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Calda e impetuosa


di Membro VIP di Annunci69.it Grey-Heron
10.02.2019    |    5.226    |    3 9.2
"Come tutti mi sono tolto il costume..."

E’ calda a circa trentasei/trentotto gradi, corre impetuosa nel letto del torrente che si è scavata dalla notte dei tempi ed è solforosa. Un odore acre che si spande nell’aria ma che non da fastidio. E’ l’acqua termale che dalle viscere della terra forma un fiumiciattolo. Ad un certo punto diventa una cascata che si divide poi in vari rivoli che a loro volta formano altre pozze e altre cascatelle più o meno impetuose. Da sempre in queste acque ci si bagna, tutti i giorni a tutte le ore.

E’ notte fonda. Immerso fino al collo dove l’acqua è più alta, a monte della grande cascata, in una pozza larga ed accogliente, mi appoggio alla roccia sott’acqua che probabilmente non ha mai visto la luce del sole. La corrente è molto forte, potrebbe trascinarmi via se non fosse per come ho puntato i piedi tra i sassi. Sto sotto una cascatella e la forza dell’acqua che corre chissà dove mi frusta il collo e la schiena in un benefico idromassaggio. Il rumore dell’acqua che scroscia. I grilli che cantano nella notte di giugno. Le ultime lucciole della stagione che si confondono con le stelle che brillano lassù nella notte buia. Guardo il cielo infinito e quasi mi commuovo di tanta immensità. Mi sento piccolo, piccolo. Immagino il globo nella sua interminabile millenaria rotazione, guardo i miliardi di stelle e finalmente credo di comprendere la vera vastità dell’universo. Anche se piccolo, piccolo so di far parte di tutto questo. Parte vivente di questo miracoloso insieme. Chiudo gli occhi. Le sferzate di acqua corrente calda sul collo mi rilassano, l’odore acre e solforoso punge le narici. Mi lascio andare, mi sento bene immerso nella placenta di madre natura.

Non sono solo in acqua questa sera. Ci sono altre ombre che si spostano da un lato all’altro della pozza. Vedo alcune teste che vagano, i loro corpi sono sott’acqua. Altre teste sono ferme a ridosso delle rocce. Alcune vicine tra di loro, molto vicine, altre più distanti. Il vapore forma una nebbiolina che si ferma a mezz’aria e copre tutto il corso del torrente. E’ una nuvola biancastra ben visibile anche al buio. E’ scuro di luna e i fasci di luce che lancia qualche macchina di passaggio dalla strada in lontananza illuminano le canne palustri che crescono alte e rigogliose ai lati del torrente.
La voce dell’acqua calda che corre non fa pause, è continua quasi monotona.

A pensarci bene questo posto la notte ha un che di spettrale, forse un pochino infernale, luciferino. Che sia anche l’odore di zolfo nell’aria? Mi viene in mente il Dante (l’Alighieri) e il suo viaggio nella notte, la foresta oscura, il Caronte che lo traghetta sulle acque, le porte d’ingresso degli inferi. Ecco, queste teste nell’acqua che si spostano continuamente potrebbero essere le anime di peccatori messi ad espiare le loro colpe in un girone dantesco. Si, il luogo si addice al paragone perché alla fine dei conti siamo tutti qui in acqua non solo per i benefici che la stessa apporta ma sopratutto per i sollazzi fisici ed erotici che in effetti stiamo cercando. Esatto, qui siamo peccatori. Qui è come essere in un girone dantesco.

Sto facendo queste considerazioni quando vedo scendere cautamente in acqua tre persone. Sembrano essere due uomini e una donna. Si è cosi. Scambiano qualche parola, noto la voce ma non le parole. Di loro si vedono solo i profili del corpo , anche se vagamente illuminati dalle stelle. E’ piuttosto raro a quest’ora di notte incontrare donne in questa pozza, generalmente sono quasi tutti uomini. Le donne le vedi insieme al loro uomo invece nella pozza sopra di me o in altre vasche naturali all’inizio del fiumiciattolo, oppure molto giù oltre la grande cascata.

I tre si sono immersi e vagano qua e là adattandosi alla conformazione della pozza calda. L’acqua continua a battermi sulla nuca, richiudo gli occhi e dimentico il mondo. Come tutti mi sono tolto il costume. Io l’ho avvolto attorno al polso sinistro, c’è chi lo avvolge ad una caviglia e chi se lo mette attorno al collo, altri lo appoggiano sui sassi. E’ una bella percezione fisica quella di stare nudo sott’acqua. Tutt’uno con gli elementi di madre natura, facendo parte di essa.

Non so quanto tempo è passato ma sento che è tempo di muovermi. Lascio la cascatella e inizio a girare pure io. Le teste nel frattempo sembrano essere aumentate. C’è ne sono altre nella pozza più a monte di questa, li ci saranno almeno sei, sette persone. L’acqua in quel posto è più calma ed è meno profonda, li si sta bene sdraiati a gambe distese.

Mentre mi muovo sento che una mano sott’acqua mi sfiora il fianco destro, poi sale fino al petto, scende e mi esplora la pancia, continua ad esplorare quasi compiaciuta di averla trovata piatta e tonica. La mia attenzione invece cade su due ombre addossate alle rocce, sono una addosso all’altra. Si sono sistemati in modo di essere immersi solo fino all’altezza di metà torace, più o meno all’ombellico.

Allontano gentilmente la mano che mi esplora e mi dirigo lentamente verso i due. Vorrei capire come sono sistemati e che stanno facendo. Mi avvicino e vedo la schiena di un maschio, bella larga di spalle e di pelle molto chiara, dai movimenti del bacino è ovvio che sta scopando ritmicamente quello che gli sta in piedi davanti, forse a gambe larghe. Qualcosa non torna comunque, due maschi è raro che scopino in quel modo. Sono sempre più incuriosito e ammetto che sento dentro di me come un piccolo vortice che si muove e gira, quasi un piccolo stordimento, il preludio ad uno stato di eccitazione.

Ora sono molto vicino a loro, alle spalle di lui e noto che un seno di donna è nella sua mano sinistra. La sta palpando bene. Sento tra il fragore dell’acqua che lei emette dei gemiti quasi ad intermittenza, butta la testa indietro fino a toccare le rocce e la riporta in avanti. Sembra avere i capelli chiari, forse biondi, non troppo lunghi e bagnati ovviamente. Continua a emettere suoni quasi gutturali. Lui le assesta dei colpi ben precisi in modo continuativo con la parte inferiore del corpo che sta sott’acqua. Le ha passato le mani sotto le ascelle ora e l’ha presa per le spalle, sembra che la stia strattonando in basso, continuando a pomparla sotto. Ogni tanto qualche fascio di luce di un’auto che passa lontana cade di riflesso dal muro di canne palustri e illumina debolmente e brevemente la scena.

Ho il cazzo duro. La vista di lui che la scopa con forza, i movimenti ritmici della sua schiena forte e larga e le tette di lei che scuotono ovunque mi fanno girare la testa.
Attorno a me altre ombre si sono radunate a guardare, un paio di loro sono molto vicini, sicuramente sono eccitati. Sembra si stiano segando tra maschi sott’acqua, basterebbe allungare una mano e verificare, sicuro di essere ben accetto ad un gioco di mani a tre. Invece mi viene di pensare che se questi due, l’uomo e la donna stanno scopando in modo di essere visti e guardati; probabilmente sono aperti anche a giochi con altri partecipanti. Allungo la mano destra e sfioro le natiche di lui. Se mi scaccia significa che non accettano, altrimenti…

Sto toccando il suo culo che sembra essere bello tosto, sento che si muove ritmicamente per dare colpi decisi affondando il cazzo nella figa di lei. Non ha fatto alcun cenno quando ha sentito la mia mano toccarlo. Bene, ora con il palmo aperto gli accarezzo le natiche ovunque, quasi un massaggio. Nulla…continua a scopare e sembra non prestare attenzione alla mia mano. Continuo ad accarezzarlo e poi decido di scendere sotto. . Ora le mie dita gli sfiorano le palle, belle grosse. Le immagino piene e gonfie, infatti lo sono. Certo che a lui non dispiace, le palle gliele stringo, le accarezzo, le massaggio. Sono eccitato da morire. Ho la mano piena. Il desiderio è quello di arrivare a toccare la figa di lei, ma per fare questo devo passare tramite lui prima, visto che sembra ben disposto. Cazzo che fortuna stasera. Ho beccato una coppia etero, esibizionista e vogliosa di giocare in un posto impensabile; la pozza frequentata di solito solo da maschi.

Le mie dita gli stanno solleticando ben bene le palle quando decido di scendere oltre. Sento parte della verga dura di lui, solo un po’, il resto è dentro la figa di lei. Noto però la presenza di un preservativo che lui indossa.. Che strano, una coppia che usa il condom. Le mie dita ora incominciano ad intrufolarsi come meglio possono tra lui e lei, non capisco più nulla, sento solo dei colpi. Lei si è accorta di una mano estranea che si insinua tra di loro. Era diventato un gioco di mano molto eccitante. Le mie dita riuscivano a salire bene o male da sotto di lei e mi accorgevo che stavo esplorando nei dintorni del suo culo, cercavo di individuare il buchetto. Tutto questo richiedeva da parte mia qualche contorsionismo e mi ritrovai ad essere quasi al loro fianco. Ad un tratto sento che la mano sinistra di lui si appoggia prima alla mia schiena e poi scende sulle mie chiappe a palmo aperto. Mi avvicina con forza a lui facendomi appoggiare il mio cazzo alla sua coscia. Voleva sentire la mia mazza dura sfregargli contro. Con la mano mi dava i tempi e il movimento rotatorio che voleva io tenessi. Cosi mi trovai a maneggiare sotto con la mano la figa che riceveva i colpi del suo cazzo e allo stesso tempo strusciare il mio uccello duro su di lui. Poi capii che forse voleva altro. Con un poco di coraggio appoggio il mio uccello duro sulle sue natiche e incomincio a strusciarlo tra le sue chiappe. E’ solo una strusciata esterna ma molto gradevole e ben accetta.

L’acqua calda continua a scorrere, attorno a noi alcune ombre che guardano. Qualcuno si masturba seduto sui sassi. Due maschi si sono alzati sulle rocce accanto e sono praticamente a bagno solo fino alle ginocchia, avvinghiati uno all’altro e si baciano. Poi uno si abbassa in ginocchio davanti all’altro e inizia a succhiarlo. E’ a questo punto che lui inizia ad aumentare il ritmo dei colpi di cazzo nella figa di lei. Ha preso ad ansimare, ci da dentro senza ritegno, incurante della sua donna. Pompa e sembra pensare solo al suo piacere, al suo godimento personale. Lei sta comunque bene, si gusta un bel cazzo che la stantuffa avanti e indietro, ognuno perso nel proprio mondo. Poi sento che lui emette quasi un urlo, roco, a mezza gola. I suoi colpi diminuiscono anche se sono decisi fino a fermarsi quasi del tutto. Appoggia le braccia in avanti con i palmi delle mani sulle rocce inarcando la schiena, da un ultimo colpo finale ed emette un gemito breve. Lei tira un lungo sospiro.
Vedo che lui maneggia con le mani attorno al suo uccello e appoggia qualche cosa sui sassi accanto ad una borsa non troppo distante. E’ il preservativo usato. I mieli occhi si sono abituati all’oscurità.

Io allungo ancora la mano e infilo le dita nella passera di lei, ci strofino bene dentro, le pizzico le labbra, grandi, piccole, grilletto, tutto quello che trovo. Anche se siamo sott’acqua sento comunque come sia viscida anche se è una sensazione diversa da una manipolazione a secco. Lui ritorna verso di noi, mi allunga una cosa che nella mia mano capisco si tratta dell’involucro di un preservativo e con un bell’accento toscano mi dice : mettiti questo e scopala, finiscila tu, io l’ho pompata per mezz’ora e ho sborrato bene, mi sono divertito, ci vediamo dopo quando hai finito.

Minchia…il marito che da in pasto la moglie…grande…!
Non me lo faccio dire due volte. Mi srotolo il condom sull’uccello duro, ma fuori dall’acqua per non danneggiarlo visto che l’alta temperatura e l’acidità solforosa corrodono i preservativi.
Lei non aspettava altro. Si siede sulle rocce con le gambe all’aria e la figa fuori dall’acqua. Scivolo dentro. E’ calda e accogliente, ben allargata dalla scopata precedente. Ci do sotto e pompo pure io pensando a quando poco fa quando eravamo in tre. Mi eccita tutto l’insieme. La notte buia, l’acqua termale, le ombre che guardano, il mio cazzo che sta scopando, la figa aperta, il sentore solforoso, i tipi che si segano accanto a noi e ci guardano. Mi viene da ridere e penso al Dante….certo, questo è sicuramente un girone dantesco infernale. Continuo a pompare cercando di percepire tutte le sensazioni possibili, non vorrei mai finire questo gioco. Ad un tratto mi accorgo che pure io sto pensando solo a me stesso, ho voglia di sborrare. Una bella schizzata tutta dedicata a me; tanto di questa che mi frega? Si lo voglio. Sento che il colpo di frusta ora sale dalle viscere lungo la mia schiena. E’ un brivido intenso, butto gli occhi al cielo e vedo la via Lattea, lassù nell’immensità cosmica e miliardi di stelle. Non dura molto ma a me sembra un’eternità.

Mentre mi lavo l’uccello sott’acqua, lei scivola via nuotando, mi dice, thanks, it was great. La vedo raggiungere altre due teste sotto la cascata. Rimango un poco perplesso, non capisco. Sento che una voce alle mie spalle mi dice; bella scopata vero? Hai visto come prendeva il cazzo la troia? Mi giro ed era il lui di prima. Mi mette una mano sulla spalla e ride. Sai che stasera credo di aver battuto il record della mia vita?...dice. L’ho pompata per almeno 40 minuti,…continua… non venivo mai e quella, dopo il mio si è presa pure il tuo. Ma…non eravate una copia allora…non capisco spiegami…mi ha salutato in inglese quando se ne è andata, gli dico.
Mi spiega che lei è finlandese e continua dicendo…è arrivata con i due amici froci che l’hanno portata qui stasera. Ha avuto la fortuna di trovare me che ero accanto a loro quando sono scesi in acqua. Le ho messo subito le mani sulla figa e quella non ha perso l’occasione. Gli amici suoi erano ben contenti di liberarsene per un po’ e sapere che si stava divertendo. E come si è divertita. Poi sei arrivato tu a concludere i lavori.

Ma scusa, gli chiedo, se anche a te piace la figa che ci facevi qui in questa pozza di maschi? Ridacchia e mi dice che ogni tanto non gli dispiace inchiappettarsi un maschio se trova quello giusto. Sorride ancora divertito, mi mette le mani sul cazzo e mi stringe in pugno le palle. Però, gran bel l’arnese pure tu, dice. Mi mette una mano sulla spalla e mi saluta…alla prossima…magari rimediamo una coppia insieme…oppure ci facciamo tra di noi…ciao…Scivola via verso le cascate. Lo vedo salire nudo sulle rocce e poi scomparire tra la nebbiolina e i vapori dell’acqua impetuosa, calda e sulfurea.


Potreste aver letto questo racconto che ho pubblicato in altro sito prima di scoprire A69. Il racconto è mio, poiché sull’altro sito è impossibile fare copia incolla e solo io posso accedere in quel profilo.
Anche questo è realmente accaduto.
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