Lui & Lei
Giorni di mare (2a parte)
di Grey-Heron
22.09.2020 |
3.000 |
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"I due arrivati si allungano sui loro teli dopo aver aperto un ombrellone di dimensioni ridotte e averlo appoggiato reclinato sulla sabbia quasi a coprirsi da..."
Osservare i comportamenti della fauna umana è come guardare un film.La dama Bianca. Una mattina a inizio stagione Piero come solito arriva presto, per colorarsi senza bruciarsi. Nota una bella donna estremamente ben tenuta insieme al marito il quale ha il portamento e la panza del commendatore. Uomo di panza, uomo di sostanza. Entrambi nudi naturalmente. Lei indossa solamente un cappellone di paglia chiaro, occhialoni con montatura chiara e una vistosa collana bianca molto lunga fino all’ombelico che le incornicia belle tette, probabilmente manipolate dal chirurgo plastico. Donna molto elegante, very classy come direbbero oltremanica.
Il Leccafica. Piero dopo qualche settimana di mattinate in spiaggia decide di passare a lunghi pomeriggi di mare. Si sistema sempre una decina di metri alla sinistra del trespolo del bagnino. Di solito è circondato di coppie e qualche singolo. Oggi comunque si è sistemato ancora più in fondo e ci sono comunque altre persone. Piero legge spesso e quando alza gli occhi dal suo libro, nota non lontano da lui sotto un ombrellone a spicchi una coppia che sta dando spettacolo. Lei dalle forme che ricordano i dipinti di Botero sta stesa sulla schiena ma appoggiata sul gomito destro e la testa lievemente reclinata indietro. E’ a gambe oscenamente aperte, anzi tiene la gamba sinistra alzata molto in alto. Il marito è steso pancia sotto davanti a lei e le sta leccando la fica. Deve essere un bravissimo leccafica, si vede chiaramente che lecca con maestria, probabilmente oltre a leccare le titilla il clitoride e probabilmente e infila pure la lingua dentro. La leccata dura parecchio, è una leccata lunga ed estenuante. Tutti attorno possono vedere e godere di una porcata di mare.
Prima due, poi tre, poi quattro. Un altro giorno invece e di pomeriggio, Piero si era sistemato dove aveva trovato posto essendo piuttosto affollato. Alla sua destra due maschi sotto un telo bianco steso tra quattro tronchi. Pelle molto chiara per entrambi, teste rasate, alti, magri, uno aveva la barbetta tipica di moda ora, l’altro era rasato di tre o quattro giorni. Eta? Indefinibile. Potevano essere 35-40enni ma forse anche di più. L’occhio di Piero abituato ad osservare velocemente cade ovviamente anche sull’attrezzatura. Due bei cazzi fatti bene e anche di molto generose proporzioni. Stanno stesi, parlano, poi si alzano e passeggiano. Ritornano e si ristendono. Più tardi uno dei due se ne va a spasso verso la fine della spiaggia e l’altro rimane solo. Incuriosito da questa manovra, Piero lo segue con lo sguardo. Lo vede dirigersi verso una serie di tronchi sistemati uno sopra l’altro a formare una specie di rifugio dietro il quale sta Il Barba. Gli gironzola attorno, vede che si salutano e poi si accomoda giù a sedere insieme dietro la protezione dei tronchi. Chissà a fare che cosa?
Alla sinistra di Piero leggermente spostato in avanti verso la battigia c'è un tipo alto magro, capelli lunghi riccioluti grigio e solita barbetta bianchiccia, indossa soltanto una maglietta blu e sta steso sul suo lettino pieghevole, sembra disinteressato a tutto ma non lo è. Nei paraggi ci sono altre persone quasi tutti maschi di cui non è necessario dare descrizioni.
Ad un tratto, Piero si accorge che alle sue spalle sono arrivati altri due maschi che si sistemano sotto la duna e quasi di fronte al tipo rimasto solo sotto la tenda bianca. I due arrivati si allungano sui loro teli dopo aver aperto un ombrellone di dimensioni ridotte e averlo appoggiato reclinato sulla sabbia quasi a coprirsi da chi potesse vedere arrivando da sinistra. Ma Piero può vederli benissimo. Uno tende al cicciottello e barbetta di ordinanza, l’atro più magro, biondiccio e senza barba, indossa un costume rosso. Pelle chiara, ancora da abbronzare per entrambi. Il cicciottello inizia a massaggiarsi il cazzo, se lo liscia, lo fa diventare barzotto mentre conversa con l’amico. A questo punto, Piero nota che sotto la tenda bianca il tipo rimasto solo osserva i due e pure lui incomincia e massaggiarsi l’uccello e lo fa diventare barzotto. Iniziano i giochi. Si guardano, si valutano, si osservano, si massaggiano il cazzo. I due parlottano in modo complice. In men che non si dica il singolo si alza, va verso di loro e Piero lo sente dire I due si spostano per fargli posto e lo fanno stendere tra di loro. Erano due, ora sono tre. Immediatamente il nuovo arrivato si mostra intraprendente, allunga la mano sul cazzo del cicciottello che si è già gonfiato e gli si avventa sopra ingoiandolo in un sol boccone. Anche quello con il costume rosso si abbassa e si prende in bocca il cazzo del nuovo arrivato e inizia una succhiata di gruppo. Poi si toglie il costume rosso e quello di mezzo molla il cazzo del cicciottello e si butta su quello alla sua sinistra. Hanno tutti e tre dei bei cazzi voluminosi e si stanno godendo generose e succose succhiate a tre davanti a tutti come niente fosse. Una scena piuttosto erotica, anzi una bella maialata.
Nel frattempo il tipo sulla sdraia alla sinistra di Piero ha notato tutto il movimento dei tre e improvvisamente si alza, si porta dietro il lettino pieghevole ma chiuso, si siede sulla sabbia quasi di fronte a Piero ma ben visibile dalla postazione dei tre. Dopo aver sistemado il lettino pieghevole ma chiuso in posizione verticale alle sue spalle, inizia a segarsi guardando i tre e mettendo in mostra un cazzone da urlo, duro, nodoso, scappellato che guarda indietro ricurvo verso la pancia. Poche smanazzate e poi il tipo si rialza si porta dritto dai tre, si inginocchia di fianco al cicciottello che gli da il benvenuto. Ora sono quattro, tutti a cazzi duri e si buttano in un turbinio di bocchini reciproci a quattro. Sono sbocchinate lunghe, vogliose, voraci. Uno scambio di bocche infinito. Una scena tipo video-hard sotto il sole. La cosa va avanti per parecchio tempo fino a che l’ultimo erutta sperma sulla sabbia. Poco dopo erutta il cicciottello sulla sua pancia e poi è il turno degli atri due. Saranno le onde del mare ad occuparsi di ripulire tracce di sperma dai cazzi dei quattro.
E l’amico che si era imboscato con Il Barba? Piero distingueva che i due erano seminascosti dai tronchi ma si intuiva che stavano combinando. Il via-vai di gente che passeggiava sulla battigia in direzione dello Steccato del Pianto continuava. Piero decide di andare a da un’occhiata che fanno i due. Si alza, si porta dietro le cose di valore e come tutti si incammina sula Via Crucis. (leggi la 1a parte se vuoi sapere cosa sia la Via Crucis)
Davanti a lui procedono due maschietti giovani e molto belli. Li aveva notati anche qualche giorno fa. Sono estremamente ben fatti e proporzionati. Mori, capelli corti, nessun tatuaggio, ragazzi tipo clean-cut, sempre in costume, uno nero uno fantasia, camminano abbracciati, spesso si baciucchiano, si fanno tenerezze, si amano…è bello e pulito vederli cosi. Piero li invidia un po’ (gli ricordano bei tempi) ma è felice per loro.
Mentre cammina calpestando conchiglie e bagnandosi i piedi nelle lievi onde una coppia arriva verso di lui. Entrambi nudi, lei indossa un cappello di paglia a falde larghe (se ne vedono tanti ultimamente). Si distinguono belle tette bianche e il segno pure bianco che portava un bikini sulla pelle abbronzata. Il marito anche lui un attempato signore dalla folta capigliatura sale e pepe è piuttosto ben fatto data la sua età. Il cazzo ha un lungo prepuzio.
Piero raggiunge la staccionata tenendo un occhio vigile sui tronchi dove stanno imboscati Il Barba e l’amico di quello della tenda bianca. C’è molta gente in giro. Piero fa alcuni passi verso la duna da dove i due sono visibili. Si, l’amico sta sulle ginocchia abbassato verso Il Barba che è steso sulla schiena a gambe larghe, gli sta succhiando il cazzo. Poi due si scambiano posizione e ora Il Barba sta sopra. Sembra che si stiano sfregando i cazzi perché il Barba ora sta facendo a lingua in bocca con l’altro. Si danno parecchio da fare.
Piero pensa che non potrebbe e non vorrebbe mai infilare la lingua nella bocca del Barba, anche se riuscisse a trovare le labbra circondate da quel folto barbone e baffoni a manubrio. Ritorna al suo ombrellone, ormai si è fatto molto tardi, il sole sta scomparendo dietro la pineta, si è alzato un venticello fresco, un’altra giornata è passata.
Ci saranno tanti altri giorni come questo, pieni di diversa umanità su questa bella spiaggia che vedremo nei prossimi racconti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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