Scambio di Coppia
I dirimpettai (cap.8 di 9: un altro modo)
di Zindo
27.09.2024 |
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"Dopo che si è lasciato bagnare il culo senza vergognarsi di chiedermi di sputarci sopra, bagna anche le sue dita con la sua saliva, collabora a inumidire..."
Come faccia Ruben a conoscere questo posto non lo so, né mi interessa chiederglielo. E' un luogo al riparo da ogni occhio indiscreto, nonostante si trovi in centro città. E' un vicolo cieco fatto ad L, scarsamente illuminato. Ruben mi ha fatto entrare a retromarcia ed arrivare oltre l'angolo ad L e spegnere il motore.Intorno è tutto buio. I lampioni della strada proiettano un poco di luce solo sul primo tratto d'accesso, non qui dove ci siamo fermati.
Ruben mi dice "E' un posto tranquillo" allungando sia la mano fino alla patta dei miei calzoni e cercare, al tatto, il cursore della zip e sia la sua faccia verso la mia, cercando con la sua bocca la mia. Io ho i battiti cardiaci a mille. No. Non sono pronto. Glielo dico. "Per favore, lasciamo perdere, andiamo via" .
Ruben non insiste ma neanche molla. Si allontana con la faccia dalla mia, ma non toglie la mano, anzi fa scorrere il cursore della zip e la infila dentro i calzoni. Palpeggia carezzevolmente.
Io fatico a respirare, sento martellare le mie tempie.
Mi dice; "Io ho sempre apprezzato entrambi i sessi fin dall'adolescenza, o forse anche da prima. Non ho mai nascosta la mia bisessualità né a me stesso, né ai miei genitori, che non mi hanno accettato, né a mia moglie che invece, come avrai capito, mi somiglia in molte cose, per questo andiamo d'amore e d'accordo. Forse perché io ho preso la cosa con naturalezza, così come una ragazzina accetta il seno che le cresce sul petto e un ragazzetto accetta la barba che gli spunta sul viso, faccio fatica a capire quelli come te che vorrebbero, perché si vede che vorresti, ma hanno paura. Di cosa hai paura?"
Ora sento il mio pene delicatamente afferrato dalla sua mano che scorre carezzevolmente e a volte scende fino a cercare di sfiorare lo scroto, ma i miei calzoni lo ostacolano in questo. Forse per questo, con l'altra mano prima armeggia sulla cintura e quando riesce a sganciarla, con entrambe le mani afferra calzoni e slip per abbassarmeli.
Io taccio, non riesco a parlare, non riesco né a dire, né a fare nulla ma... quasi istintivamente alzo prima una natica e poi l'altra e con le mani non solo aiuto Ruben ma me li abbasso io i pantaloni fin oltre le ginocchia.
Ruben non commenta, apprezza e si mette a "lavorare" con tutte e due le mani. Una mi masturba, l'altra palpeggia le mie palle, a volte affonda anche oltre esse, come a volersi introdurre dal davanti tra le mie natiche.
Io fremo perché ciò che lui fa è tutt'altro che spiacevole, anzi, però..., però...,..
...Però io sono condizionato da mille inibizioni.
Non mi sento colpevole di nulla per stare qui dove sto a fare quello che sto facendo, o meglio a lasciar fare a Ruben quello che lui sta facendo. Eppure so di essere pervaso di sensi di colpa: il primo è lo stesso che mi ha tormentato dopo l'avventura al fiume la prima volta che sono stato con i miei dirimpettai, cioè la consapevolezza di stare tradendo Linda. Una cosa è vivere le avventure con lei, insieme a lei, con lei consenziente, ben altro è farlo senza che lei lo sappia. Sì, io sto tradendo la fiducia di mia moglie.
Poi ho sensi di colpa come padre: cosa penserebbero i miei figli se venissero a sapere che il loro padre si apparta con un uomo in un vicolo buio per fare le cosiddette porcherie?
Ancora: il senso di vergogna! Cosa penserebbero di me i miei clienti, la gente che frequento, i miei amici?.. E il mio parroco? Vabbè, non è che lui mi conosca bene ma qualche volta ho portato i figli a messa quando erano più piccoli e ricordo le sue prediche...Ora che predica mi farebbe?
La paura peggiore però è un'altra, ed è una paura vera, anzi un terrore: quello che Ruben sta facendo mi piace, direi che mi piace molto, tanto che ho un forte desiderio di far altrettanto io a lui, di rendergli il piacere che lui dona a me, di provare anche io quello che prova lui con quelle mani. Ed è questo che mi terrorizza: E se stessi diventando frocio? Se lo fossi da sempre e non me ne sono mai reso conto? Non voglio essere frocio.
Oh!, oh!, oh! ...ma che fa Ruben? Nooohhhhh! Cavoli che goduria.
Si è abbassato e sta iniziando a farmi un pompino... E' bravo. Lo sa proprio fare!
Ma andassero a quel paese i tabù, i sensi di colpa, e tutti quelli che mi hanno condizionato fino ad oggi. Viva Ruben che mi sta aprendo a mondi nuovi, stupendi. Viva sua moglie Ester che fa altrettanto ed ha già liberato dai tabù mia moglie Linda e viva anche lei, Linda, che non ha fatto la stronza come sto facendo io. Io sono l'unico imbranato della compagnia.
Cribbio se si da da fare Ruben. E' fantastico!
Se si da da fare in questo modo, con tanta foga e maestria, non può farlo solo per far provare piacere a me. Certamente si sta scatenando perché ne prova piacere anche lui.
Che tipo di piacere? Cosa prova nella bocca? Sulle labbra? Sulla lingua? Deve essere qualcosa di molto piacevole se si scatena in questo modo.
Gli prendo la testa per farlo sollevare e gli dico "Sollevati, dai. Fai provare anche me"
In risposta immediata lui mi bacia. Cazzo che foga, che turbine, che impeto. Appena mi lascia respirare lo supplico: "Spogliati, spogliati, voglio provare anche io".
Non lo facevo così agile e persino un poco contorsionista ma lo è. e dopo aver reclinato il suo sedile e detto a me di abbassare il mio, riesce a spogliarsi del tutto, non solo le parti basse, proprio tutto, scarpe comprese, restando nell'abitacolo e tornando più volte a dedicarsi in qualche modo a me: con una carezza sul viso, o con un veloce bacio labiale, o con una passata di mani tra i miei capelli,...insomma ... senza far raffreddare il clima, anzi!.
Nel frattempo, con minore agilità di lui e forse in maniera goffa mi libero anch'io dei miei vestiti. . Mi dice: "Vieni da questa parte, mettiti al mio posto. Dalla parte tua il volante ti da fastidio" e continuando a dimostrare l'agilità che non avrei immaginato che potesse avere, fa movimenti per me strani al fine di lasciare spostare me e, passandomi sopra, lui si mette dove ero io.
"Non è lo stesso?" gli chiedo.
"Non esattamente" mi dice ritornando anche lui dalla mia parte, posizionandosi sopra di me, tenendo le mie cosce tra le sue ma il suo cazzo tra le mie cosce che stringe con le sue e comincia a muoversi mimando una specie di scopata.
Sento quel coso morbido come seta al tatto, rigido come marmo in consistenza e caldo come un febbricitante, scorrere tra le mie gambe, strisciare nella linea di separazione dei miei glutei.
Il ventre di lui è sul mio, la sua bocca è sulla mia, le mie braccia sono attorno al suo torace. Gli chiedo " Ma...cosa mi fai fare?!"
Mi dice "Se fossimo su un letto ti scoperei davvero, ma tanto prima o poi lo farò, adesso voglio solo che tu scopra quant'è bello anche tra maschi"
Io che avevo provato già un certo desiderio, glie lo avevo comunicato, mi aveva fatto illudere di avermi ascoltato ma al momento il mio desiderio restava ancora inappagato, glielo ricordo: "Comincia col fare assaggiare anche alla mia bocca com'è prendere un cazzo come lo prendevi tu a me prima".
Sorride, mi bacia di nuovo, poi si sposta ancora per invertire la sua posizione e mettersi su di me in senso contrario: la sua testa verso i miei piedi, la mia verso i suoi. Scorre all'indietro per portare il suo attributo alla portata della mia bocca e la sua ...già riprende il mio cazzo, lo pompina a dovere. Si vede che gli piace proprio tanto il sesso orale. Si riaccende il mio desiderio e ...beh sì..., oso. Ci provo, ho voglia di farlo.
Come devo fare?
Sto attento a quello che fa lui e come lo fa e, come l'immagine riflessa in uno specchio fa esattamente quello che fa chi gli sta innanzi, io provo a rifare esttamente tutto quello che lui fa a me. E fa tanto. Fa più di prima.
Vorrei seguirlo ma... non ne sono capace. Gli affondi pazzeschi per esempio, lui li fa anche prolungati, io ci ho provato una sola volta e stavo per avere un conato: me lo sono sentito quasi all'ugola. Comunque è l'unica cosa che non mi è piaciuto sinora
Nulla, oltre il mal riuscito tentativo di affondo, mi dispiace fare, né mi ha da fastidio fare, al massimo sono stravolto dalle sorprese: non immaginavo che il cazzo avesse un sapore, invece ce l'ha, non pensavo che un cazzo fosse così liscio eppure sulle labbra sembra di seta, non pensavo di avere in bocca una zona erogena, invece sto deliziandomi con labbra, lingua e...e il salsicciotto delizioso che entra ed esce.
Urca! Ora Ruben lascia il mio cazzo e mi lecca le palle, prende in bocca un testicolo, poi va con la faccia ancora oltre. comincia a leccare la mia zona perianale. Mi sorprende e mi piace.
Lo faccio anche io a lui.
Gli deve piacere se solleva le spalle, si erge abbastanza col busto per offrimi la zona sulla faccia e mi sprona con "Lecca, lecca, bagnami il buco che mi piace e se lo bagni per bene ti faccio venire dentro di me"
Lo promette e lo fa.
Dopo che si è lasciato bagnare il culo senza vergognarsi di chiedermi di sputarci sopra, bagna anche le sue dita con la sua saliva, collabora a inumidire ulteriormente il suo buco poi si erge, si gira, sputa sul mio cazzo, ci si accovaccia sopra, tenendolo nella posizione ottimale con la sua mano e lentamente "si cala" su di esso a spegni-candela, facendolo introdurre in lui.
Per un attimo mi è parso che il suo accesso fosse troppo stretto. Mi sono sbagliato!
Sa da solo come muoversi a dovere, ancheggia un poco, si cala ancora., io spingo e...lui dice un "oh" forse di dolore, io dico un "oh" di piacere .
Ora non ho più inibizioni, o remore, o freni inibitoti e lo sbatacchio dal basso verso l'alto.
Ruben gradisce, mi incita a continuare, si tocca anche lui, anzi si masturba proprio,
Lui si sfrena, io pure, lui geme, io anche, Non so quanto dura, so che è bellissimo, so che sono felice Dopo una prolungata cavalcata so anche...che sto per esplodere. Cerco di dargli una spinta anche con le mie mani sotto il sedere, per aiutarlo a sfilarsi quando gli dico "Vengo, vengo".
Lui oppone resistenza alla mia spinta manuale, calandosi del tutto, a peso morto e con voce estasiata dice "Si, vieni, vienimi dentro"
"Oh cazzo. no," dico quando non riesco più a trattenere e gli riverso il mio sperma dentro.
"Perché no?
"Perché non porto il preservativo"
"E temi che posso rimanere incinto?" dice ridendo ma senza smettere di menarsi a gran velocità.
Il suo corpo si irrigidisce , il suo respiro diventa strozzato, sul mio petto arrivano a spruzzo i getti caldi del suo sperma,
Ruben si concede attimi di respiri profondi, poi torna a ridere e mi dice "Come vedi non approfitto di te, quello che mi hai lasciato dentro te l'ho restituito qui" e con la mano passa sopra il suo sperma, me lo spalma sulla pelle, poi si abbassa e mi bacia. Il mio pene si sfila quasi per iniziativa autonoma da lui che si sta distaccando anche dalla mia bocca.
Torniamo ad essere due persone distinte.
E' stato fantastico in questi minuti sentirmi invece una unica persona un unico "io e lui". Questo sì che è vero piacere, altro che deviazione dalla norma. Quale norma? Ma andasse a fare in...Oh no;. Sarebbe un premio, non una punizione. Ora lo so.
Concediamo ai nostri corpi un certo relax, distesi sui sedili ribaltati, guardando quasi sempre il tettuccio della macchina, a volte girando le teste per guardarci tra noi e sorridere felici, tenendo ognuno un braccio abbandonato sul corpo dell'altro. In silenzio, fino a quando Ruben mi ricorda: "Mi sa che dobbiamo rivestirci, Che ne dici?!"
"E già, la realtà ci aspetta. Il sogno è finito!"
"Perché lo chiami sogno? Chiede Ruben alzando il busto per mettersi a sedere e mi guarda dall'alto perché io resto ancora disteso" ti costa tanto accettare che sia anche questa una realtà"
"Non è per questo che ho detto che è un sogno ma perché è stato così bello da sembrare un sogno"
Si abbassa, mi da un ulteriore bacio sulle labbra e dice "Sono molto contento che la prendi così. All'inizio mi sei sembrato poco disponibile. Volevi essere pregato? Birbaccione!"
Evito si rispondere, mi sollevo anche io che dico "E' ora di rivestirci"
Per farlo lui recupera i vestiti e se li porta fuori della macchina. Quando lo vedo uscire gli dico; "Ma sei nudo!Se ti vede qualcuno?"
"A parte il fatto che sono nudista e tu lo sai, quindi me ne fregherei, ma chi vuoi che venga in questo posto a quest'ora? Scendi anche tu che ti sarà più facile rivestirti e sta tranquillo, non ti vede nessuno"
Ascolto il suo consiglio. Ci rivestiamo al di fuori della macchina. Prima di risalire a bordo, Ruben si avvicina per un ulteriore ultimo e tenero bacetto.
"Baciare è una tua passione" gli dico.
"Una delle tante. Vogliamo andare? Ho un certo appetito" mi risponde sorridendo e dandomi una manata sul sedere
"Andiamo a casa?!
"A casa? Al ristorante ci aspettano. Ho già prenotato prima di uscire e ho fame io"
Io vi racconterei pure la cena ma non vi interesserebbe molto. Come se nulla fosse appena successo tra noi poco prima, per il resto della serata ci siamo comportati naturalmente come due buoni amici, mangiando poco ma buono, bevendo un poco, parlando di calcio, di musica e...delle nostre donne ma non come le ho presentate a voi, ma come donne di casa, madri, attente, mogli un poco rompiscatole ma preziose per ciascuno di noi.
Ecco, forse l'unica cosa che vi potrebbe interessare dei nostri discorsi può essere che ci siamo detti entrambi un poco non a posto con la coscienza per quanto abbiano fatto stasera. Non per quello che abbiamo fatto, ma per averlo fatto da soli.
Sarebbe stato più onesto da parte nostra farlo quando avremmo potuto stare un quattro, noi due e loro due, come sabato scorso . Poi ci siamo auto assolti dicendoci anche che dovremmo pensare a qualcosa di meglio che sistemare i ragazzi presso terze persone se vogliamo vederci con queste cadenze ravvicinate o trovare altri modi per incontrarci, e allora quello di questa sera potrebbe essere stato solo un altro modo.
Ci siano anche chiesti se Linda ed Ester siano veramente andate al cinema stasera o se anche loro due se la sono spassata tra loro due, come noi.
"Glie lo chiederemo stasera quando andremo a dormire con loro" dice Ruben
"Non so. Io stasera le devo raccontare quello che ho fatto con te, poi, se avrà da dirmi anche lei qualcosa me lo dirà senza che io le faccia domande"
"Certo che anche noi siamo due bravi mariti. Dove li trovano le donne due mariti leali come noi?"
"Ben detto, facciamoci l'ultimo bicchiere brindando a noi bravi mariti"
"E...alle nostre mogli che sono donne speciali"
",.. già anche a loro. Cin cin"
"Prosit"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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