tradimenti
La verità: conviene dirla?
di Zindo
29.12.2024 |
6.222 |
9
"Ci rifaremo al mio ritorno, dai..."
Quando Anna scese dal "freccia rossa" fu molto sorpresa di vedere Mauro tra le non molte persone sul marciapiede. Molto e piacevolmente sorpresa.
Fu però presa anche da un senso di disagio oltre che di pacata gioia.
Gioia perché aveva un gran desiderio di rivedere il marito
Disagio perché per tutto il viaggio aveva pensato a come sarebbe stato il tornare da lui, chiedendosi cosa avrebbe potuto dire e fare, come comportarsi, senza trovare neanche una risposta alle sue numerose domande.
Fino ad un attimo prima di scorgere Mauro, Anna aveva percepito dentro di se che, per quello che era successo la sera precedente, qualcosa era cambiato tra lei ed il marito.
Aveva temuto o forse sperato che lui vedendola capisse quello che al telefono non aveva voluto capire. Forse non aveva voluto o forse aveva finto di non capire.
Aveva cercato di comporre almeno una frase da dire, ma ancora non era riuscita a farlo. Aveva rimandato il cosa e come dirgli ad un indeterminato "dopo" che il suo inconscio collocava tra il suo arrivo alla stazione nel pomeriggio avanzato ed il rientro a casa del marito, il quale di solito rientrava sempre a sera avanzata, anzi anche sul tardi.
Invece Mauro, suo marito, era lì a pochi metri di distanza.
Era venuto a prenderla alla stazione come non aveva mai fatto, non da quando erano sposati almeno.
Mauro non avanzava verso lei, stava fermo all'altezza del sottopasso da utilizzare per uscire dalla stazione. Stava fermo, apparentemente inespressivo. Lei lo conosceva bene e, ancora a distanza da lui, captò la luce diversa che c'era nello sguardo di lui.
Poteva essere uno sguardo di chi vuole fingere indifferenza ma non riesce a mascherare la gioia... e Anna sperò che davvero fosse così,...ma poteva anche essere quello di uno che finge indifferenza e non riesce a non far trapelare la rabbia che cova , ...ed Anna temette che proprio così potesse essere.
C'era un motivo che giustificava questa ansia di Anna, e non era la faccia inespressiva di Mauro.
Era qualcosa successo la sera prima. Qualcosa che aveva combinato proprio Anna, la quale però non aveva nascosto niente al marito, ma lui non le aveva creduto, o almeno così era sembrato ad Anna.
Tutto il resto della notte (ne era rimasta ben poca a dire il vero dal fatto all'alba) e tutto il giorno, e tutti gli impegni di lavoro e quelli per affrontare il viaggio di ritorno, non erano bastati ad Anna per pentirsi (ma non troppo) del fatto compiuto e (soprattutto) di aver detto tutto e subito al marito.
In questo momento, se avesse potuto tornare indietro nel tempo non era certa se avesse o meno evitato di fare quello che aveva fatto, ma di certo non avrebbe detto tutto al marito.
Purtroppo erano abituati a dirsi tutto, qualsiasi cosa e sempre e forse più per questa abitudine che per lealtà, aveva detto tutto.
Davvero? O anche per giocare in modo spinto?
Più spinto di quello che aveva combinato?
Forse!
In fondo non era la prima donna al mondo a tradire il marito, probabilmente era l'unica a informare della cosa, in diretta, lei stessa il marito.
Bisogna tornare al giorno prima.
Avrebbe dovuto essere l'ultimo di quattro giorni dedicati di un meeting sul settore della moda che si teneva a Milano. Partecipava anche Anna, anzi aveva un ruolo di rilievo. Così importante che lei e pochissimi altri con elevata responsabilità, a conclusione ufficiale del meeting avevano ravvisato la necessità di approfondire alcuni aspetti emersi negli incontri e farlo subito, Per questa esigenza lei ed altri quattro di rango elevato, concordemente avevano deciso di fermarsi un giorno in più per affrontare e risolvere le problematiche emerse.
Non era un evento straordinario. Non capitava spesso ma era già successo altre volte che per esigenze professionali alcune assenze da casa sia di Anna che di Mauro andassero oltre il previsto.
Non doveva chiedere il permesso al marito per fermarsi un giorno in più. Era però naturale che lo svisasse.
Anna lo aveva chiamato al telefono per metterlo al corrente.
Avrebbe dovuto essere una semplice comunicazione all'interno di una consueta telefonata tra coniugi.
Non era andata proprio così.
Mauro non si era limitato a prendere atto ma, questo sì che era insolito, aveva esternato il suo disappunto.
-Perché hai detto quella parolaccia?- aveva chiesto Anna.
-Quale?
-Quella che hai appena detto
-Ho detto " oh cazzo, no"
-Appunto. Perché no? Mica mi fermo per divertirmi? Anche a te è successo altre volte..
-Lo so, non è per questo. E' che...aspetta che accosto la porta se no il mio socio dall'altra stanza mi sente....pronto? Ci sei ancora? Beh, dicevo che ...insomma ho una gran voglia di scopare e tra il ciclo che hai avuto prima della partenza e la tua trasferta a Milano ormai sono molti giorni che siamo in astinenza. Non vedevo l'ora che tornassi, aspettare un giorno in più è pesante sai... Ti amo troppo e mi manchi troppo... Devi fermarti per forza?
-Purtroppo sì, è importante. Mi sa che stasera ne avremo fino a tardi per evitare di tirarla per le lunghe domani. Se tutto andrà liscio riparto domani pomeriggio ed arriverò verso le diciassette più o meno. Ti farò sapere.
-Stasera farete tardi? Quindi non ci possiamo neanche sentire per telefono?
-Ci stiamo sentendo adesso.
-Sciocchina. Hai capito in che senso, dai.
Si, Anna aveva capito, ma per far capire anche al lettore è opportuno dire anche che nelle sere precedenti, a tarda ora, quando erano già nei rispettivi letti, si erano chiamati scambiandosi non solo paroline dolci ma anche frasi piccanti masturbandosi ognuno per conto proprio e dicendo l'uno all'altro cosa facevano, momento dopo momento.
-Ragazzate. Siano adulti ormai. Ci rifaremo al mio ritorno, dai.
- Ragazzate un corno. E' un calmante efficace. Oh, ma non è che il lavoro è una scusa e invece ti fermi una notte in più perché hai incontrato qualcuno che ti intessa più di me?
-Che cavolo dici?
-Beh se le telefonate per te sono ragazzate vuol dire che tu faresti qualcosa di più. Con chi?
- Con te sciocco.
-Non mi metterai le corna spero
Anna aveva riso e in modo divertito aveva risposto: -Se mi capita l'occasione perché no?
- Guarda che lo verrei a sapere
- Guarda che se succedesse te lo direi io stessa.
Avevano riso e scherzato ancora un poco poi Anna era andata a farsi una doccia per rinfrescarsi, cambiare abbigliamento ed andare, come concordato con gli altri, a cena insieme per poi riprendere i lavori.
-Sei uno schianto vestita così- le dissero quasi in coro tre degli altri quattro. Luigi no, Luigi la guardò a lungo, come fosse imbambolato prima di bisbigliare all'orecchio di Biagio :- "Che schianto vestita così? Mi sa che nuda è anche meglio" , pensando forse di non essere sentito da Anna,, Certamente non lo avevano sentito le altre due donne che completavano la compagnia (Wilma e Sonia)
Sarà stato questo commento di Luigi, sarà stato il suo sguardo estasiato, saranno state le parole che le aveva detto al telefono il marito poco prima, sarà stata l'astinenza da sesso che durava da una decina di giorni, fatto è che Anna non era rimasta insensibile ai numerosi altri sguardi insistenti e penetranti che Luigi le aveva rivolto durante la frugale cena e durante il successivo incontro di lavoro, mettendola anche un poco a disagio ma anche turbandola abbastanza.
Le era piaciuto sentirsi non solo ammirata ma visibilmente desiderata. S'era distratta spesso durante la seduta lavorativa e con chi glielo aveva fatto notare (Wilma) si era giustificata con la stanchezza accumulata durante il giorno e l'ora che si stava facendo tardi, dicendo anche una piccola bugia e cioè "Pensate che non ho neanche avvisato mio marito che ci fermiamo anche domani. Gli devo telefonare senza meno e subito. Scusatemi se mi allontano un attimo"
Luigi aveva risposto per prima: "Io direi che ci siamo portati avanti abbastanza con il lavoro e poi abbiano tutto domani davanti a noi, La stanchezza l'abbiano tutti, Io direi di chiuderla qui per stasera e di andarcene a dormire. Riprenderemo domani, Che dite?"
La stacanovista Wilma soltanto aveva provato a fare obiezioni, ma la coesione degli altri quattro aveva fatto accogliere la sua proposta.
Anna era andata via subito per rendere credibile la sua urgenza di telefonare al marito. Gli altri avevano lasciato la riunione con più calma. Wilma sembrava non aver proprio intenzione di andare a letto. Biagio e Sonia furono i primi a seguire Anna.
Va solo specificato che il meeting s'era tenuto nello stesso centro dove una sua appendice si stava protraendo e che nello stesso ambito insistevano sia la ristorazione che le camere di pernottamento. Complesso enorme che ospitava eventi vari in contemporanea e, di conseguenza, una numerosa clientela. Tutti i cinque alloggiavano nello stesso complesso ma dislocati in punti molto diversi tra loro.
Luigi si era attardato volontariamente, adducendo l'esigenza di fumare una sigaretta all'aperto, pur di seminare gli altri e solo dopo, si era avvicinato al receptionist per chiedere se poteva contattare la dottoressa Anna "Tal dei tali"in quanto aveva lasciato un documento importante che lui aveva trovato e voleva riconsegnarglielo.
"Dia pure. Glielo facciano avere noi"
"NO. E' roba davvero importante, Posso parlare direttamente alla dottoressa con l'interfono? No, non la disturberà è salita da poco, La chiami per favore"
Il piano di Luigi aveva funzionato. Aveva detto qualcosa ad Anna e poi chiesto "Ma no, non ti disturbare a scendere tu, sono certo che non mi faranno obiezioni se salgo un attimo da te per portartelo. Vero?" aveva chiesto al receptionist facendogli vedere un banconota di un certo valore come regalia.
Luigi era salito fino alla camera di Anna ma non per un attimo solo e il foglio che aveva in mano da quando parlava al tipo della recption non era un documento, solo un depliant pubblicitario preso nella hall che lui aveva ripiegato perché non si riconoscesse con immediatezza. Quando bussò dicendo chi era, Anna socchiuse la porta, riparando il corpo dietro l'anta e sporgendo solo il capo chiese: Che succede? Di che documenti parlavi?"
Luigi sorridendo e stropicciando nel pugno della mano il foglio che aveva mostrato per un attimo, con schiettezza aveva detto: "Niente. Era solo una scusa per farmi dire il numero della tua stanza da quello in portineria ed una scusa per salire. è solo un depliant e poi di documenti ne abbiamo parlato abbastanza oggi. Del tuo fascino che merita molta più attenzione non ne vogliano parlare?"
"Non ti ho visto bere, come parli? Che dici?" Aveva farfugliato Anna che in realtà aveva capito già tutto al volo.
Erano stati troppi e troppo significativi gli sguardi che Luigi le aveva dato tutta la serata per non aver capito cosa gli fosse passato nella mente. Ed ora non ci voleva una mente superiore per capire il vero motivo per cui era lì.
La logica avrebbe voluto che Anna liquidasse Luigi e richiudesse la porta, L'istinto aveva bloccato la logica.
Anna aveva in corpo desiderio di sesso per astinenza, sommata agli stuzzicamenti del marito Mauro e dei provocatori atteggiamenti del molto piacente Luigi. Luigi era lì con intenzioni facilmente intuibili. I desideri c'erano, l'occasione propizia pure, perché buttare tutto all'aria? Perché farlo subito, con un gesto scortese come richiudere la porta in faccia a quell'uomo dal sorriso fascinoso e lo sguardo carico di cupidigia?
Aveva aperto tutta l'anta della porta e detto "Entra sciocco, parliamo dentro che se passa qualcuno e ci vede chissà cosa penserà"
Lui era entrato. Era solo una stanza d'albergo, neanche di gran lusso ma di quelle arredate al minimo, seppure con decoro, tipiche delle strutture ospitanti grandi eventi ed i loro partecipanti.: Un armadio, uno scrittoio, una sedia, un televisore, un mobiletto bar, un letto purtroppo singolo, ampio ma singolo, ed un comodino. Dove accomodarsi visto che sulla sedia Anna aveva messo i vestiti che...
...OHH, Ops! Solo allora si era resa conto che non era più vestita con l'elegante vestito di prima (ora sulla sedia) ma era già in sottoveste.
" Dammi un attimo per coprirmi" aveva detto tutta impacciata e correndo a prendere una vestaglia leggera e trasparente, nell'armadio.
Se la stava infilando in gran fretta. Era così leggera che svolazzava nell'infilarsela e Luigi, contento che non fosse qualcosa di molto coprente, ma trasparente o quasi disse. "Se ti copri per me puoi anche non farlo, sei affascinante anche senza, anzi di più"
"Non ti pare di esagerare ?"
"Veramente no. Sei bellissima e lo sai. Mi piaci e te ne sei accorta, non ti sono indifferente e me ne sono accorto. Siano adulti e.."
"..E sposati. Almeno io sono sposata. Dovresti saperlo" aveva detto mostrando il dito con la vera,
"Anche io!" Aveva detto o stava per dire Luigi quando aveva trillato la suoneria del telefonino di Anna.
Lei divenne rossa. Guardò con sguardi fulminante Luigi e disse"Lupus in fabula, E' Lui" Poi "Amore che succede?"
"Secondo te?: Mica dormivi?"
"No, sono appena rientrata in camera, abbiamo lavorato fino a poco fa"
"Sei già a letto? Io si. Ho voglia di te. Tanto"
Onde evitare che il discorso finisse come quelli fatti le sere procedenti Anna aveva avvisato il marito: "Comunque io non sono sola"
"Ma non hai detto che sei rientrata in camera?"
"S', ma avevo... lasciato un documento---(si era girata verso Luigi facendo un cenno come a dirgli che sfruttava la sua stessa scusa per giustificarsi)....e un mio collega me l'ha appena portato"
"Un o una collega?"
"Un , uno, maschio. Si chiama Luigi. Vuoi che te lo passo, così senti la sua voce?"
"Non mi frega della sua voce ma del fatto che ora sta con te, in camera con te.."
"Sei geloso?"
"Non dovrei? Lo sai che mi manchi, ti voglio e..beh sì penso che avrai voglia anche tu dopo tanti giorni di digiuno...se tu pure sei a digiuno come me...O tu ti sei sfogata in qualche modo?"
"Ma che dici? Sciocco! E poi attento a come parli. Te l'ho detto non sono sola"
"Dovrei crederti? Tu a quest'ora sei in camera con un uomo? Via si, fingiamo che sia vero...Giochiamo almeno di fantasia. Com'è? Descrivermelo."
Anna aveva guardato e cominciato a descrivere Luigi fisicamente. Costui aveva intuito il tenore delle frasi che non poteva sentire (quelle di Mauro) ed aveva azzardato. Forse pensando a nulla, solo per istinto o per spavalda sicurezza in se stessa. Non si era bloccato neanche quando Anna era passata dal descriverlo fisicamente al riferire al marito quello che lui aveva cominciato a farle: "...come non ci credi? Oh..ma che fai. Mauro questo mi tocca, si stringe a me dalle spalle, mi sta palpeggiando i seni e si stringe.."
"Davvero? Dai, sai, mi piacciono le tue fantasie, continua, continua, cosa ti fa adesso? Dimmi, dimmi.."
"Ma quali fantasie, Mauro! Oh ma sta bravo tu. Mi fai male.."
"Che ti fa? dimmi che ti fa?"
"Mi preme il cazzo sulle natiche e mi stringe i capezzoli con le dita, e... e basta...ora mi bacia pure il collo.., le orecchie no dai, le orecchie no.."
"Le orecchie sì, lo so io che i lobi per te sono zone eroticamente sensibili....E poi che fa? E tu che fai? Tu non gli fai niente.."
"Se sto al telefono con te cosa vuoi che faccia? Parlo con te e lui si approfitta.."
"Oddio, sei fantastica sai, lo dici con tono credibile e con voce che sa di libidine... quasi quasi penso che sia vero"
"E' vero, porca miseria . è vero. E basta tu. No, non mi fare il solletico...Lo senti che sto con mio marito? Fermati, dai"
"No, no, meglio come facevi prima,. non fingere di impedirglielo ma fingi di stare al gioco. Come ce l'ha il cazzo? Più grosso del mio?
"E che ne so. E' ancora vestito. Ce l'ha duro..questo si.."
Al sentire "E' ancora vestito" Luigi aveva allentato la sua presa su Anna per spogliarsi in gran fretta. Quel'"ancora" alle sue orecchie era sembrato come un sollecito a denudarsi.
Anna ne aveva approfittato per "chiudere" la telefonata con il marito che non stava credendo a quello che diceva, offendendola in qualche nodo come se lei non fosse stata davvero capace di fare quello che gli stava riferendo...ma anche perché con un uomo appiccicato all'orecchio tramite telefono ed uno appiccicato al corpo fino ad un attimo prima, ormai era in preda di fatti concreti e non di vivere di fantasie come Mauro che aveva liquidato con " A che punto sei? Giocare va bene ma è tardi, Vorrei anche dormire"
"Grande,. Ho appena goduto, Che schizzata, devo andare a lavarmi",,,,,
E poi?
Poi aveva riagganciato il telefono perché aveva visto Luigi nudo, con il cazzo teso. Perché i suoi desideri pure reclamavano appagamento. Aveva lasciato che Luigi facesse tutto quello che aveva voluto, ad una sola condizione. Che tenessero la luce spenta.
Per pudore?
Macché! per immaginare che a sbatterla , a baciarla, a farle tutto fosse la persona che più desiderava: Mauro.
Scesa dal treno stava ancora pensando al cosa raccontare al marito e al cosa nascondergli. Il problema non era cosa dire ma come dirglielo. Dirgli non tanto i particolari della sera precedente ma che quell'evento le aveva fatto venire voglia di fare sesso davvero con un altro uomo alla presenza del marito, partecipante o no, ma presente davvero e non solo al telefono. Ci avrebbe messo del tempo per trovare il modo ed il momento, ma l'avrebbe fatto, perché Anna non aveva mai inteso tradire Mauro, Anna aveva solo scoperto un nuovo modo per trovare ancora più piacere con Mauro.
Luigi? Nient'altro che la persona che l'aveva aiutata a scoprire questa possibilità. Svolto questo ruolo era tornato ad essere, nella mente di Anna, uno dei colleghi con i quali aveva lavorato a Milano. Nulla di più.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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