Gay & Bisex
Nell'orto, sotto la vite, dopo la pioggia.
di Grey-Heron
19.07.2024 |
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"E’ un luogo impregnato di un fascino rustico e accogliente..."
Nell’orto, sotto la vite, dopo la pioggia.Camminare completamente nudi in giardino, di notte, sotto la pioggia e lasciarsi bagnare può essere un'esperienza unica, piena di sensazioni intense e spesso anche liberatoria. Le gocce di pioggia sul viso e sulla pelle nuda possono dare una sensazione di freschezza rinvigorente.
È un contatto diretto con gli elementi naturali, che può farci sentire più vivi e energici. Se poi siamo in due, insieme, e chi sta con me è un bel maschio che rispecchia tutte le caratteristiche fisiche che adoro in un uomo; ebbene, credo di stare al settimo cielo.
Una sera mentre cazzeggiavo in questo sito vedo la busta che si tinge di giallo con un puntino rosso. Apro il messaggio e leggo “ Ciao, non so se ricordi ma ci eravamo sentiti parecchio tempo fa solo virtualmente. Tra dieci giorni, dovrei essere nelle tue zone per il weekend, se sei disponibile ci si potrebbe risentire e magari trovarci di persona, se hai TG ci possiamo contattare li che è più comodo.
Rispondo con una bugia dicendogli che si, mi ricordo e mi fa piacere risentirlo. Non mi ricordavo affatto. Ciò che mi fa dargli una risposta positiva è la sua foto del profilo. Un bel maschietto giovane con il cazzo dritto, un bell’attrezzo. Come piace a me. Ci scambiamo TG e ci sentiremo di là.
Prima però entro nel suo profilo e con grande sorpresa, si palesa Singolo, con qualche foto del suo cazzo che penetra una figa oltre a qualche altra foto sua senza viso ovviamente e una descrizione breve, accattivante senza fronzoli. Ecco, un altro maschio che si descrive etero ma che viene a contattare me. Ammetto che il suo contatto mi lusinga e comincio a fantasticare cosa farei se lo avessi nudo accanto a me. Guardo anche chi sono gli amici e vedo che sono prevalentemente coppie.
Su TG qualche sera dopo il primo contatto mi spiega che Sabato e Domenica dovrebbe essere in riviera con amici e avrebbe intenzione di partire da solo Venerdì mattina, passare la giornata magari alla spiaggia nudista. Mi chiede tutte le informazioni come arrivarci poiché ne ha sempre sentito parlare e mi chiede anche dove potrebbe dormire. Gli do tutte le informazioni e anche dove alloggiare. Potrei e vorrei farlo dormire qui con me ma non penso sia il caso con una persona che non conosco ma sono ben deciso ad ospitarlo qualora ci si conosca bene in futuro.
In video-cam vedo che ha il petto nudo mentre io indosso una maglietta e un paio di bermuda. Glielo faccio notare e mi dice che in casa sta sempre nudo come mamma lo ha fatto. La cosa mi eccita parecchio. Ha un bel viso e la barbetta, un bel biondo-castano chiaro. Gli rispondo che a questo punto mi spoglio pure io e lui apprezza. Per farlo appoggio il cell su un mobile in modo da inquadrarmi completamente e mi libero dei vestiti mentre lui guarda. Trovo la situazione talmente eccitante che mi parte il cazzo in quarta mentre abbasso i bermuda e la cosa gli fa molto piacere perché mi fa un complimento mentre anche lui si mette in mostra completamente. Pure lui si eccita e mostra un delizioso uccello ben fatto, svettare tra le sue gambe.
Mentre ci osserviamo manipolandoci i cazzi, parliamo amichevolmente, raccontandoci quanto ci piace il nudismo e il naturismo e quanto sia bello stare nudi completamente. Il ragazzo mi piace. Non vedo l’ora di incontrarlo dal vero. Rimaniamo d’accordo che quando arriva Venerdi, mi farà sapere di essere arrivato al motel, di aver trovato la spiaggia e di risentirci per la sera.
“Sono arrivato ora al Motel, mi cambio e vado in spiaggia” Gli ho proposto di vederci in spiaggia ma ha girato l’ostacolo facendomi capire che ci saremo sentiti per la sera dopocena. Ho trovato un poco deludente il fatto che volesse stare in spiaggia da solo ma alla fine dei conti non volevo sembrare appiccicoso. E poi, è la sua giornata di scoperte alla spiaggia naturista. Gli ho dato comunque tutte le dritte su che cosa fare e su che cosa non fare sul luogo. Ho anche pensato che forse ha messo insieme qualche altro contatto con il quale passare il pomeriggio al mare. Verso sera mi contatta per confermare di vederci alle 21:30 Gli rispondo ok ma se vuole venire a cena da me mi farebbe piacere. “Vai tranquillo” mi risponde, “mi sono già attrezzato per cena, ci aggiorniamo più tardi” “situazione ideale in spiaggia comunque, pochissima gente e sempre sole e ventoso, a dopo”. Puntuale alle 21,29 è davanti al mio cancello.
Lui scende dalla macchina, ci osserviamo in viso. Pochi secondi e i miei occhi gli fanno i raggi x da cima a fondo in un battito di ciglia. Gli occhi sono attenti, pronti a captare ogni dettaglio. Ogni movimento, ogni segnale visivo viene interpretato e rielaborato, in attesa dell'evento imminente. Ci diamo la mano, ci scambiamo i nomi. Un mix di emozioni contrastanti si agita dentro di me. Da un lato c'è la speranza e la curiosità, dall'altro la paura dell'ignoto e il timore di delusioni. La mente è un turbinio di pensieri e ipotesi. Cosa accadrà? Come andrà l'incontro? Ogni possibile scenario si presenta, creando un mix di aspettative, speranze e timori. Siamo in piedi uno di fronte all’altro, lui è qualche centimetro più basso di me, quel giusto per poterlo abbracciare e coccolare come piace fare a me.
E’ un bell’uomo; capelli corti, barbetta corta come piace a me, il corpo ben proporzionato, bella la voce e il suo modo di fare: pacato e tranquillo. Maschio nei modi e nel comportamento.
Ci avviamo verso casa attraverso il lungo cortile, passando sotto la tettoia adiacente la legnaia, ai magazzini e la cantina. Il cuore mi batte con forza nel petto, ogni battito sembra riecheggiare nell'intero corpo. È una reazione fisica che amplifica l'eccitazione e l'anticipazione, rendendo difficile rimanere calmo.
Nel tardo pomeriggio, il cielo si è coperto di un mosaico di nubi, alcune bianche e soffici, altre grigie e più pesanti. L'aria si è fatta più umida, si percepisce un leggero cambiamento nel vento e si avverte una sensazione di attesa nell'atmosfera. Le prime gocce di pioggia potrebbero iniziare a cadere da un momento all'altro, portando con sé il suono rilassante dell'acqua che colpisce il terreno e le foglie. E’ già buio ma si può intravvedere comunque il cortile.
“Che bel giardino grande è questo. Ma ci cammini nudo tu in cortile?” mi chiede. Gli rispondo che non mi è mai passato per la testa di girare nudo per il cortile ma che lo potrei fare benissimo. La casa accanto è in restauro e non abitata mentre l’altra è abitata da un tizio che è sempre al lavoro di giorno a casa dalla morosa a chiavare di notte. Questa sua domanda mi fa pensare che gli piacerebbe un giro nudo in cortile. Infatti commenta circa l’eccitazione di stare nudi con il rischio di essere visti. Porcellino lui.
Entriamo in casa e lo faccio accomodare sul divano. Una corrente di eccitazione attraversa il corpo. Ogni fibra sembra essere in allerta, pronta per ciò che sta per accadere. È come se l'aria intorno fosse carica di elettricità. Si guarda attorno. L’ambiente è piuttosto rilassante. Gli offro da bere ma rifiuta. Quattro chiacchiere e mi chiede se vogliamo spogliarci e stare nudi. Non aspettavo altro. Volano i nostri vestiti. Trovo la cosa talmente eccitante che mentre mi tolgo i pantaloni della tuta il mio cazzo si mostra bello barzotto, quasi duro e sta alzando la testa. Lui commenta per la mia prontezza. “Colpa tua, oppure merito tuo” gli rispondo sorridendo.
Siamo nudi seduti l’uno accanto all’altro a gambe larghe. I cazzi sono dritti e belli duri. Osservo le sue mani che mi piacciono assai (ho un debole per le mani di un uomo se mi piacciono). Osservo i suoi piedi nudi sul tappeto antico che acquistai in Turchia durante un viaggio di lavoro. Ho pure un debole per i piedi di un uomo se fatti come dico io e i suoi lo sono. Li leccherei e ci farei delle cose “turche”.
Ci massaggiamo i cazzi a vicenda in complice cameratismo tra maschi, conversando del più e del meno. Poi decido che lui mi piace molto e che questa sera voglio servire un bel trentenne fatto esattamente come piace a me. Me lo devo godere e voglio farlo contento. Tendenzialmente sono io che conduco i giochi e posso farlo anche in modo deciso e pure autoritario se voluto. Ma questa sera no, me lo voglio gustare tutto. E’ troppo bello e mi piace assai. Merita tutte le mie attenzioni.
Mi alzo dal divano, mi posiziono davanti a lui, gli allargo le gambe ancora di più e mi inginocchio con la testa tra le sue gambe. Appoggio il naso sul suo bel cazzo e annuso il suo odore di maschio. Sa di buono e di pulito, sicuramente dopo una doccia fatta al ritorno dal mare. Con le dita lo scappello e annuso ancora a lungo, poi passo la lingua sulla cappella, faccio su e giù per l’asta che pulsa, lecco e succhio le palle. Cerco di capire le sue reazioni; lo vedo sbracato sul divano abbandonato a me. A questo punto allargo le labbra e mi metto in bocca tutto il suo cazzo, succhio e lecco, succhio e lecco. Estasi!
Questo uomo mi piace veramente, trovo eccitante il suo fisico, il cazzo, la voce, la sua calma. Vorrei baciarlo ma penso che forse non fa per lui, non mi ha dato segni a proposito. Però…vorrei fargli una cosa che ho fatto soltanto una volta in vita mia ma che mi sono fatto fare più volte e che mi piace, eccome mi piace.
“Girati” gli dico, “mettiti in ginocchio sul divano con la testa verso il muro, allarga bene le gambe, ti voglio leccare il culo, cosa che mi faccio fare di solito ma che questa sera voglio farlo io a te”.
Lui assume la posizione richiesta. Con le mani gli allargo leggermente i glutei ed eccola lì, la sua intimità più nascosta, forse mai violata. Decisamente un bel colore rosa scuro rispetto al resto della pelle del corpo. Affondo la lingua e inizio a titillarlo, una pratica piuttosto nuova per me ma per niente sgradevole. Ho il cazzo duro che mi scoppia. E pure lui è eccitato. Allungo la mano sotto le sue gambe, gli afferro l’uccello e stringo forte mungendolo mentre la mia lingua fa il suo lavoro tra le sue natiche.
Ora siamo in piedi uno di fronte all’altro. I nostri cazzi si toccano, li sfreghiamo insieme. Bellissima sensazione.
Mi ricordo del suo interesse di stare nudo in giardino e fra una pompa e l’altra gli chiedo se volessimo fare un giro completamente nudi nel buio della notte in cortile. Trovo immediatamente la sua approvazione.
Ci mettiamo, lui le scarpe e io le infradito, per non ferirci i piedi al buio, apro la porta di casa e…sta piovendo. Piccolo momento di smarrimento per la sorpresa meteorologica. Gli chiedo se vogliamo fare la pazzia di andare nudi comunque sotto la pioggia fino alla tettoia a metà giardino per giocare là sotto. L’idea gli piace e ci avviamo.
Apro la porta e ci incamminiamo verso la tettoia. Lui è davanti a me e vedo la figura perfetta del suo corpo di spalle sotto la pioggia. Ha pure un gran bel culo tondo e ben fatto. Mi chiedo quanto sarebbe bello scoparlo.
Camminare sotto la pioggia e lasciarsi bagnare può essere un'esperienza unica, piena di sensazioni intense e spesso anche liberatoria, senza preoccuparsi di bagnarsi può dare una sensazione di libertà e ribellione contro le convenzioni quotidiane. È un modo per rompere con la routine e sentirsi vivi nel momento presente.
Le gocce di pioggia sul viso e sulla pelle ci danno una sensazione di freschezza rinvigorente. È un contatto diretto con gli elementi naturali, che può farci sentire più vivi e energici. Nudismo? Naturismo?
Raggiungiamo la tettoia e ci ripariamo sotto insieme alla mia macchina. Siamo bagnati ma eccitati per questa pazzia fatta in complicità. Mi appoggio in piedi alla mia vettura, lo attiro verso di me e lo abbraccio. Che bella sensazione sentire la nostra pelle bagnata ma calda. I nostri cazzi sono duri e li spingiamo con forza uno contro l’altro. Ci seghiamo a vicenda, siamo duri ed eccitati. Mettiamo i cazzi insieme e li seghiamo in doppia. Lo spingo di schiena appoggiandolo alla portiera della mia vettura, mi inginocchio davanti a lui e inizio a spompinarlo. Voglio il suo cazzo, voglio lui, voglio farlo star bene. Le sue mani mi afferrano la testa e mi affonda il cazzo fino in gola, fino ad avere dei conati e mancanza di respiro. Mi alzo, appoggio la testa sul suo collo, ci stringiamo in silenzio. L’unico rumore che si sente è la pioggerella estiva nel buio della notte.
“Andiamo dentro in legnaia” lo invito a seguirmi. Accendo le luci, attraversiamo il magazzino e raggiungiamo la legnaia. E’ un luogo impregnato di un fascino rustico e accogliente. L'odore inconfondibile della legna da ardere permea l'aria, un profumo che evoca ricordi di calore, casa e serate trascorse davanti al caminetto. Se il mio caminetto potesse parlare e raccontare di serate porche.
“Quanti altri maschi hai portato qui dentro in legnaia?” mi chiede. “Mai nessuno” rispondo. “Qui dentro mi sono sparato tante seghe quando ero un ragazzino, pensando al mio vicino di casa, gran bel maschio di diciotto anni allora” I ceppi di legna, accuratamente impilati in ordinate cataste, sono pronti per affrontare i mesi freddi. Ogni pezzo di legno racconta la sua storia, con le sue venature e nodi che ricordano la robustezza degli alberi da cui proviene. La legna, asciutta e stagionata, emana un aroma terroso, un misto di resina e corteccia. Anche qui lo faccio stare in piedi a gambe larghe, io mi inginocchio davanti a lui e inizio una succhiata di cazzo con voglia e soddisfazione.
Smetto di pomparlo e “Ora che abbiamo sverginato la legnaia passiamo a sverginare il magazzino” gli dico. Lo porto nel magazzino adiacente, mi siedo su uno sgabello e mi trovo il suo uccello bello duro davanti alla mia faccia. Me lo faccio sbattere in faccia più volte e poi lo ingoio fino in gola. A lui piace questo gioco. E lo sbocchino come non ci fosse più un domani.
A questo punto penso che possiamo pure sverginare la cantina. Gli propongo la cantina e lui non dice di no. Un altro sgabello che si trova in cantina mi torna più che utile. E ripetiamo tutto ciò che abbiamo già fatto in magazzino. Mi faccio sbattere il cazzo in faccia, lo succhio e mi lascio andare in pompini galattici. E’ a questo punto che mi da esclamazioni di piacere e godimento. Il ragazzo si sta divertendo. Quanto è buono il suo cazzo in bocca. E pure la cantina è sverginata.
Fa caldo in quegli ambienti e abbiamo bisogno di aria, è tempo di ritornare sotto la tettoia.
A sorpresa, non piove più.
L'odore della terra bagnata è particolarmente intenso e piacevole. Le piante e i fiori rilasciano profumi più vivaci, e l'aria sembra più pura e rinfrescante. La pioggia che si raccoglie nelle foglie, gocciola lentamente a terra, creando un suono rilassante. Il canto lontano delle rane e il fruscio degli animali notturni che riprendono la loro attività.
Ora che ha smesso di piovere possiamo continuare la nostra passeggiata in giardino. Mi dirigo verso l’orto e lui mi segue. C'è una calma unica, una quiete interrotta solo dai suoni delicati della natura. Il cielo è coperto da poche nubi che si diradano lentamente, rivelando milioni di stelle e la bianca luce della luna.
Riparo dietro una fitta vite dove possiamo sostare senza il rischio di essere visti. Ci abbracciamo, siamo ancora eccitati. Iniziamo a masturbarci a vicenda. La maschia potenza dei nostri cazzi duri. Mi inginocchio ancora davanti a lui e riprendo a lavorare di bocca. Non finirei mai di pomparlo e lui di farsi pompare. Riprendiamo a segarci e mi chiede se vogliamo sborrare. Certo che lo voglio. Ci seghiamo di brutto e ci diamo dentro. Vogliamo venire insieme. Ecco ci siamo…Vengo prima io di qualche secondo. Bianchi fiotti eruttano dal mio cazzo. Ed ecco pure i sui. Sperma vola ovunque dai nostri cazzi sull’erba bagnata. E’ una scarica di energia.
La pioggia ha purificato tutto, dando una sensazione di nuovo inizio. Le piante andranno a rinvigorire, l'aria è più pulita, e c'è una sensazione di pace e rigenerazione qui nell’orto, sotto la vite e sotto le stelle.
Rientriamo in casa. Ci rivestiamo. Ci salutiamo, una bella stretta di mani e un abbraccio. Lo accompagno alla macchina e lo aiuto ad uscire dal cancello e osservo la sua macchina allontanarsi nella notte. Come sempre, un velo di tristezza cala sopra di me dopo questi felici momenti. Lo rivedrò mai più? Si sa come vanno le cose in questo mondo. La cosa migliore è godere di questa esperienza e farla diventare un bel ricordo.
Mi dicesti che leggi i miei racconti. Chissà…forse leggerai pure questo. Sappi che mi piacerebbe rivederti, passare una notte intera a letto insieme. Giocare e provare belle sensazioni. Liberare le nostre fantasie in tutta complicità.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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