Il ragazzo indeciso

Le sue paure e i suoi dubbi aumentavano sempre di più come la sua curiosità.
Cercavo di assicurarlo, di metterlo a suo agio ma era veramente combattuto.
Un messaggio dopo l'altro mi raccontava come voleva essere accolto in studio.
Era etero, alla sua prima esperienza con un uomo.
Trovammo un punto d'intesa, io vestito e lui nudo sul lettino senza togliersi gli slip.
Quando salì le prime scale per entrare nell'appartamento, io ero li che lo osservavo.
Teneva gli occhi sul telefonino per non fare intravedere le sue emozioni mescolate a quel timore reverenziale nei miei confronti.
L'attendevano un altra rampa per entrare nel loft, dove era già tutto pronto per il massaggio.
Luci soffuse e musica in sottofondo lo accolsero all'entrata e gli indicai dove poteva spogliarsi.
Mise i suoi vestiti accuratamente sulla sedia e mi chiese di poter andare in bagno.
Mi guardò forse per la prima volta nel viso.
Dalla sua bocca uscirono solo due parole:
"Sono combattuto"
Voleva quasi scappare, riprendere verso il basso le scale e tornarsene alla vita di sempre.
Ma non lo fece.
Uscì dal bagno e si posizionò sul lettino.
Con mia incrudelita si tolse gli slip.
L'olio caldo era già li che lo aspettava, la sua schiena lo accolse facendolo brillare sotto le luci colorate che venivano dal soffitto.
Qui potevo vederlo, due belle spalle, un fisico curato, ma non da palestra, una carnagione olivastra.
Dietro peloso al punto giusto per poterlo massaggiare senza impedimenti.
Le mie mani scorrevano lentamente ma in modo energico.
Sentii subito una piccola contrattura a livello del trapezio, alla base del collo, si estendeva verticalmente e prendeva tutti e due i lati.
Le mie mani riuscirono lavorando con energia e maestria a scioglierlo.
Lui non parlava, pur provando io ad instaurare un rapporto verbale.
Il massaggio andava avanti, fondo schiena, glutei dove mi divertii parecchio ad allargare le due chiappe per vedere il buco del culo.
La tentazione era quella di affondare un dito dentro ma mi trattenni.
Poi le gambe muscolose, un po' pelose ma piacevoli da manipolare.
Il tutto per circa 30 minuti, poi asciugamano a togliere l'olio in eccesso sulla schiena facendolo rilassare per alcuni minuti.
Poi lo feci girare, anche qui notai la sua timidezza.
Il pene era totalmente a riposo.
Come non ero riuscito a farlo eccitare?
Non mi era mai successo.
Stretching del collo e al lavoro sui fianchi, poi l'anche e di nuovo le gambe.
Qui mentre facevo l'interno coscia, incomincia a sfiorare i testicoli volutamente e con grande malizia.
Notai che il pene stava gocciolando liquido pre eculazione.
Mi fermai, presi un fazzoletto e lo pulii, la sua reazione fu immediata, il pene incominciò ad ingrandirsi.
La cappella si allargava sempre di più sotto i movimenti delle mie mani, che andavano a massaggiare testicoli e asta.
Fui delicato, paziente e non volevo in nessun modo turbarlo, ma ormai era pronto.
I suoi occhi sempre chiusi, ma il suo viso lo tradiva, l'eccitazione era arrivata al culmine.
Mi chinai su di lui, la sua cappella sparì nella mia bocca.
Giocavo con lui, lo portavo vicino all'orgasmo e mi fermavo improvvisamente.
Ora la sua timidezza era sparita, voleva solamente godere.
Lo sentii mentre gemeva e urlava dal piacere, sentii la vena gonfiarsi sotto i miei movimenti di mano e bocca.
Lo lasciai godere, una serie di schizzi raggiunsero la sua pancia fino ai capezzoli.
Ormai aveva lasciato ogni tabù che ricomparvero dopo la doccia mentre pensava alla fidanzata e a quello che aveva appena provato.
L'accompagnai alla porta e lo vidi uscire dal cancello.