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Lui & Lei

Il compleanno di Erika (aut.Dacom 70)


di Membro VIP di Annunci69.it GangbangBologna
14.02.2019    |    672    |    0 9.4
"Il suono di un messaggio in arrivo mi distrae dalle mie riflessioni, prendo il telefono e leggo, era un messaggio di Mario, :- Dario, tutto ok, ..."
Premessa:
Un racconto quasi tragicomico tratto da una storia vissuta che, per ovvi motivi, ho dovuto
rimodellare con nomi e particolari di fantasia per renderla anonima e priva di qualsiasi riferimento
riconducibili ai reali attori a parte me. Ovviamente, prima della pubblicazione ho chiesto il
benestare alla coppia reale a cui faccio riferimento in queste righe.
Capitolo 1 : Mario e il pacco regalo.
Alla soglia dei cinquant'anni, pensi di aver visto tanto, pensi di conoscere il mondo, le sue regole, la
gente e per quanto riguarda il sesso, pensi di essere già arrivato al punto in cui le varianti sono
dovute principalmente ai diversi caratteri delle donne che incontri, alle situazioni ai posti e via
dicendo.
Ma io sono curioso, soprattutto quando si parla di sesso, probabilmente la mia curiosità è sempre
stata la causa delle mie glorie e anche delle mie disfatte ma ritornavo comunque soddisfatto di
averci provato. Per esempio, guarda a caso parlando di sesso, mi definisco assolutamente etero,
l'uomo non mi piace io stesso, quando mi guardo allo specchio, nudo, dopo la doccia, mi reputo
quasi ridicolo, con quell'appendice inerme senza forma e continuità con il resto del corpo. Penetrare
un uomo è una eventualità che non ho mai messo in preventivo, che non mi ha mai suscitato nessun
tipo di interesse anzi è proprio una di quelle cose che reputavo impossibile potesse avvenire. La
donna è diversa, ci sono donne che potrebbero tranquillamente camminare nude per strada e
mantenere quella classe innata che le caratterizza tale da poter incutere comunque rispetto. Il mio
angelo è donna, il mio demone è donna, tutta la mia vita ha girato attorno alle donne. Ma...........
Mi ero iscritto da qualche mese ad un noto sito di incontri e scambio di coppie nella malfamata
categoria “Singoli”, a peggiorare la mia posizione, il fatto che sono sposato, con mia moglie
all'oscuro di tutto. Questa però è un altra storia che non posso condividere e la morale riesco a
farmela da solo.
Tornando al sito, all'inizio si dimostrò decisamente piatto nei risultati anche per colpa mia oppure
per le aspettative che uno si fa nel momento dell'iscrizione.
Con il tempo riesco comunque a fare qualche esperienza, e cosa ancor più bella mantenni l'amicizia
con una splendida coppia, molto riservata.
Una mattina d'estate, ricevo un messaggio dal Lui di questa coppia che correttamente mi chiedeva
se poteva lasciare il mio numero di telefono ad un suo cliente che sarebbe arrivato in Romagna la
settimana successiva. Mi spiegava che cercava un “singolo” per fare una sorpresa alla moglie.
Ero titubante, per tanti motivi, uno in particolare era che non mi piaceva essere trattato da merce di
scambio, non conoscevo affatto con chi avrei avuto a che fare ma questo era un problema risolvibile
e comunque nonostante tutto, la sua proposta cominciò ad incuriosirmi, ricordate che sono curioso?
-: D'accorto dagli pure il mio numero, digli di chiamarmi in orario ufficio e mi raccomando niente
messaggi per ora, ciao, a presto :-
Venerdì mattina squilla il telefono, un numero sconosciuto di un cellulare, accetto la chiamata e
rispondo. :- Pronto?:-
Una voce maschile con un tono leggermente acuto ma gradevole e molto allegra mi riceve da non
so dove, mi chiede se sono io.
:- Ciao, mi chiamo Mario, ho avuto il tuo numero da un nostro amico comune, sei tu Dario?:-
Mi sono presentato ed abbiamo iniziato la conversazione, soprattutto era lui a monopolizzare la
telefonata ma era piacevole ascoltarlo. Mi diceva che avrebbero trascorso una settimana sui lidi
ravennati, precisamente a Lido di Dante, sarebbero arrivati Sabato pomeriggio, quindi l'indomani, e
avrebbero preso alloggio in un appartamento in affitto. Mi raccontava che Lunedì prossimo sarebbe
stato il compleanno di sua moglie e la sua intenzione era quella di farle una bella sorpresa,
trattandosi di sorpresa, appunto, voleva la collaborazione mia nella più assoluta discrezione e
segretezza per poter mantenere la sua dolce metà all'oscuro di tutto.
Ho riassunto in breve quello che mi diceva, in realtà fu una lunga telefonata che spaziava dalla
specifica richiesta a me fino alla suo lavoro, dai viaggi che avevano fatto fino alle loro abitudini e al loro modo di vivere il proprio rapporto di coppia.
Vi confesso, non ero entusiasta, fare il pacco regalo per una signora mai vista ne conosciuta non mi
esaltava, le sorprese sono belle, piacciono anche a me ma in questo caso subentravano una serie di
variabili che spaziavano dal tempo a disposizione, dalla possibilità di potersi vedere due minuti,
giusto per capire con chi avevo a che fare, in fondo siamo persone, cazzo, e poi...., Lei....., dico la
festeggiata, cosa penserà quando mi vede? Le piacerò? Sarò veramente all'altezza delle sue
aspettative? E Lei, mi piacerà?
Avevo in mente tutte quelle volte che, sul sito di incontri, mi chiedevano la foto del viso. Io
prontamente le inviavo e come d'incanto il mio contatto spariva nel nulla senza nemmeno salutare.
Che rabbia, lo so, fa parte del gioco, ma almeno dimmi che faccio schifo e tutto finisce li, rispondi
con due lettere “NO” ed io capisco, ecco perchè avevo tutte le remore del mondo, mi immaginavo
questa donna che a casa si aspetta il classico bull palestrato di trent'anni per poi vedersi entrare un
uomo quasi coetaneo che magari non le piaceva nemmeno ed io rischiavo quindi l'umiliazione di
non essere all'altezza nemmeno di fare il “pacco regalo” e ancor peggio essere indirettamente
l'artefice del fallimento della sua festa di compleanno.
Ma...... questa benedetta curiosità ci mette sempre lo zampino ed infatti, mentre ero al telefono con
il mio complice (già da qui potete capire che avrei accettato), mi venne un illuminazione per fare in
modo di poterlo incontrare di persona, spiegargli tutti i miei dubbi al riguardo e vedere insieme a lui
se c'era la possibilità di poterli sedare ed escogitare quindi un piano d'azione. Operazione “pacco
regalo”.
-: Mario, riesci a venire da me in ufficio, diciamo domenica pomeriggio, sul tardi, ti offro un
aperitivo così ne approfittiamo per fare due chiacchere e valutare il da farsi :-
Mario accettò l'invito, ovviamente doveva venire senza la moglie ma non rappresentava un
problema, ci salutammo -: Bene, a domenica allora, ciao :-
Il mio ufficio è come la mia seconda casa, anzi mi appartiene in maniera viscerale è il mio habitat,
luogo di lavoro ma anche di gioco, di incontri, di incazzature e di soddisfazioni. Nel mio ufficio mi
sento a mio agio e rappresenta una perfetta spalla di copertura per qualsiasi evenienza. :-Faccio tardi
in ufficio, cara:- -: oggi mangio qualcosa in ufficio, amore non vengo a pranzo:- -: Ho un
'appuntamento sul tardi, non aspettarmi per cena:-
A buon intenditore poche parole.
La domenica arrivò, ero fuori con alcuni clienti quando ricevetti la telefonata di Mario per
confermarmi che ci saremmo visti nel pomeriggio verso le cinque e mezza. Sembrava contentissimo
e come nel primo contatto, cominciò subito a raccontarmi, con enfasi ed orgoglio, come avrebbe
raggirato l'ostacolo per giustificare il suo breve viaggio in solitaria per venire da me. Lo dovetti
interrompere facendo presente che non ero solo, che stavo lavorando ma che nel pomeriggio
avremmo avuto tutto il tempo per parlare con calma senza interruzioni. Ci salutammo velocemente.
Domenica pomeriggio ore 17:20
Ero al telefono con un mio collega quando noto un signore sulla cinquantina, fuori, davanti alla
vetrina dell'ufficio, mi stava guardando, mi sorrideva ed io capii che era arrivato il mio socio, feci
un cenno di saluto e gli indicai la porta ad invitarlo ad entrare.
Mi alzai per andargli incontro e porgergli la mano ma fui subito spiazzato dalla sua enfasi, un
sorriso quasi da bambino, mi porse la mano, mi tirò a se e mi strinse in un abbraccio da vecchi
amici quasi soffocante dandomi in contemporanea due baci sulle guance. Ero sparito
completamente sotto quest'uomo, grande, robusto alto e pelato che continuava a chiedermi se ero
proprio io, Dario. Pensate che figura se non lo fossi stato. -: Ma pensa te, sei proprio tu Dario? Ma
sei proprio identico a come ti aveva descritto Luca, incredibile, mi sembra di averti sempre
conosciuto:- Bene, almeno a detta di Mario, avevo passato il primo esame ma vedendolo dal vivo
davanti a me, un uomo così grande, sarà stato più alto di me di almeno quindici centimetri, robusto,
quella corporatura che potresti giudicare quasi grassottello ma che la sua altezza camuffava in
maniera egregia, ripeto, un uomo così, con me, che in proporzione sarò stato la metà rispetto a lui
che cosa centrava? O meglio, pensavo, ma sua moglie, abituata ad arrampicarsi in tanta
abbondanza, cosa avrebbe pensato nel momento in cui, vedendomi, avrebbe dovuto fare i conti con uno scheletro, rispetto a suo marito.
Mario, con la sua inconfondibile voce da falsetto, era incontenibile, cominciò subito a raccontarmi
come era andato il viaggio, dell'appartamento, di come aveva conosciuto Luca, il nostro tramite,
facevo veramente fatica ad entrare nella conversazione quando finalmente, in un attimo di pausa
riuscii a proporre di andare a prendere qualcosa da bere. Ne avevo proprio bisogno.
Salimmo in macchina, nella mia, lui si sistemò il sedile, troppo avanti, continuava a parlare
sembrava un bambino in libera uscita al luna park, raggiungemmo il bar e prendemmo posto ad un
tavolo in ombra sulla terrazza del locale. Salutai la cameriera, che conosco bene, ed ordinammo due
birre medie.
Ora si ragiona, con una bella birra gelata in un caldo pomeriggio d'estate tra i turisti che facevano
l'aperitivo era quasi come essere in ferie, stavo proprio bene, potevo affrontare tutti i Mario del
mondo e sfogare l'occhio sulle gambe delle ragazze avvolte nei pareo che lasciavano intravvedere in
trasparenza i costumi da mare sempre più audaci, se allungavi lo sguardo ti perdevi tra cosce,
gambe, infradito micro triangoli chiamati a nascondere quella cosa magica capace di spappolare il
cervello di un uomo, il mio sicuramente, ma Mario?, indovinate? Stava parlando. Ma questa volta
riuscì ad attirare la mia attenzione, stava parlando di sua moglie.
La descriveva come si può descrivere un'opera d'arte -: Ha 52 anni Dario, ma non ti preoccupare, il
tempo con lei sembra si sia fermato:- e poi ancora -: è come una piccola bomboniera di ceramica
che devi accudire ogni giorno con amore:- continuava -: un seno florido ancora superbo:- Io
pensavo al superbo riferito al seno, forse si era sbagliato ma nell'enfasi della descrizione, mentre
diceva superbo, alzava le due mani in contemporanea all'altezza del suo petto quindi dedussi che era
ancora un seno “autoportante”
In ogni caso, Mario era sicuramente innamorato della sua dolce metà che mi disse di chiamarsi
Erika con la k.
Lo guardavo mentre parlava di sua moglie, forse lo invidiavo, in quel momento mi sarebbe piaciuto
sentire le stesse cose anche per la mia. Ogni coppia ha un suo equilibrio che le tiene unite, invisibile
per noi dall'esterno, quello che per molti potrebbe essere un comportamento assurdo, fuori luogo,
volgare e chi più ne ha più ne metta, per alcune coppie è semplicemente il catalizzatore che
mantiene salda la loro unione.
Arriviamo finalmente a pianificare un modus operandi per raggiungere l'obbiettivo sorpresa e
tranquillizzare le mie perplessità che nel frattempo gli avevo esposto per avere, non dico la
sicurezza matematica dell'approvazione di sua moglie ma almeno la seria probabilità che la mia
presenza fosse di gradimento anche alla signora. In poche parole avevo chiesto a Mario se c'era il
modo di poter vedere sua moglie in maniera del tutto casuale in un contesto neutro -: Che ne so, che
ne dici Mario in spiaggia domani mattina, sai il lunedì è il mio giorno di chiusura:- Mario si
illuminò, mi guardò sorridente rosso come un peperone ed esordì -: Geniale Dario, senti come
facciamo, noi domani siamo in spiaggia al Lido di Dante, mia moglie preferisce la spiaggia libera,
sceglie lei il posto, appena ci siamo posizionati ti mando un messaggio in modo da dirti bene il
luogo per poterci individuare poi tu arrivi, fai finta di non conoscerci ti stendi vicino, non troppo, in
maniera che lei possa vederti poi, sai com'è, io e lei facciamo sempre dei commenti sulle persone
che vediamo in spiaggia, per noi sono tutti potenziali compagni di gioco. Che ne dici?:-
Mario Mario, navigato il signor Mario ma il piano mi piaceva, era una vita che non andavo al Lido
di Dante ed una bella mattinata in solitudine dove non ti conosce nessuno mi attizzava molto perciò
gli strinsi la mano a suggellare il nostro piano segreto e ci incamminammo verso la macchina per il
ritorno.
Il lunedì è il mio giorno libero, per modo di dire, ovviamente si riempie di tutte quelle cose che non
riesci a fare durante la settimana perchè impegnato al lavoro ma quel lunedì stavo aspettando con
ansia il messaggio del mio amico Mario. Ero allo stesso tempo ansioso ed eccitato, la richiesta di
Mario alla fine mi stava intrigando ed il messaggio arrivò alle nove circa. -: Buongiorno Dario,
siamo in spiaggia, la spiaggia libera dopo gli stabilimenti, vedrai una tenda arancione con dei grossi
fiori blu tesa su quattro pali noi siamo li con un materassino e un carrello con un contenitore da
picnic devi fare 300 metri circa dopo gli scogli e ci vedrai in uno slargo di spiaggia vicino allo sbocco di un sentiero, ti aspetto:-
Rispondo -: Perfetto, tra mezz'ora sono lì, buona giornata anche a voi:-
Prendo su il mio zainetto da spiaggia, avevo già addosso un costume a pantaloncino, infilo il
giornale che avevo appena acquistato e parto per Lido di Dante.
Ci misi un quarto d'ora, parcheggio e mi incammino verso la spiaggia, mi fermo a prendere un caffè
al bagno per poi continuare verso la spiaggia libera.
C'era qualcosa che non mi tornava, erano anni che non visitavo quel posto ma mi ricordavo che la
spiaggia libera era subito dopo lo stabilimento balneare e non c'erano scogli da oltrepassare, anzi
c'erano ma sapevo che oltre era spiaggia destinata ai naturisti ma Mario, in tutti i suoi racconti, non
aveva mai accennato a nessuna forma di naturismo, vuoi vedere che........ .
Mi stavo attaccando alla remota eventualità che Mario si fosse sbagliato nel darmi indicazioni, esco
dal bar, raggiungo la battigia e faccio due passi fino a raggiungere la spiaggia libera adiacente lo
stabilimento. Di Mario nessuna traccia, davanti a me la scogliera, sicuramente quella che diceva
Mario, oltre, vedevo ombrelloni e teli stesi su rami portati dal mare.
Ero nel panico, vi chiederete perchè, ebbene, non sono mai stato in una spiaggia naturista, non ho
mai preso il sole nudo in mezzo alla gente, porca miseria, e ora?? Che cazzo faccio, mando un
messaggio a Mario e gli dico che mi vergogno? Che sto poco bene? Che mi sono schiantato in
macchina? Ma che figura, credetemi, sembra un paradosso, ma seppur un gioco, la serietà e la
puntualità in casi come questi dove ci si mette a nudo, dove un uomo ti apre la porta di un mondo
intimo fatto di segreti, di complicità, di quelle cose che lui ha scelto di condividere con te perchè ti
ha reputato meritevole di questa sua scelta, ebbene, mancare a questo appuntamento sarebbe stata
un onta per lui ed io ne sarei uscito con la coscienza pesante, oltretutto avrei minato la fiducia del
nostro amico comune, Luca, che confidava di fare bella figura con un suo cliente.
Non potevo tirarmi indietro, camminai verso la scogliera, la superai, attorno a me persone, famiglie,
coppie che prendevano il sole, ancora tutti in costume però, quindi mi sbagliavo? Forse il naturismo
è stato bandito anche qui? Mi aggrappavo a quei pochi ricordi di articoli sui giornali che parlavano
di contenziosi con il demanio per l'utilizzo della spiaggia di Dante da parte del popolo dei naturisti,
intanto avanzavo, avevo in mente i 300 metri di Mario, un topless, bè poco male tutto ok, raggiungo
una strana piattaforma fatta di tronchi d'albero levigati dal mare e poi dal vento, carina ma subito
dopo un uomo, completamente nudo, poi un altro, una coppia di anziani, anche loro vestiti in
maniera adamitica, io imbarazzatissimo, non volevo guardare per non fare la figura del guardone, le
gambe pesavano come macigni, stavo contando mentalmente i metri, un ragazzo, abbronzatissimo
stava passeggiando tranquillamente con tutta la sua mercanzia in bella vista, ci siamo incrociati
sulla battigia, io, testa bassa che mi stavo chiedendo dove cazzo mi ero cacciato e poi?, quando
arrivo?, cosa faccio?, mi devo smutandare anch'io? Di fronte a Mario e alla sua bomboniera? Ma
guarda te che situazione, pensavo e camminavo, 200 metri circa, ero dentro una spiaggia per nudisti
non c'era dubbio, cammino, 250 metri, passo a pochi centimetri da una signora, un bel fisico era
seduta sul telo da bagno intenta a leggere un libro, appoggiata ad un grosso cuscino gonfiabile con
le gambe piegate e leggermente divaricate, il suo sesso in evidenza e tutto in assoluta tranquillità e
naturalezza. 300 metri, mi guardo attorno, uno spiazzo, il sentiero e poi..... Mario. Non era una
tenda, era un accampamento, il telo arancione con grandi fiori blu copriva un'area di circa 10 metri
quadri, tenuto teso da grossi tronchi piantati agli angoli, un ulteriore ombrellone a pochi metri
probabilmente a fare ombra alle provviste custodite dentro una valigia termica che sembrava più un
freezer a pozzetto, per le sue dimensioni, il carrello, teli da bagno ovunque e sotto la tenda un
materassino gonfiabile versione matrimoniale con una donna stesa, nuda, abbandonata alle sapienti
mani di Mario che le stava spalmando meticolosamente una crema. Ok, ormai sei qui, mi dico,
avanti, sono tutti nudi, siamo alla pari.
Mi indirizzai verso lo spiazzo a circa sei/sette metri da Mario, facendo finta di nulla cominciai a
stendere il mio telo che a confronto dell'attrezzatura dei miei vicini sembrava più un fazzoletto da
naso, appoggio lo zainetto, tiro fuori il giornale e mi tolgo la maglietta. Mi sentivo già nudo e
ragionavo come poter togliere il costume nella maniera più naturale possibile per cercare almeno di
mantenere un certo contegno, far vedere che ero uno di loro, mi chiedevo, meglio da in piedi? Slaccio tutto, faccio scivolare il costume e chi si è visto si è visto? Oppure, più cautamente mi siedo
e tolgo i calzoncini dolcemente e pudicamente rannicchiato nel mio telo? Attesi qualche istante, mi
guardavo attorno come un ladro che cerca una via di fuga dopo essere stato preso in flagranza di
reato, incrociai gli occhi di Mario, sempre indaffarato a massaggiare Erika, aveva cambiato
posizione per potermi vedere e mi lanciò uno sguardo di assenso sempre con il suo bel sorriso,
anche lui nudo, ovvio, e tranquillo, come lo invidiavo, ora avevo anche il pubblico per il mio
spogliarello. Mi inginocchio sul telo e comincio a slacciare il bottone del mio indumento seguito
dallo strappo del velcro di chiusura e tiro giù, via.
Tutto bene? Tutto bene un cazzo, non ci avevo pensato, tra le mille cose che mi sono balenate in
testa da quando sono entrato in questa spiaggia, non ho proprio pensato al fatto che non ho mai
preso il sole integrale, eravamo ormai a fine giugno ed avevo già una bella abbronzatura da
vacanziero navigato ma lì sotto? Uno stacco netto tra il marrone della pelle abbronzata e il candido
bagliore di tutto quello che rimaneva sotto la linea dell'addome fino a metà coscia, non osavo
immaginare quello che vedevano gli altri da dietro, due chiappe candite che urlavano guardateci,
siamo qui. Che vergogna ed io che pensavo di far credere agli altri che ero uno di loro, come no, a
stelle e a strisce.
Mi stesi pancia in giù e cominciai a leggere il giornale che per fortuna mi ero portato, era un
appiglio per mostrare indifferenza in realtà avrei voluto seppellirmi da solo, sparire con la forza del
pensiero e la mia coscienza che rideva beffarda -: hai voluto la bicicletta? Pedala:- Pensavo alla
figura che stavo facendo di fronte a Mario ma soprattutto di fronte alla sua signora che, ricordavo, si
divertiva a fare commenti sui vicini di mare. Chissà che commenti, me li sentivo addosso i suoi
giudizi, cosa potevo sperare. Il suono di un messaggio in arrivo mi distrae dalle mie riflessioni,
prendo il telefono e leggo, era un messaggio di Mario, :- Dario, tutto ok, testuali parole di Erika -:
guarda che tenero quel ragazzo nuovo:- direi che è fatta, ci sentiamo per questa sera, ciao:-
Tenero? Era un complimento? Mi aspettavo brutto, carino, un tipo, tante cose ma tenero? Non
sapevo cosa pensare ed ora che ero certo di essere stato esaminato, a mia insaputa, dalla regina,
cominciai a fantasticare sulla serata che mi si prospettava innanzi. Mi girai coraggiosamente a
pancia in su, mi accesi una sigaretta, con il fumo cerco di limitarmi ma le emozioni che si sono
susseguite in così poco tempo e in maniera così frenetica meritavano una giusta ricompensa e
mentre viaggiavo con la fantasia al programma della serata mi accorsi, tardi, di avere un'erezione
incontrollata che documentava al popolo l'esistenza del mio cazzo. Che vergogna..... mi girai
immediatamente a pancia sotto, ci mancava pure che facessi la figura del porco segaiolo, cercai
nello zaino la bottiglietta d'acqua e bevvi un lungo sorso, francamente non vedevo l'ora di andare,
anche se l'ambiente cominciava a piacermi, forse in un altro momento con l'approccio giusto il
mondo naturista avrebbe potuto darmi qualcosa, oggi però ero apposto, non volevo combinarne
altre, l'esame era passato ed io ero già concentrato alla serata e come accordi aspettavo la telefonata
di Mario per illustrarmi i dettagli e cercare di rendere quella serata una delle più belle per donna
Erika.
Sono riuscito a rilassarmi per un oretta, sempre pancia sotto onde evitare inconvenienti, era ora di
andare, Mario era steso sulla sabbia sopra un telo mentre Erika sul suo bel lettone come una regina,
sembrava addormentata, le diedi un'ultima occhiata veloce, una bella donna. Raccolgo le mie cose,
mi vesto e parto senza salutare nessuno, Mario mi aveva visto, rimase immobile, gli accordi
prevedevano che ci saremmo sentiti per telefono prima di cena.
Puntuale, la telefonata di Mario arrivò. La sua voce allegra e piena di entusiasmo mi riferiva che
stava andando tutto per il meglio, avrebbe portato Erika a cena fuori e sarebbero rientrati a casa per
le nove e mezza, io mi sarei dovuto presentare al loro appartamento verso le dieci, mi diede
l'indirizzo mi tranquillizzò sull'abbigliamento :- vestiti come vuoi Dario, non siamo formali e poi
penso che dei vestiti non ne avremo bisogno:- Mi specificò che la serata era della sua Lei e che lui
sarebbe stato ai suoi ordini a lei piaceva comandare e lui era felice di assecondarla in ogni sua
richiesta forse avrebbe usato alcuni strumenti tipo frustini o manette o qualche tois ma quando
cominciai a fare alcune domande specifiche si affrettò a dirmi che la vittima sarebbe stata solo lui,:-
di fatto Dario, in questi casi tu sei solo il mezzo che Erika utilizza per umiliare me, stai tranquillo, se tutto andrà come credo Erika ti tratterà come un re ma solo perchè sa bene quanto godo a farmi
umiliare da lei perchè quello che fa con te in realtà è quello che vorrebbe fare con me solo che me
lo dimostra attraverso gli altri, capito?:- No, non avevo capito ma gli risposi affermativamente dissi
solo che non volevo essere menato da nessuno e tanto meno prenderlo nel culo ne da lui ne da
Erika, visto che ci sarebbero stati giocattolini vari. Rassicuratomi su questo, Mario si fece una
sonora risata e ci salutammo pronti per il nostro appuntamento.
Ore dieci in punto, mi trovo davanti ad una villetta a schiera a Lido di dante, che l'operazione
“Pacco regalo” abbia inizio. .................... tu be continued
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