi, continuando a mugolare e a lamentarmi per la soddisfazione.
Anche Lorenzo non si trattenne continuando a ricoprirmi di volgarità e, dopo essersi messo al mio fianco cominciò a strofinare il cazzo su di me. Il massimo dei vocalismi lo espressi quando iniziò a tirar fuori del tutto il pene per poi sbatterlo con forza dentro appena vedeva che lo sfintere si stava richiudendo. Un trattamento davvero porco che mi fece “sballinare” per quanto fosse meraviglioso.
Ad un certo punto si fermò e lasciò le mie intimità al fratello a cui ricordai di mettere il preservativo prima di riprendere a godere per la nuova energia che si era messa a martellarmi. Anche lui si diede un gran da fare, non solo andando avanti e indietro ma anche muovendosi di lato, dall’alto in baso o cercando di ruotare il cazzo stando dentro. Mi sembrò quasi una gara tra i due. In ogni caso ripresi a miagolare perché le stimolazioni erano davvero potenti e mi piacque tantissimo quanto stavano facendo. All’improvviso, pur rimanendo ben piantato dentro, Lorenzo si mise a bestemmiare perché: “cazzo! Mi è partito il colpo. Non mi son fermato.” Altre bestemmie e mi diede un’ultima rapida successione di colpi prima di uscire. Mi fece vedere il sacchettino pieno tra le risa dell’altro che immediatamente prese il suo posto. Seguì un’altra manciata di poderose spinte finché non sborrò anche Sebastiano.
Come mi liberò il culo mi sedetti sul letto davvero stanco accorgendomi solo allora quanto fossi sudato. Il tempo di alzare lo sguardo e mi ritrovai i due cazzi davanti vogliosi di: “una bella leccata. Dai, puliscili. Sono pieni di sborra.”
Ovviamente aprii la bocca e iniziai a leccare e succhiare ora uno ora l’altro, gustando i loro sapori e accorgendomi come fossero ben diverso il sapore delle due creme. Una acida e che pizzicava la lingua, l’altra quasi dolce.
Fu allora che Sebastiano si accorse che: “ma… ma non ti tira? Ce l’hai moscio.”
“Cazzo! Sei proprio una troia. Sembrava che ti piacesse tanto ma non ti tira” aggiunse l’altro.
Mi lasciarono gustare i loro sessi fin quando non ci spostammo tutti in cucina anche se prima Sebastiano si fermò in bagno per pisciare.
Presero tre bottiglie di birra e me ne allungarono una che sorseggiai mentre loro la scolarono quasi tutta d’un fiato.
“Ma ti resta sempre così?” mi domandò Lorenzo indicando il mio piccolo pene.
“No…”
“Però è bello così. E poi sei niente male depilato. Comunque gran culo. Ti è piaciuto?”
“Sì.”
“Fammi vedere come è largo. Siediti sul tavolo.”
Lorenzo spostò dei piatti e altre cose e mi indicò dove sedermi.
Saltai sopra e mi fecero sdraiare sulla schiena. Lo feci mentre Sebastiano mi chiese di sollevare e allargare le gambe.
I due spostarono le sedie e si sedettero davanti al mio culo come se ci fosse uno spettacolo da guardare e quindi uno dei due iniziò a toccarmi e poi ci infilò dentro due o tre dita ridendo e commentando quanto fosse largo. Il fratello continuando a sghignazzare mi spinse dentro la bottiglia di birra dalla parte del collo e poi, non contento, la tolse e provò a farla entrare dall’altra parte. Nonostante spingesse non riuscì a farla superare la soglia dello sfintere. Forzò un po’ e mi lamentai. A quel punto Lorenzo mi venne in aiuto e mi spalmò qualcosa attorno e dentro l’ano e quindi incurante che gli chiedessi di lasciar stare, suo fratello tentò nuovamente di penetrarmi e, questa volta, dopo una certa resistenza, la bottiglia si fece strada e mi allargò a sufficienza da poter entrare. Mentre mi sentii sfondare lanciai un urletto che fu coperto dalle grasse risate di entrambi.
Li guardai fissarmi il culo con quel bel tappo piantato dentro e quindi Sebastiano iniziò a togliere e poi spingere dentro la bottiglia più volte mentre gli occhi dei due erano come ipnotizzati dal mio sfintere dilatato allo spasimo.
Fecero quel gioco diverse volte fin quando il posto della bottiglia fu preso dal cazzo di Lorenzo che, dopo avermi afferrato le gambe, evidentemente nuovamente eccitato per lo spettacolo, mi scopò alla grande.
Ovviamente tutto fu estremamente piacevole e assai porco e ben presto cominciai nuovamente a godere facendolo sentire a gran voce a tutti e due.
Questa volta il trattamento fu bello lungo e vidi il mio amante godere alla grande. Si fermò solo dopo aver sborrato e fu solo allora, dopo che era uscito, quando mi ritornai a mettere seduto che mi resi conto che non si era messo il preservativo. Mi lamentai ottenendo delle stupide risposte che mi fecero arrabbiare e, davvero seccato, soprattutto per l’atteggiamento di tutti e due, mi rivestii e me ne andai mandandoli al diavolo.
Ovviamente non li ho più visti e oggi, dopo ventiquattro anni, rileggendo l’avventura sul diario, non posso pensare che, anche quella volta mi è proprio andata bene. Certo che certe persone...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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