Gay & Bisex
Tre avventure e scopamico
di Grey-Heron
14.09.2024 |
9.068 |
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"Lo era e mi venne a trovare a casa mia..."
Pomeriggio di spiaggia e ricordi.Sto passando un pomeriggio alla spiaggia nudista che frequento da quando ero poco più che adolescente. Dopo la pioggia della notte scorsa si è rinfrescata l’aria, siamo già nella seconda metà di agosto e si sta molto meglio dopo la calura di due settimane fa. Intorno a me c’è abbastanza gente che sta crogiolandosi al sole, tutti senza costume.
Cazzi penduli, palle al vento, maschi rasati o barbuti, qualche palestrato, tette in bella mostra, fiche depilate, fiche pelose, gambe lunghe e levigate, unghie laccate, cellulite strabordante. Insomma un poco di tutto. Qualche gabbiano vola alto nel cielo, emettendo i suoi caratteristici richiami, mentre piccole barche a vela ondeggiano dolcemente al largo. L'orizzonte è ampio e libero, invitando a immergersi nel paesaggio e godersi il suono delle onde che si infrangono sulla riva.
Lo vedo che sta arrivando da lontano, camminando con i piedi tra le piccole onde. Zainetto, telo da bagno attorno al collo e un boxer blu, occhiali scuri. Gli occhiali servono più per osservare i cazzi dei maschi nudi invece di proteggere gli occhi dai raggi del sole. Gli faccio un cenno e lo invito a venire da me. Lui è il tipo del quale ho già descritto in altri due racconti ( Lo scopamico 1e2) alcune maialate che abbiamo fatto insieme. Non ci vediamo da almeno un anno e mezzo, forse più per vicissitudini varie di entrambi. Lo invito a fermarsi e chiacchierare un poco con me.
Stende il telo da spiaggia accanto al mio, si toglie il costume liberando il cazzo che ricordo molto bene e si stende sulla pancia mettendo in mostra il culo che conosco ancora meglio. “Allora? Che hai combinato ultimamente?” gli chiedo. Mi racconta di fatti di famiglia che non sto a descrivere e pure io ricambio. Ogni tanto mi smanazzo un po’ l’uccello moscio, e gli guardo il culo che alcune soddisfazioni mi ha già dato. Ci scambiamo opinioni su gli altri bagnanti che ci circondano. Io mi scappello il cazzo e sento il tepore del sole sulla delicata pelle della cappella. Lui guarda e si mette a ridere ricordandomi quanto gli piaceva succhiarlo in varie occasioni…”Mhhh…certo” gli rispondo “mi ricordo pure io, e come pure te lo mettevo in culo” Ah ah ah ha ! E giù, a riderci sopra. Fu così che entrammo in una serie di ricordi di sesso che abbiamo fatto in passato.
Lo sposato in cantina.
“ E lo sposato? Ti viene ancora a trovare?” gli chiedo. “Cazzoooo…si! “ mi risponde.
Lo sposato è uno che vive nella città non tanto lontano da quella dove vive il mio scopamico. Si sono conosciuti da almeno tre anni tramite un sito con geolocalizzazione. Sposato, artigiano, con figli, e un bel cazzo nodoso e grosso, molto grosso; lui porco e attivo, molto attivo. Gli piace incularsi i maschi e ogni tanto andava anzi ancora ci va, a trovarlo e se lo scopa di brutto.
Dello sposato, lo scopamico mi raccontava tutte le porcate tra maschi che facevano e che fanno ancora. Una volta ho partecipato pure io con loro ma più che altro come spettatore e fotografo. Lo sposato amava farsi guardare mentre fotteva un culo ma aveva la fissa di farsi solo guardare mentre allo scopamico interessava farsi fare qualche foto mentre lo prendeva di dietro. Foto utili da mettere in seguito sul suo profilo in qualche sito sudicio. Ammetto che è stata una esperienza divertente.
Lo sposato lo va a trovare a casa sua, ma poiché non possono fare sesso in casa, si nascondono in cantina, che lo scopamico ha trasformato in laboratorio per i suoi hobby. Si mettono nudi; lui in piedi appoggiato con le braccia al bancone da lavoro, gambe larghe e culo in fuori.
La cantina è un ambiente rustico e multifunzionale, dove il pavimento in cemento e le pareti di mattoni grezzi raccontano di un luogo usato sia come magazzino che come laboratorio.
Scaffali metallici lungo le pareti ospitano attrezzi, materiali e scatoloni impilati ordinatamente, mentre in un angolo un robusto tavolo da lavoro, segnato dall'uso, è coperto di strumenti e progetti in corso. La luce soffusa di una lampada da banco illumina lo spazio, creando un'atmosfera di operosità e praticità, con l'odore di legno, metallo e polvere che permea l'aria.
Lo sposato a cazzo duro e dritto gli va dietro e lo monta senza pietà. Il cestino dei rifiuti a terra, lì accanto, ha visto tanti preservativi usati e tanta carta igienica pregna di sperma.
Quella sera quando ho partecipato ero nudo pure io e lo sposato godeva a guardarmi il cazzo in tiro e scappellato, mentre mi segavo tra una foto e un video che facevo ai due con i loro telefoni. Io conoscevo molto bene quella cantina poiché c’ero stato più volte in precedenza ad inchiappettare il nostro amico per conto mio. E pure io andavo alla monta da dietro esattamente come stava facendo ora lo sposato. Il cazzone grosso e nodoso dello sposato entrava e usciva dallo sfintere ben allargato del nostro ospite. Gli dava dei colpi duri, la manona grossa sinistra sulla schiena e due dita della destra in bocca. E giù a fotterlo.
Ammetto che pure io ero eccitato a guardare sti due porci godere. Purtroppo non si poteva, nè ansimare, nè grugnire e nemmeno fare tanto rumore poiché c’era il rischio di essere sentiti dal corridoio condominiale, se qualcuno fosse passato per caso nei paraggi. Dopo varie foto, un paio di video fatti ai due maschi infoiati, lo sposato che conduceva i giochi decise che era ora di farsi una bella schizzata. Mi disse di stare pronto a riprenderlo mentre riversava un fiume di sborra, bianchiccia, densa e appiccicosa, sulla schiena e sulle chiappe del padrone di casa. Mai vista tanta sborra schizzare da un cazzo come da questo uomo. Era veramente tanta.
Poi, il porco mi ha strizzato l’occhio dicendomi: “ Stai a guardare”. Ha iniziato a leccare con la lingua il suo seme e ingoiarlo con soddisfazione leccandolo. Finito di bersi il suo seme mi ha concesso di spararmi una sega e sborrare in faccia al nostro ospite che nel frattempo aveva fatto girare verso di noi inginocchiato a terra. Per me fu una liberazione. Un bel segone e relativa sborrata in faccia. Avevo appena finito di inondargli il volto che lo sposato ha avvicinato il suo grosso cazzo ancora abbastanza duro e ha iniziato a sbatterglielo in faccia spalmandogli il mio sperma ovunque mentre anche il nostro ospite inginocchiato davanti a noi si segava forsennatamente fino e venire con un mugugno e schizzando caldo latte sul pavimento della cantina.
La notte in pineta.
E quella volta di notte in pineta, sul tavolo da pic nic? Ti ricordi? Eccome se mi ricordo!
Ogni tanto io e lo scopamico ci davamo appuntamento nel parcheggio antistante il villaggio di case a schiera tutte uguali, tra il bar frequentato da soli uomini e il sexy shop. I marciapiedi sono territorio di trans brasiliani che sculettano in attesa di clienti. Con pochi passi si arriva alla spiaggia e alla pineta.
Nel buio della notte, la pineta si trasforma in un luogo misterioso e affascinante, illuminata solo dal chiaro di luna che filtra attraverso le fitte chiome dei pini, creando giochi di ombre sul terreno. L'aria è impregnata del profumo intenso e balsamico della resina di pino, che si mescola alla freschezza della brezza marina. Tra i rami si sente il canto sommesso degli uccelli notturni, come il gufo, che rompono il silenzio con i loro richiami lontani. In sottofondo, si percepisce il lieve fruscio delle dune e della spiaggia vicina, dove le onde si infrangono dolcemente sulla riva, invisibili ma presenti.
Quella notte (ma accade anche di giorno) la pineta era super affollata di uomini di tutti i tipi e di tutte le età che si inseguono, si cercano, si infrattano tra i cespugli, dietro alle siepi. Se due si appartano, puoi stare sicuro che dopo qualche minuto sono circondati da curiosi che si smanettano guardando le effusioni dei due. Io e lo scopamico più di una volta ci siamo infilati nella pineta a camminare tra gli alberi in cerca di qualche eventuale numero tre oppure qualcuno da fare individualmente per poi raccontarci come fosse andata.
“Io quello lo conosco, scommetto che è lui”, mi dice puntando ad un tipo alto che camminava di fronte a noi. C’era chiaro di luna quella sera. Lo ha approcciato ed era in effetti un tipo che aveva conosciuto in precedenza sempre li nella pineta e con il quale aveva fatto sesso in fondo alla spiaggia tra le dune. Ci salutiamo facciamo quattro passi e decidiamo che abbiamo voglia di svuotare i maroni insieme per una cosa a tre. Dopotutto siamo li apposta. Siccome c’era un sacco di gente che vagava tra i pini quella notte, ci avviammo lungo il sentiero fino ad arrivare lontano da occhi indiscreti fino ad uno spiazzo dove si trovano alcuni tavoli e panche da pic-nic.
Arrivati sul posto ci siamo tolti i boxer (avevamo tutti e tre le braghe corte), lo scopamico si è inginocchiato davanti a noi a succhiarci i cazzi. Che bello avere una troia a disposizione che ti succhia il cazzo a comando. E’stata una lunga sessione di bocchini. Poi lo abbiamo messo tutto nudo e steso di schiena su un tavolo da pic-nic con il culo sul bordo del tavolo. Io gli tenevo le gambe in aria e il terzo se lo inculava, poi abbiamo cambiato. Io mi sono messo un preservativo e mentre il terzo gli teneva le gambe per aria io me lo scopavo.
Dopo averlo stantuffato a dovere lo abbiamo tirato giù dal tavolo e messo a pecora. Il terzo ha continuato a fotterlo, poi mi ha chiesto se mi andava di fare a lingua in bocca con lui mentre se lo inculava. Di solito non lo faccio con chi non conosco ma stavolta la situazione mi eccitava, cosi ci siamo cacciati le lingue in bocca e limonati a volontà. “Ora gli riempiamo il buco del culo” mi dice il terzo. “Voglio sborrargli dentro mentre io e te ci slinguiamo poi lo riempi tu.” E cosi fu. Mentre le nostre lingue si contorcevano, lui si irrigidì e capii che stava a riempire il preservativo del suo cazzo infilato nel buco del culo. Poi venne il mio turno e sempre mentre facevo a lingua in bocca con il terzo mollai tutta la sborra che avevo nei coglioni, mentre lo scopamico segandosi imbrattava il letto di aghi di pino sotto al tavolo da pic-nic pure lui con copiosa schizzata di liquido seminale. “ Meno male che non ci ha visto nessuno” “Già…meno male” Manata sulle spalle e poi ciao alla prossima.
Il pomeriggio sulla spiaggia calda continua tra un ricordo e l’altro. Mi viene da sorridere e gli chiedo se si ricorda dei 49 colpi…”certo che mi ricordo”
Buon Compleanno
Gli telefonai e gli chiesi se fosse libero la sera successiva. Lo era e mi venne a trovare a casa mia. Ogni volta che veniva da me si portava dietro un dildo di gomma che gli ho infilato spesso su per il culo tra una chiavata e l’altra. Quella era una sera speciale per me. Siamo saliti in camera e messi nudi. Ci siamo sbocchinati a vicenda (non mi dispiace succhiare ogni tanto) anche se il passivo era lui. Poi l’ho messo a pecora sul bordo del letto e gli sono scivolato dentro al caldo buco del culo dopo aver indossato il salvavita.
Mi piace far pulsare il cazzo duro mentre lo metto nel culo di un maschio, lui lo sente pulsare e le pulsazioni hanno effetto sulla prostata procurando un bel godimento. Dopo questi giochini gli dissi di contare insieme a me a voce alta ad ogni stantuffata di cazzo che gli avrei dato. “Uno” e giù un affondo. “Due” altro affondo. Tiravo fuori quasi completamente il cazzo e poi con un colpo netto lo rimettevo dentro. “Sette” “Otto” “Diciannove” “Venticinque” e via a contare ad ogni colpo dato. Ma il tutto molto lentamente, senza fretta. ”Trenatadue” “Quaranta” “Quarantacinque”…ora ti do l’ultimo “Quarantanove” Ahhh che bello dai porco che non sei altro. Fammi gli auguri ora. Era il mio quarantanovesimo compleanno.
La spiaggia inizia a svuotarsi, molti si avviano verso il parcheggio e poi tutti in fila per l’autostrada chiusi nelle loro scatolette di latta verso casa. Io e lo scopamico siamo ancora a ricordare cose nostre, nudi sulla sabbia.
“Ti ricordi il video che ti ho fatto mentre ti infilavo il cetriolo nel culo? Anche il video mentre mi succhi il cazzo con la faccia nascosta dal passamontagna nero è venuto bene. Il mio cazzo scappellato che viene ingoiato dalle tue labbra. Li ho postati sul mio profilo nel sito di video amatoriali” Piacciono parecchio hanno un sacco di Like.
Devi solo entrare nel mio profilo e ti vedi.
La brezza marina si alza dolcemente dal mare, portando con sé l'odore salmastro dell'acqua e rinfrescando l'aria, mentre il sole si avvicina all'orizzonte. I suoi ultimi raggi tingono il cielo di tonalità calde, dal giallo oro al rosa e al viola, riflettendosi sulla superficie del mare. I bagnanti, con movimenti lenti e rilassati, iniziano a raccogliere i loro teli e oggetti, avviandosi verso il ritorno. Camminano sulla sabbia, dove le conchiglie, sparse qua e là, producono un leggero fruscio sotto i piedi, mentre la giornata scivola dolcemente verso la sera.
Pomeriggio di spiaggia e di ricordi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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