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Scambio di Coppia

I dirimpettai(cap 6 di 9:il gruppo si fonde)


di Zindo
15.09.2024    |    3.867    |    11 9.7
"Come se non te lo avessi già visto diverse volte..."
Quelli dal martedì al venerdì sono stati quattro giorni di attesa e di pressioni.
Attesa della "gita" al lago dalla quale mi aspettavo tante cose, forse ne temevo alcune:
Pressioni esercitate direttamente da Ruben e da mia moglie Linda e, in modo indiretto da Ester.
Io con Ester, in quei quattro giorni non ho avuto alcun contatto diretto. In compenso ogni sera Linda aveva cose da raccontarmi esordendo con "Ester ha detto che..,".
Ognuno dei quattro giorni infatti, loro due si sono incontrate con scuse varie inventate da Ester: dalla visita di mera cortesia del primo giorno, all'invito ad andare insieme a fare spesa in un supermercato lontano da casa, che quel giorno praticava forti sconti su prodotti di frequente consumo; oppure l'invito ad andare insieme a praticare jogging al parco, ecc.
Il tempo passato insieme è servito ad Ester per caricare Linda di "attese erotiche", inducendola a lasciarsi andare a fantasie anche spinte, suggerendo lei le situazioni da immaginare.
Linda poi, la sera quando andavamo a letto mi ha raccontato le cose che le aveva suggerito Ester.
Ne riporto solo una, tanto per rendere l'idea di come istigava mia moglie. Le aveva domandato: "Ma tu lo hai mai fatto un pompino a due cazzi contemporaneamente? " (con relativo commento del tipo "Uhm se ci penso mi viene l'acquolina. Immagina; li tieni tu con le mani e li metti tu punta contro punta per farteli scorrere tra le labbra come fossero una sola armonica a bocca, oppure tenerli affiancati e dare alternativamente una bocchinata ad uno e poi all'altro o provare a prenderli insieme in bocca... e pensa a quando poi schizzano...che goduria").
Più o meno la stessa tecnica ha usato Ruben con me o telefonandomi o, un paio di volte, passando da me a fine lavoro per andare a consumare qualcosa insieme al bar.
Per farvi capire riporto anche una domanda tendenziosa fatta a me da Rubem, questa:"Ma tu ce le vedi le nostre mogli fare un bel sessantanove tra di loro? Chiudi gli occhi e prova ad immaginartele, magari tu le guardi dalla parte dietro a mia moglie che sta sopra e, col culo all'aria e tu vedi sia la lingua di tua moglie lavorare tra le labbra della figa umida di mia moglie e sia quelle belle chiappe sode che si ritrova Ester Certaamente ti viene qualche voglia; o di quella lingua, o di quella figa, o di quel culo. ...Ti piace il culo, eh?Ti piace?"
Per queste domande dirette di Ruben e per quello che mia moglie mi diceva sulle domande che a lei faceva Ester, ho detto che mi hanno fatto pressione.
E' anche capitato che la sera, a letto, stuzzicato dai racconti di Linda, facendo memoria di quelli di Ruben e pensando sia al sabato passato che a quello futuro gli effetti si sono sentiti a livello psichico e fisico: è nato il desiderio, cresciuta la voglia, drizzato il cazzo e con Linda bendisposta, c'è scappata anche una bella e piacevole scopata.
Linda, dopo, ridendo mi ha detto: "Non è che spendi tutte le energie adesso e poi non ne avrai sabato al lago?"
Ridendo anche io le ho risposto "Non sto spendendo energie, le sto accumulando. Questa era un allenamento per arrivare alla competizione in ottima forma.

=====
Il famoso sabato è arrivato. Siamo già in viaggio verso il lago.
Siamo partiti un poco tardi perché abbiano dovuto pensare anche a collocare i figli ,presso loro amici dei quali abbiamo massima fiducia.
Finora nel nostro viaggiare abbiamo parlato, in ordine cronologico, prima dei figli (appunto) poi del camper che è veramente bello, ben attrezzato e comodo. Io ho fatto domande sui costi e sui consumi, mia moglie sulla funzionalità delle attrezzature installate ed equivalenti agli arredi casalinghi.
Ester tende a parlarci dei luoghi che hanno visitato in camper, calcando la mano sulle colonie per nudisti e facendo spesso allusioni a "piacevoli esperienze" vissute durante i loro viaggi, ai loro soggiorni in particolari campeggi ed a qualche avventura vissuta anche dentro questo camper.
Ruben è prevalentemente impegnato alla guida ma io mi accorgo che dallo specchietto retrovisore ci tiene d'occhio spesso, a me in particolare. Solleva a volte il collo perché io, dallo specchietto anziché i suoi occhi possa vedere la sua bocca che sorride quando Ester allude alle avventure.
Ester è lei, anche oggi, a cominciare a scaldare l'atmosfera poiché parlando dei loro viaggi in camper Ruben tende a parlare dei luoghi visitati, Ester delle avventure vissute.
E' evidente che lo fa per riscaldare il clima.
Comincio a pensare che i troppi lunghi silenzi di Ruben ed i suoi troppo frequenti sguardi verso me, tramite lo specchietto retrovisore, siano segnali che dicono, a me, che stanno aspettando che io e Linda diamo spago a sua moglie, non lasciando cadere nel nulla i racconti piccanti di esperienze erotiche che hanno o avrebbero vissuto.
Anche se non lo facesse per questo, io così li interpreto e ...do spago ad Ester in modo strano, cioè interrompendola per dirle: "OK, mi pare di capire che di sfizi te ne sei tolti parecchi, ma posso chiederti cos'è che non hai ancora fatto e ti piacerebbe fare?"
Ci pensa o finge di pensarci, ridacchia, porta un dito alla bocca e mordicchiandolo guarda il marito e gli chiede: "Che faccio? Lo dico?"
"A me lo chiedi? Aspetto anche io la risposta." Poi Ruben guarda me (dal famoso specchietto) e dice " Hai fatto una bella domanda, amico?"
Ester si rivolge ancora a Ruben: "Tu lo sai già. A te l'ho già detto"
"Me ne hai dette tante. Sono curioso anche di sapere a quale pensi ora"
Facendo la finta timida ma in maniera civettuola, continuando a mordicchiarsi il dito, con l'altra mano palpa la coscia del marito e dice:"Quella cosa che ti ho detto l'altra sera"
"Ah, quella!- esclama ridendo Ruben e poi aggiunge: "Beh dilla, tanto Zindo lo sa già"
Esclamo, "Io????" e Ruben pronto " Si te l'ho detto. Sai, quella cosa in cui io e te non ci entriamo molto. Hai capito ora"
Penso una cosa e la dico "Un sessantanove tra donne?"
Ester rettifica "Non tra donne, ma io e lei. E' un poco diverso. Con un altra me ne guarderei bene...". Dopo una breve pausa, specifica: " ... Con te cara, sono disposta a fare tutto, ad una altra forse lascerei fare molto ma non tutto e certamente io non farei niente o quasi a lei. Per certe cose bisogna essere affiatate non partner occasionali".
Mentre dice queste cose si gira fino a mettersi sul suo sedile come se fosse un inginocchiatoio. Con la mano che mordicchiava si tiene allo schienale e con l'altra che prima ha toccato il marito, accarezza le cosce di Linda che siede dietro di lei e, fissandola negli occhi con voce carica di erotica intensità le dice "Non scherzo, Lo desidero davvero"
Linda che sinora ha parlato poco, forse niente, ma è stata attenta a tutto quello che è stato detto, trasale come se cadesse dalle nuvole, imbianca in volto per un attimo e poi arrossisce. Mi guarda sbigottita quasi a chiedermi"Che succede?" o forse "Che devo fare? Che devo dire?".
Io che le siedo di fianco le metto un braccio sulle spalle, mi stringo a lei, allungo il collo per baciare il suo collo appena sotto l'orecchio, là dove so che le piace e le dico "Piaci proprio a tutti. Vedi che dico la verità quando affermo che sei più bella adesso di alcuni anni fa?"
Questa volta lo chiede esplicitamente "Che devo fare?"
Le risponde per prima Ester spostando la sua mano dalle ginocchia di Linda su per le cosce, non so fin dove (ma su, molto su) e con voce suadente le dice "Devi solo lasciarti andare"
Io non trovo niente di originale e le dico la cosa più ovvia: "Se ti va, perché no? In fondo lo sappiamo tutti che del lago non ce ne frega niente ma che oggi stiamo insieme per spassarcela tra noi, Ti va? Fallo. Non ti va? Di' grazie, no. Semplice mi pare"
Ruben aggiunge "Al lago. se vi va di andarci, possiamo arrivarci anche dopo, nessuno lo sposta. Io direi che se ci fermiamo in qualche posticino tranquillo forse è meglio. Che dite?"
Risponde con un "Si, fermati appena puoi" solo Ester che intanto, facendo l'acrobata, scavalca del tutto lo schienale del suo sedile e passa di dietro, tra me e Linda. Di me se ne frega, si limita solo a spingermi per farmi spostare e piazzarsi accanto a Linda.
Con un braccio le cinge le spalle e torna con la mano dell'altro braccio ad intrufolarsi tra le cosce di mia moglie, spingendosi verso di lei a cercarle gestualmente un bacio.
Sento Linda dire semplicemente: "Ma tra donne?"
Le risponde "E' quello che non ho ancora mai fatto e che desidero fare" e detto questo la bacia, mi pare con molta foga da parte sua e quasi nessuna resistenza da parte di Linda.

Che c'entra il mio pene in tutto questo? Niente! Eppure, diamine, si sta indurendo. Sta crescendo. Lo devo toccare, sistemarlo meglio nei calzoni.

ll mezzo sul quale stiamo viaggiando ha un forte scossone.
"Tranquilli tutti - dice Ruben - sono solo passato sulla cunetta laterale della strada provinciale per entrare in questo stradone imbrecciato. Laggiù dovrebbe esserci un boschetto. Facciamo sosta la."

C'è il bosco e c'è anche un ruscello. Ruben dice che scende per sgranchirsi le gambe. Gli faccio eco io con "Io scendo perché con queste due qui mi sento di troppo"

Sbaglio a pensare che anche le donne seguiranno il nostro esempio. Restano sul camper anche se abbiamo lasciato il portellone aperto.

Restare fermo lì vicino mi sembra un voler stare ad origliare, allora tanto valeva non scendere o meglio tornare su.
Seguire Ruben mi pare ancora meno opportuno perché lui, fatti pochi passi, dando le spalle a noi del camper, si sta concedendo una ricca pisciata.
Mi allontano anche io, ma in altra direzione, verso il provenire del gorgogliio delle acque che mi giunge all'orecchio ed è così che arrivo al ruscello. ... Non so se lo stimolo mi viene dall'acqua che scorre chiacchierina o dall'aver visto Ruben urinare, ma sento il bisogno di farlo anche io.

Tiro fuori il cazzo e incomincio a far svuotare la vescica pensando alle due donne, che a pochi metri, dentro il camper, chissà cosa stanno facendo. Forse davvero un sessantanove?

"A cosa pensi?" mi dice Ruben giunto alle mie spalle all'improvviso mentre io sto scrollando il mio pene a fine pisciata
Sussulto. Non so perché chiedo "scusa" e cerco di mettere in fretta nei calzoni il mio attributo. Ruben ride e dice "Quanta fretta. Come se non te lo avessi già visto diverse volte. A proposito: complimenti! Sei ben fornito!"
Lui sorride io sono in imbarazzo. Mi fissa negli occhi insistentemente. E' troppo vicino. Ho la netta sensazione che stia per allungare la mano e palpeggiarmelo,
Faccio un passo indietro per autodifesa e non sapendo cosa dire in un caso come questo, mi arrabatto con "Non è tutto questo granché in tempi tranquilli. Sono quelle due li dentro che me lo fanno gonfiare ed indurire. Che staranno facendo?"
Mi fissa ancora alcuni attimi, accentua il sorriso come se volesse dire: "Non capisci o vuoi far finta di non capire?". Poi scuote la testa come persona rassegnata a rinunciare a qualcosa e, dopo un sospiro profondo, mi mette una mano sul braccio e dice "Per saperlo basta raggiungerle. Andiamo, va!" e si avvia.
Lo seguo. Arrivato al camper un passo prima di me, guarda all'interno dal portellone aperto. Ride, arretra e mi invita con un gesto a salire, dopo aver fatto un gesto con il quale sembra voler dire "Che spettacolo!"
Infatti! Mi affaccio a guardare anche io. Che spettacolo davvero!
Non stanno come Ruben me le aveva fatte immaginare, cioè non una sull'altra ma allungate sui fianchi su un lettino che prima non c'era. L'avevano facilmente ottenuto con un solo movimento ( previsto già dal progettista del camper) fatto dal sedile dove stavamo prima io, Linda e, da ultimo Ester. Allora era sedile, ora è un letto. Le due donne ci sono coricate sopra , adagiate su un fianco, in posizione rovesciata una rispetto all'altra, disposte come a formare una specie di y se fossero viste dall'alto. Ester, con il capo rivolto verso il lato della portieta, ha la faccia affondata tra le cosce di Linda la quale ha una gamba distesa e quella più in alto con il ginocchio molto sollevato, per da modo ad Ester di nuoverla quella faccia. Da come la muove è indubbio che sta leccando alla grande la parte più intina di mia moglie.
Sul versante opposto invece Linda agisce tra le cosce di Ester non di lingua ma di mano e tiene il capo leggermente sollevato per poterla guardare quella figa che sta strapazzando.
Sono così concentrata da non accorgersi del nostro guardarle dall'esterno. O forse fregandosene di noi? O, ancora, ben liete di farsi vedere. Fatto è che la scena è fantastica.
Mi sento spingere leggermente sulla parte bassa della schiena. Ormai sono prevenuto e mi giro di scatto deciso a far capire a Ruben di smetterla, convinto che stia facendo l'ennesino tentativo di abbordarmi con un fine ben preciso. Questa volta mi sbaglio. In effetti è lui che mi sta toccando, ma non per quello che io ho pensato. Infatti con gli occhi fa un cenno verso le nostre donne e pianissimo mi dice "Dai. sali prima tu ed aggregramioci a loro"
Mi vergogno di me e di quello che ho temuto. Forse ho frainteso anche gli altri segnali?

Rassicurato dal non essere..."in pericolo", salgo dal predellino e cerco di passare al lato dell'apparentemente precario lettino. Dall'interno vedo Ruben di fuori che prima si salire si sta spogliando. Lo faccio anche io.
Abbiamo disturbato le donne che sospendono la loro prestazione ma non cambiano sostanzialmente posizione. Ester dice "Sono tornati i fuggiaschi". Sale anche Ruben sul camper.
Guardo Linda. E' serena, come se tutto fosse normale, sorride per nulla imbarazzata. è proprio a suo agio guardando me che sto finendo di spogliarmi. Poi tende la mano verso me. Mi avvicino a lei. La mano che ha teso mi afferra il cazzo. Lo stringe, da quello mi tira a sè, solleva il capo e se lo porta alla bocca. Comincia a leccarlo e a fare qualche breve "boccata", poi parte con un vero e proprio pompino.
Ester torna intanto ad affondare la faccia tra le cosce di mia moglie e riprende il "lavoretto" sospeso pochi attimi prima. Ruben si è piazzato dall'altra parte di quella specie di letto, proprio di fronte a me , quindi all'altezza della faccia di mia moglie e del sedere di sua moglie al quale comincia a dedicarsi, spostando con la mano il suo cazzo a destra e a sinistra che poi, essendo lei sdraiata, sarebbe come fare su e giù nello spacco tra le natiche.
Vedo chiaramente Ester piegarsi ulterirmente e spingersi verso il marito che ...cerca e trova la figa della moglie e smette di "spennellare" col suo cazzo, per introdursi in figa della moglie la quale lecca quella di Linda, la quale a sua volta pompina me.
La scena vista dall'alto, come posso fare io, è semplicemente meravigliosa.
Di fronte alla mia faccia si trova quella di Ruben che mi pare meno innteressato di me a guardare le due donne, visto che guarda me con insistenza.
La sua espressione è seria, concentrata, il suo sguardo fisso ha qualche cosa di penetrante, mi mette in lieve disagio. Forse non è disagio, è turbamento visto che un brivido di strano piacere pervade il mio corpo quando, sempre guardandomi in quel modo, allunga un braccio e arriva a toccarmi, accarezza il mio petto, giocherella con indice e pollice su un mio capezzolo.
Sarà pure assurdo ma è proprio così: non trovo la cosa fastidiosa, il suo contatto non mi disturba. Quasi quasi mi gusta. Allungo un braccio anche io, semplicenente per appoggiami ad una sua spalla e spingermi un poco in avanti per offrirmi a mia moglie in posizione per lei più agevole a praticarmi il pompino di cui mi sta deliziando.
Ruben deve equivocare sulla motivazione di quel mio appoggiarmi a lui e si spinge anche lui verso me, allunga il collo, apre le labbra. sta per baciarmi. Io arretro e gli faccio un cenno picchiando con la mia mano sulla mia testa come a dire "Ma sei matto?".
Lui torna indìetro col busto, continua a fissarmi e, senza emettere suoni vocali, muove le labbra lentamente, come se spiccicasse le sillabe una ad una e non mi è difficile leggere sulle labbra un "Quanto sei scemo". Comunque smette di fissarmi. Continuiamo a giocare in quattro.
Anche in questa occasione Ester dimostra di essere lei la direttrice dei giochi.
Non è che faccia o dica qualcosa di particolare, semplicemente è la prima a "rompere" la "formazione" in cui ci stiamo sollazzando Lo fa semplicenmente cambiando posizione.
Tanto basta perchè, senza parlarci, tutti e noi altri tre cambiamo anche noi posizionamenti ed in un battibaleno già ci ricomponiamo in altra maniera.
Ora Ester è distesa di spalle sul letto, la "zozza" di mia moglie, evidentemente già apprezzando la vena lesbica appena scoperta, si accovaccia sulla sua faccia per farsi di nuovo leccare. Io approfittto delle cosce molto divaricate di Ester e mi introduco col mio cazzo nella sua figa. Ruben sale sul letto, si piazza su tutto "il guppo" ponendosi dritto, a gambe divaricate, con i piedi appoggiati a fianco dei corpi di Ester e mio, così da offrire il suo "biberon" alla "ciucciata di Linda, che pare apprezzare molto anche questa combinazione.

Scusate se smetto di fare la "radio cronoca diretta" dei minimi dettagli. Adesso ho voglia di buttarmi e concentrarmi anima e corpo in questa ammucchiata. Infatti mi dedico a trombare Ester, sollevo gli occhi a vedere la zoccola di mia moglie che ciuccia il cazzo di Ruben e mi ritrovo a vedere anche le palle di costui. Chi se ne frega di lui. Mi scopo la moglie ora. alla grande, perchè alla grande sta andando Ester, ma anche Linda.
E Ruben? Non mi ineteressa di lui.
Oh cavoli. Sbaglio a fregarmene perché è lui il primo a godere e parte del suo sperma sarà finito certamente in bocca a mia moglie, ma una non scarsissima quantità cade in basso, prende una mia spalla e poi scivola in avanti per gocciolare sul seno di Ester.
Non faccio in tempo a pensare "Che schifo" quando Ester prima passa le sue dita sulla figa che sta leccando per raccoglierne gli abbondanti umori , poi raccoglie lo sperma sparso su di lei e sulla mia spalla, e porge quelle sue dita imbrattate alla mia bocca e io, d'istinto gliele lecco. Altro che dire che schifo. mi gusto il sapore di quella mistura.
Ecco, ora inizia un rincorrersi di "Vengo", "Anche io", "Godo, godo", "Bello", "Baciami, anche tu, sì così!", "Ohhhhh-... Siamo all'apice della grande scopata, non alla sua fine. Forse la fine è solo per questo capitolo.
Ce ne saranno altri?
Spero di si, non tanto per voi, quanto per me. Infatti potrò scrivere ancora se ancora potrò vivere altre esperienze con i miei dirimpettai. Se no che vi racconto?
Se le vivrò presto, scriverò presto, se no....
No. Non può essere "No".
Succederanno ancora cose interessanti. Lo sento a pelle
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