Gay & Bisex
Un elettricista
di Grey-Heron
19.08.2019 |
20.185 |
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"Il mio obbiettivo era quello di convincere uno nuovo a questa esperienza..."
Si è piegato in avanti a pecora appoggiandosi al sedile del passeggero del suo furgone con la portiera aperta, offrendomi il sedere. Cazzoooo…stramaledico il fatto di aver lasciato a casa i preservativi, non mi aspettavo che il bel Fabio dopo poco più di un anno da quando gli avevo insegnato certe cose, avesse fatto tanta strada e ora si facesse pure farcire il sedere. Si, il bel elettricista ne aveva fatta parecchia di strada.
Ero steso sul mio telo al riparo di una grossa tamerice, quando percepivo la vicina presenza di una persona che mi passava davanti osservandomi mentre camminava. Va da sé che il suo occhio cadde sul mio inguine. Ero totalmente nudo, cazzo e palle al vento. Il tipo rallentò la sua camminata ed ebbi l’impressione che si aspettasse una mia reazione, forse negativa, forse positiva, lo vedevo titubante, della serie, lo vorrei fare ma non posso, non ci riesco. Osservandolo mi accorsi che aveva un piercing al naso, uno sopra l’occhio destro, uno all’orecchio sinistro, un altro al capezzolo non ricordo quale. Capelli ricci molto lunghi e qualche tatuaggio qua e là. Aveva comunque un bel fisico ben fatto, liscio, senza peli, molto tonico. Non era molto alto ma ben proporzionato. Sapeva di maschio. Solo che per me aveva anche un aspetto poco rassicurante ed essendo un posto isolato e fuori dal mondo mi preoccupai un attimo. Evitai approcci per non dargli la possibilità eventualmente di mettermi nei casini…lo ammetto ebbi un pò di paura. Il maschio perforato e tatuato continuò la sua passeggiata girandosi indietro verso di me per un paio di volte. Era un bel tipo sexy dopotutto e mi pentii di aver lasciato perdere forse una bella occasione. Ci ripensai durante la notte successiva e il giorno dopo decisi di tornare al solito posto, alla solita spiaggia con il desiderio di rivederlo se fosse ritornato per farsi ancora una passeggiata.
Infatti, il giorno dopo nel pomeriggio più o meno alla stessa ora eccolo che mi passa davanti. Ero nudo, indossavo soltanto un cappellino beige. “Ciao, ti ho visto passare anche ieri” gli ho detto alzandomi verso di lui. “Si mi ricordo di te ieri, avrei voluto fermarmi ma non avevo molto tempo” Era ovviamente una scusa per attaccare discorso. “Se oggi hai tempo e ti va ti puoi fermare qui” Indossava un paio di boxer scuri. Aveva bei pettorali definiti ma soprattutto belle gambe molto toniche e muscolose. Mi abituai ai suoi piercing. Lo invitai a sedersi sul mio telo giallo, grande abbastanza e iniziammo a parlare del più del meno. Non era più il tipo che mi aveva fatto impressione il giorno prima. Aveva un bel modo di parlare. Tranquillo. Sposato, padre di un ragazzino di cinque anni, elettricista per conto suo, accanito ciclista partecipava a tutti gli eventi in bici, si depilava totalmente specialmente le parti basse e le gambe per non fare attrito in bicicletta. Stava con la famiglia nel campeggio del paese a qualche kilometro di distanza. Aveva quindici anni meno di me e mi fece i complimenti per come mi portavo gli anni. Mi guardava bene il cazzo che ogni tanto mi toccavo. Sembrava interessato. Mi rispose no quando gli chiesi se si era mai tolto il costume in spiaggia. Lo invitai a sentirsi libero di farlo e si tolse i boxer con una espressione di timidezza nel fare una cosa nuova. Aveva pure un bel cazzo moscio ma ben fatto di giuste proporzioni. Gli accarezzai una coscia e si lasciò accarezzare mentre gli facevo i complimenti per il fisico. Notai che il suo uccello ebbe un sussulto.
Continuammo a parlare di varie cose. Poi a freddo gli chiesi se era mai stato con un uomo. “ No, sarebbe una cosa nuova, ma mi piacerebbe provare”. Lo misi a suo agio rassicurandolo che in fondo era una cosa godibile da farsi, specialmente con la persona giusta, bastava solo lasciarsi andare e godere insieme in tutta amicizia e rispetto. Il mio obbiettivo era quello di convincere uno nuovo a questa esperienza. E lo feci con successo. Ero seduto sulle mie gambe con le ginocchia piegate sotto e la schiena dritta. Ma di dritto c’era anche il mio cazzo, che era a questo punto era partito in quarta. Ma non ero l’unico. Pure lui si stava eccitando e stava mettendo su una bella erezione con tanto di scappellamento. Il bel Fabio si stava ingriffando per bene. “Fabio, visto che sei nuovo a queste cose ritengo che non hai baciato o leccato o succhiato il cazzo di un altro uomo” “No, mi risponde. A questo punto partii all’attacco, perché avevo tutte le voglie di succhiarglielo io ma anche di farmelo succhiare.
“Dai, Fabio io ti insegno come fare, non ti preoccupare, fidati di me, ti voglio insegnare e ti divertirai, promettimi però che quando torni a casa questa sera di non farti venire i sensi di colpa quando rivedi la tua famiglia. Tienila come la tua cosa segreta, il tuo gioco che potrai fare quando vuoi. E’ roba solo tua. La tua vita non cambia, tu rimani la stessa persona, lo stesso padre di famiglia, con una marcia in più”.
Lo invitai a sdraiarsi e allargare le gambe muscolose, gli massaggiai l’uccello che era diventato bello turgido e gli dissi di ricordare tutto quello che io gli avrei fatto, poiché lui lo avrebbe dovuto fare a me. “Mi raccomando non usare i denti quando prendi un cazzo in bocca per non graffiare la cappella ed evitare ferite che possono essere pericolose. Il cazzo si succhia” Dopo queste mie raccomandazioni mi abbassai verso di lui gli presi in bocca il suo bell’uccello e mi dedicai ad una pompa galattica. Lui gemeva e allo stesso tempo allungava stendendole le gambe. Mi feci mettere le sue mani sulla testa e fu veloce ad imparare come si succhia un cazzo facendosi succhiare il suo.
Ora era il suo turno per completare la lezione. Percepivo che questa era veramente la sua prima volta. Un po’ impacciato, un po’ imbranato. Ho dovuto fermarlo e ricordargli della storia dei denti. “Occhio...attento ai denti, non farlo cosi” Andò avanti cosi per alcuni minuti, poi pausa e ripresi io a succhiarlo, poi ancora lui a me. Fabio imparava veloce e si vedeva che si stava divertendo a fare questa cosa nuova per lui. Ora lo sentivo più rilassato. Poi passammo a come si fotte una bocca, come si chiava una bocca. Infine con godimento di entrambi si passò a lezione di 69. E questo fu bellissimo e godibile al massimo. “Ora ci tiriamo una sega a vicenda e ci facciamo una bella sborrata”. Mollammo fiotti di sborra calda ovunque, sulla sabbia, addosso a noi stessi, sul mio telo giallo…un disastro di sperma ovunque. Ma eravamo appagati e notai nel suo sguardo una espressione di soddisfazione. “Dai, corri a lavarti in acqua” gli suggerii. Lo osservavo mentre si lavava il cazzo e le gambe coperte di sabbia. Ci scambiammo i numeri di cellulare con il segreto accordo che se lo avessi contattato lo avrei fatto presentandomi come un cliente del suo lavoro, ove evitare che la moglie capisse come stavano le cose. “Ok Fabio ? Niente rimorsi…fatti un bel sospiro e una bella dose di jogging fino al campeggio” mi abbracciò e “grazie di tutto”.
Circa una settimana più tardi Fabio mi venne a cercare allo stesso posto. Fù un’altra oretta circa di succhiate reciproche. Il ragazzo stava imparando bene. Fu appagante per tutti e due. Inutile ripetere qui quel che abbiamo fatto. Tutti sappiamo come ci si succhia la fava.
Eravamo a metà ottobre quando mi arrivo un sms di pomeriggio. “Sono al campeggio, sto facendo dei lavori al bubgalow, ho intenzione di venderlo. Se ci sei verrei a trovarti da qualche parte.” Mi fece piacere la sua richiesta ma ero impegnato con altre cose di lavoro e non ero in grado di rivederlo mio rammarico.
Passarono alcuni mesi e a tarda primavera, ecco un altro sms. Sono al campeggio per svuotare il bungalow, c’è anche mia moglie con la sua mamma. Se ci sei posso liberarmi per un po’ e rivederti. Si, Potevo! “Vediamoci all’ingresso della stessa spiaggia vicino la pineta” gli risposi.
Arrivai, ed ero molto ansioso di rivederlo. Di assaggiare il suo cazzo e sentire le sue labbra attorno al mio, immaginando che la moglie si trovava solo a qualche chilometro di distanza. Aveva parcheggiato il suo furgone degli attrezzi di lavoro tra gli alberi, anche ben nascosto direi. Non c’era anima in giro, tutto deserto. Si era tagliato i capelli cortissimi, aveva tolto tutti i piercings, era comunque tutto bello depilato specialmente sotto ed era stramaledettamente tonico grazie alle gare in bici.
Aveva cambiato look ed era un gran bel figo. Ci siamo calati i pantaloni e abbiamo iniziato voluttuose succhiate reciproche. Ora ci sapeva veramente fare, molto esperto. Immaginai che si fosse dato molto da fare, diventando il bel marito e padre il quale sicuro di se conduceva doppia vita. Fantastico! Aprì la portiera del furgone al lato del passeggero, si stese a novanta sul sedile offrendomi tutto di se. Nessuno dei due aveva il preservativo e non mi andava di farlo a pelle. Abbiamo giocato comunque, divertendoci fino a scaricare tutti i nostri fluidi, caldi, bianchicci e appicicosi. Il bel Fabio aveva imparato bene e aveva fatto molta pratica.
Ci siamo scambiati gli auguri in un paio di occasioni di festività importanti. Non l’ho più rivisto. Ma ho ancora il numero e su whatsapp vedo le foto che cambia regolarmente. Lui in bici, lui ancora in bici, lui a cavallo di una bella grossa moto, lui e il figlio e recentemente lui insieme ad un altro bimbo molto più piccolo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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