Il mio primo massaggio prostatico

Cominciò tutto con un massaggio prostatico improvviso e inaspettato.
Quella notte d'estate eravamo in camera, il leggero vento dato da una tempesta estiva entrava dalla finestra.
Un lungo sessantanove stava allietando i nostri desideri sessuali, mia moglie m'infilò decisa un dito in culo forzando le pareti dell'ano continuando a farmi il pompino.
Tutto esplose in una venuta copiosa nella sua bocca che contenne a fatica.
Non so cosa gli era preso, non prendeva mai iniziative del genere, io non avevo mai provato e mi era piaciuto tanto da farmi interessare a questa pratica.
Per qualche giorno mi rimase la voglia di riprovare, speravo che riproponesse il tutto quanto prima, ma invece fu un caso isolato.
Avevo già avuto rapporti con Trans ma solamente da attivo con qualche pompino da passivo.
La pratica mi stuzzicava, inoltre potevo inserirla in qualche massaggio olistico.
In quel anni internet era a velocità ridotta e senza adsl.
Riuscii però a trovare in rete qualche video porno, la camera faceva vedere un culo maschile ed un cazzo discreto.
La ragazza lo prendeva in bocca e lavorava l'ano con impegno fino a far raggiungere l'orgasmo dell'uomo.
La qualità era scadente (non c'era la risoluzione HD) e decisi d'indagare di più.
Riuscii a recuperare, in un vecchio negozio di libri e giornali porno con stampe e fotografie di ogni genere.
Qui trovai un articolo che spiegava ogni movimento da effettuare per il massaggio prostatico.
Il tutto dipendeva dalla posizione del massaggiato, si potevano usare indice e pollice oppure indice e medio insieme.
Provai a condividere il tutto con lei, ma pur avendo una prima curiosità fece cascare il fatto nel dimenticatoio.
Io invece volevo provare di nuovo sia da attivo che passivo, ci pensavo di continuo, ogni massaggio che facevo in spa ad un uomo mi metteva a dura prova.
Non sapevo come poter fare ma la provvidenza venne in mio soccorso.
Era una sera d'autunno, ormai solo in spa, stavo per andare via, dato che il turno pomeridiano era finito.
Ero già sulla porta a vetri che divide la zona relax a quella dell'albergo dove lavoravo in quel periodo.
Vidi sbucare il direttore con un foglietto in mano per annunciarmi di un massaggio improvviso.
Era arrivato un cliente di passaggio e aveva chiesto se poteva usufruire del servizio.
Ci fu una discussione abbastanza accesa, non volevo restare in quanto il mio orario era terminato, ma a malincuore dovetti accettare.
Dopo 15 minuti si presento davanti a me un ragazzo francese, penso una 25 anni alto 1.90, magro di carnagione chiara.
Lo feci accomodare dietro il paravento per spogliarsi e mettersi le mutandine usa e getta.
Evidentemente il mio francese non era così capibile e si presentò davanti a me come mamma lo aveva fatto.
Lo feci sdraiare così e lo coprii con un l'asciugamano all'altezza del sedere.
Incominciai il massaggio dalla schiena per arrivare a lambire i glutei, l'operazione si ripeteva più volte, le mani salivano e scendevano ripetutamente.
Ad un certo punto una sua mano tirò via l'asciugamano e rimase a culo nudo.
Era chiaro cosa voleva, le mie mani andavano sempre più giù e incominciai a massaggiargli le natiche per poi finire intorno all'ano.
Giocai un po' con il suo sfintere, sfiorandolo appena, alternavo qualche pressione per poi tornare sui glutei.
Gli massaggiai lo scroto per lambire i testicoli per poi allungargli il cazzo lungo il lettino.
Era completamente in erezione, giocai con la sua cappella passandoci le dita sopra e trovandola già bagnata.
Poi presi ulteriore olio era pronto per la penetrazione.
Prima inserii l'indice per far si che si bagnasse la parete interna e per assaggiare la sua resistenza.
Un mugolio uscì dalla sua bocca.
"Oui encore" esclamò il ragazzo.
Allora levai l'indice e misi il pollice per massaggiare la prostata.
Il ragazzo godeva e inarcava la schiena verso l'alto agevolandomi la spinta della mano.
Ad un certo punto si mese in ginocchio a pecorina sul lettino e qui riuscii ad infilare indice e medio insieme.
Riuscivo a sentire benissimo la ghiandola prostatica massaggiandola con movimenti circolari.
Lo spremevo come un arancio, le mie pressioni si facevano sempre più forti.
Gli afferrai il cazzo circonciso con l'altra mano, un bel 18 cm largo e lungo con una grande cappella.
Massaggiavo e segavo il transalpino.
Tolsi la mano e incomincia un anal rimming molto gradito, continuava a dire frasi in francese, alcune non riuscivo a capirle ma penso che erano solo incitamenti.
Alternavo lingua e dita, spingevo sempre più in profondità, ormai non era più un massaggio prostatico ma una vera penetrazione.
Il liquido seminale scendeva copiosamente, raggiunse l'orgasmo e schizzò sull'asciugamano sotto di lui.
Piantò pure un urlo che dovetti ripremere velocemente per non farci scoprire da qualcuno.
Si mise a sedere sul lettino, mi infilò una mano nei pantaloni di cotone e raggiunse il mio pene dentro le mutande.
Ci baciammo lingua nella lingua con le nostre mani che andavano ovunque, poi scese, mi butto giù i vestiti e me lo prese in bocca.
Lavorò la cappella succhiandola fino a farla diventare viola, poi salì tirandomi su la maglietta e mi succhiò i capezzoli.
Si stava aprendo un mondo inimmaginabile per me, quella dei massaggi a fine erotico per non dire di un rapporto omosessuale.
Mi fece girare e incomincio a leccarmi l'ano, io piegato sul lettino e lui dietro con la faccia infilata dentro le mie chiappe.
Poi con il dito medio esplorò la mia cavità, devo dire che inizialmente provai dolore, il suo dito non era come quello di mia moglie, era molto più grande.
Ma il dolore lasciò posto al piacere, sentivo il cazzo pulsare, ormai durissimo e pronto all'orgasmo.
Sentivo i brividi lungo la schiena, il pene gocciolava e la vena stava per scoppiare.
Lo fermai girandomi e infilandolo ancora una volta la cappella nella sua bocca.
Non durai a lungo, l'orgasmo arrivò improvviso nella sua bocca, lui bevve tutto e ripulì minuziosamente l'uccello.
Poi si tirò su, i miei occhi scesero verso il basso, era nuovamente in erezione e devo dire che il suo pene era più grande di prima.
Soprattutto l'estremità era gigante, staccava dal resto dell'asta, si vedeva chiaramente al netta differenza data dalla circoncisione.
A quel punto toccò a me inchinarmi, lo presi in bocca, aveva un sapore dolciastro, la cappella riusciva a malapena a tenerla in bocca.
Lo succhiai avidamente, lui spingeva sempre più a fondo, i conati di vomito mi raggiungevano continuamente pur cercando di respirare con il naso.
Si staccò da me e andò dietro il separé e tornò con un preservativo.
Voleva il mio culo.
Lo guardai e scossi la testa, non sarei mai riuscito a prenderlo.
Mi fece cenno di girarmi e misi i gomiti sul lettino, lui prese dell'olio e mi massaggiò il buco del culo per poi provare ad entrare.
Era grande, troppo grande quel pene.
Aveva una mazza grossa, sentii subito dolore, lui provava in tutti i modi a metterlo ma io mi allontanavo con il sedere.
L'eccitazione era tanta, il mio cazzo ebbe una nuova erezione.
Spingeva sull'ano, senza riuscire ad entrare, faceva su e giù ma in mezzo alle mie chiappe.
Questa eccitazione fece si che stavo per avere un altro orgasmo solo con la pressione sul buco dell'ano.
Ma fummo interrotti dal suono del telefono, era nuovamente il direttore che mi chiedeva se avevo finito perché dovevo fare un altro massaggio.
Imprecando in molte lingue compreso il francese, salutai il ragazzo facendolo rivestire e rimanendo a cazzo duro entrambi ci salutammo malinconicamente.