Gay & Bisex
Al contadino non far sapere...
di Eulalia
10.01.2025 |
808 |
4
"La sera stessa abbiamo parlato e, siccome lo amo tanto, decisi di dirgli la verità, di confessargli tutto..."
Guardo questa massa di muscoli fremente ammanettata al letto.È mio marito a carponi che uggiola dall’aspettativa mentre mi sistemo lo strap on in vita.
“Ti prego, non farmi aspettare!”
“Stai zitto!” gli urlo dandogli una scudisciata sul culo. Compare una striscia rossa che mi eccita ancora di più.
Gli giro attorno pavoneggiandomi con il mio cazzo di gomma fino ad arrivargli davanti alla bocca.
“Succhialo, troia!”
Che gioco di muscoli meraviglioso sulla schiena quando alza la testa per prenderlo in bocca. Mentre gli passa la lingua in punta guardandomi con adorazione ripenso agli eventi che lo hanno portato ad essere così perfetto per me. Con il frustino gli do qualche colpetto sul collo taurino per fargliene inghiottire di più.
Tutto è iniziato il giorno che mi ha beccato a fare un pompino al fornitore di mangimi. È stato un momento terribile: un metro e novanta di marito massiccio ed incazzato che esplode nell’ufficio per trovare la moglie con testicoli estranei che le sbattono sul mento insalivato. Roberto, cosí si chiama quel porco, è quasi svenuto dalla paura, e appena l’Egidio, mio marito, gli ha intimato di uscire, se n’è andato senza neanche tirarsi su i pantaloni.
Io nemmeno sono riuscita ad alzarmi dalle ginocchia che mio marito mi ha infilato il suo cazzo enorme fra le labbra.
Pompava e diceva: “Così ti pulisco quella bocca da puttana!” e in un niente è venuto.
La sera stessa abbiamo parlato e, siccome lo amo tanto, decisi di dirgli la verità, di confessargli tutto.
Così gli spiegai che a me il cazzo piace davvero tanto, e mi piace variare il tipo di cazzo, mi piacciono grossi e sottili, dalla cappella gonfia oppure tozzi, mi piacciono anche quelli nervosi oppure che tendono in una direzione invece che nell’altra, anche ricurvi sono interessanti. Mentre parlavo l’Egidio si guardava il suo di cazzo che era diventato duro, dritto come un fuso, un manganello che non mancava mai di darmi piacere. Così mentre parlavamo mi ci misi a cavalcioni.
Questo rese in qualche modo più facile confessargli che mi piaceva anche prenderne due o tre assieme, che mi ero scopata tutti i braccianti della nostra azienda agricola.
Ad ogni dettaglio mi pigliavo una gran sculacciata, ma non smetteva nemmeno di scoparmi e farmi godere.
Insomma, per lui quella volta rimase aperta una grande questione “Ma, brutta zoccola che non sei altro, davvero c’è tanta differenza fra un cazzo e l’altro?”
Gli risposi di si e gli chiesi di non farmi rinunciare, che sarei morta di tristezza e promisi di non farmi beccare più da lui, così potevamo continuare come se niente fosse successo, perché lo amavo con tutta me stessa, come ancora oggi.
Il mattino dopo a colazione mi comunicò la sua decisione: potevo continuare a scoparmi l’universo intero, ma dovevo dirgli prima il dove e il quando. Accettai con l’espressione contrita, ma a dire il vero la cosa mi eccitava parecchio. Mi sarebbe piaciuto essere offerta da lui e che lui partecipasse, ma le cose presero una piega diversa.
Così alla prima occasione gli scrissi “Alle 15.00 in fienile” Toccava a un bracciante appena tornato dalle ferie, uno dal cazzo grosso e rabbioso che aveva l’abitudine di prendermi come un animale e che me ne dava proprio tanto come piaceva a me. Mani al muro mentre godevo cercavo l’Egidio con gli occhi, finché lo vidi sbirciare da una finestrella. Non appena ero pronta ad uscire dal fienile bella soddisfatta, lui mi prese al volo:” Il culo non ti ha fatto, il culo!” mentre affondava nella mia carne senza incertezza.
Comunque sia, nel giro di breve tempo tutti avevano notato questa novità e quindi quando mi scopavano si esibivano proprio, facendo finta niente si mettevano nella posizione migliore per farsi vedere dall’Egidio che dopo mi dava sempre un’altra ripassata.
Pensavo di essere in paradiso, di avere una vita perfetta e non desideravo niente di più.
Senonché l’Egidio aveva questo tarlo del cazzo e mi diceva che non mi capiva, che a lui sembravano tutti uguali, ma lo vedeva anche lui che mi facevano effetti diversi. Insomma, dopo qualche mese mi dice che ne avrebbe voluti toccare per capire la differenza fra l’uno e l’altro.
Per il mio Egidio questo ed altro.
Dal momento in cui Egidio si sputava sulla mano e faceva una mezza sega a chi mi voleva scopare, c’è stato un certo turn over dei miei amanti. Non tutti volevano mettere il proprio uccello nella mano del marito grosso e muscoloso della tizia che stavano per bombarsi.
Finché un giorno toccò a un nuovo fornitore di ricambi per trattori che gli chiese il perché della mezza sega prima di fargli scopare la moglie. “Perché non riesco a capire come cazzi diversi possano dare piaceri così diversi a mia moglie.”
“Ah, certo,” rispose questo “finché fai solo una mezza sega non lo capirai mai. Lo devi prendere in bocca, il piacere per le donne parte da lì.”
L’Egidio senza pensarci troppo si inginocchiò e, dopo aver attentamente leccato la punta, con una certa cautela se lo mise in bocca tutto.
Uno spettacolo che mi mandò fuori di testa: „Ti piace come tuo marito mi succhia il cazzo?” Ero un lago e nessuno mi aveva toccato. Ero così eccitata che non riuscivo nemmeno a parlare. Senza smettere di farselo succhiare quell’uomo mi prese e aprì la mia fica fradicia davanti agli occhi di mio marito: „Guarda che effetto che le fai con un bell’uccello duro in gola!”
Glielo sfilò di bocca per iniziare a scoparmi, così, in piedi, completamente infoiato, e l’Egidio senza pensarci due volte mi infilò il suo palo di marmo nel culo. Quella volta pensavo che mi sarebbe scoppiato il cervello dal piacere e il culmine è stato quando, schiacciandomi bene fra di loro, i due si sono baciati. Veloce ho infilato la mia lingua in mezzo a quelle due bocche e ho pensato di aver raggiunto la perfezione.
Quella sera l’Egidio era pensieroso e di punto in bianco dichiarò:” Ma se mi è tanto piaciuto succhiare il cazzo, come deve essere prenderlo proprio nel culo?” Per la sorpresa mi andò di traverso il brodino, ma allo stesso tempo il cuore prese a battermi forte e la fica a pulsare come non mai.
AI nostri fini il fornitore era l’ideale e lo invitammo per una serata. Nei giorni precedenti non ce n’era per i miei amanti, perché l’Egidio mi scopava in ogni angolo e toccava agli altri stare a guardare e farsi gran seghe.
Quella sera il fornitore di ricambi mi disse: „Guarda che il marito è il tuo, sei tu che devi dargli le istruzioni su cosa e come deve fare.” Appena detta questa frase notai che il cazzo di Egidio era durissimo.
Così gli ordinai di spogliarsi e di andare dal fornitore a farsi baciare il cazzo. Arrivò lì con la punta lucida e bagnata. Erano in fregola tutti e due. Il compito seguente fu di spogliare e baciare su tutto il corpo il fornitore. Va bene che l’obiettivo era metterlo in culo a mio marito, ma io ero eccitatissima e non ce la facevo più. Nuda a gambe divaricate ho chiesto gentilmente che venissero tutti e due a leccarmela assieme. Sentirli grufolare sulla mia fica mi fece venire subito e a fiotti.
E giunse il momento.
“A carponi!” dissi all’Egidio e gli spalmai un po’ di lubrificante facendo scivolare dentro uno e poi due dita. Infine, gli divaricai il culo e invitai il fornitore con un “Prego” molto roco.
Non appena gli appoggiò la cappella l’Egidio mise le spalle a terra per sporgersi ancora di più e soffiò un sì che avrebbe mandato all’inferno un santo. Il fornitore lo sfondò con esasperante lentezza, godendosi ogni gemito e ogni sospiro di questo stretto culo vergine. Le palle sbatterono fra di loro, le presi tutte e quattro in mano, erano sode, tese. Con l’altra tastai il cazzo di Egidio che vibrava dal piacere, gonfio e duro, pronto ad esplodere al primo movimento.
“Sei più troia di me.” Gli sussurrai
“Sono la tua troia.” Non ho mai sentito dichiarazione d’amore più romantica di questa.
Il fornitore quella volta se lo scopò in ogni modo, finendo con uno smorzacandela dove io ero la ciliegina sul cazzo dell’Egidio.
Andandosene il fornitore pensò di aver fatto una grande battuta dicendo “Al contadino non far sapere, quanto è bello il cazzo nel sedere.”
In realtà era una grande verità e da quella sera l’Egidio e io facciamo raccolta di cazzi. Li scegliamo e li prendiamo assieme e quando, come stasera, vogliamo stare un pochino per contro nostro, lego e sfondo la mia puttana con questo fantastico strap on.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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