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Lui & Lei

Il sesso non mi interessa


di Eulalia
25.10.2024    |    8.907    |    35 9.9
"Così lo scrittore sfoderò un cazzo duro e grosso, uno di quelli che celebravo nei miei racconti..."
Appartengo alla categoria delle donne felici e cornute.
Da quando mio marito Alberto mi tradisce con Sara, la qualità della mia vita ha avuto un netto miglioramento. Ho visto nascere il loro flirt al tennis club, ho letto tutti i messaggi del loro primo periodo e non vedevo l’ora che iniziassero a scopare.
In quel periodo, quando Sara ancora non gliel’aveva data, mi toccava tutte le sere subire mio marito che mi fotteva come un toro impazzito.
Tutta colpa delle foto sexy che gli mandava. Una volta in particolare lei gli aveva mandato la foto della fica supercurata con un testo tipo “Lo vedi quanto è stretta? Non vede l’ora di essere aperta da te!”
Quella sera ci mancava poco che mio marito mi scopasse due volte di fila. Già mi sembrava di meritarmi un oscar alla recitazione per tutti gli orgasmi simulati pur di farlo finire in fretta, ma due volte nella stessa sera era troppo per i miei nervi.
Così decisi di affrontare Sara negli spogliatoi del club. Le dissi chiaro e tondo di dargliela, perché io non ne volevo più sapere di sesso. Volevo che me lo mandasse a casa spompato, così da poter dormire in pace.
Va da sé che Sara non credeva alle sue orecchie. Pensava che fosse una trappola per ottenere un divorzio più vantaggioso. Ho impiegato quasi due ore a spiegarle che non avevo nessuna intenzione di divorziare, che mi andava bene così. Semplicemente il sesso non era mai stato al centro della mia vita. Si, certo, nel primo periodo di innamoramento con mio marito un minimo di soddisfazione c’era stata, poi avevo continuato per avere figli. Arrivati quelli, rispettavo sempre i doveri coniugali, ma li subivo come un evento inevitabile e necessario a mantenere vivo il nostro matrimonio. Capivo che per mio marito era un mero svuotarsi fisico data la mia scarsa partecipazione, ma per fortuna non mi aveva mai messo alle strette su questo e infine, era comparsa Sara.
Dopo quel dialogo chiarificatore ci siamo scambiate i numeri, così mi avvisava sempre quando mio marito si fermava da lei, in modo tale che potessi gestirmi le serate al meglio. Al ritorno di Alberto mi facevo sempre trovare carina e gentile, in modo che la sensazione di benessere permanesse e lui ne traesse il massimo beneficio.
Sara mi aggiornava sulle novità e sulle evoluzioni della loro relazione e si diceva dispiaciuta che non provassi interesse perché mio marito era davvero un fantastico scopatore. Mi ha raccontato le loro avventure nel mondo dello scambismo, le serate nei privés e i pomeriggi nelle spa.
Mi diceva anche che mio marito era stupito che io non avessi alcun sospetto sulla sua relazione. Per fugare ogni dubbio quelle rare volte che uscivamo assieme, mi mostravo gelosa e possessiva appena passava una donna appena guardabile, e Alberto si godeva di questi momenti. Insomma, la sua vita era perfetta e la mia anche.
Senonché un mio piccolo passatempo mi ha messo nei guai.
Sara raccontava così bene le sue avventure con Alberto, tanto da risvegliare le mie velleità da scrittrice. Credo che non esista nessuno scrittore capace di resistere senza lettori e così mi misi alla ricerca della piattaforma adatta per pubblicare anonimamente i miei racconti che erano decisamente pornografici, tanto erano pieni di fiche e cazzi.
Il mio ego era alle stelle, i lettori mi adoravano, mi ricoprivano di complimenti e lodi, confessavano infinite masturbazioni sui miei testi e si dicevano dispiaciuti che erano tutti frutto delle mie fantasie. Mi feci prendere la mano e non mi limitai solo a raccontare le avventure altrui, ne inventai delle altre di sana pianta, altre ancora le scrivevo su commissione.
Insomma, mi sentivo una regina che finalmente aveva trovato il suo regno. Ogni giorno aprivo con trepidazione la pagina di quel sito per leggere i commenti.
Finché un giorno mi scrisse un uomo, scrittore a sua volta. Mi chiese di incontrarlo. Per prima cosa mi negai, non volevo certo incontrare i miei fan, ma un “collega” stuzzicava la mia fantasia. Da vero gentiluomo affrontò il busillis. Non voleva incontrarmi per bassi istinti sessuali, era solo curioso di conoscere una scrittrice erotica: ce n’erano talmente poche. E poi comunque sarebbe stato interessante confrontarsi su ciò che ispirava le nostre storie.
Lo ammetto, non vedevo l’ora di raccontare a qualcuno faccia a faccia come mi ero ritrovata in quella situazione.
Così un pomeriggio, nella certezza che mio marito fosse a sollazzarsi con Sara, presi il coraggio a due mani e andai a casa sua.
Un caffè e tante chiacchiere. Mi confidai con lui come con nessuno e altrettanto fece lui. Ascoltava interessato e incredulo: non riusciva proprio a combinare il mio disinteresse per il sesso a quei racconti così passionali e pieni di particolari.
I nostri incontri divennero un’abitudine. Avevamo talmente tanta confidenza che alle volte scrivevamo uno di fianco all’altro i nostri racconti.
Un certo pomeriggio mi mancavano le parole per descrivere una fica poco prima che si dischiudesse alla spinta di un dito indice. Lo confessai allo scrittore che rilevò la mia mancanza di esperienza.
Disse:” La fica ce l’hai, le dita pure. Infilatene uno davanti allo specchio e descrivi quello che vedi.” Me lo disse senza nemmeno alzare gli occhi dal suo testo.
“Che problemi hai?” aggiunse “Tanto a te il sesso non interessa, sarebbe solo una questione sperimentale scientifica. Se non te la senti da sola ti do una mano.”
Ovvio che no, è stata la mia prima risposta.
Ma visto che proprio non riuscivo a completare la descrizione, accettai il suo aiuto.
“Dai, levati le mutandine mentre vado a prendere lo specchio.”
Tornò con uno specchio a figura intera, me lo mise davanti e mi disse di aprire le gambe.
“Cazzo, che selva che hai!”
Da quando Alberto mi ignorava avevo anche sospeso quella tortura che era la depilazione, non era nemmeno stagione dei costumi da bagno.
“Dai, almeno sono biondi” aggiunse.
Effettivamente a gambe spalancate il mio sesso era coperto da un groviglio disordinato di peli dorati.
Come fossero capelli, fece la riga in mezzo e li distribuì ai due lati.
Una luce forte puntata in mezzo alle mie gambe e iniziò a spiegare. Ero la protagonista di un documentario naturalistico.
“Vedi, grazie a tutta questa peluria la tua fica è ben protetta, ma, ciò nonostante, riesci a intuire le grandi labbra. Se le divarichi leggermente,” e intanto lo faceva “vedi le piccole labbra. Se apri ancora scopri la carne rosea e irrorata della tua fica. Se segui le labbra verso l’alto vedi che terminano come una specie di V, che è quasi un cappuccetto che nasconde il tuo clitoride. Ma se premi delicatamente verso l’alto, questo sguscia fuori.” Ed era sgusciato fuori con perfetto tempismo. “È davvero un bottoncino del piacere, come lo chiami spesso nei tuoi racconti, e come un bottoncino può essere premuto, strizzato, tirato, strofinato o preso in bocca dal partner del momento”
Ogni sua parola corrispondeva a un gesto che seguivo interessatissima. Ammetto che la mia fica non era affatto brutta così esposta, in qualche modo mi ricordava un’ostrica, preziosa allo stesso modo.
“Alza bene le ginocchia fino alle spalle, per favore. E allarga al massimo le gambe.”
Era una posizione ginecologica un po’ scomoda, ma per vedere bene mi aiutai con le mani.
E lui continuò nella sua spiegazione.
“Se scendi verso il basso invece arrivi all’ano, quello delle tue meravigliose descrizioni di sodomia. E come vedi è molto elastico, accoglie senza fatica un dito, ma volendo anche due o tre se rimani rilassata come ora.”
Affascinata osservavo come le punte delle due dita dilatavano la mia rosetta.
“Tornando su, vorrei farti notare come l’interno delle piccole labbra abbia cambiato colore, molto più rosato grazie all’irrorazione sanguigna. Vedi anche la tua nocciolina qui in alto è molto più carnosa e gonfia. In fondo è come un piccolo cazzo, grazie alla mia stimolazione. Tutta la tua fessura è più lucida e pulsante grazie agli umori che ti colano. Ma non eri disinteressata al sesso?”
“In effetti, si, ma sento come una sorta di prurito.” Me ne resi conto appena nel momento in cui lo dissi.
“Rimediamo?” chiese lui gentilmente.
A questo punto, in quella posizione scomoda, volevo proprio vedere cosa poteva succedere, quindi risposi di sì.
Dopo aver bagnato indice e medio di saliva appoggiò i polpastrelli al mio clitoride. Prima movimenti lenti circolari, poi sempre più veloci in un silenzioso crescendo.
Tutto il calore del mio corpo si stava accumulando lì, trasformandosi in un bolo di energia che assorbiva tutte le mie forze. Non respiravo nemmeno più e sentivo il sudore formarsi sulla mia fronte e sotto alle ascelle. Sembrava che i miei tendini fossero corde che tiravano con forza ogni parte del mio corpo verso quel punto. Ero su un ottovolante in salita e assolutamente impreparata al precipizio che mi attendeva, grazie allo schiaffo secco che mi diede sulla fica. Mi lasciai andare a quella esplosione devastante: il mio primo orgasmo a 45 anni suonati.
“Ti presento l’orgasmo clitorideo” mi disse con un sorriso “Per completezza delle informazioni, passiamo a quello vaginale.”
Avrei voluto oppormi, sentivo che stava succedendo qualcosa di importante e grave nella mia vita, capivo che in qualche modo non sarei più stata la stessa, ma lui non me ne diede il tempo.
Riflesse nello specchio vidi sparire le prime falangi delle due dita che affondavano dentro di me, seguite dal resto che mi lasciavano una scia di piacere che inspiegabilmente coinvolgevano anche la mia schiena e i miei capezzoli. Questa volta l’esperienza fu brevissima, perché senza volere mi contraevo attorno a quelle dita e venni una seconda volta.
“Ecco fatto. Hai altre curiosità scientifiche?” mi chiese mentre distribuiva i miei umori fra fica e culo.
In effetti una domanda ce l’avevo.
“Ma davvero si gode anche con il culo?”
“Si, ma devo dirti che sono capace solo col cazzo, con le dita nel culo non sono molto abile.”
“Va bene.” Ignorando del tutto quanto stupida fosse la sua giustificazione.
Col senno di poi posso dire che in quel momento avevo già saltato il fosso e capito che il sesso era molto, ma molto interessante.
Così lo scrittore sfoderò un cazzo duro e grosso, uno di quelli che celebravo nei miei racconti. Si era inginocchiato davanti a me e faceva pressione con la sua cappella insalivata. Non vedevo più lo specchio, ma non aveva importanza. Ero concentrata sul mio culo che si stava squarciando al rallentatore sotto alle sue spinte delicate. Forse in quel momento non avrei dovuto dire sfondami, come le protagoniste dei miei racconti. L’effetto fu devastante.
Mi ricordo solo che abbiamo goduto assieme in una cacofonia di gemiti e rantoli.
Da lì è cambiato tutto per me.
Sono passati due mesi in cui il sesso è arrivato in cima alla mia personale classifica degli interessi.
Lo scrittore, che pazientemente ha saputo convertirmi senza nulla fare, ha avuto il diritto di prelazione su ogni mio orifizio o esperienza. Più di una volta mi sono goduta due o più cazzi, ho scoperto di amare anche le fiche altrui e gradisco quando lui mi dice come prepararmi che a casa sua mi aspetta una sorpresa. Adoro quando con fare complice mi offre a qualcuno che gode di me senza remore.
Grazie alla complicità con Sara, che ho sempre tenuto aggiornata su ogni evoluzione, ho potuto mantenere la mia clandestinità rispetto ad Alberto.
Ma ora Sara aveva messo sul tavolo una sua grande preoccupazione
“Ora che ti piace scopare, rivuoi tuo marito?” Non ho risposto subito, ci ho dovuto pensare.
A dire il vero non volevo di nuovo mio marito, se questo voleva dire rinunciare a tutti i fantastici cazzi che mi proponeva lo scrittore. Allo stesso tempo però mi ricordavo che animale fosse a letto. Mi sarebbe piaciuto essere scopata da lui in preda alla gelosia.
Chiesi a Sara di indagare. Alberto era assolutamente certo della mia fedeltà, del mio disinteresse rispetto ad altri uomini e soprattutto verso il sesso. Se solo mi avesse visto con la bocca piena di sperma l’altro pomeriggio!
D’altro canto, a mio marito piacevano le situazioni affollate, amava i locali e le spa dove poter guardare altre coppie e scegliere eventuali compagni o compagne di gioco per sé e Sara.
Così arriviamo ad oggi, il gran giorno, dove grazie a un piano ben architettato sveleremo a mio marito la mia nuova natura nella speranza di poter giocare assieme.
Lo scrittore mi osserva e commenta che questa gonna con lo spacco fino al culo e senza mutandine è da vera troia. Mi chino apposta per mostrarmi.
“Sistemati che altrimenti al club ci arrivi farcita.”
E invece riusciamo ad arrivare senza scopare, anche se la voglia di essere sbattuta è alle stelle. Prevale però il desiderio di farmi vedere da mio marito e vedere la sua reazione.
Appena entrati vedo Sara che mi fa segno di andare al bar. Non sono l’unica ad indossare una mascherina, parecchi approfittano del carnevale per rimanere anonimi.
Sullo sgabello alto faccio in modo che la gonna salga tanto da mostrare un principio di fica. Lo scrittore sbottona la mia camicetta per esporre i miei seni coperti di pizzo alla vista. Un chiaro invito per chi vuole di farsi avanti.
Non mancano sguardi e ammiccamenti a cui lo scrittore non reagisce.
Finalmente si avvicina Sara.
Mio marito l’ha mandata in avanscoperta, gli interessiamo come coppia.
“Sei sicura di quello che fai?” mi chiede lei ancora una volta, palpandomi un seno.
Mi giro svelta fingendo di controllare chi è i lui, ma l’unica cosa che mi rimane impressa è il rigonfio dei suoi pantaloni che spicca mentre è sul divanetto a gambe divaricate.
“Digli di sì. Abbiamo preso una stanza, raggiungeteci lì fra 15 minuti. La porta sarà socchiusa”
Mentre fendiamo la folla mani si insinuano sotto alla gonna e sui miei seni col risultato di rendermi ancora più vogliosa.
Arriviamo in camera che non ce la faccio più. Lo scrittore si siede a bordo letto, io gli tiro fuori il cazzo e a carponi inizio a succhiarglielo sporgendo il culo verso l’entrata. Immagino che si veda l’inizio della mia fessura fradicia.
“Vacci piano che altrimenti ti esplodo subito in bocca.”
Rallento e lo lecco come il miglior gelato del mondo.
Una lieve corrente d’aria mi dice che sono arrivati Sara e Alberto.
“Vi piace?” lo scrittore rompe il silenzio.
Li vedo nello specchio, Alberto annuisce con un’espressione famelica.
“Scambio completo?” chiede a voce bassa.
“Si, ma puoi venirle solo in bocca o in faccia assieme a me.” risponde l’altro.
Sara si avvicina allo scrittore e lo bacia sulla bocca.
Alberto si siede di fianco a lui, apre i pantaloni per liberare l’uccello maestoso che quasi sembra vibrare talmente è teso.
Lo scrittore alza la mia testa prendendomi per i cappelli, mi sposta come la puntina di un disco verso mio marito. Calo a bocca aperta sul suo cazzo. Lo impugna scoprendo il glande già rosso e lucido. Lo conosco benissimo questo cazzo, ma per la prima volta lo desidero per il mio personale piacere.
Ci guardiamo negli occhi mentre affonda nella mia gola e per un momento ho paura che mi riconosca nonostante la mascherina.
Non succede nulla. Lui commenta solo: „Che zoccola affamata!”
Nel giro di poco tempo siamo in quattro su quel letto che ci offriamo a vicenda, baciandoci, leccandoci, godendoci, penetrandoci senza alcun ritegno.
Sara ha un sapore buonissimo e la mia mascherina si bagna completamente mentre sono sotto di lei a leccarla. Lo scrittore mi offre a mio marito, gli apre la mia fica davanti agli occhi:” Fottila!”, gli ordina. Non se lo fa dire una seconda volta, mi sbatte come un animale, godo di ogni centimetro del suo possente cazzo nervoso. Lo sento rantolare “Non ce la faccio, devo fermarmi! Questa troia mi fa sborrare così.”
Lo scrittore lo sostituisce subito nella mia fica. Da ottima regista qual è, si gira di schiena. Sono a cavalcioni, il culo esposto ed invitante. Come se non bastasse Sara ci sputa e inizia a massaggiare l’entrata, tremo dalla voglia di sentire un altro cazzo che si fa strada. Ma il colpo di grazia me lo dà Sara che dice a mio marito: “Amore, sfondale il culo, te lo sta chiedendo per favore.” Il mio mondo si ferma e riprende solo quando sento le palle di mio marito sbattermi sulla fica. I due uomini più importanti della mia vita mi stanno scopando assieme: l’uomo con cui ho creato una famiglia e l’altro che mi ha risvegliato.
Il momento della verità non è lontano, finora sono riuscita a tacere e a rimanere mascherata, a non dire nulla.
Sara ed io veniamo messe in ginocchio dallo scrittore. Lui e mio marito si stanno segando i cazzi appoggiati alle nostre lingue che sporgono e si toccano. Penso a questa crema bianca che a breve mi riempirà la bocca e mi sfugge uno gemito. Alberto ne approfitta e affonda nella mia gola e se ne esce schizzando sperma in bocca e sul viso, seguito a ruota dallo scrittore.
Lo scrittore è uno stronzo.
Mio marito si sta ancora massaggiando il cazzo che gli ho ben ripulito, Sara e io ci stiamo baciando e leccando via le ultime tracce di sperma sotto ai suoi occhi.
In quel preciso istante lo scrittore chiede ad Alberto: “Ti piacerebbe avere una moglie così troia e porca?”
Con un filo d’invidia risponde “Cazzo, si!” mentre alzo la mascherina appiccicosa e mi svelo.
Vedo il cortocircuito nei suoi occhi: rabbia, desiderio, tradimento, delusione, orgoglio, dolore, felicità, soddisfazione.
Sara sdrammatizza esclamando:” Desiderio esaudito!” battendo le mani.
Lui la guarda ancora incredulo: „Voi lo sapevate, bastardi!”

Tre mesi dopo noi quattro stiamo facendo colazione assieme sulla terrazza della villetta che abbiamo affittato su proposta dello scrittore. Stiamo facendo assieme le vacanze più porche di quest’anno.
Mio marito dopo qualche settimana ha perdonato sia Sara che me, capisce il significato della presenza dello scrittore anche se non si è ancora del tutto abituato. Ha preso il vizio di legarmi dove gli capita per sottopormi a lunghe sessioni di sculacciate con diversi oggetti per poi sbattermi con violenza. Spero non capisca troppo presto quanto mi piacciono queste sedute, perché lui è convinto di punirmi, specialmente quando tira le pinzette fissate ai miei capezzoli.
In cambio si diverte un mondo assieme allo scrittore quando Sara ed io iniziamo a fare le troiette per rimorchiare qualche nuovo compagno o compagna di gioco per le nostre serate.
Se già prima la mia vita era perfetta, ora lo è ancora di più.
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