orge
Già gruppo dipendente?
di Zindo
24.10.2024 |
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"E' più noto per questa fama di fascinoso donnaiolo che per meriti professionali, e non è una fama immeritata, come potrebbero testimoniare (e qualcuna lo fa..."
Non è una novità: mi piacciono le donne.Ops! C'è qualcuno che potrebbe correggermi ed ironicamente precisare: “Anche le donne”
O.K.! Questo qualcuno è Fabio ed avrebbe ragione a dirlo.
Allora dico che mi piacciono molto le donne, anzi che mi piacciono soprattutto le donne, anche se, suvvia ormai si è capito, non ho respinto, quando mi è capitata, l'occasione di assaporare l'ebrezza di concedermi una distrazione con una persona del mio stesso sesso.
Con Fabio, appunto.
Fabio è un mio collega che piace molto alle donne e al quale pare che le donne piacciono molto.
E' più noto per questa fama di fascinoso donnaiolo che per meriti professionali, e non è una fama immeritata, come potrebbero testimoniare (e qualcuna lo fa disinvoltamente) alcune donne del nostro ambiente lavorativo. Quando e come è successo che io mi sono concesso questa distrazione?
Intanto è successo per colpa di Fabio.
Bisogna risalire ad alcune settimane fa: all'ultimo weekend di agosto per la precisione.
Fabio era venuto da me, in ufficio, il venerdì a metà pomeriggio per dirmi:- “Oh, meno male, ci sei ancora. Cercavo proprio te”
“Caschi male - gli avevo risposto - di qualunque cosa tu abbia bisogno ne parleremo la prossima settimana. Per oggi ho ancora troppe pratiche da sbrigare e non vedo l'ora di finire perché con questo bel tempo voglio andare a passare il fine settimana al mare”
“Esattamente quello che stavo per proporti. Ho bisogno di un amico che venga con me al mare e pensavo proprio a te”
“A me? Con tutte le donne che frequenti cerchi un uomo per andare al mare?”
“Appunto. Mi ritrovo con una ragazza di troppo; ho bisogno di un amico che si occupi di lei. Ti spiego: c'è una che mi attizza molto, ci sto insieme da un po' di tempo ed avevamo programmato di andare sulla costa questo fine settimana. Solo che adesso pare che sia venuta a farle visita una sua cara amica,.. Insomma mi serve uno che tenga impegnata l'amica. Ti sto servendo una piacevole avventura su un piatto d'argento” mi ha detto.
Poi ha aggiunto parole a parole, facendomi perdere abbastanza tempo, ma riuscendo alla fine a convincermi. Io poi mi sono dedicato ai lavori da ultimare, lui si è messo a fare varie telefonate, venendo ad aggiornarmi spesso, come se per ogni cosa volesse la mia approvazione. Solo che io davvero avevo lavori seri da sbrigare e non ho dato troppa importanza a quello che andava dicendomi, pregandolo di fare tutto come voleva lui poiché a me sarebbe andato bene qualsiasi cosa.
“Qualsiasi cosa” significò andare velocemente a casa dopo il lavoro, preparami in gran fretta per la partenza in serata, farmi trovare in un determinato luogo ad una determinata ora. Sarebbe passato lui di lì, con le due ragazze, a prendermi.
Facile a dirsi, meno a farsi. dato il poco tempo che mi aveva concesso.
In compenso è venuto a prendermi con due ragazze splendide, di quella bellezza esagerata , di quella che a volte anziché inebriare intimidisce. Infatti credo che al vederle il mio primo pensiero sia stato: “...e che figura ci faccio io con queste due? Non penso di essere all'altezza”.
Per fortuna non sono più uno sbarbatello ed ho imparato già che con le donne non si deve studiarle ma agire.: Solo provandoci o si rimedia o, se deve andare in buca, ci si va subito e non si perde inutilmente tempo. Per questo, tutt'altro che intimidito dalla loro bellezza, l'ho subito apertamente apprezzata con qualche complimento sincero e l'ammissione di non aspettarmele così favolose-
Certamente non ho usato questo aggettivo ma in qualche modo ho fatto capire che erano superiori ad ogni mia aspettativa.
Fabio è andato subito oltre il limite delle buone maniere, per entrare a gamba tesa nel campo della volgarità erotica, quella che non offende ma stuzzica.
Adesso non vorrei fare una divagazione sulla volgarità erotica, ma sta di fatto che dire maiala ad una donna è oggettivamente un'offesa, ma se glielo dici con voce turbata, nel momento in cui lei ti sta portando ai massimi livelli del piacere, altro che offesa, è un complimentone che sprona la donna a fare ancora di più, ancora meglio.
Ecco, le espressioni di Fabio non bisogna prenderle in senso letterale ma assimilarle a quel “maiala” detto con voce giusta al momento giusto, tanto che anziché essere parola offensiva diventa elogio.
Fabio non ha detto di loro che erano “maiale” ma, al sentire i miei complimenti un poco melensi, da cascamorto, è intervenuto con la sua parlata dalla cadenza romagnola, dicendo “Se le elogi già per la loro carrozzeria, non so cosa farai dopo che avrai provato anche il loro motore, perché queste qua, sai, non scherzano mica, veh, e quando ci danno, ci danno seriamente. Sono macchine che danno soddisfazioni veh, ma se non le sai guidare ti ci puoi anche far male, Io ti sto avvisando, veh!”
Le due non non sono sembrate offese per essere state paragonate ad automobili ma, al contrario, con poche smorfiette e sorrisetti civettuoli, mi hanno dato quasi esplicita ed immediata conferma di essere venute con noi con la stessa nostra intenzione: quella di scopare!
Non ho indugiato ulteriormente e con poca signorilità e troppa intraprendenza, mentre Fabio guidava, io ho cominciato a darmi da fare sia con Viviana (la donna “del momento” di Fabio), la quale era seduta davanti a me, sul sedile accanto al conducente, sia con Sonia (l'amica di Viviana), che sedeva accanto a me sui sedili posteriori.
Non ci hanno messo molto le mie mani ad intrufolarsi una tra le tette di Viviana, passando il braccio sopra la sua spalla, e l'altra tra le cosce di Sonia.
Viviana ha reagito avvisando, con voce dal tono divertito, il suo amichetto Fabio con “Oh, Fabio, il tuo amico tocca sai”, ricevendo la risposta di lui “Beh non penso che questo a te dispiaccia” ed aveva portato anche lui la sua mano destra tra le cosce di Viviana, alla quale io stavo toccando le tette.
Sonia invece, senza parlare, si è limitata a sorridere, a divaricare un poco di più le cosce per far scorrere più agevolmente la mia mano tra di esse e ad allungare anche lei la sua mano tra le mie gambe per palpare prima, e frugare dentro i calzoni dopo, trovando presto quello che cercava. Non ha tardato a tirarlo fuori dai calzoni per cominciare a carezzarlo ed a masturbarmi
Fabio avrà visto qualcosa dallo specchietto retrovisore se, ridendo, ci aveva suggerito di non precipitarci a fare tutto e subito, in posizioni scomode perché ci aspettavano comodi letti per due notti e due giornate.
Viviana si era girata, aveva guardato e si era messa con un ginocchio sul sedile in modo da potersi girare ed arrivare anche lei con una sua mano sul mio cazzo ormai duro.
Mi sono eccitato molto nel vedere l'intesa tra le due donne, fatta di sguardi intensi tra loro e di reciproche carezze l'una alla mano dell'altra, dandosi da fare comunque sul mio membro.
“Se fate così, non ci metterò molto a....” stavo per dire “venire” quando Sonia mi aveva tappato la bocca con la mano prima di portare un dito sulle sue labbra e farmi segno di tacere, quindi si era abbassata con il capo ed aveva cominciato ad elargirmi anche un sapiente servizio orale.
“Così non vale” aveva detto Fabio “Voglio partecipare”
“Pensa a guidare” lo aveva zittito Viviana riportandosi per un attimo in una posizione normale sul suo sedile, per poi, subito, abbassarsi anche lei su Fabio, lamentandosi però del volante che le impediva di fare le cose come avrebbe voluto farle.
“C'è un area di sosta più avanti”- aveva detto Fabio, proponendo di fermarci li se non sapevamo resistere.
Una saggia proposta in teoria. In realtà solo una battuta fuori luogo, perché aveva segnato la fine di quella atmosfera disinibita che si era creata.
Le due ragazze, come in coro, all'unisono avevano detto “No, no, guida, meglio arrivare prima” ma, purtroppo si erano in qualche modo ricomposte, o almeno non erano più andate avanti con la stessa disinvoltura. Mi hanno lasciato a bocca asciutta, con il contentino di farsi ancora toccare e di toccarmi ancora un poco, ma roba semplice, carezze o poco più, molto diverse dagli eccellenti lavori di mano e di bocca dei quali mi stavo deliziando.
Il resto del viaggio non è stato caratterizzato da eventi degni di essere narrati, Infatti evito di parlarne e passo subito al “dopo”, al quando eravamo già arrivati a destinazione, e già preso possesso della casa che, non so a che titolo, Fabio aveva a disposizione per quel weekend.
Anzi, anche se ci furono battutine piccanti, approcci erotici interessanti, e stuzzicamenti vagamente erotici, salterei tutta la prima parte della serata, limitandomi a dire che le ragazze più di noi si erano adoperate per tenere calda l'atmosfera, per fare aumentare il desiderio, dandoci modo di immaginare paradisiaci piaceri per la serata mentre, con una finta normalità, ci andavamo liberandoo delle altre incombenze, meno piacevoli ma anch'esse utili, come il sistemare i letti, il cenare, e persino farci le docce.
Sembrava quasi che il sesso in se stesso non interessasse più a nessuno dei quattro, come se già lo stuzzicarci con gesti e battute, carezze, complimenti e provocazioni verbali e gestuali potessero bastarci. Erano invece tutti solo piacevoli giochi preliminari. La grande serata che l'atmosfera aveva fatto annusare non c'è stata., Nel senso che tutto è slittato solo di qualche ora per diventare una grande nottata.
Che nottata ragazzi!
Le stanze da letto erano due, entrambe con un solo letto matrimoniale ma noi ne abbiamo utilizzata, senza sapere perché, una soltanto, ponendoci tutti sullo stesso letto. Inizialmente solo seduti ai bordi, quasi come volessimo stare lì ancora per parlare soltanto.
I nostri argomenti erano ovviamente quelli piccanti, il linguaggio usato quello a doppio senso o provocatorio in senso erotico. Qualcuno da seduto aveva cominciato a distendersi, qualche altro aveva cominciato ad aggiungere gesti alle parole.
Era bastato poco tempo per ritrovarci non più seduti a bordo letto, ma distesi, con i corpi incrociati tra loro, a toccarci mentre parlavamo e con gli occhi che cercavano altri occhi per intrecciare dialoghi tra sguardi non allineati con gli argomenti trattati a parole. Non a caso i discorsi verbali erano cessati per disinteresse generale verso le cose che stavamo dicendo, invece le intese di sguardi si erano tradotte in azioni concrete non solo di mani . Ormai Fabio e Viviana, fisicamente ancora accanto a noi, sembravano estraniati in un mondo tutto loro, persi in una sfrenata pomiciata, con il corpo di lui su quello di lei: le mani di uno avvolgevano il corpo dell'altro, leloro bocche si baciavano.
Io e Sonia forse eravamo meno “persi”, nel senso che con la coda dell'occhio guardavamo anche gli atri due, quasi per essere certi che quelli non stavano pensando a noi per lasciarci andare anche noi due. Lo abbiamo fatto sentendoci liberi come se fossimo soli, per toglierci di dosso i vestiti, baciarci, toccarci, lasciarci andare agli istinti.
Non so gli altri ma per me era la prima volta che mi ritrovavo a fare sesso in gruppo e, se devo essere sincero, la cosa non mi ha sconvolto affatto: ero troppo preso dalla bellezza e dalla bravura di Sonia per stare a preoccuparmi che a pochi centimetri ci fosse l'altra coppia, anch'essa molto impegnata eroticamente.
Sì, solo pochi centimetri di distanza. Infatti era inevitabile che muovendoci, una coppia sfiorasse a volte anche l'altra, del resto le oscillazioni che provocava al letto una coppia influenzava anche la prestazione dell'altra coppia.
Non è che si potesse far finta di essere da soli io e Sonia. Sentivo i respiri profondi di Fabio, i gemiti di Viviana, a tratti sentivo una mano sfiorare la mia anca e penso fosse la mano di Viviana, sentivo le parole che Fabio bisbigliava, le risatine di Viviana, l'odore di loro corpi. No, non erano affatto presenze ignorabili. Io cercavo di fingere che non ci fossero anche gli altri due, ma c'erano.
C'erano e Sonia li aveva cercati con la mano.
Me ne sono accorto facilmente quando le due donne hanno cercato l'una la mano dell'altra per stringersele.. Non ho avuto il tempo neanche di di stupirmi e quelle erano già andate oltre. Avevano girato la faccia l'una verso l'altra, allungato il collo per avvicinarsi e...urka! Si stavano già baciando!
Era accaduto tutto troppo in fretta, non ci avevo capito molto, il fatto è che in un niente di tempo con un non so quali movimenti fatti, la distanza tra le due coppie si era azzerata, ora non solo le due donne potevano baciarsi con minori difficoltà e di fatto si baciavano, ma anche il mio corpo sfiorava quello di Fabio e non so se per esigenze di equilibrio o per altri motivi, una mano di Fabio, l'ho sentita scorrere sulla mia schiena, mentre lui mi guardava da così vicino che sentivo il suo alito entrarmi nelle narici.
Non chiedetemi cosa ho provato, non saprei dirlo: forse disagio, forse piacere; probabilmente ho temuto che Fabio potesse pensare qualcosa di male di me, non saprei dire cosa, ma ho avuto questo timore e nello stesso tempo ho anche pensato che Fabio potesse osare qualche cosa di più dei quel toccarmi la schiena.
Oggettivamente ammetto che non avevo mai avuto di questi pensieri prima, ma prima non mi ero neanche mai trovato a fare sesso in quattro su un solo letto. Sì ero sconvolto perché mi chiedevo se le due donne si stavano baciando perché noi uomini le stavamo deludendo con le nostre prestazioni o se lo facevano perché avevano anche tendenze lesbiche. O forse non mi chiedevo niente e incapace di capire quel che succedeva stavo semplicemente lasciare accadere le cose senza ritrarmi e senza spingerle in qualche direzione.
Che facevo io?
E chi se lo ricorda?
Forse andavo ancora dentro e fuori la figa di Sonia con il mio cazzo o forse mi ero fermato, non lo so, non me lo ricordo, ero come in trance. Ma stavo bene “dentro”, mi sentivo appagato, felice di trovarmi lì dove stavo, con le persone con cui stavo a fare quello che stavamo facendo.
Ricordo che inizialmente eravamo due coppie affiancate che scopavamo ogni coppia per proprio conto, che le donne avevano cominciato a mescolare le cose, che io e Fabio chissà se per istinto o per emulazione, abbiamo finito con l'avvicinare anche le nostre bocche (era stato lui ad avvicinarsi per prima a me, io non mi ero ritratto, anzi, l'avevo accolto) e non mi sono sottratto affatto al bacio di lui, anzi ho, provato piacere a sentirmi baciato da lui, mentre scopavo Sonia che baciava Viviana e....un attimo dopo non so più chi baciava chi, né chi scopava chi, perché mi sono ritrovato non so come con la faccia tra le cosce di una delle due donne, impegnato a leccare una figa e solo dal fatto che c'era una barba che pizzicava un poco mi sono reso conto che nel frattempo era Fabio e non l'altra donna a leccarmi il culo.
Ho apprezzato il piacere dì essere leccato senza preoccuparmi del sesso di chi lo stava facendo.
Una cosa mi è stata subito chiara che o in quella occasione o nelle ore successive certamente avrei provato anche un rapporto intimo con un uomo: era nell'aria.
Non mi è dispiaciuto né il nutrire questo pensiero né, più tardi, il lasciare che il pensiero si tramutasse in fatto, Non mi sono creato problemi. Sono stato subito felice di vivere quella esperienza totalizzante. Quel piacere è stato anche una sensazione premonitrice perché di fatto in quei due giorni e relative notti è accaduto proprio di tutto tra noi quattro .
I piaceri sessuali, si sa, cerano assuefazione; basta provarli una volta per diventarne dipendenti. Infatti quella esperienza di gruppo io penso che per me non resterà certamente l'unica.
Stanno passando le settimane, non faccio altro che ripensare a quel weekend. Nel ripensarci il piacere provato si enfatizza, il disagio provato quasi sparisce. Non credo proprio che mi accontenterò solo del ricordo. E' stata un'esperienza fantastica, da rivivere.
Purtroppo Viviana e Sonia sono ripartite subito dopo per la loro città, troppo lontana e poi mi sa che ci hanno voluto deliberatamente "seminare". Infatti quando, infinite volte, ho composto i loro numeri di telefono ( sia quello dell'una che dell'altra), mi ha sempre risposto la voce registrata con la noiosa tiritera : "L'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. Si prega di riprovare più tardi"
Fabio è tornato forse al suo essere impegnato con le donne, poichè se prima lavorava poco e male, adesso ha smesso proprio, Si è licenziato da poco, pare non volontariamente ma indotto a farlo dal suo capo reparto, che da tempo non sopportava più la sua svogliatezza professionale.
Sul posto di lavoro non lo incontro più però ho il suo numero di telefono e so che almeno lui è reperibile. Penso che lo chiamerò, magari gli chiederò se ha un paio di donne per le mani con le quali una sera uscire insieme per portarle a cena, anche se io punto al dopo cena.
Chissà che, sia pure con donne diverse, non riesca a rivivere a breve di nuovo una bella esperienza, come quella che vi ho raccontato e che non può restare unica.
Male che vada faremo senza donne. Ops! Volevo dire "male che vada ci limiteremo alla sola cena"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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