Gay & Bisex
Lo Scopamico (parte 2)
di Grey-Heron
16.08.2019 |
9.887 |
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"Finito di bersi il suo seme mi ha concesso di spararmi una sega e sborrare in faccia allo scopamico che nel frattempo aveva fatto girare verso di noi..."
Sto passando un pomeriggio alla spiaggia porca che frequento da quando ero poco più che adolescente. Dopo la pioggia della notte scorsa si è rinfrescata l’aria, siamo già nella seconda metà di agosto e si sta molto meglio dopo la calura di due settimane fa. Intorno a me c’è abbastanza gente che sta crogiolandosi al sole, tutti nudi, senza costume, cazzi penduli, palle al vento, tette in bella mostra, fiche depilate, fiche pelose, gambe lunghe e levigate, unghie laccate, cellulite strabordante. Insomma un poco di tutto.
Lo vedo che sta arrivando da lontano, camminando con i piedi tra le piccole onde del mare che lambiscono la battigia. Zainetto, telo da bagno attorno al collo e un boxer blu, occhiali scuri. Gli occhiali servono più per osservare i cazzi dei maschi nudi piuttosto che proteggersi dai raggi del sole. Gli faccio un cenno e lo invito a venire da me. E’ lo scopamico del quale ho già descritto alcune maialate che abbiamo fatto insieme. Non ci vediamo da almeno un anno e mezzo, forse più per vicissitudini varie di entrambi. Lo invito a fermarsi e chiacchierare un pò. Stende il telo da spiaggia, si toglie il costume liberando il cazzo che ricordo molto bene e si stende sulla pancia mettendo in mostra il culo che conosco ancora meglio. “Allora ? Che hai combinato ultimamente?” gli chiedo. Mi racconta un pò di fatti di famiglia che non sto a descrivere e pure io ricambio. Ogni tanto mi smanazzo un po’ il cazzo moscio, e gli guardo il culo che tante soddisfazioni mi ha dato. Ci scambiamo alcune opinioni porche su gli altri bagnanti che ci circondano. Io mi scappello il cazzo e sento il tepore del sole sulla delicata pelle della cappella. Lui guarda e si mette a ridere ricordandomi come me lo succhiava in varie occasioni…”Mhhh…certo” gli rispondo “mi ricordo pure io, e come pure te lo mettevo in culo” Ah ah ah ha…e giù a riderci sopra e fu cosi che entrammo in una serie di ricordi di sesso che abbiamo fatto in passato.
“ E lo sposato? Ti viene ancora a trovare?” gli chiedo. “Cazzoooo…si “ mi risponde. Lo sposato è uno che vive nella città non tanto lontano da quella dove vive il mio scopamico. Si sono conosciuti da almeno tre anni tramite un sito di geolocalizzazione. Sposato, artigiano, con figli, e un grosso cazzo nodoso e grosso, molto grosso, porco e attivo, molto attivo. Gli piace incularsi i maschi e ogni tanto andava anzi ancora ci và a trovare il mio scopamico e se lo incula di brutto. Dello sposato, lo scopamico mi raccontava tute le porcate tra maschi che facevano e che fanno ancora. Una volta ho partecipato pure io con loro ma più che altro come spettatore e fotografo. Lo sposato amava farsi guardare mentre fotteva un culo ma aveva la fissa di farsi solo guardare mentre al mio scopamico interessava farsi fare qualche foto quando lo prendeva in culo, foto da mettere sul suo profilo in qualche sito sudicio. Ammetto che è stata una esperienza divertente.
Lo sposato lo va a trovare a casa sua, ma poiché non possono maialare in casa, si nascondono in cantina, che il mio scopamico ha trasformato in laboratorio per i suoi hobby. Si mettono nudi; lo scopamico in piedi appoggiato con le braccia al bancone da lavoro, gambe larghe e culo in fuori; lo sposato a cazzo duro e dritto gli va dietro e lo monta di brutto. Il cestino dei rifiuti a terra li accanto ha visto tanti preservativi e tanta carta igienica pregna di sborra. Quella sera quando ho partecipato ero nudo pure io e lo sposato godeva a guardarmi il cazzo in tiro e scappellato, mentre mi segavo tra una foto e un video che facevo ai due con i loro telefoni. Io conoscevo molto bene quella cantina poiché c’ero stato molte volte in precedenza ad incularmi lo scopamico per conto mio. E pure io andavo alla monta da dietro esattamente come stava facendo ora lo sposato. Il cazzone grosso entrava e usciva dallo sfintere ben allargato dello scopamico, gli dava dei colpi duri, la manona grossa sinistra sulla schiena e due dita della destra in bocca dello scopamico. E giù a fotterlo. Ammetto che pure io ero eccitato a guardare sti due porci godere. Purtroppo non si poteva ne ansimare, ne grugnire e nemmeno fare tanto rumore poiché c’era il rischio di essere sentiti dal corridoio condominiale, se qualcuno fosse passato per caso nei paraggi. Dopo varie foto, un paio di video fatti ai due maschi infoiati, lo sposato che conduceva i giochi decise che era ora di farsi una bella sborrata. Mi disse di stare pronto a riprenderlo mentre schizzava un fiume di sborra, bianchiccia, densa e appiccicosa sulla schiena e sulle chiappe dello scopamico. Mai vista tanta sborra schizzare da un cazzo come da questo uomo. Era veramente tanta. Poi il porco mi ha strizzato l’occhio e “ stai a guardare”. Ha iniziato a leccare con la lingua il suo seme e a ingoiarlo con soddisfazione leccandolo attentamente dalla schiena dello scopamico. Finito di bersi il suo seme mi ha concesso di spararmi una sega e sborrare in faccia allo scopamico che nel frattempo aveva fatto girare verso di noi inginocchiato a terra. Per me fu una liberazione. Un bel segone e relativa sborrata in faccia. Avevo appena finito di inondargli la faccia che lo sposato ha avvicinato il suo grosso cazzo ancora abbastanza duro e ha iniziato a sbatterglielo in faccia spalmandogli il mio sperma ovunque mentre anche lui inginocchiato davanti a noi si segava forsennatamente fino e venire con un mugugno e schizzando sborra sul pavimento della cantina.
E quella volta di notte in pineta, sul tavolo da pic nic? Ti ricordi? Eccome se mi ricordo!
Ogni tanto io e lo scopamico ci davamo appuntamento nel parcheggio antistante il villaggio di case a schiera tutte uguali, tra il bar frequentato da soli uomini e il sexy shop. I marciapiedi sono territorio di trans brasiliani che sculettano in attesa di clienti. Con pochi passi si arriva alla spiaggia e alla pineta. Di notte (ma anche di giorno) la pineta era super affollata di uomini di tutti i tipi e di tutte le età che si inseguono, si cercano, si infrattano tra i cespugli, dietro alle siepi. Se due si appartano, puoi stare sicuro che dopo qualche minuto sono circondati da curiosi che si smanettano guardando le effusioni dei due. Io e lo scopamico più di una volta ci siamo infilati nella pineta a camminare tra gli alberi in cerca di qualche eventuale numero tre oppure qualcuno da fare individualmente per poi raccontarci come fosse andata. Io quello lo conosco, scommetto che è lui, mi dice lo scopamico puntando ad un tipo alto che camminava di fronte a noi. C’era chiaro di luna quella sera. Lo ha approcciato ed era in effetti un tipo che aveva conosciuto in precedenza sempre li nella pineta e con il quale aveva fatto sesso in fondo alla spiaggia tra le dune. Ci salutiamo facciamo quattro passi e decidiamo che abbiamo voglia di svuotare i maroni insieme con una cosa a tre. Dopotutto siamo li apposta. Siccome c’era un sacco di gente che vagava tra i pini quella notte, ci avviammo lungo il sentiero fino ad arrivare lontano da occhi indiscreti fino ad uno spiazzo dove ci stanno alcuni tavoli e panche da pic-nic. Arrivati sul posto ci siamo tolti i boxer (avevamo tutti e tre le braghe corte), lo scopamico si è inginocchiato davanti a noi a succhiarci i cazzi. Che bello avere una troia a disposizione che ti succhia il cazzo. E’ stata una lunga sessione di bocchini. Poi lo abbiamo messo tutto nudo e steso di schiena su un tavolo da pic-nic con il culo sul bordo del tavolo. Io gli tenevo le gambe in aria e il terzo se lo inculava, poi abbiamo cambiato. Io mi sono messo un preservativo e mentre il terzo gli teneva le gambe per aria io mi inculavo lo scopamico. Dopo averlo stantuffato a dovere lo abbiamo tirato giù dal tavolo e messo a pecora. Il terzo ha continuato a fottersi lo scopamico poi mi ha chiesto se mi andava di fare a lingua in bocca con lui mentre se lo inculava. Di solito non lo faccio con chi non conosco ma stavolta la situazione mi eccitava, cosi ci cacciammo le lingue in bocca e ci siamo limonati a volontà. “Ora gli riempiamo il buco del culo” mi dice il terzo. “Voglio sborrargli dentro mentre io e te ci slinguiamo poi lo riempi tu.” E cosi fù. Mentre le nostre lingue si contorcevano, lui si irrigidì e capii che stava a riempire il preservativo del suo cazzo infilato nel buco del culo. Poi venne il mio turno e sempre mentre facevo a lingua in bocca con il terzo mollai tutta la sborra che avevo nei coglioni, mentre lo scopamico segandosi imbrattava il letto di aghi di pino sotto al tavolo da pic-nic pure lui con copiosa schizzata di liquido seminale. “ Meno male che non ci ha visto nessuno” “Già…meno male” Manata sulle spalle e poi ciao alla prossima.
Il pomeriggio sulla spiaggia calda continua tra un ricordo e l’altro. Mi viene da sorridere e gli chiedo se si ricorda dei 49 colpi…”certo che mi ricordo”
Gli telefonai e gli chiesi se fosse libero la sera successiva. Lo era e mi venne a trovare a casa mia. Ogni volta che veniva da me si portava dietro un dildo di gomma che gli ho infilato spesso su per il culo tra una chiavata e l’altra. Quella era una sera speciale per me. Siamo saliti in camera e messi nudi. Ci siamo sbocchinati a vicenda (non mi dispiace succhiare ogni tanto) anche se il passivo era lui. Poi l’ho messo a pecora sul bordo del letto e gli sono scivolato dentro al caldo buco del culo dopo aver indossato il salvavita. Mi piace far pulsare il cazzo duro mentre lo metto nel culo di un maschio, lui sente pulsare e le pulsazioni hanno effetto sulla prostata procurando un bel godimento. Dopo questi giochini gli dissi di contare insieme a me a voce alta ad ogni stantuffata di cazzo che gli avrei dato. “Uno” e giù un affondo. “Due” altro affondo. Tiravo fuori quasi completamente il cazzo e poi con un colpo netto lo rimettevo dentro. “Sette” “Otto” “Diciannove” “Venticinque” e via a contare ad ogni colpo dato. Ma il tutto molto lentamente, senza fretta. ”Trenatadue” “Quaranta” “Quarantacinque”…ora ti do l’ultimo “Quarantanove” Ahhh che bello dai porco che non sei altro. Fammi gli auguri ora. Era il mio quarantanovesimo compleanno.
La spiaggia inizia a svuotarsi, molti si avviano verso il parcheggio e poi tutti in fila per l’autostrada chiusi nelle loro scatolette di latta verso casa. Io e lo scopamico siamo ancora a ricordare cose nostre, nudi sulla sabbia.
“Ti ricordi il video che ti ho fatto mentre ti infilavo il cetriolo nel culo? Anche il video mentre mi succhi il cazzo con la faccia nascosta dal passamontagna nero è venuto bene. Il mio cazzo scappellato che viene ingoiato dalle tue labbra. Li ho postati sul mio profilo nel sito di video amatoriali” Piacciono parecchio hanno un sacco di Like. Devi solo entrare nel mio profilo e ti vedi.
Si è alzata una bella brezza dal mare oggi pomeriggio…bel pomeriggio di spiaggia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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