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Gay & Bisex

UNA FONTANA CON TANTISSIMA CREMA


di RedTales
08.11.2024    |    5.007    |    5 9.4
"Dopo le prime volte preferì sempre terminare dentro la bocca ed io, anche se non glielo dissi mai, fui davvero un po’ in difficoltà con quel mare di sperma..."
Anche questo breve racconto prende spunto dalle note scritte sul diario che ormai è la mia principale fonte d’ispirazione. Risale al luglio del 1998. Allora ero uno spensierato trentacinquenne ed avevo appena terminato di vedere Valeria, una dolcissima trav, meta delle mie frequentazioni per alcuni mesi.

Era il 15 luglio, un mercoledì, una di quelle sere in cui avrei voluto un uomo tutto per me ma… non lo avevo. Mi sentivo solo, forse perché da alcune settimane avevo terminato una piacevole relazione con Valeria, una meravigliosa trav che mi aveva lasciato un gran bel ricordo ed ora… non c’era più (la storia la ho già messa tra i racconti di Annunci69 con il titolo DUE TRAV). Così ero andato in un bar dove, di tanto in tanto, riuscivo a trovare qualcosa ma… non era serata. Avevo chiacchierato per un po’ con il barista seduto su uno sgabello al bancone e successivamente con uno sconosciuto per poi spostarmi con un drink in mano su un tavolino nella speranza che qualcuno mi notasse…
Quando ormai la serata era da buttare via arrivò Giuliano, un ragazzo che conoscevo e che aveva i miei stessi… gusti. Ci fermammo a parlare e, anche lui, era a caccia e mi confidò che quello era il terzo posto in cui entrava ma… niente. Anche lui era un bel ragazzo e, da quanto ne sapevo, non aveva difficoltà a “masticare” cazzi e pensai che le giornate vogliose ma senza la materia prima possono capitare a tutti. Visto come buttava e poiché era da un po’ che non ci vedevamo ci confidammo un po’ della nastra vita. Cominciai io e poi proseguì lui. Scoprii così che stava frequentando un giornalaio che aveva due caratteristiche davvero insolite: non lo metteva mai dietro e voleva solo farsi fare dei pompini con schizzata finale in faccia. Fin qui niente di speciale ma quello che mi colpì fu la descrizione della colata conclusiva: “un mare di sperma.” All’inizio non ci detti eccessivo peso perché certi particolari, a volte, si possono esagerare, ma Giuliano scese nei dettagli più volte e mi garantì che quello che era in grado di fare quell’uomo era davvero insolito: “ti giuro, in tanti anni non ho mai visto uno che ne fa tanta. Lo sai che ne ho collezionati di cazzi ma uno così è davvero unico.”
Sempre più incuriosito scoprii che aveva più o meno la nostra età e che, a suo dire, aveva un giro di boccucce che, felici di assaporare tutta quella roba, lo frequentavano. Mi ha anche detto che qualcuno dopo la prima innaffiata non si fa più vedere…”
Che volete, sempre più attirato da quella fontana umana gli chiesi se me lo faceva conoscere e così due giorni dopo andammo nella sua edicola. Come mi aveva detto Giuliano, c’era una zona tranquilla, sul fondo del negozio e ben separata con degli espositori, dove teneva le riviste porno. Andammo subito lì dove trovai anche una parte dedicata solo alle riviste gay per lo più straniere. Filippo ci raggiunse quando ci fu un momento di calma e, visto cosa avevo già in mano e la presenza di Giuliano, credo capì che anch’io ero… del giro.
Tornai da solo il giorno dopo e, oltre ad acquistare altri due giornali… giusti, parlai un po’ con il proprietario buttando lì ad un certo punto, in modo assolutamente sfrontato e diretto un: “ho sentito che sei un gran produttore… che ne fai proprio tanta?
Lui prima guardò che non ci fosse nessuno, poi fissò me ed infine concluse con un: “mah! Sai, certe voci girano. Poi ognuno la vede per la sua esperienza…”
Continuammo per un po’, interrotti continuamente dai vari avventori che entravano, fin quando gli strappai un: “se vuoi puoi venire dopo, quando chiudo. Così stiamo tranquilli e magari puoi verificare direttamente le voci che hai sentito.”
Prima di uscire, approfittando di un altro momento tranquillo aggiunse in modo esplicito: “solo in bocca, non mi interessa il lato b. Lo sai vero?”
Feci di sì con la testa, pagai le riviste che mi infilò dentro un anonimo giornale di annunci e me ne andai.
Ritornai all’ora di chiusura e, poco dopo, abbassata la serranda mio offrì il suo cazzo.
Lo lavorai al meglio di labbra e di lingua finché non divenne pronto per la fase finale che eseguii rigorosamente senza usare le mani.
Durante il “trattamento” mi disse alcune volte che ci sapevo fare e che preferiva terminare fuori: “sai già che ne faccio tanta. Ti va bene se ti sparo in faccia?”
Preso com’ero accennai ad un si con un mugolio e continuai a far scorrere quel salsicciotto, che puntava decisamente verso destra, tra le labbra fin quando non mi fermò.
Pensai di continuare con le mani ma me lo impedì perché lo afferrò lui e con pochi colpi iniziò a sborrare. Continuai a fissare la punta, curioso di vedere questa “pioggia miracolosa” e vidi partire il primo schizzo che mi arrivò tra i capelli ed oltre. Il secondo uscì immediatamente dopo e mi accecò. Filippo aveva aggiustato la mira e, ad occhi chiusi, continuai a ricevere diverse altre abbondanti bordate di calda crema. Me ne arrivarono tante perché incominciai a sentirle colare sul mento e, istintivamente, mi protesi in avanti perché non cadessero sui vestiti.
Quando non ne arrivarono più, constatato che era finita, mi pulii gli occhi accorgendomi che la faccia era completamente coperta dalla crema.
Riuscii a dire un: “wow, ma quanta ne fai?”mentre lui, guardandomi dall’alto e sorridendo, confermò che: “e oggi non ne è venuta neanche tantissima…”.
Ovviamente passai la lingua sulle labbra per assaggiarla e la trovai deliziosamente dolce tanto che ne presi altra per esserne sicuro.
“Ti piace? Tutti mi dicono che è buonissima. Forse è così perché non bevo e non fumo…” e continuò con un: “adesso è meglio se vai in bagno a pulirti.”
Mi alzai e lo seguii nel retro. Quando mi vidi allo specchio rimasi ancor più incredulo. Avevo il viso completamente inondato ma anche i capelli e pure la felpa. Era dappertutto, piuttosto liquida e stava colando dappertutto.
Cercai di sistemarmi al meglio anche se rimasero delle vistose macchie sul petto e mi ritrovai con i capelli tutti appiccicosi. Lui, fermo sulla porta, guardò commentando la mia prestazione: “sei stato bravo. Sai usare benissimo la bocca ed anche con i preliminari sei forte.”
Dopo una pausa aggiunse: “pensavo che al secondo fiotto che ti ha preso negli occhi ti saresti scansato, invece sei rimasto fermo a prenderla tutta. Mica tutti lo fanno.”
Infine cercò un dialogo: “ti è piaciuto? Ti ho spaventato?”
“Bellissimo. Hai proprio un bel cazzo. Non ne avevo mai visto uno girato di lato come il tuo. Sapevo che ne facevi tanta, me lo aveva detto Giuliano, ma non pensavo così tanta.”
Sorrise mentre proseguii: “lo sai che è davvero buona. È dolcissima.”
Rise: “se vuoi e se ti va di tornare, la prossima volta potrei riempirti un po’ la bocca se ti piace tanto.”
Ovviamente accettai entusiasta ripensando che Giuliano mi aveva detto che non gli veniva mai in bocca mentre a me lo aveva proposto subito.
Da Filippo ricevetti tante schizzate, diciotto per la precisione, spalmate in quattro mesi.
Dopo le prime volte preferì sempre terminare dentro la bocca ed io, anche se non glielo dissi mai, fui davvero un po’ in difficoltà con quel mare di sperma da inghiottire mentre continuava a spararmene altro e altro ancora.
Però non se ne accorse perché mi dimostrai sempre contento e felice di quelle abbondanti e gustose sorsate che mi offriva.
Lui si complimentò spesso per la mia capacità di “bere” perché, a parte qualche rara volta, non mi fu quasi mai necessario andare in bagno a ripulirmi. Tutto quello che mi rovesciava in gola… proseguiva la corsa direttamente nella mia pancia e, soprattutto gli ultimi “colpi” li gustavo davvero.
Nel diario trovo tre annotazioni di altrettante volte in cui dovetti proprio staccarmi da lui perché rimasi quasi soffocato dalla crema che, evidentemente, finì dalla parte sbagliata. Il tutto si risolse con dei gran colpi di tosse.
Oggi, dopo tanti anni di esperienze di tutti i tipi posso ancora dire che un “produttore” come Filippo non lo ho mai più trovato. Di dosi abbondanti ne ho viste ma di esagerate come quella no.
Dopo l’interruzione delle nostre frequentazioni per diverso tempo non sono più tornato da lui ma, dopo alcuni anni ho fatto nuovamente visita in quell’edicola ma, anche con dei miei espliciti inviti, non è più scattata quella sintonia e non mi ha mai più fatto assaggiare il nettare del suo cazzo. Alcuni anni fa ha poi chiuso definitivamente l’attività e non lo ho più visto.
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