Lui & Lei

La spa


di Eulalia
05.05.2024    |    9.113    |    15 9.8
"Ma lui da vero stronzo niente, ripeteva: “Non ti scopo finché non arriviamo in spa..."
Una goccia di sudore stilla dal capezzolo direttamente sulla mia coscia.

Con gli occhi ridotti a una sottile fessura dal vapore, studio le persone presenti in questo bagno turco. Una coppia caciarona di mezza età sta chiacchierando con un uomo più giovane a proposito di spiagge nudiste, dove è meglio, con o senza guardoni, vicini a noi altri due uomini sembrano del tutto a loro agio, nonostante la loro completa nudità.

Divarico leggermente le gambe per permettere alla mano di Giulio di raggiungere la mia fica infuocata, non per il vapore. È il risultato di una passeggiata in centro senza mutandine e con le palline cinesi che mi sollazzavano con le loro vibrazioni.

E pensare che durante la mattinata mi sarebbe bastata una sveltina in un androne, una pecorina veloce in macchina nel parcheggio sotterraneo. Ma lui da vero stronzo niente, ripeteva: “Non ti scopo finché non arriviamo in spa. Devi arrivarci affamata.”
Anzi infieriva facendomi notare, dopo avermi messo in mostra alzandomi leggermente la gonna mentre camminavo sul marciapiede: “Hai visto quello come ti ha guardata? Ti avrebbe riempita di cazzo in un nanosecondo se fossi stata sola”.

Appena arrivata alla spa mi sarei fatta fottere negli spogliatoi se non ci fossero stati dei cartelli con scritto a caratteri cubitali “E’ proibito fare sesso o simulare atti sessuali” e subito sopra le telecamere. Non volevo essere buttata fuori ancora prima di entrare, incuriosita da questa mia prima volta.
Così adesso non c’è da stupirsi se qui nel bagno turco io sia tesa come una corda di violino, pronta ad esplodere alla prima carezza esplicita. Da come mi guardano questi uomini con i loro cazzi in mano, è probabile che il mio bisogno di essere scopata trasudi da ogni poro.

Giulio, da gran bastardo che è, pastrugna con due dita il mio clitoride, sono così oltre che basta quello a farmi inarcare la schiena in un miniorgasmo. Godo con il viso nascosto nella piega del suo collo, ma non mi sfugge come le mani del pubblico accelerino sulle aste sudate.

“Hai l’attenzione di tutti, tesoro, guarda…” Mi dice.
Basta un suo breve cenno di intesa, perché gli uomini presenti si avvicinino, allunghino le mani sulle mie gambe, sui piedi, sui fianchi. L’uomo di fianco a me prende la mia mano e se la avvolge attorno al suo cazzo durissimo.
Lo sego piano, con esasperante lentezza gli impasto la cappella con il palmo della mano e lui gradisce. Giulio allarga bene le mie ginocchia, divarica le grandi labbra, ci infila due dita per farmi gemere di voglia, poi mi mette a tacere con le stesse due dita infilandomele in bocca per farsele succhiare.

Il mio vicino sospira: “Sei fantastica!”. Gli altri si sporgono ancora più in avanti quasi ad annusarmi, mani timide e delicate risalgono i polpacci, arrivano a mezza coscia senza andare oltre. Aggancio lo sguardo dell’uomo di fronte a me che scivola in ginocchio, quasi in adorazione e senza toccarmi si infila tra le mie cosce aperte, allunga la lingua e inizia a leccarmi con devozione.

È molto accurato, mi succhia il clitoride in maniera magistrale. Alza lo sguardo quasi a implorare un mio orgasmo che gli riempia la bocca. Abbandono per un istante il cazzo duro dell’uomo che ho al mio fianco e gli premo con la mano la testa fra le mie cosce per non fargliene perdere nemmeno una goccia.
Alla fine, si alza e si allontana ringraziando. Il mio vicino, intanto, durante il mio orgasmo ha schizzato violenti getti di sborra sulle sue e sulle mie cosce.
Richiudo le gambe. Fine dello spettacolo.

“Andiamo nell’idromassaggio?”
Sorridente Giulio si alza tenendomi per un braccio. Alcuni degli uomini presenti ci seguono. Mentre ci immergiamo nell’acqua riesco solo a sussurrare a Giulio in un orecchio:

“Ma adesso un po’ di cazzo me lo dai?”.
“Te l’ho detto che non si può scopare qua, si deve andare di là.” Dice serio, mentre mi fa sedere su di lui. In realtà sott’acqua la sua capella mi sta aprendo la fica con esasperante lentezza. Mi concentro per continuare a parlare, per non dare l’impressione di godere, ma la sensazione è fantastica e mi scappa da ridere. Giulio si guarda attorno come se niente fosse mentre mi scopa al rallentatore.

Sento una mano che raggiunge il mio culo seguendo la spina dorsale. Mi piace come tocca. Appena mi volto per vedere chi è, quest’uomo mi dice “Attenti che vi hanno notati.” Giulio si sfila, perdo l’equilibrio e casco in grembo all’estraneo. Mi si appoggia alla coscia un cazzo davvero notevole per forma e dimensioni e anche il tizio non è niente male. “Comoda?” mi chiede. Non avevo notato la voce bassa e gradevole.

“Ti piace, amore?” mi chiede Giulio.
Passo la lingua sulle labbra del terzo e annuisco a entrambi.
Non ho idea se in questi casi i maschi si debbano scambiare dei segni e nemmeno mi interessa. Mi alzo, prendo per mano Giulio e rivolta all’altro “Vuoi venire con noi?”
Era una domanda retorica.

Nemmeno ci chiudiamo la porta della stanza alle spalle che in un istante sono compressa fra i due con quattro mani che mi frugano ovunque. Seduta sul letto succhio un po’ uno e poi l’altro cazzo. Sono belli, tesi, duri, pronti per me. Mi imboccano, cercano la gola, dentro, insieme e poi tornano fuori.
Ma la cruda verità è che da questa mattina ho bisogno di cazzo, ora, prima di subito.

Una mano sul petto dell’uomo e lo spingo sul letto. Guardandolo negli occhi mi ci impalo a cavalcioni finché lo prendo fino in fondo. Lo bacio e gli chiedo scusa ammiccando, dicendogli che ho intenzione di usarlo a mio piacimento.
Inizio a muovermi piano avanti e indietro. Lo sento molto bene, proprio tutto e godo davanti ai suoi occhi spalancati mentre con le mani mi strizza i seni.
“Cazzo sei un lago, mi hai inondato!”, si stupisce, cercando di piantarmi la sua verga ancora più a fondo come se fosse possibile.

“Non ce la faceva più, la zoccola!” spiega Giulio che da dietro mi sculaccia. Questo non fa altro che amplificare la mia voglia di prendere ancora e ancora altro cazzo.
Accovacciata sul terzo lo uso, lo scopo, lo sbatto, mi sollevo quel tanto che basta per far vedere a Giulio come lo prendo bene. Giulio che intanto in piedi davanti a me continua a riempirmi la bocca. Sbavo e sono ormai del tutto fuori controllo.
La mano piatta di Giulio mi spinge giù. Il seno aderisce al petto dello sconosciuto, la mia bocca alla sua e le sue mani divaricano le mie natiche.
“Adesso ti apro il culo!” la voce roca di Giulio mi fa inarcare dall’aspettativa. Sento il filo di saliva che cola nella fessura, seguito dalla pressione della cappella di Giulio. Per un attimo mi chiedo se averne uno in culo e uno in fica non sia troppo.
Ma anche questa era una domanda retorica.
Appena Giulio mi riempie fino alle palle e inizia a incularmi, io vado in estasi.
Questo è il punto di non ritorno per tutti e tre. Ci muoviamo frenetici ognuno alla ricerca del piacere dell’altro. Implodo in questo orgasmo fra due uomini tesi a riempirmi di schizzi di sperma roventi.

Siamo cristallizzati in questo momento di piacere sublime.
Rimango esausta tra loro due. Adoro come mi baciano e mi accarezzano, mi piace come si rilassano dentro di me.

“Stai bene?” Sussurro un “Si” rivolta a Giulio.
Non voglio che smettano di toccarmi, non voglio che escano, ma diventa inevitabile.
Si sfilano.

“Girati un po’ e apri bene le gambe, tesoro, fai vedere come coli.”
Faccio come mi dice Giulio, e vedo che la parete ha delle piccole aperture circolari e dietro ci sono delle persone che ci guardano.

Il piccolo oblò incornicia il volto di una coppia.
Lei ha gli occhi scuri e le labbra morbide, deve essere bello baciarle.
Le faccio segno di entrare, ma lei si nega.
Il suo compagno la incoraggia, lui vorrebbe venire da noi, ma niente: lei rifiuta.

Sono delusa, dovrò consolarmi con un altro cazzo.
“Vieni, andiamo a fare un giro, così te ne scegli un altro.”
Giulio mi conosce bene.
Così mano nella mano ci avviamo verso le docce della spa, dopo aver salutato e ringraziato il nostro primo compagno di giochi, di questo pomeriggio che prevedo molto rilassante…
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