Lui & Lei
Carnevale 2
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26.02.2025 |
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"“Oh dio, mi stai penetrando!”
Esclama Anna, ma intanto spinge le natiche verso di me, si piega ad arco e si trova inesorabilmente con la bocca davanti al..."
Nunzia, mentre io mi affanno a riempirla di baci e a farla godere con la lingua che si muove nella sua bocca quasi a possederla, ha artigliato il mio membro e sta aprendo la cerniera per raggiungerlo a pelle; sento le dita che lo stringono e lo tirano fuori dal vestito; comincio a spogliarla delicatamente ma con decisione; lei fa altrettanto con me; mi accorgo che, alle mie spalle, anche Nicola ed Anna si stanno spogliando rapidamente; quando siamo tutti e quattro nudi, finiamo rapidamente sul letto e io mi trovo quasi naturalmente a baciare con amore tutto il bellissimo corpo di Nunzia.Parto dall’attaccatura dei capelli per seguire il volto in tutti i tratti e in tutte le linee che disegno amorosamente; indugio sulle orecchie, sugli occhi e sul viso tutto; mi attacco alle labbra ed avvio una dolce schermaglia di lingue; dagli umori che vanno a bagnarmi l’inguine capisco che gode molto, fino ai piccoli orgasmi che la fanno sbrodolare e bagnare; quando scendo sulle tette e le affronto in tutta la loro giunonica ricchezza, Nunzia comincia a gemere prima leggermente e con dolcezza, poi sempre più forte finché un urlo libera il suo orgasmo.
Anna, accanto a lei, segue all’incirca lo stesso percorso e conclude con un urlo da orgasmo che io non conoscevo.
Incrocio per un attimo il suo sguardo e mi sembra che abbia quasi paura; le sorrido con affetto, per esprimerle la mia complicità; e difatti si distende e si abbandona mollemente alle carezze, ai baci, alle leccate ed alle succhiate che Nicola sta dedicando al suo seno che si protende orgoglioso e decisamente eccitato; allunga una mano e cattura le mie dita, stringo con forza le sue e lo sguardo che ci scambiamo racconta tutto quello che non ci siamo mai detto; in venti anni, non abbiamo mai avuto un momento di tale intensità.
Nicola continua a percorrere il suo corpo con la lingua e con le mani e io sento Anna vibrare come una corda di violino ed emettere continuamente gemiti ed urletti fino ad urla finali che segnalano i suoi orgasmi; sembra insaziabile, instancabile, inesauribile, tanto e così intenso è il suo godimento.
Anche io mi do da fare amorosamente con il seno di Nunzia e con tutto il suo corpo; ma è decisamente più esperta e smaliziata, oltre che meno giovane, e centellina i suoi orgasmi assai lucidamente, guidando la mia testa e le mie mani per prendere il massimo piacere.
Scendo con la testa sull’inguine, prendo a leccarle le intimità e percorro con dita e lingua le grandi labbra fin verso le piccole e la vagina; incontro il clitoride, grosso, carnoso, vibrante, e lo martello con la punta della lingua, mentre con le dita lo masturbo, scatenandole un inferno di piacere che culmina in urla scomposte di orgasmo; sento che suoni simili escono dalla gola di Anna e in un lampo mi rendo conto che anche Nicola le sta trastullando la vulva e lei raggiunge apici inusitati, considerato che è la prima volta che se lo lascia fare.
Non riesco ad evitare un pizzico di gelosia; intanto Nunzia mi ha fatto rovesciare sulla schiena e si è venuta a sdraiare su di me, ponendo in faccia, in piena vista e disponibilità, tutto il suo intimo, dall’ano al monte di venere.
Prendo a vibrarle la lingua su tutto il percorso, davanti e dietro, strappandole gemiti di piacere ed urla di godimento.
Intanto, la sua bocca ha letteralmente ingoiato il mio membro e lo sottopone ad un deliziosissimo trattamento amoroso facendoselo scivolare in gola, avanti e indietro, fino quasi a soffocarsi.
Si ferma, ad un tratto, e quasi si immobilizza; insisto a leccare il clitoride ed esplode in un orgasmo smisurato che quasi la priva di forze.
Mentre stiamo tutti in religioso silenzio a coccolarci il suo orgasmo, sento nitida la voce di Anna che chiede a Nicola.
“Possiamo scambiarci di posto, per favore?”
Nicola si stacca da lei e allontana anche Nunzia dal mio corpo, la distende a fianco supina e si dedica a lambirla dolcemente per assecondare l’assorbimento del piacere e prolungarne l’effetto in tutto il corpo.
Anna si viene a collocare al posto di Nunzia e immediatamente affonda la mia verga nella sua boccuccia; avevo sempre temuto che, se ci avesse provato, sarebbe soffocata al primo tentativo; ed invece la prende quasi tutta e la titilla deliziosamente con la lingua, con le labbra, col movimento di vai e vieni che le imprime nella sua bocca.
Sono estasiato; le chiedo premuroso.
“Ti piace?”
Lei sussurra.
“Non puoi immaginare quanto; come siamo stati stupidi a privarci di certi piaceri!”
Non le rispondo, anche perché lingua e bocca sono troppo impegnate a lambire il suo sesso, a percorrerne gli anfratti e le pieghe, a leccare, a succhiare, a inseguire il suo piacere sul clitoride ritto come un fuso e turgido da voler scoppiare.
L’orgasmo le esplode nella bocca piena del mio membro e non ne avverto che gemiti e singulti indistinti che mi mandano ai pazzi.
Nicola propone un break e versa dalla bottiglia che si è portato dietro della sangria per tutti.
Suggerisco ad Anna di andarci piano perché è fortemente alcoolica.
“Sto imparando tante di quelle cose meravigliose che anche una piccola sbronza non ci starebbe male, in questo contesto!”
La bacio leggermente, con affetto.
“La notte è ancora giovane!”
Sembra quasi minacciare Nicola; ma ne sorridiamo felici, naturalmente.
Ci stendiamo a rilassarci ed io mi trovo ad avere contro il mio corpo Anna con la schiena e le natiche, piccole, sode, sollevate alla maniera brasiliana, che vanno a picchiare direttamente sul pube; manovrando delicatamente, quasi non volessi che se ne accorga, faccio scivolare il membro fra le sue cosce; è tanto bagnata, la sua intimità, che la punta scivola naturalmente nella fessura della vulva ed in un attimo mi trovo a penetrarla da dietro.
“Oh dio, mi stai penetrando!”
Esclama Anna, ma intanto spinge le natiche verso di me, si piega ad arco e si trova inesorabilmente con la bocca davanti al seno di Nunzia, stesa accanto a lei; l’altra prende una mammella e dirige il capezzolo alla bocca di Anna, che istintivamente imbocca e succhia.
Nunzia geme di piacere e le preme il seno sulla bocca.
Comincio istintivamente a possedere Anna da dietro, mentre una mia mano le afferra un capezzolo e lo sfrega con delicatezza.
Nicola si è piegato tra le cosce di Nunzia e la lecca amorosamente; contemporaneamente, si dedica alla vulva di Anna che accarezza, nonostante l’ingombro del mio membro, stimolandone il piacere.
La situazione è da lussuria all’estremo limite; Nunzia è presa da Anna che le succhia i capezzoli e percorre il suo seno in lungo e in largo; Nicola si dedica contemporaneamente alle due donne, tra leccate succose e sapienti masturbazioni; io mi do tutto a mia moglie, possedendola in vagina e carezzandole i capezzoli.
“Cerca di non eiaculare; sarebbe ancora troppo presto.”
Suggerisce Nicola; Nunzia infila, non so come, una mano fra le cosce di Anna, già ingombre della mano di Nicola, supera la vulva e incontra le mie palle, che strizza con una violenza che mi fa urlare e interrompe del tutto la mia eccitazione.
“Pericolo scampato … per ora!”
Commenta Nunzia e tutti sorridono, tranne io che ho ancora una fitta da smaltire.
Quando il dolore si allevia, il mio membro tende a riprendere il vigore perso col gesto repentino; ma Nunzia l’ha fatto sfilare della vagina di Anna e me lo sta accarezzando delicatamente.
Per riprendere fiato, ci stendiamo supini sul letto in ordine sparso.
Nunzia però mi si avvicina, si sdraia a fianco a me, prende in mano la mia asta e mi sussurra.
“Penetrami! … Adesso!”
Si stende supina e allarga le gambe; mi alzo in ginocchio e mi sposto fra le sue cosce; gioco per un poco con la cappella sulla vulva, la faccio vibrare più volte, finché raggiunge un piccolo orgasmo, a quel punto spingo con le reni e la penetro di colpo; ha un gemito e un sussulto; quando sono dentro di lei, solleva ambedue le gambe e mi circonda i lombi con le cosce fino a che i piedi si incrociano dietro la mia schiena e il suo corpo è tutto strettamente attaccato al mio.
Anna sussurra.
“Anche io voglio, dopo.”
Nicola la rassicura baciandole il seno e succhiando, uno per volta, i capezzoli; intanto, infila due dita della mano destra profondamente in vagina e la masturba lentamente, sapientemente e decisamente, fino a farle urlare un paio di orgasmi.
Nunzia mi grida di sbatterla con forza e non mi faccio pregare; picchio con l’inguine sul suo ventre e sento l’asta che penetra profondamente, urta il collo dell’utero e forse le provoca anche dolore; ma lei impassibile mi grida di spingere e mi aiuta con spinte sue dal basso verso l’alto.
Il mio istinto, a quel punto, sarebbe di eiaculare e scaricare tutta la tensione accumulata nel tempo trascorso a fare l’amore; ma non voglio raggiungere il mio apice prima di aver sentito che Nunzia mi ha preceduto; e, forse, mi piacerebbe anche concludere, dopo, nella vagina di Anna, come lei ha chiesto.
Mi impongo quindi di resistere e picchio con frenesia, beandomi degli urli che strappo a Nunzia e degli umori che lei mi scarica dalla vulva.
Dopo che per quattro volte ha urlato “vengo” rilasciando contemporaneamente intensi flussi di umori, arriva finalmente l’orgasmo decisivo, quello che lei accompagna con grida quasi disumane e che la lasciano senza forze, quasi senza vita, totalmente rilassata e abbandonata sulle lenzuola.
“Con questo, Nunzia sta confermando la correttezza dell’espressione francese di ‘petite mort’ per definire certi orgasmi; veramente sembra che sia morta; almeno, è fuori gioco per un bel po’.”
Intanto, però, si stende tra le sue cosce e prende a leccare e succhiare l’intimità della sua donna, ripulendola da tutti i rivoli di umori che le colano dalla vagina e passando la lingua su tutto il basso ventre, tra i sussulti della donna che sembra scaricare in piccole scosse l’ardore dell’orgasmo che ha appena vissuto.
Intanto Anna mi ha chiamato a sé, si accoccola contro di me e mi chiede.
“Fai godere anche me, così?”
Non rispondo; la sistemo supina sotto di me e mi inginocchio fra le sue cosce; le vado a succhiare i capezzoli, innanzitutto, mentre con due dita della mano sinistra titillo il clitoride; sento il respiro che si fa affannoso e il corpo che è agitato da piccole convulsioni di piacere; poi scendo lentamente a leccare il ventre piatto e asciutto con gli ossi iliaci ben pronunciati, spazio sul monte di venere fino all’inizio della vulva ed infine spingo per un attimo la punta della lingua, lungo le dita, fino al clitoride; scatta come avesse preso la scossa ed urla.
“Vengooooooo!”
Mi appoggio sul suo corpo e manovro il membro per indirizzarlo all’ingresso della vagina; ha dei fremiti di piacere; spingo di forza con tutti i lombi e le urto con violenza la cappella contro l’utero; quando avevo azzardato un movimento così forte, normalmente mi aveva rimproverato; adesso invece è lei a spingere contro, dal basso, avvinghiandosi con le gambe al mio busto finché le caviglie sono intrecciate dietro di me.
“Spingilo dentro, spingilo tutto dentro.”
Mi urla; lo faccio, anche se è chiaro che il margine di movimento è ridotto a zero.
“Goooooodooooooo”
La sento urlare più di una volta; poi anche lei, come Nunzia, si abbatte sul lenzuolo, si scioglie dall’abbraccio delle gambe e giace in estasi.
Anche per lei interviene Nicola che le dà sollievo con la lingua sulla vulva dolorante e con la mano che comprime il monte di venere e sembra far smaltire lentamente le scosse elettriche dell’orgasmo; Anna impiega molto più tempo a scaricarsi, anche perché l’orgasmo è stato più violento e, per lei, assolutamente inusitato.
Mentre anche io mi prendo un po’ di riposo dalla meravigliosa fatica spesa, vedo che Nunzia sollecita Nicola a dedicarsi a lei, offrendogli un flacone che aveva preso forse dalla borsetta; quando Nicola lo apre e ne preleva del liquido che comincia a stendere sulla zona anale di Nunzia, capisco che lei si prepara all’assalto finale e che lo vuole nel didietro; guardo verso Anna con una certa apprensione, cosciente che per lei è un’ipotesi fuori da qualunque logica; stendendomi addosso a lei, le sussurro in un soffio, in un orecchio.
“Nunzia si fa preparare per un coito anale.”
“Vuoi che lo provi anch’io?”
“A me piacerebbe violarti il didietro; ma l’operazione è particolarmente delicata, richiede preparazione e cura. Forse in questo momento può essere prematuro. Se ritieni di volerlo provare, io ci sto; ma se vuoi che lo proviamo un’altra volta, da soli, a casa, con tutti i crismi della sicurezza …”
“Intanto, fallo; io mi limiterò a guardare; se mi accorgessi che posso reggere, te lo chiederò; se non dovessi farcela, lo riserviamo per un’altra volta.”
“Hai deciso finalmente di cambiare atteggiamento e registro?”
“Si. Poi ne parleremo; intanto, mi dispiace di aver perso tanti anni; mi turba aver sfiorato una vera tragedia, stasera al veglione; ma sono felice di questa esperienza che mi apre in tutti i sensi. Vai che Nunzia aspetta te.”
Per un attimo rimango basito dal repentino cambiamento di Anna, che rivede tutte le sue ataviche convinzioni, si concede a una visione più razionale e, alla fine, gode anche del rapporto a quattro, fino a sollecitarmi verso la sconosciuta.
Poi mi rivolgo a Nunzia.
”Hai deciso l’ultimo assalto?”
“Si; e che sia una carica di cavalleria …”
Nicola mi passa il flaconcino, prelevo del gel e lo passo su tutta la superficie del mio membro; sotto gli occhi attenti e ammirati di Nicola e di Anna, accosto la cappella all’ano e comincio a spingere l’asta dentro il foro finché incontro la strettoia delle sfintere; mi fermo per un attimo e le chiedo come sta.
“Spingi!”
Mi ordina Nunzia e l’asta scivola lentamente dentro il canale senza che lei abbia alcuna reazione importante, tranne qualche leggera smorfia di dolore; i testicoli che sbattono contro la vulva sono il segno che il bastone è entrato fino in fondo e che si deve solo dare il via alla prevista carica.
Nicola sembra preoccupato della proporzione tra la mole del membro e l‘ampiezza del foro; continuamente chiede a Nunzia come va e puntualmente lei risponde con un gemito di piacere ed un sorriso.
Anna, invece, è realmente spaventata dalla disparità tra foro e mazza; non riesce a darsi conto di come possa un oggetto di quella fatta entrare in un foro apparentemente così piccolo e delicato; Nicola sembra consolarla accarezzandole le natiche e giocando con l’ano nel quale inserisce diverse volte uno o più dita, quasi a spiegarle che c’è una relazione in tutte le cose.
Comincio a picchiare con forza sul sedere di Nunzia e godo a guardare la mia verga che esce ed entra disinvoltamente dall’ano dilatato all’inverosimile.
Nunzia mi urla ad un certo punto.
“Sto per godere dal didietro; godi anche tu insieme a me; vienimi dentro; non ti risparmiare … vieni … vieni …. Vennnnnngo … vennnnngo … ti prego … veniamo insieme!!!!”
Non riesco a resistere e sento tutto il ventre vibrarmi, quasi fino ad esplodere, mentre una potente eiaculazione si scarica con forza nelle viscere di lei che emette suoni inauditi da tutto il basso ventre, sconvolto dall’orgasmo.
Nicola ha accompagnato con le dita Anna verso un orgasmo parallelo, anche se di minore intensità, ed ora lei si appoggia a lui e si preme la mano di lui sull’inguine per assorbire la lussuria.
Lentamente, Nunzia attende che la mia asta perda la maggior parte del suo turgore, poi preme dall’interno per farla scivolare fuori; quando il condotto si libera, Nicola interviene con un fazzoletto a tamponare la fiumana che scarica dal suo ventre il mio orgasmo; poi, come forse è abituato a fare, si prende cura dell’ano martoriato anche con la lingua che lenisce in parte il dolore.
Appena mi sono alquanto ripreso dalla violenza dell’orgasmo, mi giro verso Anna e silenziosamente le chiedo se vuole provarci.
Mi fa di no con la testa.
“Non puoi sapere quanto mi ha eccitato guardare ma credo che dobbiamo preparare bene questa cosa. La voglio fare a tutti i costi, ma ci arriveremo con più garbo. Per stasera sono contenta per te e per Nunzia che avete avuto un orgasmo meraviglioso.”
A quel punto, sembra chiaro che la serata ha avuto la più bella conclusione che si potesse desiderare.
Forse resta da chiarire se quello che è successo sia da considerare episodio concluso o se può essere la prima di utili esperienze.
Nicola da corpo agli interrogativi di tutti.
“Beh, una serata che sembrava nata fallimentare si è rivelata intensa, ricca di prospettive e bellissima. Noi in genere non ci impegniamo sui tempi lunghi; ma la vostra realtà è così particolare e anomala che non ci dispiacerebbe tornare a incontrarci, magari per una cena, a casa nostra o vostra.”
Ci scambiamo quindi i biglietti da visita e ci riproponiamo di tenerci in contatto, se non altro per farci qualche volta gli auguri di buon anno.
Mentre, dopo esserci ricomposti e messi in ordine dalla fatica vissuta, prendiamo la via di casa, Anna mi si appoggia sulla spalla e si dice molto felice soprattutto delle esperienze fatte; mi chiede se ci sono ancora molte cose che deve imparare ed io sorrido.
“Lo scibile umano è infinito, proprio come il piacere del sesso!”
Scherzo.
“E allora da domani diventeremo due ricercatori accaniti ed esploreremo tutti gli angoli di questa scienza.”
Non ho bisogno di dirle che la prospettiva mi intriga molto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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