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La famiglia allargata


di Zindo
02.08.2024    |    15.839    |    14 9.0
"Alla fine del tumultuoso turbinio che ci ha coinvolti, appagandoci nello spirito e nei corpi, Lorenzo andando verso il bagno per farsi anche lui una doccia..."
Io e Lorenzo stiamo aspettando Linda . Poco più di una ora fa stavamo parlando di lei ed abbiamo finito con l'eccitarci entrambi.
Eccitati solo pensando a Linda e parlando di lei?
Forse. E' probabile. Però ci sia successo anche perché ci siamo guardati negli occhi reciprocamente, e non solo negli occhi.
Dopo mesi e mesi vissuti spiandoci di nascosto e fingere di non accorgerci di essere osservati dall'altro, finalmente quel qualcosa di misterioso che ammanta la realtà come fa la cenere con la brace o il velo con il volto della sposa, è volato via e la verità è venuta allo scoperto.
Pochi secondi dopo anche i nostri corpi si sono liberati dei vestiti e le nostre menti da ogni inibizione. Io e Lorenzo abbiamo fatto sesso insieme, e come lo abbiamo fatto! Con foga, con passione. La consapevolezza di fare qualcosa di proibito non ci ha inibiti ma forse ha reso ancora più piccante, più appassionato, più tutto il nostro primo rapporto.

E' stato davvero lungo il percorso che ci ha portato a questo punto. Vale la pena raccontarlo.

Beh capita a molti (lasciatemi dire purtroppo) crescere con genitori separati.
Mi dicono che io frequentavo già l'asilo quando i miei si separarono.
Sinceramente io non ho alcun ricordo di quando abbiamo vissuto tutti insieme, pare felicemente, io i miei genitori naturali e mia sorella Linda più grande di me di oltre tre anni.
Linda, tra l'altro, è quella che mi ha detto più cose di quando eravamo, pare, una famiglia felice.
Devo essere sincero? Linda è la più cara amica che io abbia mai avuto ma, onestamente, faccio fatica a considerarla "sorella".
Lei dice di avere ricordi di quando abbiamo vissuto insieme. Io non li ho e , secondo me, lei mi racconta le cose in maniera distorta, forse non deliberatamente, solo perché più che come andavano effettivamente le cose, Intanto parte penso che mi racconti le cose come lei - bambina - le vedeva e non come realmente stavano e poi, io penso, lei mescola involontariamente la realtà che abbiamo vissuto con i desideri di famiglia ideale che lei avrebbe desiderato ma che forse non abbiamo mai avuto.

Diverso, molto diverso, è il mio rapporto con Lorenzo.
Chi è Lorenzo? Io dico "mio fratello", in realtà il suo sangue ed il mio non hanno in comune neanche una infinitesima frazione di goccia. Semplicemente lui, mio coetaneo, è il figlio avuto dall'uomo che poi è diventato il compagno di mia madre, da un suo precedente matrimonio.

Io e Linda, alla separazione dei nostri genitori, per loro comune accordo, siamo stati ripartiti come pacchi. In teoria fummo assegnati in affidamento condiviso ad entrambi i nostri genitori, ma collocati io presso nostra madre e Linda presso nostro padre. In realtà, almeno inizialmente, io finii dai nonni materni e Linda dai nonni paterni. Poi, quando i nostri genitori si "rifecero" altre vite, io finii con l'andare a stare con mia madre, il suo nuovo compagno Fulvio e suo figlio Lorenzo e mia sorella Linda andò ad abitare con mio padre e la sua nuova compagna e solo successivamente, quando mio padre ebbe un'altra figlia dalla nuova compagna, Linda ebbe - anziché un fratellino come me- una nuova sorellina: Annalisa.
Io e Linda ci siamo frequentati sempre, non tanto per nostra scelta ma perché così stabilito dai giudici, in giorni determinati, per un numero di ore prestabilite, con nostra madre o nostro padre, a seconda dei giorni stabiliti, mai per nostra libera scelta.
Il risultato? Anziché volerci bene fraternamente c'è stato un periodo in cui ci univa solo la reciproca antipatia. Lei ormai era diventata quella che dovevo incontrare anche se magari io avrei preferito stare a giocare a pallone con altri miei piccoli amici, e così io per lei.
Non a caso ricordo che le frasi che ci dicevamo più spesso iniziavano con "Per colpa tua oggi anziché...-non so cosa-... devo stare qui con te anche se non ne ho voglia".

Diverso era il mio rapporto con Lorenzo.
Abbiamo la stessa età, avevamo gli stessi interessi per le automobiline, per il gioco del pallone, per le figurine. Litigavamo quando ci andava di litigare, ci coalizzavamo contro mamma e papà (che poi erano la mia mamma ed il suo papà) quando dovevamo "difenderci dai grandi" ma, soprattutto, vivevamo insieme sempre.

Gli anni sono passati e noi, forse più facilmente di altri, siamo diventati presto autonomi per il bisogno più impellente che per altri di "sganciarci dalle regole".
Affanculo i giorni stabiliti per incontrare l'altro genitore, affanculo la fratellanza di sangue e quella di fatto, affanculo due padri, uno vero spesso assente ed uno non vero fin troppo presente, affanculo le mamme, i nonni, i parenti tutti, le regole tutte, affanculo tutto, affanculo tutti.
Una rabbia comune ci ha preso quasi contemporaneamente ed è stata questa rabbia l'elemento che ha unito noi della "giovane generazione" (Io, Lorenzo, Linda ed Annalisa) non tanto tra noi quanto "contro "gli altri".
Quali altri?
Tutti quelli che non siamo noi quattro.
Linda, la più grande di tutti avrebbe potuto essere la nostra leader se avesse più carisma da "capo", invece prorompe solo in femminilità e più che avere ascendenza su di noi per la sua maggiore età (che funziona solo con Annalisa, la più piccola) ci raggira, condiziona, domina con il suo fascino di femmina.
Linda sorella? Di chi? Di Lorenzo certamente no, loro sono figli di coppie diverse le quali a malapena cominciano a sopportarsi solo a "causa" di figli che sono in relazione tra loro, sono estranee l'una all'altra come coppie.
Sorella mia? Di sangue pare di si, certamente nati dalla stessa madre.
Ma avevamo lo stesso padre? Tutto diceva di si, ma in passato, quando eravamo ancora adolescenti, a noi venne un dubbio: qual'era il vero perché della separazione dei nostri genitori? Nessuno lo sapeva oltre loro due. Perché allora escludere l'eventualità che io e Linda fossimo figli di padri diversi? Non è che ce ne fregasse più di tanto, però ne abbiamo anche parlato tra noi due. Perché? E chi può saperlo? Forse perché , cresciuti in nuclei familiari diversi, obbligati a frequentarci in tempi prestabiliti dal fatto di essere fratello e sorella, forse inconsciamente volevamo mettere in dubbio proprio questa fratellanza.
Linda è una cosiddetta "bona" a detta di molti, e a Lorenzo piace moltissimo non solo fisicamente, ma anche come carattere. Lui, per la confidenza che c'era tra noi, me lo dice disinvoltamente "Linda mi piace, mi arrapa, è bona".
Se dicesse "tua sorella mi piace..eccetera" forse avrei delle razioni diverse, ma dice "Linda" non "tua sorella" e poiché io sento più amico e fratello Lorenzo che amica-sorella Linda, manco penso che stia parlando di mia sorella ma è come se parlasse di una qualsiasi altra bella ragazza.
Gli ho chiesto: "Che ti piace di lei?"
Lui, sorridendo:"Tutto, anche quello che dice mentre sta zitta, perché parla con gli occhi, con il sorriso, con i gesti e poi l'hai vista com'è fatta? Sui suoi seni ci dormirei notte e giorno, quel culo non mi stancherei mai di palparlo. Io non ce la faccio a non eccitarmi e, mi spiace per te ma io mi faccio avanti, io ci provo"
"Perché dici che ti dispiace per me?"
"Beh, perché è tua sorella e tu non ci puoi mai provare a farti un bocconcino così"
"Mi dicesti la stessa cosa quando qualche anno fa avevamo messo gli occhi sulla stessa ragazza. Te la ricordi?"
"Giovanna dici? Quella stronza, certo che me la ricordo. Si è fatta corteggiare da me per mesi e mesi ed alla fine ha visto te e mi ha chiesto se ti presentavo perché le piacevi tu"
"Appunto. Ho più sexy appeal di te con le donne. Volendo te le soffio tutte"
"Non Linda"
"Perché Linda no?"
"Perché Linda è tua sorella"
"In teoria anche tu sei mio fratello, ma mica siamo davvero fratelli? Chissà che hanno combinato i nostri genitori, forse siamo tutti fratelli e sorelle, forse non lo siamo nessuno"
"Ehi, ragazzo, stai parlando di tua sorella. Non puoi pensare di provarci anche con lei"
"Sto parlando di una bella ragazza che piace a tutti, te compreso. Perché non potrebbe, anzi non dovrebbe, piacere anche a me?"
"Vuoi dire che...insomma. hai una attrazione incestuosa per Linda?
"Diciamo che ho voglia di sfidarti di nuovo, come con la Giovanna, la Elisa, quell'altra..come si chiamava?"
"Ah quelle con le quali hai vinto tu la sfida ti ricordi il nome, quella con la quale hai perso non ti ricordi come si chiama? Elena, si chiama Elena"
"Comunque siamo sempre due ad uno per me. Sfidiamoci su Linda e o pareggiamo o allunghiamo le distanze"
"Ma Linda è tua sorella!"
"Ancora? Beh..è un vantaggio per te, potrebbe preferirti proprio perché verso te non ha divieti, verso me potrebbe avere pregiudizi"
"Pregiudizi li chiami? Si chiama incesto. E' tua sorella"
"Che c'entra anche tu sei mio fratello e, dai di la verità, se avessimo tendenze gay mica staresti a pensare all'incesto? Ti faresti pompinare volentieri scommetto o mi faresti un pompino con i fiocchi senza stare a pensare alle relazioni parentali"
"Che cazzo dici? Intanto io e te non siamo veri fratelli e poi io non ho tendenze gay e spero per te che neanche tu ne abbia. Sei strano stasera. Dici cose assurde"
"Perché diventi rosso e ti trema la voce? Neanche tu dici cose logiche! Ad un tuo amico qualsiasi diresti con disinvoltura come hai fatto con me che ha una sorella bona che vorresti scopartela? Non credo che lo diresti al fratello e non a lei. Se l'hai fatto solo con me, due sono le cose o Linda è veramente super da farti dire a chiunque che ti sconvolge o il rapporto tra me e te è un poco speciale e tra noi riesci a dire anche cose che con altri non diresti. Quale delle due ipotesi è quella giusta?"
"Che Linda è super"
"Vuoi dire che tra me e te non c'è un rapporto speciale? Un rapporto che va oltre la normale amicizia con gli altri nostri conoscenti?"
"Certo che c'è. Siamo quasi fratelli noi due"
"Quasi..., solo quasi, non proprio fratelli"
"E quindi?"
"Beh, quindi, metti il caso che tu mi piacessi, io ti piacessi, un rapporto tra noi due non sarebbe incestuoso"
"Che cazzo dici? "
"... ma rispondi: tra noi due non sarebbe incesto, vero?"
"No, non lo so, non mi interessa"
"Non lo è, cioè non lo sarebbe, te lo dico io e ti sfido a smentirmi. Ora dimmi invece, sinceramente, è più forte il legame fraterno tra me e te o tra me e Linda?"
"Che vuoi dire?"
"Che a me dell'incesto non me ne frega un cazzo, che ti sfido anche con Linda, se me la da prima che a te io me la pappo, te la soffio... ci stai? O sei così innamorato di lei da esserne geloso?"
"Tu sei tutto matto"
"E tu tutto tonto! Possibile che non capisci ancora?"
"Capire cosa?"
"O Tonto ma se non ho alcun problema a vivere un eventuale incesto, potrei averne a vivere un rapporto omosessuale con te?"
"Tu deliri, tu vaneggi"
"No, amico mio. Io guardo, osservo, vedo, registro nella mia mente. Pensi che non mi sia mai accorto di come mi guardi quando mi spoglio la sera? Di quanto ti masturbi nel tuo letto osservando me che fingo di dormire e con finta involontarietà ti offro in visione il mio corpo, spostando le coperte a tuo beneficio?"
"Ma che dici?"
"Dico che basta fingere. Che ti piaccio e mi desideri e che, disgraziatamente o fortunatamente non lo so, tu piaci anche a me e ti desidero da matti. Basta fingere . Ti voglio e voglio essere tuo, poi, se vuoi, proveremo a coinvolgere anche Linda. Piace molto anche a me e me ne frega un tubo se è o no mia sorella o diventerà magari mia cognata se tu te la sposi"
"Ah, ah, ah"
"Perché ridi?"
"Io che sposo Linda? Come non ridere?"
"Ah, per questo? Non perché io ti sto chiedendo esplicitamente di fare sesso io e te, ora, subito,Ti va?"
Lorenzo finalmente mi ha abbracciato , mi ha stretto a se e mi ha detto "Se è vero che hai sbirciato, visto e capito, dovresti saperlo che ti desidero da sempre"
"Anche io a te"
Questo è successo circa un'ora fa. Poi le bocche si sono unite, le braccia hanno cinto i corpi, ogni regola ha cessato di avere valore, tutto ciò che è fattibile è diventato lecito e l'ultima ora ci è sembrato solo un breve momento, un momento magico in cui la sessualità non era classificabile in maschile e femminile, in etero o omo, in lecito o tabù.
Alla fine del tumultuoso turbinio che ci ha coinvolti, appagandoci nello spirito e nei corpi, Lorenzo andando verso il bagno per farsi anche lui una doccia come avevo appena fatto, ha completato il tutto chiedendomi: "Che ne dici? Diamo un colpo di telefono a Linda e le proponiamo di unirsi anche lei a noi due?"
Io ho solo sorriso. Lui ha composto il numero.
Linda non abita proprio vicinissimo. Arriverà ci impiegherà un poco di tempo.
Aspettando che giunga, mentre Lorenzo si fa la doccia, io ho scritto queste righe.

Suonano alla porta. E' arrivata Linda. Ciao. Ora abbiamo altro da fare
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