Lui & Lei
La prof Gloria...troia inside...


18.01.2023 |
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"Così per curiosità, quasi sospinto da un incoscio indagatore mi portai all’angolo estremo della piscina, sul lato che offre la visuale nella sauna a vetri…e..."
Era una giornata come le altre che passavo nella spa del Bolero Palace di Altedo…le prime giornate post-pandemia laddove per incentivare la clientela a riprendere le normali abitudini, i gestori avevano istituito al lunedi e al martedi l’entrata gratuita per le coppie.Ero in compagnia della mia amica, con la quale stavamo immersi a goderci l’acqua calda e salutare del posto…c’era lontano da noi, nella parte del tunnel della piscina una coppia molto agitata…che si stava strusciando in maniera eccessiva…tanto è che altri avventori richiamarono l’attenzione del personale che intervenne prontamente richiamandoli a una condotta più tranquilla…e facendoli presente il divietato del sesso in acqua.
Ero senza occhiali , quindi con una visuale limitata…ma per un attimo vidi transitare una coppia…nel passaggio, tra la piscina riscaldata e la zona relax sopraelevata che porta in sauna ;fui come fulminato nel vedere quella lei…mi pareva un volto familiare.
Così per curiosità, quasi sospinto da un incoscio indagatore mi portai all’angolo estremo della piscina, sul lato che offre la visuale nella sauna a vetri…e caspita rimasi senza fiato nell’osservare quella donna da più vicino era un volto non solo familiare, anzi conosciuto.
Cazzo era la prof delle superiori, la rigida prof. di lettere…quante seghe mi ero fatto pensando a come lo succhiava. Era una vera stronza, rigida e severa.
Eccola li a distanza di 10 anni in una sauna del Bolero…hai capito la prof., una bella troia !.
Tanto severa nel lavoro ma nel tempo libero si dava da fare, la prof. !. Stava in sauna con il marito e un’altra coppia e tranquillamente dava spettacolo a gambe divaricate in direzione dei due maschi.
Preso ormai da una necessità morbosa non appena la coppia uscì dalla sauna, trovai una scusa con la mia amica per uscire un attimo dalla spa.
Agguantai al volo l’asciugamano dalla rastrelliera e incominciai a pedinare da lontano le due coppie. Dopo una sosta per un bicchiere d’acqua si incamminarono direttamente al piano superiore.
Sono salito al piano superiore e mi sono incamminato lungo il corridoio dei privè.
Ho trovato un capanello di uomini all’angolo sul lato destro della struttura…dove per intenderci, per chi conosce il posto…c’è lo stanzino con le sbarre che impediscono accesso,ma comunque permettono di infilare mani e non solo.
La professoressa che chiamerò per comodità Gloria si stava comportando in una maniera veramanete spudorata.
Era sopra a gambe divaricate alla testa dell’altra lei e nel mentre in piedi aveva i due uomini e li stava pompando i cazzi in alternanza.
Mi focalizzai su quella mani…affusolate, perfette con lo smalto trasparente e il french bianco…quante volte le avevo viste mettere le sue note sui miei compiti in classe…ed ora li a pochi metri quelle stesse mani stavano armeggiando con due grossi cazzi e la prof. spudorata si stava letteralmente ingozzando con le mazze.
Le scene passarono velocemente davanti a me.
La rigida prof. Dopo aver lavorato di bocca i due uomini,si mise a pecora e il lui dell’altra coppia senza pensarci due volte la prese da dietro.
Mentre il marito veniva pompato dall’altra lei di coppia.
Lei non paga, fece uno scarto in avanti per arrivare contro le sbarre dove tre singoli duri le avevano messo davanti il cazzo. Non si fece pregare e famelica se li pompò in alternanza.
Provai anche io a darle il mio cazzo in bocca ma la calca era troppa e prevaricava la legge del più grosso e del più lungo.
Nutrivo una fottuta voglia di sentire quella donna dentro di me,di farcirla di seme caldo.
Vidi nitidamente i singoli sborrarli in bocca e lei invece continuò a dire al marito dell’altra coppia di sborrarli dentro cosa che presumo lui fece visto urlo animalesco emesso dall’uomo.
Ma la situazione stava degenerando. Infatti si era formata una calca di gente assurda con alcuni facinorosi che addirittura tentarono di far cadere il chiavistello di chiusura per entrare nello stanzino.
Il marito della prof non sembrava però troppo contento di questo comportamento ; si discostò un attimo e senza tanti giri di parole disse di tranquillizzarsi.
Questo al compagno della prof, non andava giustamente bene: > , ringhiò il marito verso il più esagitato della comitiva di porci.
Questo singolo infatti senza modulare nel modo corretto l’espressione puttane si era messo a dirlo in maniera dispregiativa,tanto da far inviperire il compagno della prof.
Mi sentii anche io in imbarazzo; d’altronde ero la con quegli altri singoli maiali anche se la mia era curiosità, non ero il classico bavoso da club in cerca di un buco per svuotarsi.
Mi sentii comunque demoralizzato,colpevole e mi allontanai da quella scena.
Percorsi tutto il corridoio del Bolero con il capo chino come punito.
Guardone,viscido e segaiolo mi sentivo così una merda.
Non mi ero mai comportato in quella maniera di stare a guardare i giochi altrui, ma la visione di Gloria mi aveva totalmente sconnesso dalla realtà.Per appagare la mia curiosità di vedere cosa faceva, mi ero allineato alla massa.
Scesi le scale che conducono alla sala discoteca.
Ritrovai nella sala grande la mia amica all’angolo del bar me ne cantò quattro. > disse in tono minaccioso.
Potevo comprendere la sua rabbia e ero consapevole che le avevo mancato di rispetto. Tra di noi c’era un codice di comportamento; quando si andava nei club insieme stavamo uniti e nel caso giocavamo sempre insieme.Ok un giro per curiosare ma dopo qualche minuto ci si ritrovava.
Cercai di argomentare una scusa buona nel dire che mi ero allontanato perché avevo riconosciuto una persona a me cara…ma il suo sguardo fu fulminante e avevo compreso come la mia serata presso il locale si stava tristemente concludendo.
Per recuperare in qualche maniera ordinai due drink al bar; il barman toscano che ci conosceva da tempo fece una battuta ma cadde nel vuoto.
La mia amica inviperita continuava a rivangare la mancanza di rispetto e io cercavo di affogare il mio stato d’animo nel corposo vino rosso che mi ero fatto dare.
Ma evidentemente le mie argomentazioni non furono sufficienti a garantirmi il perdono.
Non fece trascorrere molto tempo, prese su e mi lasciò da solo come un cretino.
Passò anche Davide il tuttofare del Bolero.Vedendomi a pezzi mi diede una pacca sulle spalle e pronunciò la sua battuta " è tutta colpa tua".
Colpa mia...,no stavolta non avevo fatto tutto volontariente era stato tutto casuale.Ero vittima delle mie pulsioni di studente.
Giravo nel.vuoto quel vino al bancone del.bar...sollevai lo sguardo e vidi Gloria e suo.marito alla macchina del caffe automatico...erano sempre insieme con la coppia loro amica….
Poteva essere la mia occasione. Mi feci un attimo di coraggio un’ultima sorsata al calice e via andai verso di loro.
Mi rivolsi al marito: >.
Il marito fu piacevolmente sorpreso di queste mie scuse generali…diciamo un comportamento etico a salvaguardia della categoria…mi squadrò un attimo e mi disse: >.
Poi verso Gloria la prof: >.
Gloria : > e quasi come a scusarsi con imbarazzo : >.
La coppia amica della prof e del marito non si fermò a cena, quindi per magia mi ritrovai da solo con loro…Loris e Gloria.
Ci posizionammo al tavolo rotondo centrale vicino alla balaustra. Loro due vicini, io difronte a loro.
Tra una porta e l’altra i discorsi vagarono sulle nostre esperienze in ambito trasgressivo.
Ad un certo punto forse per l’evidenza del mio atteggiamento intervenne Loris.
Loris: >…. Gloria : .
Davide : > e preso dall’enfasi…>.
Non mi trattenni più a questo punto e rivelai che la conoscevo già.
Gloria era imbarazzatissima. Mi scongiurò di essere discreto, di non sputtanarla con gli ex compagni di scuola. Loris invece era divertito dalla situazione.
Loris : > e nel concludere la frase mi invitò ad avvicinarmi a lei.
Sospinto dall’eccitazione avvicinai la mia sedia alla sua, posai una mano sulla sua gamba e incomiciai ad accarezzarle l’interno coscia.
La guardavo negli occhi…mi avvicinai e ci scambiammo un bacio.
La cena terminò scendemmo negli spogliatoio a cambiarci per uscire poi dal locale.
Nel parcheggio esterno del Bolero ci fermammo un attimo in mezzo alle macchine.
Mi avvicinai a lei e le sussurai…domani pomeriggio vi aspetto da me…
Lei non sembrava molto contenta dell’invito, guardò Loris e lui esclama; >
Mi dice che verranno.
Gloria sembrava seccata , evidentemente l’aveva presa come il prezzo della mia discrezione.
Nella mia mente era partito il piano per fare uscire il suo spirito da troia. Presi la chat di whatsapp e incominciai a scrivere…ma questa è un’altra storia…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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