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I lontani vicini (cap 2 di 2)


di Zindo
17.10.2024    |    4.969    |    4 9.3
"Mi giro su un fianco, dalla loro parte, poggio la mano sulla schiena di Claudio, la faccio scorrere dalle spalle ai glutei, mi avvicino con la mia bocca..."
Non è stato, lo riconosco, un arrivo in casa di amici avvenuto in maniera consueta.
Sugli imprevisti (il mio arrivo anticipato, il loro essere sudati, l'opportunità di farsi subito la doccia, eccetera) loro, Claudio e Giorgia, hanno fatto prevalere la familiarità che c'era tra noi fino all'autunno scorso, quando abitavamo gli uni accanto all'altro, alle buone maniere. Perciò senza problemi si sono fatti la doccia anziché mettere insieme i soliti convenevoli per l'accoglienza.
Sono impreviste anche le mie tentazioni.
Come ho detto nella prima parte, l'andamento degli eventi ha innescato in me desideri consoni al mio orientamento sessuale ma non al rapporto di amicizia che c'è tra me e la coppia che mi ospita. Per due anni, cioè da quando ci frequentiamo, non ho mai preso in considerazione né Giorgia, né Claudio , singolarmente o in coppia, come eventuali partner per rapporti sessuali.
Da quando sono arrivato in questa casa invece non penso ad altro ormai. E' un assillo che non mi lascia in pace.
La doccia che ho fatto anch'io non ha giovato a nulla. Anzi, ha incrementato il desiderio.
I due mi informano che proprio perché hanno dovuto occupare il loro tempo a montare i mobili, non hanno potuto pensare anche ad una cena adeguata per festeggiare il nostro ritrovarci e che, per tale motivo, hanno già prenotato un tavolo per tre in un ristorante del posto.
Trovo ottima la loro idea, pensando tra me di pagare il conto io per potermi sdebitare almeno in parte del disturbo che arreco. Ovviamente a loro mi limito a dire solo che per me va bene qualunque cosa loro hanno deciso di fare.
In effetti l'andare a cena fuori si rivela un'ottima idea. A parte il cibo eccellente accompagnato da un accattivante vinello, ci permette di stare tutti e tre seduti al tavolo a parlare per aggiornarci su molte cose successe nei mesi trascorsi dal loro trasferimento, ma anche per scherzare un poco a parole, senza dover pensare anche ad apparecchiare, sparecchiare, servire le pietanze, azioni che avrebbero portato tutti noi a muoverci spesso per fare anche altro e non solo goderci la reciproca compagnia.
Come ho appena detto il vinello è buono al palato, apparentemente leggero, fresco di temperatura e va giù che è una meraviglia. I suoi effetti però vanno in su, verso la testa e, senza annebbiare le idee, libera molti freni inibitori, disattiva molte regole della buona educazione, così viene già spontaneo scherzare senza badare troppo ai temi che si toccano.
E' facile finire anche sull'argomento sesso, anche se con le barzellette all'inizio, poi per spettegolare su vicende di certi nostri comuni conoscenti. Infine, non proprio per caso ma perché io, con le mie voglie mai indebolite, voglio tastare il terreno, cominciamo a scherzare anche su noi tre, con complimenti azzardati, qualche parola a doppio senso. Insomma si sa come succede: è facile finire su certi argomenti se non si vuole mettere dei limiti, ed io non li voglio mettere, al contrario, voglio spingere, cercare di capire se posso arrivare da qualche parte e fin dove posso eventualmente arrivare.
Tradizione ed esperienza vuole che l'uomo corteggi la donna ed io in effetti a Giorgia ho cominciato a dedicare le mie prime attenzioni “particolari”, ma sono interessato alla coppia nel suo insieme, perciò nel mio agire sono attento anche alle reazioni di Claudio.
Ho l'impressione che entrambi si trovano a proprio agio e che stanno più che volentieri a questo modo di comportarci. Forse loro due ritengono l'atmosfera solo scherzosa, goliardica, invece io sto portando avanti una vera tattica di avvicinamento.
Più li vedo stare al gioco più il mio desiderio si rafforza, più la mia finalità diventa elemento prioritario. Ormai ho un solo scopo: finire questa notte stessa tutti e tre nello stesso letto. Per questo porto l'argomento sui tradimenti coniugali e sui concetti di fedeltà moderni molto più ampi rispetto a quello rigido del passato. Intavolo il discorso sui mariti consenzienti e sulle moglie che consentono al marito di vivere le avventure purché ne siano informate e abbiano le relazioni dettagliate dai mariti.
Non si scandalizzano, anzi. Sono aperti di mentalità. Non dicono di approvare o condannare, né se loro farebbero o meno cose simili ma raccontano particolari episodi di loro conoscenti, abbastanza “scabrosi”.
Un esempio per tutti: un tale a conoscenza del fatto che la moglie abbia un amante, non solo non la disapprova ma vuole che la moglie lo chiami al telefono quando riceve il suo uomo mentre lui è altrove, e lasci la comunicazione aperta perché lui possa almeno sentire se non proprio vedere ciò che fanno.
Comincio ad avere il sospetto che molti di questi pseudo amici non esistono, che stanno inventando loro episodi o stanno facendo passare per vere storielle da barzelletta. Se anche così fosse, la cosa non mi disturba, l'importante è che insieme teniamo caldo il clima per arrivare al mio scopo.
Mio? Mi sta sorgendo un dubbio. Ma...sono io che sto cercando di adescare loro o loro che hanno già adescato me?
Hanno insistito veramente tanto in questi mesi per avermi loro ospite, non hanno voluto che io prendesi una stanza in albergo pur di farmi pernottare da loro; hanno addirittura arredato la zona ospiti per me. Sono state casuali o volontarie quelle docce fatte al mio arrivo? Quel farsi vedere nudo (Claudio) o immaginare tale (Giorgia)? Sono loro che stanno venendo sul terreno nel quale li voglio portare io o sono io ad essere finito nel terreno che loro vogliono?
La raggiungibilità del mio scopo, nato solo qualche ora fa, ritenuto impossibile solo poche decine di minuti fa, si sta rivelando facilmente raggiungibile, troppo facilmente raggiungibile al punto che sto nutrendo il sospetto d'essere un giocattolo nelle mani di una coppia astuta.
Chi se ne importa? L'importante è spassarsela. Non avevo messo nel mio programma di viaggio anche un passaggio dal Kubosfera? Tanto di guadagnato se i miei desideri e quelli di questa coppia amica collimano.
Basta solo verificare se mi sto o illudendo o se ho intuito il vero. Come suol dirsi: è il momento di scoprire le carte.
Oso: -”Ragazzi siamo su un terreno pericoloso per voi. Mi state facendo frullare nella mia testa qualche idea stuzzicante”
“Tipo?” chiede Claudio.
“Beh..si parla di tradimenti. Di solito ci vuole oltre una coppia anche una terza persona. La coppia c'è, siete voi, la terza persona c'è sono io.. tira tu le conclusioni...”
“Si da il caso che noi due siamo fedeli l'uno all'altro” interviene Giorgia
Ed io pronto: “In senso antico o moderno?”
“Fedeli” ribadisce lei restando sul generico con le parole ma il suo sguardo malizioso mi pare di una eloquenza persino sfacciata.
Non so se Claudio intenda mettere acqua sul fuoco o spingere ulteriormente l'acceleratore, quando dice “Sul concetto di fedeltà e di tradimento moderno si dovrebbero fare prima molti chiarimenti. Un tempo l'uomo tradiva la moglie con altre donne e le moglie tradivano i mariti con un altro uomo, oggi può accadere di tutto. Ti ho raccontato di quel mio amico che ha trovato la moglie a letto con un'altra donna...?”
“Eh no!- esclamo- basta con queste storie dei tuoi amici. Ma tutte persone strane frequentate? Tutte a loro capitano? Mettetevi al loro passo allora. Combinatela anche voi qualcosa di stravagante”
Sento Giorgia chiedermi “Ti stai proponendo?” ma la sua interessante domanda purtroppo si perde, sepolta dalle parole di Claudio che parla sopra di lei dicendo “Chi ti dice che non siamo già alla loro stregua? Infine dei conti di solito si frequentano le persone che in qualche modo ci somigliano. Se abbiamo amici simili, chissà..., forse...”
No. Ora sono certo. Le mie recenti impressioni sono quelle giuste. Sono loro che hanno adescato me. Mi piace essere caduto nella loro rete. Cribbio se mi piace.
Avverto per la prima volta in vita mia il problema del come comportarmi. Avrei bisogno di pensare un attimo. Ma il silenzio può essere interpretato come titubanza, indisponibilità, invece io sono disponibilissimo. Sento di dover dire o fare qualcosa, ma nulla mi viene da dire o fare spontaneamente; sento solo il pericolo che una parola o un gesto sbagliato in questo momento potrebbe rovinare tutto. Non me lo perdonerei mai. Ora voglio, fortemente voglio passare la notte in intimità con loro. Percepisco che è cosa fattibile, forse desiderata anche da loro due.
Mentre penso mi sfugge di dire, rivolgendomi a Giorgia “Se tuo marito continua a farmi riscaldare il sangue nelle vene poi qualcuno mi deve far abbassare la pressione”
Mi risponde Claudio, con tono quasi di derisione, “Sei un amico bizzarro anche tu per caso? Con una donna come Giorgia qui presente, sono io a farti ribollire il sangue? Pensavo fosse il contrario” Per la prima volta, anche se non esplicitamente ma in maniera facilmente captabile mi rivelo. Rispondo: “Se devo essere sincero io vado in ebollizione per tutti e due voi, e ...non sto scherzando!”
Non mi sfugge lo scambio di sguardi tra moglie e marito, il sorrisetto da furbetto di lui, una lieve tensione sul volto di lei che dice “Forse abbiamo bevuto troppo”.
Le fa eco Claudio “Meglio! In vino veritas...mi pare si dica” quasi di seguito chiede “Andiamo a casa?” e, ancora, senza attendere risposta, alza la mano per richiedere l'attenzione del cameriere, al quale chiede “Il conto per favore”.
Non sa che quando poco fa mi sono alzato con la scusa di andare in bagno in realtà sono già passato io dalla cassa a saldare il conto. Glielo dice il cameriere che ha già beneficiato di una lauta mancia da parte mia. E' il momento della mia “bella figura”; è l'ora di lasciare il locale e tornare a casa.
Se volessimo ci sarebbe ancora tempo per andare da qualche parte ma, quando siamo già in macchina, Claudio invoca la stanchezza, e chiede a me se non sono anch'io stanco del viaggio. Giorgia taglia la testa al toro decidendo lei per tutti di andare a casa. Appoggia la testa alla spalla del marito che è al posto di guida e gli dice “Sì, andiamo a casa, anche io ho voglia di andare a letto”. Io seduto alle loro spalle vedo la mano di Giorgia accarezzare la parte alta della coscia del marito, forse palpeggia anche l'apparato sessuale.
Prendo atto e per il momento taccio. Continuo ad osservarli per tutto il breve tragitto. Da numerosi piccoli gesti, sguardi, mezze parole che si dicono, mi è chiaro che hanno voglia di fare sesso tra loro. Sembrano come essersi scordati di me.
Quando siamo a casa loro, Claudio mi chiede se voglio bere un whisky.
E' il momento di agire.
Rispondo: “Non è di un superalcolico che ho bisogno in questo momento”.
Claudio mi guarda fisso negli occhi, le sue labbra accennano molto vagamente ad una specie di sorriso tutt'altro che spontaneo. Percepisco la sua tensione non molto dissimile dalla mia agitazione. Sospiro prima di dire con tono che vorrebbe essere serenamente allegro ma mi esce solo un poco stridula: “Bello scherzo mi avete fatto! Con certi argomenti avete fatto eccitare anche me. Adesso voi potete dare sfogo ai vostri bollori, io dovrei consolarmi con un whisky?”
Gli poggio la mano sulla spalla e aggiungo: “Lascia perdere i digestivi, vai. Vai da lei, non vedi che freme per il desiderio di te?”
E' evidente che Claudio vorrebbe dirmi qualcosa ma non riesce a proferire parola, si limita a fissarmi tenendo quella sua espressione tra il teso ed il sornione.
Io continuo: “Certo che con tutti i discorsi che mi avete fatto cominciavo a pensare che non mi avreste mandato a dormire da solo al piano di sopra. Vi facevo un poco più moderni, con mentalità più aperta...non so se mi spiego...”
“E se invece tu ti sbagliassi? -dice finalmente Claudio con voce emozionata. Ma una volta ritrovata la capacità di parlare, va avanti veloce con: “Dai lasciamo perdere questi discorsi. Tu vuoi far scoccare la scintilla, ma se scoppia può essere pericoloso. Non siamo erba fresca noi due, ma paglia secca, facilmente incendiabile e stasera le temperature sono alte. Meglio non correre rischi.”
Giorgia già da alcuni secondi, forse quasi un minuto, si è portata a distanza da noi. Sta già sulla soglia della loro camera da letto. Finge di cercare qualcosa nella borsetta. E' chiaro invece che sta lasciando al marito il compito di “combinare”.
Certe cose non si dicono a parole, si fiutano. Ora ne sono certo: sto per finire nel loro letto. Dipende dal coraggio di uno di noi tre che prende per prima l'iniziativa.
Al punto in cui siamo la paura di fare mosse sbagliate l'ho superata; spinto più dai miei desideri di loro due che dal coraggio, a voce più alta dico: “Giorgia, faccio fatica a salire le scale, non è che stringendovi un poco mi fareste posto nel vostro letto per questa notte?”
Lei è pronta a dirmi “Ritrovala la forza perché non trovo la chiave della camera che distrattamente avevo chiusa prima di uscire. Mi sa che dormiremo tutti e tre di sopra”
Claudio è lesto a chiarire: “E' solo una scusa quella della chiave. Capirai che il nostro letto è proprio nostro, in qualche modo per noi è sacro, non disponibile per nient'altro. Quello di sopra è per chiunque passi di qui come ospite e, all'occorrenza anche per altri usi ...Insomma.. dai, hai capito ormai...andiamo di sopra. Giorgia ci raggiungerà presto.” Mi mette un braccio intorno alle spalle e finalmente rilassato, anzi direi quasi contento, mi sospinge delicatamente verso la scala, lasciandomi il passo per farmi salire davanti a lui.
Saliamo in silenzio, ma appena sopra Claudio parla a ruota libera, come se volesse recuperare tutte le cose che avrebbe voluto dire in precedenza e non era riuscito a dire.
Mi dice dove poggiare i vestiti se voglio già spogliarmi e poi sciorina un fiume di parole “Immagino cosa starai probabilmente pensando di me e di Giorgia in questo momento. Sei scandalizzato'”
“Affatto, anzi... (mento spudoratamente ora)... lo speravo. Che foste una coppia aperta l'avevo sospettato o forse l'ho sperato io, da tempo ma non mi avete mai lanciato alcun segnale e sono stato sulle mie,... sognando questo momento senza credere che un giorno potesse arrivare sul serio.”
“A noi invece sei sembrato sempre disinteressato perché ci abbiamo provato e come a lanciarti segnali. Perché pensi che ti volevamo spesso a cena da noi quando abitavamo vicini? Perché abbiamo insistito tanto a farti venire qui da noi? Ma tu sei stato sempre piuttosto freddo”
“Non mi pare. Credo di non aver mai fatto mistero di quanto apprezzo Giorgia come persona nel suo insieme ed anche per la sua fisicità, anzi...forse a volte sono stato anche un poco troppo spinto con i miei complimenti a lei in tua presenza”
“Infatti. Che lei ti piacesse e ti piaccia non ho mai avuto dubbi e Giorgia che se ne è accorta prima di me, ne è lusingata perché anche tu piaci a lei. ...Solo che io e Giorgia siamo uniti più di quanto tu creda e...beh...se sono qui mi pare evidente il motivo: starò anche io con voi.”
“Pensi che mi dispiaccia?”
“Non amo solo guardare”
“Non ho simpatia per chi guarda soltanto”
“Forse non hai capito. Non condivideremo io e te mia moglie. Se ti va lei ci raggiungerà ma per condividere con te me. Sono io in gioco. Tu mi piaci e mia moglie pure, voglio te mentre posseggo lei”
“Perché vuoi rovinare questa bella atmosfera contrattando prima il cosa fare e stabilendo a priori i ruoli di ognuno? Non è meglio lasciarci andare al quello che accade, liberamente?”
“Era solo per evitare eventuali reazioni poco simpatiche da pare tua. Di solito il secondo uomo mira alla donna”
“Io miro a tutti e due. Sono simile a te credo. Non amo stabilire prima le condizioni ed i ruoli, mi piace lasciarmi andare agli istinti del momento “
“Io no. So esattamente cosa voglio e non amo le sorprese. Dico sempre prima ciò che mi aspetto e ciò che sono disposto a dare”
“In qualcosa ci differenziamo allora. Non ho ancora capito come andrà a finire questa serata però. Giorgia sale o mi devo scopare solo te?”
Claudio comincia a sbottonarsi i calzoni e ad abbassarseli mentre a voce alta chiama “Cara, vieni di sopra, prima che al nostro amico si raffreddino i bollenti spiriti”
E' veloce nello spogliarsi. Scopre di nuovo il bel corpo che ho già visto nel pomeriggio. Mi piace. Con più calma mi sto spogliando anche io.
In punta di piedi, silenziosamente, è salita Giorgia. E' davanti a me con addosso solo una vestaglia trasparente di velo nero con ricami ai bordi. Non occorre alcuna immaginazione, la sua nudità è velata ma godibile. Con due persone così belle, sensuali, fisicamente perfette, anche visivamente disposte ai piaceri della carne, qui, davanti agli occhi non posso che essere orgoglioso della mia bisessualità. Sarebbe un vero peccato scartare una bellezza o l'altra, sono due piatti appetitosi per un buongustaio quale mi ritengo. Si mi considero buongustaio, sessualmente parlando.
Me ne frego dei patti accennati con Claudio ed esclamo: “Mi dispiace per chi non ama le sorprese e pianifica tutto prima ma una donna così io non posso solo desiderarla”.
Mi alzo dalla sponda del letto sul quale mi sono appena seduto e anche se ho ancora addosso sia gli slip che i calzini (sono un poco ridicolo, conciato così), mi avvicino a Giorgia e allungando le mani per carezzare le sue forme da sopra il leggero velo della vestaglia le sussurro: “Sei bellissima”.
Mi sorprende con il rispondermi “E' la mia apparizione a farti questo effetto o ha provveduto lui a provocare questo?”. Si riferisce alla mia erezione evidentemente, perché senza pudore, parlando non si è limitata solo a toccarmelo da sopra gli slip, ma ha infilato la mano in essi, dalla parte più in alto ed ora ha ben stretto nel suo pugno il mio cazzo.
Anche le mie mani entrano in azione per spostare i bordi di quella vestaglia. Una si dirige tra le cosce di lei, l'altra su uno dei suoi meravigliosi seni. Istintivamente mi chino leggermente per arrivare al capezzolo dell'altro seno con la bocca. Una mano mi carezza i capelli. E' diversa da quella che stringe e scorre intorno al mio cazzo. Del resto Giorgia non può avere più di due mani ed io ne sento una intorno al cazzo, una sulla spalla (della stessa delicatezza), una sui capelli ed una scorre sulla mia schiena, più ruvide nei movimenti queste ultime due.
E' profumata la pelle di Giorgia, sono soffici le sue carni. E' un piacere fare scorrere le mie mani carezzevoli sulle curve del suo corpo, per allargare la vestaglia sulle sue spalle affinché possa scivolarle addosso e restare nuda in modo che io possa ammirarla, toccarla, baciarla su ogni centimetro.
Mi piego un poco sulle ginocchia, un tantino mi chino pure per scivolare con i baci dai suoi capezzoli al suo ombelico e ancora più giù dove la mia mano impertinente tocca, fruga, si inumidisce con i primi umori che bagnano la figa semi depilata di Giorgia. Anzi depilata perché solo sul basso ventre, appena prima dell'appetitosa fessura Giorgia ha lasciato una piccola zona di pelo morbido al tatto, bello anche a vedersi. Sulla bocca avverto forte il desiderio di arrivare a leccare la parte più intima di lei, ma non mi precipito velocemente su quella zona, scendo lentamente, sbaciucchiando tutta la pelle che trovo lungo il delizioso percorso.
Le altre due mani non femminili che avverto sul mio corpo hanno afferrato il mio slip e lo hanno abbassato, facendogli superare le curve delle natiche e le muscolose cosce. Probabilmente Claudio si sarà abbassato o chinato per accompagnare la discesa del mio indumento anche oltre le ginocchia, in giù, fin oltre le caviglie. Sollevo un piede per volta per consentirgli di sfilarmi del tutto gli slip. Lui ne approfitta e quando alzo un piede prima mi sfila il calzino poi fa passare lo slip, ripete le stesse operazioni sull'altro piede.
E' nuda Giorgia ormai, sono nudo io. Mi alzo , l'abbraccio, la bacio, mi stringe a se. Cerco di piazzarle il mio duro membro tra le cosce, lei asseconda le mie intenzioni con i movimenti del suo bacino. Due braccia mi cingono appena sotto le braccia. Sono quelle di Claudio che con le mani va ad aggrapparsi al corpo della moglie stringendo me tra loro due. Sento la sua bocca sbaciucchiare la zona del mio collo che va dalla base di questo ai sotto-lobi delle mie orecchie, sento il suo petto sulla mia schiena, e il suo attributo, duro, liscio e caldo, premere contro il mio sedere, nel solco tra le mie natiche.
Un poco mi spiace sottrarmi alla pressione del corpo di Claudio contro il mio, ma l'attrazione della figa di sua moglie prevale ed io mi accoccolo ai piedi di lei che divarica le gambe per consentirmi di prodigarmi tra le grandi e piccole labbra della sua figa con la mia lingua che, come desideravo, arriva a titillare il clitoride della donna. Sento il sapore dolciastro e l'odore acre degli umori di lei. Sono afrodisiaci per me.
Mi accorgo che Claudio si è fatto più avanti, sento le sue ginocchia contro le mie spalle. Apro le palpebre e guardando in alto vedo i due coniugi che sopra di me si abbracciano e si baciano. Io sotto di loro sento lo scroto di Claudio sfiorare la mia fronte. Non mi disturba, al contrario mi stimola a spostarmi con le mie spalle tra le sue cosce. Cerco di farlo, lui intuisce dai gesti e mi agevola. Ora posso accedere anche tra le sue natiche con la lingua e lo faccio. Mi segnala di gradire con un sensualissimo “Ohhh” che mi fa giungere dall'alto. Lentamente come quando sono sceso dai seni alla figa di Giorgia, ora cerco di tornare alla stessa meta percorrendo il percorso trasversale dall'orifizio anale di Claudio, al suo scroto, una succhiatina ad un testicolo, una sollevata per leccargli anche la base del cazzo e poi il passaggio sulla striscetta di pelo di Giorgia di nuovo giungere alla parte più intime della figa di lei.
Gioco ancora lì sotto, con le parti basse dell'una e dell'altro. Con una mano cerco l'equilibrio o poggiandola a terra o aggrappandomi di volta in volta ad una delle quattro cosce che mi circondano, con l'altra mi tocco il cazzo ormai alla massima estensione e massima compattezza.
Io continuerei ancora ma sono loro a rompere la “struttura architettonica” che abbiamo composto istintivamente, separandosi dal loro abbraccio, distanziandosi e prendendo me da sotto le spalle, per dirmi con enfasi “Dai andiamo sul letto” (Giorgia) e “sei fantastico” (Claudio).
Io non ho nulla da dire, penso ad alzarmi e sto in pedi quando loro già stanno appoggiandosi al letto. Noto che Claudio in una mano stringe qualcosa. Prima annusa e poi ride mostrandomi quello che stringeva: i miei slip ed i miei calzini. Se li passa poi sul suo membro e infine li passa a Giorgia che evidentemente non apprezza questi gesti para feticisti e posa i miei indumenti, con garbo, sul comodino.
Salgo sul letto anche io. Cerco di mettermi sopra il bel corpo di Giorgia. Claudio mi tira dal braccio che avevo poggiato per prima e mi fa finire in mezzo a loro. Si solleva sorreggendosi ad un gomito. Mi guarda, sorride e dice “Avevamo fatto un patto, lei è mia”.
Mi passa letteralmente sopra con il suo corpo e si piazza sulla moglie che l'accoglie a braccia e gambe aperte. Per un attimo sembra che ignorino la mia presenza. Lui è precipitoso nell'introdursi in lei e cominciare a cavalcarla; lei non sembra dispiacersi di questo, anzi dai monosillabi che emette sospirando, manifesta eloquentemente di gradire questo passaggio.
Mi giro su un fianco, dalla loro parte, poggio la mano sulla schiena di Claudio, la faccio scorrere dalle spalle ai glutei, mi avvicino con la mia bocca alle loro. Si girano verso me. Cominciamo a giocare con le tre lingue mentre loro blandamente si muovono anche per scopare tra loro.
Giorgia mi suggerisce: “Ti piace il culo di Claudio?”
“Mi piace anche il tuo”
Come se non avesse sentito mi dice “Lo sai che a Claudio piacerebbe farsi scopare da te”.
Razionalmente non avrei mai detto ciò che istintivamente ed inconsciamente mi sfugge . “Anche a me piacerebbe farmi scopare da lui” ma subito mi ravvedo e mi correggo “E sopratutto mi piacerebbe essere al suo posto adesso per scopare te”.

….. Quando ero bambino mia nonna mi diceva che i desideri ed i sogni si devono esprimere a voce alta perché si possano realizzare. Lei lo diceva da astuta, per conoscere le nostre aspirazioni, ma forse un fondo di verità in questa sua massima c'era. Infatti la notte è lunga e succedono tutte le cose che abbiamo detto a voce alta. Questa notte mi scopo Giorgia e Claudio e sono scopato da costui.
In che ordine? In che modo? In quanto tempo?
Dettagli che non annoto nella memoria. Preferisco assaporare il piacere di vivere una esperienza straordinaria.
Un solo pensiero disturba questo mio “godere”: quello di non dovere mai più incontrare questi miei amici. Stiamo troppo bene insieme e sarebbe pericoloso rivederci ancora; potrebbe nascere legami sentimentali e questi mi fanno paura. Voglio restare libero da ogni legame.
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