Gay & Bisex
Paolo

17.03.2025 |
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"Vicini vicini, sul letto, si percepivano tutti gli odori, i movimenti, una sensazione meravigliosa, con le nostre cosce nude, con una leggera peluria che..."
Tutto risale sul finire degli anni Novanta, ai tempi delle superiori. Paolo era un mio compagno di classe, carino, non un adone, però suscitava quell’interesse adolescenziale a cui dedicavo qualche sega pomeridiana nella mia cameretta.
Non avevamo grandi di rapporti di amicizia né di frequentazione fuori la scuola ma tutto cambiò dopo l’estate tra la seconda e il terzo superiore quando la sua famiglia si trasferì in un appartamento a un centinaio di metri da dove abitavo.
Quindi il nostro rapporto cambiò con l’inizio della terza superiore; si faceva il tragitto scolastico insieme, si chiacchierava di più e cominciammo anche a vederci di pomeriggio a casa per fare i compiti insieme.
Ci cominciammo a conoscere meglio, si parlava di tutto e naturalmente poi si cominciò anche a parlare delle compagne di classe, la loro bellezza, le loro forme, soliti discorsi da maschietti adolescenti arrapati.
Finché un pomeriggio la fatidica domanda di Paolo: “Ti va di farci una sega?”
Sognavo questa domanda ormai da qualche mese. Come ogni adolescente timido e pauroso nessuno dei due voleva mostrarsi per primo ma il desiderio era tanto che mi mostrai per primo. Paolo subito a seguire e così che ebbe inizio la nostra prima sega in compagnia.
Paolo aveva un bel cazzo, peloso nella norma e ricurvo verso il basso. Fu una bella sega sul commentare le nostre compagne di scuola. Non successe nulla tra di noi e neanche ci speravo più di tanto ma mi bastava già vedere il suo cazzo e vederlo sborrare. Era stato fantastico.
Nei nostri pomeriggi di studio, quando la solitudine di casa lo permetteva, c’era sempre uno spazio dedicato alle nostre seghe in compagnia.
Pian piano avevamo cominciato a metterci sempre più comodi e a segarci di fianco, sdraiati sul letto. Vicini vicini, sul letto, si percepivano tutti gli odori, i movimenti, una sensazione meravigliosa, con le nostre cosce nude, con una leggera peluria che si toccavano e così che un pomeriggio Paolo se ne uscì: “Mi fai una sega?”
Mi voltai verso di lui e guardandolo negli occhi glielo presi in mano e cominciai a segarlo. Che bellissima sensazione toccare finalmente un cazzo che non era il mio.
Ma anche io volevo la mia parte e così mi misi sopra di lui e invitai Paolo a fare lo stesso con me. Anche riceverla una sega fu una sensazione bellissima. Non ci capivo più niente, forte era l’emozione.
Da quel pomeriggio divenne una consuetudine segarsi a vicenda e cominciammo sempre di più a giocare; dal nulla uno metteva le mani nelle mutande all’altro, ci massaggiavamo le palle, ci accarezzavamo il petto e durante uno di questi momenti uno di fronte all’altro Paolo mi prese e iniziò a baciarmi con foga e le nostre lingue unirsi.
Fu il nostro primo bacio, in generale. Nessuno dei due aveva mai baciato, neanche una ragazza.
Da lì iniziammo a spingerci sempre di più, fino ad arrivare a prendercelo in bocca e causa l’inesperienza le prime volte non fu esaltante, c’era sempre qualche dentata, ma cavolo, che bello avere il mio cazzo nella bocca di Paolo e vederlo andare su e giù e soprattutto che bello avere finalmente il cazzo di Paolo in bocca!
Leccargli le palle e leccarlo lungo tutta l’asta, circondata da un bel pelo folto e risalire fino ai suoi capezzoli e mordicchiarli e poi fino alla sua bocca per baciarlo appassionatamente.
Nei nostri pomeriggi di “studio” cercavamo di ripetere sempre situazioni che vedevamo nei film porno che Paolo prendeva in prestito dal cugino più grande e commentavamo sempre in maniera enfatica quando grossi cazzoni sborravano in faccia alla donna di turno.
“Ma tu l’hai mai assaggiata?”
“No, io no. E tu?”
“Nemmeno”.
“Chissà che sapore ha”.
“Però sarebbe bello sborrarti in faccia”, dicevo a Paolo e Paolo ribatteva: “No, ma che bello sarebbe sborrarti in bocca”.
E ridevamo come matti ma non so perché non avevamo il coraggio di assaggiarla.
Ormai era quasi terminato l’anno scolastico, un bellissimo anno direi ed era passato da qualche giorno il compleanno di Paolo, così decisi di fargli un regalo o farmelo io, dipende dai punti di vista.
Entrato in camera sua come al solito mi ero fiondato subito su di lui per baciarlo e spogliarlo, volevo succhiarglielo tutto, volevo farlo godere tantissimo. D’altronde era stato il suo compleanno.
Mi piaceva prenderglielo da moscio e sentirlo indurirsi in bocca, leccarlo tutto. Quel pomeriggio non mi staccati mai dal suo cazzo e così fu che sentii Paolo balbettare “Sto venendo, sborro, sìììì” e la sua calda sborra mi entrava in bocca.
Paolo rimase un po’ immobile ma poi mi chiese: “È buona?”
Alche lo guardai e con ancora la sborra in bocca mi avvicinai e cominciammo a limonare, con la sborra mista alle nostre salive che passava di bocca in bocca.
A me era piaciuta la sua sborra e anche a Paolo perché dopo anche lui in un fantastico pompino e si fece sborrare tutto in bocca e ingoiò tutto, senza condividere.
Ma d’altronde era stato il suo compleanno, era lui il festeggiato e poteva decidere tutto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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