Gay & Bisex
Tra marito e marito ci ho messo il dito
di Grey-Heron
14.01.2025 |
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"Parlottano insieme poi il bel giovane si gira verso il nuovo arrivato e…lo abbraccia coccolandolo..."
Tra marito e marito ci ho messo il ditoLa domenica tra Natale e Capodanno, decido che potrei fare un salto di 220 km e poco più di due ore di auto per immergermi nei vapori di una sauna, fare il porcellino e scaricare i testicoli piuttosto pieni. D’altronde, perché no? Mi piace e mi rilassa guidare; qualche chilometro in più non mi dispiace farlo.
Taglio la coltre grigia della nebbia sull’asfalto umido del ponte che attraversa il Po. Il sole non si è mai visto oggi, inghiottito dal velo lattiginoso tipico della pianura padana. Intorno, il mondo è ovattato, sospeso, come se tutto si fosse fermato.
La sauna in questione la conosco già; anche da prima di essere rinnovata. Gli architetti secondo la mia opinione di consumatore hanno fatto un buon lavoro dal punto di vista estetico ma hanno toppato sulla fruibilità necessaria ad una gaia clientela che pretende spazi che inducono al sesso sozzo e sfrenato. L’ambiente è comunque molto gradevole e merita qualche passaggio, fosse anche solo per un rilassante pomeriggio o serata.
Arrivo in città e disponendo del tempo necessario parcheggio oltre il fiume e mi dirigo a piedi in centro per fare qualche foto ai mercatini di Natale e dare un’occhiata a qualche monumento che tra l’altro conosco benissimo per motivi di lavoro. Anche ottima occasione per farmi una cioccolata calda. La piazza è affollata, illuminata da un'infinità di luci calde tra le bancarelle addobbate. L'aria profuma di cannella, cioccolato, vin brûlé e zucchero filato. Dopodiché mi avvio verso la mia meta.
Il bel ragazzo alla Reception mi allunga teli, ciabatte e un sorriso natalizio. Ammetto che qui il personale è molto carino e gentile. Accedo agli spogliatoi che sono ampi e luminosi. Mi spoglio, mi cingo la vita con il telo giusto e mi avvio per la tipica ispezione del luogo e di chi ci sia in giro. Sono le ore 16.00 suonate da un pezzo e noto già molti avventori.
Entro nel bar e con mio stupore vedo che la mezza dozzina di tavoli e pure qualche divanetto sono tutti occupati da una moltitudine uomini a torso nudo che conversano come se si conoscessero da sempre. La saletta è insomma piena di gente. Danno l’impressione che stiano tutti giocando a carte, invece stanno solo chiacchierando. Particolare non indifferente è l’età degli ospiti. Sono molto grandi e Seniors e senza offesa per nessuno, quasi tutti sono dotati di addomi molto pronunciati, in sovrappeso e tante barbe piuttosto folte. Vedendoli assiepati attorno ai tavolini mi sembra di essere entrato nel Circolo della Canasta.
Un dramma per me che cerco il quasi impossibile, cioè quei pochissimi giovani che apprezzano il maturo poiché nemmeno io sono più un pischello. Mi rassegno a passare un pomeriggio di solo relax mentre mi mangio con gli occhi il bel barista, biondo, muscoloso con sorriso birichino, probabilmente est-europeo. L’unico a cui metterei subito le mani addosso.
Inizio il mio giro. Lo spazio che ospita le cabine è tutto in profonda penombra e pure la sala che ospita un grande materasso che potrebbe essere utile per qualche orgia è buia come dovrebbe essere. Comunque la zona cabine è deserta. Strane qui le cabine. Praticamente apri la porta e ti trovi subito il giaciglio davanti, cioè devi salire immediatamente sul letto in piedi per accedervi. Scomode e problematiche da pulire. Non sai se le ciabatte le devi lasciare fuori oppure toglierle prima di entrare e portartele dietro.
Torno al bar, cioè oggi da me denominato il Circolo della Canasta; mi faccio un gin&tonic e chiedo al mio muscoloso barista dove stanno i giovani. Mi guarda malizioso e mi dice che si, è strano che oggi ci siano pochissimi giovani e che di solito non è così. Essendo probabilmente la settimana fra Natale e Capodanno, i giovani saranno tutti a sciare, oppure in viaggio o in vacanza da qualche parte. Ci stà.
Scendo le scale ed entro nello spazio che preferisco; la sala relax, la quale è pure una interessante zona di passaggio che tramite porte a vetri da nell’area spa. L’ambiente è suggestivo e avvolgente, arredato con lettini adatti per il riposo. L'atmosfera è resa intima dalla penombra, mentre il soffitto si trasforma in un cielo stellato con proiezioni di pianeti e una delicata mezzaluna. Musica soft e aromi rilassanti completano l'esperienza, creando un'oasi ideale per il riposo tra un bagno e una dose di sesso. Trattandosi anche di una zona di passaggio, chi sta sdraiato sui lettini può osservare chi entra ed esce dalle saune. In un angolo si trova un grande materasso rotondo dentro una specie di gabbia corredato di soffici cuscini.
Nell’angolo opposto in fondo alla sala e nell’angolo più buio due maschi stesi e nudi parlano a voce bassa, poi, uno si alza e si mette accanto all’altro di traverso, gli caccia l’uccello in bocca e si fa pompare. Dopotutto, è non è questa la sala relax?
Come supero le porte a vetri la temperatura si fa più calda e umida. Qui gli architetti si sono sbizzarriti con guizzi architettonici. Le docce sono semicircolari di varie misure e più del necessario. Le saune finlandesi sono due, a diverse temperature (una l’ho vista sempre vuota) e il bagno turco a forma di quadrifoglio è composto da tre piccole sedute a nicchia sufficienti solo per sei persone. La quarta nicchia piccola e buia è l’unico spazio dove i maschi possono fare sesso di gruppo fra i caldi vapori. Uno spreco di spazio.
Entro nel bagno turco, dopo aver appeso il telo a dei comodi porta-asciugamani esterni. Per effetto del vapore, il cazzo mi diventa barzotto e spero di trovare qualcuno che mi garba per un poco di sex. Niente da fare, non è giornata. Aspetto e poi esco.
Vorrei immergermi nella vasca idromassaggio. Qui le vasche sono due, vicine. In ogni vasca possono sedere sei persone appiccicate e purtroppo per me sono tutte occupate. Noto che in ogni vasca ci sono solo cinque esseri umani e che data la loro abbondante stazza non può entrare la sesta persona. In una delle vasche, due maschi bene in carne stanno facendo a lingua in bocca. Presumo che con le mani sott’acqua stiano facendo altro. Giornata alquanto sfigata per me oggi.
Risalgo le scale e faccio un giro tra le cabine. Qualcuna è chiusa e si odono i sussulti e i sospiri di chi sta scopando. Sussurri e sospiri diventano improvvisamente gemiti ad alta voce, quasi urlati, con un “si” e qualche “dai”. E’ certo; qualcuno se lo sta prendendo nel culo in privato. Torno al bar che continua ad essere affollato e vedo che in Reception ci sono almeno dieci persone in fila che aspettano di entrare. Bene, sta arrivando gente.
Osservo il barista biondo e muscoloso. Cazzo…come sarebbe bello farmi strapazzare da lui. Un sogno. Decido di attendere una mezzoretta per l’arrivo di altri avventori e il posto migliore sarà la sala relax. Scendo di sotto.
Un sottofondo musicale accompagna l’esperienza: melodie soft, ispirate alla natura, con suoni delicati come il fruscio delle foglie o il mormorio dell’acqua, completano l’atmosfera. Gli aromi diffusi nell’aria e associati alla luce soffusa e al cielo stellato, rendono l'esperienza multisensoriale e profondamente rilassante. Mi stendo su un lettino sistemandomi il telo in modo che il cazzo sia visibile a chiunque passa per andare nelle saune. Lo si sa…siamo tutti zoccole.
Entra un bel figo dal fisico perfetto, l’unico che ho visto in giro oggi; si posiziona di fronte al materasso rotondo che sta chiuso in una specie di gabbia, si toglie il telo e lo stende sul materasso. Fisico da Dio greco corredato da un cazzo adatto al suo fisico sia dal punto di vista estetico che di dimensioni. Da far girare la testa. Si adagia sul materasso appoggiandosi ai morbidi cuscini. Non caga nessuno, nemmeno quelli che si fermano apposta per godere di tale visione con la speranza di attaccare discorso. Sa di essere bello. Lo posso osservare facilmente perché il mio lettino è il primo accanto al suo materasso.
Arriva un Senior alto quasi due metri, molto corpulento, panciuto e corredato da tanto pelo bianco, pure in testa. Egli da un calcetto ad un piede del Dio greco che fa finta di dormire. Si salutano molto amichevolmente, si scambiano alcune battute, poi, il corpulento Senior si spoglia del telo attorno alla pancia, lo stende vicino al Dio greco e gli si adagia sopra. Ho l’impressione che si siano dati appuntamento qui. Parlottano insieme poi il bel giovane si gira verso il nuovo arrivato e…lo abbraccia coccolandolo. Mi faccio qualche domanda e mi do qualche risposta che evito di scrivere qui.
Penso che sia ora di rifare un giro per vedere se ci sono delle novità. Risalgo al piano di sopra. Il biondo barista appare molto occupato a servire gli ospiti del Circolo della Canasta che ora sembrano pure aumentati. La fila alla reception conta ancora una decina di persone in attesa. Vado al bagno e poi scendo ancora di sotto. Vorrei farmi un idromassaggio ma scopro che le due vasche continuano ad essere occupate. Praticamente, oggi i membri del Circolo della Canasta hanno monopolizzato le vasche già piccole di suo. Se solo gli architetti invece di mettere due piccole vasche avessero creato un vascone unico nello spazio che ne contiene due ci sarebbe stato posto per almeno quindici o venti persone come ho visto altrove.
Opto per un bagno turco e trovo miracolosamente un sedile tra i soli sei posti disponibili. La temperatura è calda ma sopportabile. Ombre alle quali faccio poca attenzione entrano ed escono. Silenzio rotto soltanto dal leggerissimo sibilo del vapore. La porta si apre ed entrano tre persone delle quali una esce subito e due rimangono in piedi accanto alla porta. Uno dei due potrebbe essere interessante per me, sembra giovane, longilineo poco più basso di me. Mi alzo e mi avvicino. Lui ha i capelli neri e sembra essere un bel moretto. Mi squadra bene e si infila subito nella stanzina buia seguito da quello che gli sta vicino. Ecco…l’ennesimo cagacazzo che vuole rompermi le uova ne paniere. Non esito a seguire pure io il moretto.
Ora gli sono vicino, molto vicino mentre il terzo gli sta alle spalle. Il moretto allunga subito le mani e mi tasta. Verifica corpo e cazzo. Io faccio lo stesso e inaspettatamente scopro un bel corpo liscio e giovane, ben definito, muscoletti guizzanti e culetto tondo e sodo e un bel uccello già in tiro. Cazzoooo…la giornata sta prendendo finalmente una piega a me favorevole. Finalmente! Il moretto mi si avvinghia addosso, ci abbracciamo belli nudi come siamo e iniziamo a giocare. Il terzo rompicoglioni gli sta alle spalle e pure lui entra nei giochi. Mi da fastidio assai ma mi adatto ad un gioco a tre per non perdermi il moretto.
Essendo io un pò più alto sono in posizione dominante e gli faccio le cose che piacciono a me cioè un misto di coccole, frotting, slinguate sotto la gola che percepisco e lui apprezza eccome…! Sento che il terzo incomodo alle sue spalle gli chiede se vuole andare su negli stanzini. Il moretto mi chiede la stessa cosa e io gli domando se in due o in tre? “In tre” mi risponde. Porca puttana…mi tocca dividerlo con il terzo che non ho nemmeno avuto il modo di verificare come sia fisicamente. Pur di cuccarmi il moretto che non voglio assolutamente perdere faccio buon viso a cattivo gioco e mi adatto ad un prossimo sex a tre.
Usciamo dal bagno turco e finalmente posso notare che il terzo è a cavallo fra i cinquanta e sessanta, pelato e piuttosto cicciottello. Non certo il mio biscottino, ma non ho scelta che dividere il ragazzo con costui. In salita su per le scale li sento confabulare e vedo che il cicciottello annuisce e va altrove per conto suo.
“Ma…vi conoscete voi due?” gli chiedo. “Oh siii, stiamo insieme da quindici anni. E’ andato a prendere i preservativi e ad occupare una cabina più grande per noi tre.” mi risponde. Bingoooo…! Ora sono io il terzo, nel mezzo di una coppia aperta. La cosa ora mi piace assai e vedrò cosa ne uscirà. Ci scambiamo i nomi. Simone è veramente carino.
Facciamo il giro delle cabine fino a trovare quella già occupata da Stefano. Ulteriore presentazione e ci chiudiamo in privacy. Simone mi salta subito addosso, è eccitato al massimo, è voglioso di baci, di slinguate, di cazzo. Lo lascio fare e rispondo in modo consono mentre Stefano lo asseconda in totale complicità. Il gioco è fra me e lui che si sta godendo il mio cazzo, in tiro, abbastanza venoso e scappellato. Me lo succhia divinamente mentre con le mani mi strizza anche i coglioni. Io sono in piedi sul letto e lui sta in ginocchio. Stefano di fianco a noi lo accarezza e gli sussurra parole dolci. E’ ovvio che hanno una bella intesa e a me piace il fatto che in effetti il giocattolo sono io per loro. Osservo il pisello di Stefano che fa capolino da sotto la pancetta. Un pisellotto di tutto rispetto comunque.
Il moretto mi chiede di stendermi, lui si piazza davanti a me sulle ginocchia a culo per aria e inizia a succhiarmi l’uccello mentre il marito gli si mette alle spalle e gli infila il cazzo in culo e se lo scopa a pelle. Io ogni tanto tiro fuori il mio cazzo dalla bocca del moretto e glielo sbatto in faccia. Il gioco va avanti nella goduria di tutti e tre.
Stefano esce dal culetto di Simone e mi chiede, anzi, mi ordina di scoparlo allungandomi un preservativo. E’ il mio turno. Fantastico, Stefano mi dona il culo del suo boyfriend. Mi infilo il condom, mi posiziono dietro Simone che sta sulle ginocchia, gli scivolo dentro e inizio a fotterlo. Mi accorgo che in effetti sto coprendo il ruolo di Bull come in una coppia etero e trovo che sia una sensazione molto appagante. Loro due che di comune accordo cercano un terzo per scopare in tre e in totale complicità.
Stefano si avvicina a me, mi mette una mano sul culo e mi chiede di rallentare la penetrazione dentro e fuori perché vuole vedere il mio cazzo entrare e uscire dal sedere del suo boy-friend. Fantastico eseguire i suoi ordini per soddisfare le esigenze di Simone che sta ansimando e sospirando di piacere. Continuo la chiavata come richiesto.
Avviso i ragazzi che sarei pronto per sborrare e chiedo loro dove la vogliono. La dovrò schizzare in faccia a Simone. Esco dal suo culetto tondo sodo e caldo dentro, mi tolgo il profilattico che butto nel cestino e gli caccio ancora il cazzo in bocca e me lo succhia voracemente fino a portarmi in estasi. Li avviso che sono pronto. Potenti fiotti di caldo sperma coprono il viso di Simone e io godo come un riccio.
Stefano pulisce amorevolmente il viso del suo compagno con il rotolo di carta disponibile. Simone mi dice grazie e mi stampa un bacio sulla bocca. Ci salutiamo ed esco dalla cabina.
Finalmente dopo una meritata doccia trovo posto in idromassaggio. Immergersi in una calda jacuzzi è come essere avvolti in un abbraccio liquido e vellutato. Il calore avvolge il corpo, sciogliendo ogni tensione muscolare, mentre il delicato gorgoglio delle bolle crea una piacevole sensazione di leggerezza. Percepisco un senso di calma profonda, tranquillità intima e rigenerante. Ora che io e il mio pisello siamo soddisfatti, siamo anche pronti per affrontare 220 km di strada verso casa.
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