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INFINITA VOGLIA DI CULO


di RedTales
25.02.2024    |    8.215    |    22 9.6
"Lo abbracciò e lo strinse a sé cercando un tenero bacio e le loro bocche si unirono nuovamente mentre le lingue iniziarono a rincorrersi..."
Questa storia me la ha raccontata Ermanno che ho incontrato rispondendo ad un suo annuncio e narra una sua esperienza: “tra le più intense che ho vissuto in tutta la mia vita. Pensa che lo scopavo anche per quindici volte nel weekend…”
Non so tutti i particolari perché Ermanno lo ho visto una volta sola. Posso però confermare la sua esagerata voglia di sesso e la sua disumana resistenza. Non so però se naturale o se aiutata dalle solite pastigliette. Lui affermava di: “non ne ho bisogno. Mi tira sempre. Adesso che ho passato i sessanta un po’ di meno, ma lo ho sempre duro e ho proprio bisogno di metterlo dentro da qualche parte. Se non trovo, nemmeno immagini quante seghe mi devo fare…”
Quando sono stato da lui mi aspettavo una scopata e via invece me lo ha messo per ben cinque volte in culo, rifiutando quasi categoricamente di farlo in bocca. Niente di speciale, ma una serie così lunga in tre ore o poco più, è decisamente una gran bella prova di… resistenza e voglia. Nel mio diario ho scritto che: “prima di venire ci mette almeno mezz’ora, nella quale non smette mai di muoversi: scopa, scopa in continuazione. Suda tantissimo ma non si ferma. Deve avere un fisico e un cuore davvero allenati. Mi è piaciuto tantissimo e sono venuto tre volte, poi non mi si è più drizzato. Lui invece continua ad averlo duro. Anzi, cala un po’ quando ha sborrato ma poi si riprende quasi subito. Beve poco ed è andato a pisciare solo una volta. Ma come fa? Ha voluto farlo a pelle lubrificandomi molto e non mi ha lasciato mai pulire il culo. Vuole che grondi del suo sperma...”

Premetto che ai tempi di quest’avventura Claudio è uno studente ventiduenne mentre Ermanno è un assicuratore quarantottenne. Si sono conosciuti casualmente e l’uomo, notando la delicatezza del ragazzo ha avuto strada facile nel sedurlo e portarlo a letto scoprendo la loro quasi perfetta sintonia. Ermanno infatti è una specie di satiro, non solo con l’erezione facile e duratura ma, soprattutto, con la necessità di potersi sfogare in continuazione. Claudio lo è al contrario, spinto da un desiderio quasi incessabile di sentirsi il culo pieno… I due si frequentano da più di un anno e il ragazzo spesso corre nell’ufficio dell’uomo che, desideroso di placare le sue voglie, lo chiama ed insieme consumano la pausa pranzo con delle lunghe “sedute” di sesso. E si vedono anche tutte le sere, dopo il lavoro di Ermanno, anche se il massimo avviene dal venerdì sera al lunedì mattina, quando lo studente si sposta a casa dell’uomo e per loro inizia un tour di sesso che praticamente dura quasi tutto il tempo in cui stanno assieme. Sesso, sesso e ancora sesso, anche se talvolta quello che cede per prima, desideroso di qualche ora di riposo, è proprio il ragazzo.

Ed ecco cosa mi ha confidato Ermanno e che ho rielaborato come se fossi uno spettatore.

Si svegliò di soprassalto, giusto in tempo per vedere Ermanno che gli aveva sollevato le gambe e per sentirlo entrare. Era talmente lubrificato che anche quella penetrazione scivolò dentro con facilità e si trovò così, ancora una volta, il cazzo del suo amante completamente piazzato dentro il culo.
“Ma non dormi mai? Ne vuoi ancora?”
“Tesoro! Lo sai che sono fatto così. Quando mi viene la voglia non riesco a controllarmi, voglio solo farlo.”
“Sì, sì, ma è la quarta… no! La quinta.”
“Tesoro, se non vuoi esco.”
“No, no, dai! Scopiamo ancora. Ma mi fai morire.”
“Ti adoro, Claudio. Adoro te e il tuo culo.”
“Scemo! Non è vero, lo dici a tutti.”
“Ma no! E poi quelli che ho avuto alla terza si arrendevano…”
“Allora adori solo il mio culo!”
“Ma no!”
“Dai che scherzavo… Ma adesso mi hai svegliato per parlare o per scopare?”
Ermanno gli afferrò meglio le caviglie, si spinse completamente dentro fino alle palle, si sistemò allargando un po’ le gambe e iniziò a pompare.
Non cambiò posizione per tutto il tempo e, su quel delicato buchetto, continuò a lavorarci per oltre mezz’ora. Senza soste, variando solo un po’ il ritmo ma tenendolo sempre molto veloce. Durante tutto il tempo si scambiarono poche frasi anche perché Claudio, ormai sfatto dalle precedenti penetrazioni, se ne stava quasi esanime aspettando solo che il suo uomo finisse di prendersi tutto il piacere che cercava. Era bello anche per lui ma ormai una profonda stanchezza lo stava portando verso l’oblio anche se, nonostante l’abbondante lubrificante, un certo fastidio interiore continuava a mantenerlo vigile nell’attesa di una nuova fitta che si amalgamava con il piacere che quella profonda stimolazione gli procurava.
Quando Ermanno raggiunse il quinto orgasmo grugnì con grande soddisfazione e ne fu felice, come Claudio che ormai desiderava fortemente un po’ di riposo. I due corpi madidi di sudore rimasero ancora per un po’ uniti uno all’altro e poi si separarono e l’uomo uscì lasciandosi cadere a fianco del suo giovane amante. Lo abbracciò e lo strinse a sé cercando un tenero bacio e le loro bocche si unirono nuovamente mentre le lingue iniziarono a rincorrersi.
“Pausa. Ho bisogno di una pausa” fu la prima frase che sussurrò Claudio avvolgendosi nel lenzuolo.
“Va bene, la voglio anch’io. Mi hai svuotato, in tutti i sensi.”
“Ci credo, sono già cinque volte che mi sborri nel culo.”
“Dai! Ma le conti?”
“Sì, perché il culo è mio. Comunque sì! Ti è piaciuto?”
“Tanto. Sei sempre bravo. Mi fai godere da morire. Ma come fai a resistere così?”
“Mah? Quando sono con te ho tanta voglia. Mi piaci. Lo farei per giorni.”
“Come oggi… Guarda, è mezzanotte e stiamo scopando dalle otto.”
“Tesoro… Ma poi riprendiamo?”
“Dai! Adesso dammi una pausa. E poi mi brucia il culo.”
“Ti brucia?”
“Sì, con il tuo cazzone sempre lì dentro a scavare…”
“Dai! A scavare…”
“Sì, a scavare…”
“Ma se lo fai scivolare dentro come se…” interruppe la frase accorgendosi che il suo tenero amante aveva socchiuso gli occhi e si era assopito. Lo guadò con tenerezza, gli sfiorò il viso con una carezza e se ne andò in cucina dove mise una moca sul fuoco per preparasi un caffè e, nell’attesa, raggiunse il bagno per un rapido bidet.
Sorseggiò la calda bevanda navigando su alcuni siti porno. Quando tornò in camera restò affascinato dalla posizione in cui trovò Claudio e, senza pensarci due volte per paura che la cambiasse, si precipitò a prendere il telefonino e gli scattò diverse foto. Quindi, soddisfatto, ritornò in cucina e, entrato nel suo profilo di Annunci69, ne inserì due, quelle che ritenne più porcelle ed eccitanti. Nella prima immagine si vedeva Claudio di schiena avvolto in parte nel lenzuolo ma con il culo ed un pezzo di schiena scoperti. La composizione era davvero erotica. Nella seconda c’era un primo piano del sedere che lasciava vedere chiaramente la scia di sperma, mista al lubrificante, che era fuoriuscita colando fin sul lenzuolo.
Come ebbe finito si accorse che il suo cazzo era nuovamente duro e pronto per un’altra “battaglia” e, senza pensarci su troppo, ritornò in camera. Si lubrificò nuovamente il pene, si sistemò dietro Claudio che adagiato sul fianco si trovava già in una posizione perfetta e, guidandola con la mano, appoggiò delicatamente la cappella sull’ano. Una piccola spinta e si ritrovò dentro.
Il ragazzo si svegliò nuovamente: “dai! Ancora! Me lo hai messo ancora nel culo!” balbettò mezzo addormentato. Guardò l’ora ed esclamò: “cazzo! È l’una! Voglio dormire.”
L’uomo non rispose ma continuò ad avanzare dentro di lui.
“Va bene, scopami ma io continuo a dormire…”
Adagiò nuovamente il petto e la testa sul materasso e chiuse gli occhi, lasciando che Ermanno con ripetuti movimenti del bacino riprendesse a fotterlo…
Termino con una frase di Ermanno: “con Claudio è stato meraviglioso. Me lo dava sempre, ogni volta che lo desideravo anche se non ne poteva più. Ma lo capivo. Lo massacravo con ore e ore di scopate e, ogni tanto, una pausa ci voleva. Però se il break durava troppo era lui che iniziava a strusciarsi per farmi ricominciare… Come dire: io avevo una voglia matta di culo ma anche lui aveva una voglia matta di cazzo.”
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