Gay & Bisex
Incontri, lussuria, carnalità, delusioni.(3)
di Grey-Heron
07.01.2025 |
1.590 |
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"È piena estate, e la notte vibra di energia..."
Collage o mosaico? Incontri, lussuria, carnalità, delusioni.Aprendo questo racconto, non si trova una storia da seguire, ma porte da attraversare. Un collage di brevi racconti è un mosaico narrativo. Un intreccio di frammenti di vita vissuta, di immagini nitide, di ricordi, emozioni vivide, momenti sospesi e mondi che si incrociano. E oltre ogni porta, forse, c'è un frammento anche del tuo racconto.
1 Il profano nel sacro
Quando mi ha chiesto dove si poteva andare per nasconderci e succhiarmi per bene il cazzo in tranquillità, pensai alla vecchia chiesa abbandonata.
La pianura si distende in un panorama idilliaco, con campi di grano dorato che brillano al sole e filari di vigne ordinati, un simbolo di abbondanza e laboriosità ormai lontana. Le case disabitate sparse qua e là raccontano storie di vite passate, mentre la villa patrizia, un tempo segno di prestigio e ricchezza, è ora un guscio vuoto, avvolto dal mistero e dall'abbandono. La vecchia chiesa chiusa, con le mura screpolate e il campanile solitario, aggiunge un senso di sacralità dimenticata, un luogo che un tempo univa la comunità, ora ridotto a silenzioso testimone del passato.
Siamo entrati in contatto in una delle solite piattaforme di incontri. Ci incontriamo nel parcheggio di un centro commerciale. Lui sale sulla mia macchina e guidando mi dirigo fra una chiacchiera e l’altra oltre il paese per le strade di campagna. Il ragazzo, un bel maschietto di circa una trentina ha messo subito in chiaro che gli piace il mio uccello e se lo vuole pappare tutto. Solo all’idea mi diventa subito barzotto. E’ molto fighetto nei modi, veste elegante. Mi fermo a bordo strada il tempo di sbottonarmi i jeans e liberare la bestia che già svetta dritta. Riparto e gli dico che il mio cazzo ora libero da costrizioni è tutto suo e gli può fare tutto ciò che vuole mentre guido. Mi è già successo di farmi spompinare mentre guido e mi eccita un sacco. Si china verso di me e inizia a lavorare di bocca. Delizioso!
Cerco di individuare invano un posto tranquillo dove fare un poco di car sex ma la pianura Padana è piuttosto aperta in questa zona. Mi ricordo che a pochi chilometri c’è una chiesa abbandonata, qualche casa isolata e una villa patrizia in totale abbandono e decadenza. Mancano soltanto i fantasmi che non credo si facciano vivi in una soleggiata giornata di giugno.
Si raggiunge il posto e a piedi ci dirigiamo verso la chiesa abbandonata che si erge solitaria, avvolta da un'aura di sacralità silenziosa. Le mura, screpolate dal tempo, mostrano chiazze di intonaco caduto e mattoni esposti, mentre il portico con colonne esterne, un tempo maestoso, è ora parzialmente coperto da rampicanti e muschio. Un senso di quiete profonda pervade il luogo, quasi come se lo spirito sacro non avesse mai abbandonato del tutto il suo rifugio. Nell’aria aleggia l’eco di preghiere dimenticate, mentre la calda brezza estiva attraversa gli archi vuoti come un mormorio di memorie passate.
Ci nascondiamo in un angolo protetti dalle vecchie colonne. Sono in piedi con i jeans calati giù fino alle caviglie. Il ragazzo in ginocchio davanti a me si prodiga a succhiarmi il cazzo in un voluttuoso pompino. Mi succhia la cappella, scende e sale su tutto il cazzo, gli ordino di leccarmi le palle gonfie di succo che gli sparerò sul viso al momento a me più opportuno. Mi libero della sua bocca e gli sbatto forte il cazzo in faccia come mi piace. E poi, ancora pompini fino a coprirlo di caldi schizzi di sperma. Un profano godimento in sacro luogo.
2 Feticismo
Le foto del profilo mostrano un maschio nudo con un cazzo veramente voluminoso. Grosso alla base ma che finisce quasi a punta. Si definisce singolo, etero, 29 anni. Mi scrive: “Mi piaci, ti voglio”.
Guardo i suoi amici che sono quasi tutti uomini. Le poche recensioni sembrano farlocche, scritte da maschi che declamano incontri avvenuti insieme a delle fantomatiche Lei. Mi interessa il suo cazzo e decido che me lo voglio gustare. Inizia un serrato scambio di chattate. Il ragazzo non mi dà tregua. Si decide per un incontro.
Vive a circa 110km da casa mia. Le foto del volto scambiate mostrano un bel ragazzo, capelli neri, taglio alla moda con il ciuffo dritto, anellini ai lobi, sguardo furbetto, troppo furbetto. Dovrò recarmi sotto casa sua in giacca, cravatta. Mi chiede di indossare mutande bianche e calze lunghe scure. Così mi vuole. Andremo insieme in un motel a ore che lui conosce a pochi km di distanza.
Convive con un altro maschio molto più grande di lui. Una profonda storia d’amore che è arrivata ad una triste fine ma continuano a convivere. Sono quasi sotto casa sua quando mi avvisa che ha cambiato idea. Il suo uomo sta giocando a calcetto e la casa è libera, posso salire. L’ascensore mi porta al piano, la porta è socchiusa. Mi riceve. Ci scambiamo i soliti convenevoli. Il cane ci scodinzola tra le gambe. Ci spostiamo in camera da letto. Lo abbraccio e sto per baciarlo perché è un bel ragazzo che mi ispira assai quando trilla il suo cellulare.
Risponde, ma lo fa appoggiato al davanzale della finestra. Intuisco una concitata conversazione. Ritorna da me e mi dice che dobbiamo andare via subito. Il suo compagno si è accorto tramite il cellulare che il ragazzo ha chiuso tutte le telecamere di casa. Sospettando che lo abbia fatto perché ha rimorchiato qualcuno ospitando in casa, gli ha telefonato per sapere il motivo delle telecamere oscurate. Cazzzoooo…! Senza saperlo sono entrato in casa di uno sconosciuto infestata di telecamere.
Scendiamo subito e in macchina si va al motel che lui conosce molto bene. Vuole fare il check-in, basta solo un documento, sono piuttosto flessibili qui. Le stanze sono tutte esterne, sia al piano terra che al primo piano, all’americana. Volendo più persone possono salire anche senza registrarsi. La stanza è semplice ma corredata di ciò che serve. Tutta la parete esterna è di vetro ma le tende sono oscuranti.
Il ragazzo mi vuole nudo ma con la cravatta e le calze scure addosso. Lui sta steso nudo sul letto, mi guarda a si sega. Gli piacciono maturi. I giochi di ruolo mi intrigano ma devo esserne messo al corrente prima. Tira fuori dallo zainetto un paio di slip di lycra azzurri: li devo indossare e bagnarli e farmi venire il cazzo duro o barzotto sotto il tessuto bagnato. Lui si eccita ad osservarmi mentre se ne sta nudo sul letto a menarselo. Io invece ho voglia di succhiargli il cazzone. Anzi, con lui ci vorrei fare all’amore, mi ispira. Ma questo sembra non rientrare nei suoi desideri.
Mi tolgo gli slip bagnati e con solo le calze scure addosso mi fiondo su di lui, gli prendo il cazzo in bocca, lui scatta qualche foto di noi riflessi nel grande specchio accanto al letto. Gli piace tanto il mio cazzo, ha una predilezione per le grosse cappelle come la mia. Ci succhiamo i cazzi. Dallo zainetto tira fuori un pantaloncino di lycra da ciclista, praticamente uno straccetto color crema. Mi chiede di indossarlo ma mi va talmente stretto che quando lo indosso mi fa male l’inguine, mi stringe le palle e mi stritola il cazzo.
Inizio a perdere la pazienza e butto via tutto. Il cazzo mi va moscio di brutto e non viene più su. Volevo fare all’amore con lui, trattarlo bene, giocare come piace a me, invece mi trovo davanti un esigente individualista ragazzetto con qualche mania feticista. Se ne avrò la voglia scriverò altre cose, perché sta storia distorta è poi proseguita mio malgrado per circa un anno.
3 Come se tu fossi…
Mi capita per lavoro di essere costretto ad una lunga e noiosa pausa pranzo di quattro ore in una città d'arte. Le strade brulicano di turisti accaldati, trascinati dal peso di borse e zaini e della stanchezza, mentre il traffico aggiunge una colonna sonora incessante di clacson e motori. I ristoranti sono pieni, con file disordinate e camerieri indaffarati e carichi di lavoro.
Mi aggiro senza meta, schivando il caos, indeciso su come impiegare il tempo: i musei sembrano troppo affollati, i parchi troppo assolati. Un senso di inutilità mi accompagna mentre osservo la città pulsare intorno a me, senza trovare il mio posto in quel trambusto.
Ho un’idea e verifico in internet l’ora di apertura del posto. La sauna apre alle ore 13:00. Perfetto! Andrò in sauna. Almeno li anche se non ci sarà nessuno potrò farmi qualche bagno, svaccarmi su qualche poltrona, farmi un bagno turco, bere una cosa fresca. E, se per caso ci fosse qualche avventore magari ci scappa pure la maialata svuota-palle.
Dopo aver depositato tutto nell’armadietto faccio un giro di esplorazione. Conto soltanto cinque persone; d'altronde sono soltanto le due del pomeriggio. Mi immergo nella vasca idromassaggio. Il calore dell'acqua mi avvolge, e la sensazione di pesantezza del corpo diminuisce. È come se le tensioni muscolari si dissolvessero quasi istantaneamente. I getti d'acqua, direzionati verso varie parti del corpo, creano un effetto massaggiante.
Successivamente mi concedo una pausa relax nella buia saletta dei video porno. Stendo il mio telo su un divano e totalmente nudo mi ci siedo sopra, ogni tanto mi passo la mano sul cazzo. Lo faccio per attirare l’attenzione. Sarò poi io ad accettare le attenzioni di qualcuno oppure rifiutare. Infatti si avvicinano due che non mi interessano. Successivamente passa un ragazzo molto alto e magro. Dalla conformazione fisica non mi dice gran che, ma potrebbe pure essermi utile per una dose di sex svuota palle. Lui mi osserva poi se ne va altrove.
Decido per un bagno turco. A differenza di una sauna, il calore è meno intenso, ma più umido, dando una sensazione di avvolgimento caldo e piacevole. Molti lo descrivono come un momento di "sospensione", lontano dalle preoccupazioni quotidiane. A me fa questo effetto e se poi tra i vapori si verificano cose erotiche allora per me è il massimo.
Entro nella prima stanza del bagno turco dove la temperatura non è alta poi passo nella seconda. Tra i densi vapori scorgo qualche ombra. Due si stanno inculando a pecora mentre un terzo in piedi guarda. Mi siedo sulla panca di marmo al lato opposto dei tre che ora faccio fatica a vedere data la densità del vapore ma sento che la porta si apre e si chiude alcune volte.
Qualche altra ombra mi passa davanti. Sono seduto nudo con il telo sotto al culo e tengo le gambe larghe. Mi eccita questa posizione che in caso, da libero spazio al cazzo di drizzarsi se qualcuno di interessante si avvicina.
Infatti ecco il giovane alto di prima. Si accorge di me, e mi si siede accanto. Mi tocca la gamba sinistra e non reagisco. Lui continua fino a toccarmi il cazzo che sta diventando duro. Lo accarezza, lo manipola, lo scappella, poi, si abbassa e incomincia a succhiarmelo. Lo lascio fare e mi godo il pompino. Decido di assumere un ruolo più dominante.
Mi alzo, mi posiziono davanti al tipo. Il mio inguine è all’altezza del suo volto. Gli afferro la testa e lo costringo a mettersi tra le labbra il mio uccello duro e scappellato. Praticamente gli sto scopando la bocca. Mi piace il ruolo dominante in queste situazioni. Lui continua a succhiarmi fino a quando lo avviso che sto per sborrare.
Lascio andare la mia crema e gliela sparo tutta in faccia e gliela spalmo sul volto con il cazzo che è ancora abbastanza duro per farlo. Si alza e mi saluta dicendomi: “Grazie mi è piaciuto. Posso dirti una cosa se non ti imbarazza?” “Dimmi…nessun imbarazzo”. “Sei sexy e assomigli a mio padre. Ho sempre voluto fare sesso con mio padre”.
Si gira e si dirige verso l’uscita scomparendo tra le nuvole di vapore.
4 Incontenibile schizzata
L’abbiamo fatto in spiaggia, anzi in pineta, la prima volta. Lui, un bel fighetto romagnolo, il tipico insospettabile. Ci siamo adocchiati in spiaggia. Ci siamo conosciuti e va da sé che siamo andati a nasconderci nel folto della pineta. Dopo aver steso gli asciugamani sotto i pini, nascosti da grossi cespugli e nudi completamente ci siamo saltati addosso. Due maschietti sulla tarda ventina entrambi, con gli ormoni a mille. Tanto soft sex e molto godibile.
L’abbiamo rifatto sotto le mura di una fortezza, la seconda volta, in un caratteristico villaggio medievale sulla collina.
La notte avvolge tutto in un silenzio profondo e carico di mistero. Il cielo è una distesa infinita di stelle, brillanti e vivide, come minuscole scintille che sembrano respirare insieme all'universo.
Dall'alto, la pianura si stende davanti agli occhi come un tappeto di luce, con mille punti luminosi che disegnano il profilo delle città e dei villaggi della Romagna, uniti da fili invisibili di strade e sentieri. Siamo abbracciati a cazzi duri, ci slinguiamo, ci spompiniamo a vicenda. E’ bella la complicità tra maschi in queste circostanze. L'aria è fresca e tranquilla, e sembra quasi che il mondo sottostante, pur animato da luci e vita, sia lontano.
Per la terza volta ci incontriamo dalle sue parti, la famosa città capitale della riviera, regina della vita notturna. Siamo seduti al pub con una birra fresca in mano, il chiacchiericcio intorno si mescola al suono della musica che filtra dai locali vicini. La strada del lungomare è gremita; un fiume di gente che si muove tra bar e ristoranti illuminati, risate e profumo di mare nell’aria. È piena estate, e la notte vibra di energia. Tutti sembrano in attesa, sospesi in quell’euforia che precede la danza, pronti a tuffarsi nella musica e nel ritmo che li aspetta oltre ogni angolo.
Per arrivare carico a questo incontro non mi sono segato per quasi tutta la settimana (grave errore). Ho veramente voglia di fare sex con lui. Si decide di andare in macchina da qualche parte per consumare. Lui conosce benissimo alcuni posti giocando in casa. So che ama fare car sex. Dopo una quindicina di minuti di macchina; “Ecco…qui va bene, come vedi ci sono altre macchine di gente imboscata”.
Siamo praticamente in fondo e sotto la pista dell’aeroporto. Finalmente gli posso saltare addosso, ne ho veramente tanta voglia. Incominciamo con il toglierci i bermuda per entrambi. Non sono manovre facili da farsi a bordo di una utilitaria.
Ricordo benissimo che lui si è disteso sul sedile del passeggero dopo averlo abbassato del tutto. Io mi stendo sopra di lui. Ho il cazzo duro e in fiamme e pure lui è veramente eccitato. Il mio cazzo tocca il suo.
Sentire il calore che emanano i cazzi, la pelle calda e vellutata di entrambi, essere insieme a lui, mi produce un effetto quasi immediato che scoppia una mia incontenibile e incontrollabile esplosione di sperma. Quella che doveva essere una serata memorabile, si è rivelata diventare una imbarazzante quanto inutile sveltina con precoce schizzata. Succede…!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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