trio
Roberto sottomesso e seviziato

15.02.2025 |
1.227 |
1
"Poi scese sul cazzo e lo incominciò a masturbarlo mentre riprendeva a scoparlo..."
Il giorno dopo aver visto la scenetta di Giada con Letizia, ricevetti un messaggio da parte di Roberto.Mi chiedeva sostanzialmente dell'incontro avuto il giorno prima con la sua amante.
Gli raccontai le mie sensazioni, omettendo quello che era successo nel finale dell'incontro come da istruzioni da parte di lei.
Mi invitò per la settimana successiva per un massaggio a 3, che non racconterò perché fu una normalissimo incontro.
Passarono altre tre settimane senza avere notizie di loro, poi una mattina arrivò un messaggio da parte di lei che mi chiedeva la mia disponibilità per il giorno dopo.
L'incontro non sarebbe avvenuto a casa di Giada ma in un albergo nel Valdarno.
Confermai che mi sarei liberato e li raggiunsi alle 15.00.
Fuori nel piazzale esterno mi aspettava lei, la notai subito appena varcata l'entrata, camminava avanti e indietro parlando al cellulare.
Vestita con abito rosso attillatissimo in pelle che mostrava tutte le sue curve.
Indossava anche delle scarpe nere con un tacco vertiginoso, sopra portava un giubbino corto alla vita, sempre in pelle nera.
Appena mi vide, salutò la persona al telefono e mi venne incontro sorridendo.
Bacio sulla guancia e mi disse di seguirla.
Aveva affittato una camera a piano terra accessibile dal parcheggio.
Aprì la porta e davanti a me, qui ci fu la prima sorpresa della giornata.
Roberto completamente nudo, legato alle sponde del letto, le mani erano state fermate con un paio di manette e i piedi erano fermi con delle corde da panni.
Aveva anche una benda a coprire gl'occhi e la morsa in bocca per non farlo parlare.
"Ti piace la mia sorpresa?" mi disse con un sorriso sadico e beffardo.
Feci un cenno di approvazione con la testa, la mia salivazione era pari allo zero, soprattutto per quello che vidi appoggiato sul piccolo tavolino davanti al letto.
Li c'erano una frustino da fantino, del gel ad acqua, dell'olio da massaggi, uno strapon di medie dimensioni e delle mollette di ferro.
"Dai incominciamo, Roberto sei pronto?" esclamò la padrona.
Lui fece di si con la testa e lei precisò subito una altra regola.
"Lo sai appena ti vedo godere, ti arriva una frustata e decido io dove!" gli disse con fare deciso e autoritario.
"Te spogliati e incomincia a massaggiarlo" rivolgendosi a me.
Dovevo concentrarmi su interno coscia e zona pube, ma non dovevo toccargli l'uccello per nessun motivo.
Partii all'altezza del ginocchio, mi dedicai alle gambe e fin qui tutto normale, con nessuna erezione da parte di lui.
Andavo sempre più verso l'alto, vedevo i muscoli facciali di lui contrarsi mentre non facevo più caso a lei.
Il pene di Roberto era grande anche a riposo, ma appena le mie mani sfiorarono l'inguine ecco il primo segno di vita.
Lo vedi muoversi molto bene, la cappella prese ad ingrandirsi e sentii uno schiocco secco che fece lo fece sobbalzare dal letto.
Una frustata forte gli raggiunse il petto, con un notevole segno rosso fra un capezzolo e l'altro.
Doveva fargli un gran male, stringeva la pallina della morsa con i denti, mentre lei esclamava:
"La prossima di arriva da un altra parte!"
Mi girai e la vidi, era sempre vestita, sembrava un diavolo, aveva gl'occhi di fuori dall'eccitazione.
Rincominciai a massaggiarlo ma l'eccitazione si presentò subito e anche più forte di prima.
Giada con un cenno mi fece togliere le mani e partì un altro colpo di frustino.
Questa volta fu colpito il pene e i testicoli ma con scarsi risultati.
Il cazzo di Roberto era ormai in costante crescita, lei prese le mollette e le posizionò alle palle e due ai capezzoli.
Poi prese il gel, me lo passò e m'impose di massaggiargli l'ano.
Gli misi due cuscini sotto il basso ventre per aiutarmi e le mie dita raggiunsero l'ano di lui.
Sentii la resistenza dello sfintere esterno ma con un po' di pazienza riuscii ad entrare.
Il pene ormai era in completa erezione, vedevo liquido seminale uscire dalla cappella, cosa che non sfuggì a lei e un altra frustata raggiunse il cazzo di Roberto.
Il colpo fu fortissimo, un mugolio di dolore uscì dalla bocca imbavagliata, ma ormai l'eccitazione era più grande di ogni mossa della padrona.
Anche Giada era molto su di giri, si tolse l'abito e rimase in intimo nero.
Aveva un piccolissimo perizoma nero coordinato con un reggiseno sempre nero.
Si mise lo strapon, mi fece segno di togliermi e entrò fra le gambe del povero Roberto.
Prese il gel e lo strizzò sul cazzo di gomma.
Poi si posizionò per penetrarlo, notai una fatica iniziale, ma lei non mostrò nessuna pietà e riuscii ad entrare con forza.
Ormai lui non sapeva più che fare, si era totalmente abbandonato a lei che lo penetrava senza fermarsi un momento.
Mi chiamò vicino chiedendomi di toccargli la vagina.
Scostai il perizoma, le mie mani la trovarono ormai in un bagno di umori.
Cercavo di assecondargli i movimenti, quando veniva indietro la penetravo con l'indice e il medio.
Mi chiese di sdraiarmi sotto di lei che era in ginocchioni sul letto.
La mia bocca faceva fatica a respirare, ma cercavo di leccarla come meglio potevo.
Leccavo e succhiavo il clitoride, cercavo di assecondare quel su e giù che faceva per inculare lui.
Ad un certo punto si fermò e mi scaricò una serie di umori in bocca, stava avendo il primo orgasmo di giornata.
Urlava e con le mani stringeva le due mollette sui capezzoli di lui.
Poi scese sul cazzo e lo incominciò a masturbarlo mentre riprendeva a scoparlo.
L'eccitazione ormai era tanta, l'aria era profumata dal nostro sudore, l'orgasmo di Roberto era vicino.
Godette schizzando dappertutto, pancia, lenzuolo e uno schizzo arrivò fino sul pavimento.
Lei però non era ancora soddisfatta, uscì dal suo culo ormai straziato dai colpi inferti dalla sua padrona.
Si tolse lo strapon e riprese la frusta dal pavimento.
Potevo vedere indistintamente le lacerazioni da lei provocate, due colpi raggiunsero prima il petto e poi di nuovo il cazzo grondante di lui.
"Pezzo di m., hai goduto troppo presto!".
Era incazzata perché secondo lei il gioco doveva e poteva durare di più.
Gli tolse la benda e lo guardò negl'occhi.
Il suo piede con quel tacco a spillo premeva sul basso ventre, lo guardava mentre soffriva.
Il suo volto era rosso come la pallina che stringeva fra i denti.
"Ora te stai buono qui a riflettere a cosa hai fatto". lo disse mentre spingeva ancora di più il piede sulle gioie di lui.
Mi fece cenno di avvicinarmi, mi baciò con la lingua davanti al suo amante che soffriva sempre di più.
Poi mi prese per mano e mi portò in bagno.
Aprì l'acqua e attese l'arrivo di quella calda.
Poi m'invitò a raggiungerla per lavargli la schiena.
La insaponai, le miei mani scivolavano da per tutto, schiena, seno e vagina.
Poi mi misi in ginocchioni e gli lavai le gambe e i piedi.
Lei giocò con me, gli piaceva avere il controllo anche in quel momento, m'infilò prima il piede destro in bocca e poi il sinistro.
Gli leccai dita e caviglie.
Spingeva le sue estremità dentro la mia bocca incurante dell'acqua che scendeva e mi soffocava.
Ogni tanto sopraggiungevano conati e cercavo di riprendere fiato.
Era eccitata e si stava masturbando davanti a me, si toccava e si penetrava con le dita.
Mi fece risalire per un altro bacio, la tenevo per il culo con il mio cazzo che gli premeva sulla pancia.
Si girò di nuovo appoggiandosi alle mattonelle, la mia mano raggiunse la vagina e la incominciai a masturbarla.
Sapevo che era sensibile a tali movimenti e mi concentrai sul clito.
Volevo anche scoparla magari come quella volta sul divano ma lei mi fermò, non voleva essere penetrata.
Premeva la mia mano con la sua sulla vagina, incominciò ad urlare nuovamente e raggiunse il secondo orgasmo.
Premeva il suo culo su di me, il cazzo mi faceva veramente male, invertì le posizioni.
Io ero davanti e lei dietro.
Prese il mio cazzo e incominciò a menarlo mentre mi mordeva la schiena.
Una mano invece cercò il mio buco del culo e inserì un dito dentro.
"Ti piace vero porcellino?" mentre continuava a segarmi con il dito nell'ano.
Schizzai quattro volte di fila, mentre lei rideva di gioia.
Ci asciugammo e tornammo in camera.
Mi chiese di rivestirmi e di abbandonare la camera, lei sarebbe rimasta con Roberto.
Salutai lei con un bacio a stampo e Roberto che contraccambiò con un cenno della testa.
Raggiunsi l'auto per tornare a casa e li lasciai li da soli.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Roberto sottomesso e seviziato:
