SCOPATO IN BOCCA AL CINEMA

È il maggio del 2019 e, preso da una fortissima voglia di cazzo avevo risposto ad un annuncio più per curiosità che per vero interesse perché mi sembrava finto. Diceva: “cerco bocca da scopare al cinema. Solo decisi.”
Gli rispondo e mi manda subito il telefonino e iniziamo a scriverci..
“Mi interessa. Ti va bene anche se sono maturo?”
“Quanto maturo?”
“56.”
“Sì, mi va bene. Non cerco una pompa ma ti voglio scopare in bocca.”
“Va bene.”
“Lo sai fare? Non voglio che mi vomiti sul cazzo.”
“Ci provo. Non dovrei vomitare.”
“In ginocchio nell’angolo in fondo alla sala.”
“Va bene.”
“Senza mani. Le mani te le tieni in tasca. Voglio solo la bocca.”
“Va bene.”
“Ti piace farti comandare?”
“Sì.”
“Bene, allora si può fare. Devi essere troia. Troia con la bocca spalancata e poi bevi tutto. Non sputi.”
“Va bene.”
“Ti cerco deciso, come sono io, se ti va bene, altrimenti lascia perdere.”
“Sì, mi va bene.”
“Hai capito? Ti metti in ginocchio e ti scopo. Vado avanti finché sborro.”
“Sì mi piace. Come sei messo a cazzo?”
Mi mandò una foto e mi sembrò giusto, non esagerato e sicuramente alla portata della mia bocca. Ci mettemmo d’accordo e ci accordammo.
Entrato vidi una decina di persone sparpagliate nella sala mentre due erano in piedi sul fondo. Non sapendo quale dei due fosse gli mandai un messaggio: “sono appena entrato. Sono davanti alla porta. Tu?” Lui agitò il telefonino e andai da quella parte.
Nel buio della sala gli diedi una quarantina d’anni, corporatura normale alto più o meno come me.
Non un cenno di saluto ma un diretto: “giù in ginocchio. Metti la testa contro l’angolo e apri la bocca” mi disse subito e così feci.
Mi inginocchiai e mi accorsi subito che le spalle, schiacciate nell’angolo non mi davano una bella sensazione tanto che le braccia non ci stavano e così le spostai davanti e mi venne naturale incrociarle sul petto.
Lui si mise davanti e aprì la cerniera dei pantaloni, di quelli con molte tasche e cavallo basso. Il pene uscì subito, mostrandosi già gonfio anche se non ancora del tutto duro. L’uomo lo afferrò con una mano e iniziò a sfregarmelo sulla faccia ottenendo in breve il risultato sperato. A quel punto lo appoggiò sulle labbra che spalancai e me lo spinse deciso tutto dentro. Scivolò sulla lingua e raggiunse la gola e provai un momentaneo senso di nausea che mi fece riempire gli occhi di lacrime. Si fermò piantato completamente dentro e spingendomi tanto che mi ritrovai con la testa incastrata nell’angolo del muro. Ebbi il tempo di pensare che ero terribilmente scomodo prima che iniziasse a muoversi. Prese ad agitare il bacino avanti e indietro facendo scorrere il cazzo che faceva quasi uscire per poi spingerlo nuovamente finché le palle mi sbattevano sul mento. Mi resi subito conto che nonostante alcuni stimoli di nausea riuscivo ad assecondarlo anche se, per farmi stare fermo mi afferrò con tutte e due le mani la testa spingendola ancora di più contro l’angolo. In breve mi ritrovai gli occhi sgocciolanti e con la saliva che iniziò a scendere dagli angoli della bocca. Continuò per diversi minuti fin quando si svuotò proprio nel fondo della gola e si fermò proprio lì. Non mi resi neanche conto della sborrata che scese direttamente giù. A quel punto si appoggiò con tutto il peso del corpo contro la mia testa impedendomi qualsiasi movimento e ci fu un minuto in cui tutto si fermò. A fatica presi qualche mezzo respiro con il naso quasi schiacciato fin quando fece un mezzo passo indietro liberandomi. Mi spinsi leggermente in avanti con le spalle doloranti e mi passai le mani sul viso per togliere lacrime e saliva mentre l’uomo ripose dentro i pantaloni il suo sesso: “bravo, la prossima volta ti scopo il culo.”
Non aggiunse altro, chiuse la zip e se ne andò dalla sala. Fu in quel momento che mi accorsi che introno a noi c’erano altri quattro uomini, alcuni intenti a masturbarsi, che si erano goduti lo spettacolo. Mi rialzai con le spalle e con la testa doloranti per essere state pressate contro le pareti e andai a sedermi per potermi ripulire un po’. Mi accorsi che il maglioncino era bello zuppo di saliva mentre in bocca non avevo il minimo gusto dello sperma che evidentemente avevo inghiottito senza nemmeno assaporarlo. Sullo schermo scorrevano le immagini di un piccolo culetto femminile nel quale era piantato un enorme cazzo che di tanto in tanto usciva per offrire agli spettatori un primissimo piano di un ano che più spalancato di così non poteva essere.
Ripreso fiato mi guardai intorno. La decina di persone era ancora sparpagliata nella platea, osservai come qualcuno si spostasse per avvicinarsi a qualcuno o per raggiungere il fondo. Rimasi ancora una mezz’ora a “curiosare” ma non vidi nulla di interessante se non quel minuscolo culetto che continuava a farsi sfondare in svariate posizioni. Provai anche a spostami sul fondo ma non destai l’interesse di nessuno e così me ne ritornai a casa soddisfatto anche se ancora un po’ affamato.
Dopo una settimana mandai un messaggino allo sconosciuto che mi aveva scopato in bocca: “ciao. Ti va di scoparmi ancora? Dove preferisci, bocca, culo… Se vuoi di nuovo al cinema. Posso anche ospitare.” Non mi ha mai risposto.
Peccato, mi aveva scopato alla grande e come un vero padrone.