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Lui & Lei

L'attico delle meraviglie (2° parte)


di Eulalia
21.02.2024    |    2.749    |    13 9.4
"Vidi gli altri accomodarsi tutt’intorno a noi, mentre il nostro ospite dopo averci dato delle mascherine da indossare, accendeva dei faretti e posizionava un..."
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Eulalia Vs. Nemesi

Ci accomuna l'amore per le parole, per le storie, per ciò che succede dietro agli sguardi e ai desideri...
Cosí abbiamo deciso di essere trasgressivi fino in fondo e scrivere un racconto a quattromani sovrapponendoci frase per frase.
La prima parte é a vostra disposizione al link sopra.

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Ti guardo conversare con Gabriella attraverso il cristallo sfaccettato della flute di champagne da cui sto bevendo, ero certa che ti sarebbe piaciuta, del resto è una splendida ragazza, che unisce ad un corpo pressoché perfetto un animo dolce e perverso come pochi ho conosciuto.

Non posso evitare di ripensare alla prima volta che l'ho incontrata, sempre qui in questa casa delle meraviglie che mi ha fatto scoprire un modo di godere forte, quasi cattivo, ma travolgente.
Era la mia "prima volta". Avevo conosciuto lui in modo virtuale e dopo qualche mese di conversazioni sempre più intime avevo accettato di giocare alle sue regole, la routine di tutti i giorni mi stava spegnendo e lui ha saputo far sì che l'unica cosa che desiderassi fosse essere al centro dei giochi suoi e dei suoi amici.
Stranamente puntuale avevo comunque trovato nel salone ad aspettarmi tutti gli invitati. Tre uomini compreso lui e due donne, sedevano su di un divano semi circolare parlando tra loro con quella complicità che può nascere solo da un’assidua frequentazione.

Mi tremavano le gambe e per un secondo ho avuto paura ma l'adrenalina che cresceva e che mi faceva bagnare era di gran lunga superiore ed ho lasciato che mi presentasse al gruppo.
Gli uomini avevano in comune oltre l'età matura quel modo di fare sicuro, educato ma maschio, che mi dava l’idea di mani sicure ed esigenti sul mio corpo.
Mentre le due donne erano una l’opposto dell’altra, una più giovane molto bella, l'altra sui 50 androgina, i capelli corti color platino e con uno sguardo che mi aveva colpito subito: freddo come il colore dei suoi grandi occhi grigi ma pareva leggesse in me tutti i dubbi che sentivo, accompagnati dalla curiosità di provare questa nuova esperienza.

L’ incontro prevedeva la mia iniziazione e la completa disponibilità ad esser oggetto del gruppo che avrebbero goduto di me nel modo che avrebbe preferito.
Già solo la parola iniziazione, sussurrata più volte al telefono dal mio ospite, mi eccitava all’inverosimile. Era l’idea di abbandonarsi a mani esperte, di rinunciare a qualsiasi volontà, di non avere responsabilità per quello che mi sarebbe accaduto quella sera. Era un modo per risolvere una curiosità che mi perseguitava da anni, una curiosità a cui non avevo mai ceduto non so se per vigliaccheria o per mancanza dell’occasione giusta. Gli occhi degli ospiti seguivano ogni mio passo, soppesavano ogni gesto, mi sembrava quasi che scegliessero già in quale modo godere di me, come profanare questo mio corpo che già godeva dell’attenzione dell’aspettativa. Ero una bomba pronta ad esplodere fra i loro corpi.
Iniziò la donna androgina, che avrei cercato più volte io nel corso di quella serata nonostante le mie titubanze iniziali. Quella era la prima volta assoluta per me con altre donne, eppure desideravo quella bocca sul mio corpo con tutta me stessa.
Da come tutti gli altri aspettavano un suo segnale capii subito che era Lei il vero leader del gruppo. Mi prese per mano facendomi alzare, poi in modo deciso mi condusse ad un lungo corridoio su cui si aprivano diverse stanze fino quella in fondo.

La stanza in cui entrai dopo di Lei era grandissima. Una parete era quasi totalmente occupata da una porta finestra accuratamente occultata da pesanti tende spesse e scure, tutt’intorno, come anche sul soffitto, grandi specchi riflettevano da qualsiasi posizione ti trovassi tutto quello che accadeva. Al centro un letto circolare così grande che pensai potesse accogliere molte persone, nonostante questo, notai che nella stanza c’era ancora abbastanza spazio per una grande vasca da bagno circolare incassata nel parquet di legno intarsiato, un paio di poltroncine, un divanetto ed altri mobili e accessori dal significato inequivocabile, su cui sarei stata imbrigliata, legata, schiacciata e posseduta da tutti nelle ore successive.

Tara, dopo avermi fatto togliere le scarpe mi fece salire sul letto, per poi seguirmi.
Vidi gli altri accomodarsi tutt’intorno a noi, mentre il nostro ospite dopo averci dato delle mascherine da indossare, accendeva dei faretti e posizionava un paio di videocamere.
“Vediamo se a questa puttanella, piace essere leccata e scopata da una donna…”. Lo disse spogliandomi lentamente di fronte a tutti, le mani calde che scivolano lungo il mio corpo perplesso dal piacere intenso del tocco di una donna, lasciandomi solo le calze e il bustino nero con guepiere da cui estrasse i miei seni scoprendoli, seni che stropicciò per pochi istanti.

Avevo immaginato tante volte situazioni come questa, ma ora che davvero la stavo vivendo mi sentivo bloccata, mi apparve come qualcosa di troppo grande, cercai con gli occhi lo sguardo del mio anfitrione quasi per chiedergli aiuto, provai anche a ripensare ai messaggi vocali di Gabriella registrati per me e che lui mi aveva girato per tranquillizzarmi, ma Tara non me ne diede tempo afferrandomi per i capelli e infilandomi la lingua in bocca, mentre con le dita dell’altra mano cercava il mio sesso.

Con mio stupore, dopo alcuni momenti di passività, sentii come un piccolo click scattare nel mio cervello, la mia lingua rispose a quel bacio ed il mio corpo a quelle dita che mi frugavano. Il fuoco era innescato, colava lungo le mie cosce e io ne volevo di più.
Tara, si staccò da me compiaciuta e mi chiese di spogliarla. Ero consapevole di essere lo spettacolo della serata, così mi presi il mio tempo per sbottonare il leggero abito che indossava, scoprire prima un seno e poi l’altro imprigionati in un delicato pizzo. Per la prima volta le mie mani si riempivano di quelle rotondità così morbide e tese allo stesso tempo, per un momento pensavo di toccare i miei, come quando mi davo piacere da sola, ma il piccolo sospiro soddisfatto mi richiamò subito alla realtà. Occhi negli occhi, in ginocchio una di fronte all’altra con le gambe divaricate, finii di spogliarla infilando la mano piatta in quelle che dovevano essere mutandine di velo. Il mio cervello registrava liscio, liscio, bagnato, stretto e caldo, il mio dito stava rimestando una fica e non era la mia.
“Sembri una troietta vogliosa e volenterosa.” Mi sussurrò prima di sdraiarsi sul letto.
Mi ordinò di salirle sopra. I due uomini che fino a quel momento erano rimasti a guardare mi aiutarono a sedermi a gambe aperte sulla sua faccia, divaricando con fare possessivo la mia fica e le mie natiche.

Il nostro ospite posizionò la videocamera di fronte a noi. Vidi Gabriella sfilarsi il vestito, mettersi in ginocchio davanti a Lui per iniziare a fargli un pompino profondo. Tara sotto di me mi apriva oscenamente la fica mangiandola, mordendo e leccandomi il clitoride in un modo che non avevo mai provato, godevo a bocca spalancata. I due uomini liberatisi dai vestiti in piedi al mio fianco ne approfittarono per farmi ingoiare i loro cazzi alternandosi, cosa che non mi dispiacque affatto, anche se in quel momento pensai per la prima volta che avrei voluto ricambiare Tara per tutto il piacere che mi stava facendo provare.

Gabriella, intanto, dopo essersi fatta venire in bocca e in faccia dal nostro padrone di casa, si alzò e avvicinandosi si chinò verso Tara per baciarla e leccarla, tutta imbrattata di sperma.
Sentii che le diceva: “Fatti pulire dalla nostra puttanella”. Gabriella ubbidendo salì sul letto e mi baciò, poi i due uomini mentre continuavo a masturbare i loro cazzi che tenevo stretti tra le mani, accompagnando la mia testa mi spinsero a leccarla e a ingoiare ogni residuo di sborra dalla sua pelle.
Fu proprio in quel momento che venni per la prima volta, schizzando copiosamente sulle labbra e nella bocca di Tara, un copione che si sarebbe ripetuto non so quante volte in un loop continuato di ripetuti orgasmi che durò fin quasi al mattino.

Si perché quello fu solo il primo orgasmo di una lunga serie e ripensandoci mi furono tutti donati da quelle due donne così diverse tra loro, Tara la dominatrice da cui non riuscivo a staccarmi e che mi possedeva con furore da uomo in sembianze e tocco da donna e Gabriella più remissiva, dolce ma altrettanto perversa e capace di stupirmi come quando…, quasi alle prime luci del mattino, mentre gli uomini erano ormai arrivati al capolinea, e Tara mi stava inculando dall’alto con uno strap-on vibrante e con una estremità ben piantata nella sua fica tenendomi giù, la testa premuta sulla fica spalancato dell’amica per farmela leccare, venendo insieme a noi, in un orgasmo animalesco e travolgente mi afferrò la testa e mi squirtò, in bocca e in faccia, senza che io potessi spostarmi.

Ripenso spesso a quella serata: la mia serata di iniziazione al piacere saffico che poi ebbi modo di sperimentare in tanti modi diversi anche più teneri, fatti di carezze e baci profondi. Un po’ mi sento in colpa con te, per non averti raccontato proprio tutto, ed anche se sono quasi convinta che la cosa non ti dispiacerebbe: vedendomi in azione non potresti più dire “Che sono la tua troietta affamata di cazzo” perché ho scoperto di provare la stessa cosa per la fica e forse a questa novità non sei ancora del tutto pronto.

Questa sera mi sono ripromessa di fare la brava, di trastullarmi solo col cazzo, il tuo.
Con noi c’è solo Gabriella, non ho voluto che Tara partecipasse.
Quella donna mi fa davvero impazzire e stasera voglio far divertire te e nessun altro.
Solo tu, io, Gabriella e il suo compagno che ho istruiti a dovere su cosa ti piace.
Voglio allacciare la mia lingua con quella di Gabriella sul tuo cazzo, voglio regalarti lo spettacolo dei nostri orgasmi, voglio insalivare la tua verga e accompagnarla nel culo di Gabriella mentre ti bacio e ti racconto di quanto è troia quando le passo la lingua sulla fica. Voglio baciarti mentre la scopi e io sono cavallo della sua bocca, ma sono sempre e solo rivolta a te, voglio che lei sia il mio regalo per te.
Percepisci la mia eccitazione, la riconosci nei miei occhi. Guardi gli altri ospiti che ci osservano attenti. “Apri le cosce!” mi ordini e mi esibisci agli altri mentre in modo quasi indifferente violi la mia fica con due dita.
Questo ci dà il via e ci avviamo tutti già molto eccitati verso la stanza dei giochi.
Nella penombra sul letto c’è qualcuno che ci aspetta…

Tara???

Cazzo! Sono fregata.
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