Prime Esperienze
Il College a Cambridge Prima parte: Il mio Primo Cunnilingus
di giorgal73
11.12.2023 |
21.355 |
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"Avevo l’impressione di aver già visto Stefania; il suo viso non mi era nuovo..."
Sono trascorsi trentaquattro anni, lei è stata la mia prima ragazza e non si ricorda di me. Il mese scorso ho impostato il mio profilo LinkedIn su ricerca lavoro. Alcuni head hunter hanno iniziato a scrivermi per avere maggiori dettagli sul mio profilo e su cosa stessi cercando.
Avendo un profilo a pagamento ho l’accesso a diverse funzioni aggiuntive e inoltre il mio profilo viene mostrato priorità superiore ai free. Negli anni ho avuto molte opportunità di cambiamento e visto il mio recidivo desidero, sono tornato alla ricerca di una nuova sfida.
La settimana scorsa ricevetti il seguente messaggio:
«Buongiorno Giorgio,
piacere di conoscerla. Mi chiamo Stefania G. e sono una head hunter specializzata nella ricerca e selezione di profili ICT & Digital.
Ho preso visione del suo profilo e l'ho trovato molto interessante ed allineato ad una ricerca che sto seguendo in prima persona sulla piazza di Milano. Mi può indicare una sua disponibilità per un incontro conoscitivo?»
Fissai un incontro tramite Google Meet per il giorno seguente. Avevo l’impressione di aver già visto Stefania; il suo viso non mi era nuovo. Probabilmente avevamo già interagito per qualche altra opportunità lavorativa in passato.
Arrivò il giorno dell’incontro. Dopo i vari convenevoli iniziammo a parlare delle mie esperienze. Più parlavo e più la mia convinzione di conoscere Stefania si trasformava in certezza.
Quando mi chiese che confidenza avevo con la lingua inglese, si accesero alcune lucine.
Le dissi che da ragazzo, tra i quattordici e i diciassette anni, trascorrevo tutte le estati in Inghilterra.
Lei si tolse gli occhiali e mi fece una semplice domanda che aprì il sipario dei ricordi: «Per caso, nel ’90 andasti a Cambridge?»
«Non ci posso credere, tu sei Stefania G. ! Ero certo di conoscerti, ma non riuscivo a focalizzare. Certo siamo cresciuti e un po' cambiati, ma tu sei rimasta bellissima e non puoi capire che piacere ed emozione sto provando ora.»
«Giorgio perdonami, non ti avevo assolutamente riconosciuto e non potevo assolutamente immaginare di ritrovarti in questo modo fortuito e veramente strano, non ero assolutamente preparata.»
«Tranquilla, sono passati tanti anni, comprendo la situazione. Per me è diverso: tu sei stata la mia prima esperienza con una donna e questa cosa non è facile da dimenticare. Mi ricordo che tu, invece ne avevi già avute altre e poi sei anni di differenza erano importanti allora.»
Continuammo a parlare, dimenticandoci del colloquio di lavoro. Chiudemmo la chiamata dopo un’ora solo perché avevamo entrambi altri appuntamenti, comunque ci scambiammo la promessa di un futuro incontro.
La mia breve storia con Stefania iniziò quando mio padre mi diede carta bianca per scegliere il college inglese da frequentare per l’estate. All’ epoca internet ancora non era una fonte di informazioni utilizzabile, non esisteva il buon Google; perciò, mi affidai all’ esperienza di un’agenzia viaggi che mi consigliò come destinazione Cambridge con relativo College.
Gli anni precedenti ebbi l’opportunità di essere ospite presso delle famiglie; tuttavia, volli provare una maggiore libertà d’azione e pertanto seguii il suggerimento dell’agenzia.
Il corso intensivo di inglese sarebbe durato due mesi da inizio luglio a fine agosto.
Quando arrivai al college, il primo giorno ci illustrarono il programma e le regole da seguire. Il mio supervisore mi spiegò che la giornata tipo sarebbe stata molto serrata: dalle otto alle nove la colazione poi fino alle 12 in aula e poi il pranzo fino alle 14, dopo sarei stato libero fino all’ora di cena. Non c’erano limitazioni, potevo andare ovunque, anche fuori dal college. Tuttavia, ero minorenne, quindi per uscire dal college prima e dopo cena era obbligatorio che mi aggregassi ad un gruppo di studenti maggiorenni. Inoltre, il supervisore mi spiegò che per ottimizzare l’apprendimento della lingua avrei dovuto frequentare solo ragazzi di altre nazionalità e che l’assegnazione del mio alloggio avrebbe seguito la stessa regola, quindi dormitorio maschile, con stanza singola, bagno condiviso insieme ad altri diciannove ragazzi di nazionalità diverse.
La congiunzione astrale non fu d’accordo né tantomeno il famoso fattore C (culo) con le regole. L’alloggio che mi venne assegnato fu all’ interno del dormitorio femminile e la maggior parte delle ragazze era di nazionalità italiana con un’età variabile dai 16 ai 26 anni.
La palazzina del dormitorio era su due piani, con dieci stanze private per piano e tre bagni comuni sempre per piano. La mia stanza si trovava al secondo piano, era la numero cinque e uno dei bagni era di fronte alla mia porta.
Fui l’unico essere umano di sesso maschile ospitato nell’edificio e la vacanza studio fu per me l’esperienza migliore della mia vita.
Di indole ero e sono una persona timida, ma che sa approfittare delle opportunità. Il primo giorno non capii esattamente la situazione, ma me ne resi subito conto il giorno seguente alla mattina, quando dovetti condividere il bagno con le mie vicine di stanza.
La prima che conobbi fu Elena, una biondina di 16 anni con i capelli a caschetto, molte lentiggini, longilinea un seno piccolo, ma delle bellissime gambe.
Mi stavo dirigendo in bagno per lavarmi il viso e i denti, quando la porta si aprì ed Elena si immobilizzò fissandomi con sguardo interrogativo e soprattutto in imbarazzo: era praticamente nuda, indossava solo il reggiseno e delle mutandine con dei cuoricini rosa, sul braccio, piegato, un asciugamano che immediatamente stese per coprirsi.
Io le dissi “Ciao”, lei mi rispose nello stesso modo e corse in camera, io invece entrai nel bagno.
La scena si ripeté al contrario alla mia uscita. Tuttavia, conobbi Stefania: una ragazza di ventidue anni, alta come me, un seno abbondante e una cascata di capelli rossi e ricci che le arrivavano fino sopra il sedere. Indossava un paio di occhialini tondi molto sexy e una vestaglietta di seta con decorazioni floreali.
«Ciao sono Stefania, a quanto mi sembra di capire non sei una ragazza, che ci fai qui?»
«Ciao sono Giorgio, sono arrivato ieri e mi hanno assegnato la stanza numero 5. Ci sono stati un po' di problemi di sovraffollamento del campus e solo in questo dormitorio c’era una stanza libera, quindi eccomi qua!»
«Piacere Giorgio, te lo hanno fatto piccolo lo scherzo. Lo sai che qui siamo solo donne e i bagni sono pochi? Sarà un periodo divertente per te, comunque se ti servisse un aiuto per orientarti fammi sapere, io sono alla 4. A proposito, non so se lo hai notato, ma non ci sono le chiavi del bagno, quindi ricordati di bussare e di tenere pulito. Se ti serve il Bagno vicino le scale ha la chiave, ma non la doccia.»
In quel momento non pensai a eventuali problemi di convivenza, ma solo alle tante ragazze presenti. Il fatto di incontrare subito una seminuda e un’altra veramente bella, con un accento milanese sexy e birbantello era il miglior auspicio che potessi avere.
Mi ricordo che la prima settimana passò in fretta, legai con tutte le ragazze del piano. Ero sempre disponibile per risolvere i piccoli inconvenienti domestici delle stanze, quali malfunzionamenti delle luci o dei phon e cose simili. La sera ci divertivamo a scoprire pub e discoteche. Fortunatamente io ho sempre dimostrato più anni di quelli che avevo e i documenti li chiedevano solo alle ragazze evidentemente giovani.
Io venivo sfruttato per comprare birre e alcolici che poi usavamo nelle festicciole private nel dormitorio.
La seconda settimana segnò un ulteriore passaggio di livello. Ormai la confidenza era tale che le ragazze non facevano più caso alla mia presenza e il girare seminude o il fare conversazioni hot era diventata una routine, ma io ero sempre un diciasettenne con gli ormoni a mille.
Ricordo che oltre alle seghe mentali che mi facevo immaginando performance sessuali con tutte le mie amiche, mi uccidevo anche di seghe reali, la masturbazione era l’unico modo per sfogarmi.
Un giorno scordai di chiudere la porta della stanza. Ero sul letto a giocare il mio amichetto, quando Stefania entrò senza bussare per chiedermi un favore. Io come un ladro mi vergognai e cercai di coprirmi velocemente con il lenzuolo. Lei tranquillamente si avvicinò, si sedette sul letto acconto a me, allontanò il lenzuolo e prese in mano la situazione in ogni senso.
«Non ti dispiace se ti aiuto vero? Ti vedo un po’ in difficolta, ma stai tranquillo, oppure preferisci che esca?»
Io ero un ragazzino impacciato, ma non pirla. Le dissi che assolutamente doveva rimanere e che avrei fatto tutto quello che lei mi avesse chiesto.
Fui anche onesto e le confessai che non ero mai stato con una ragazza, come sempre l’onestà paga e fui ricompensato.
Si tolse la maglietta e iniziò a massaggiarmi il pene lentamente. Il mio collo diventò la pista di atterraggio delle sue labbra. Io ero emozionato e anche un po' in ansia. Non avevo molta esperienza se non quella passiva delle videocassette porno che mi scambiavo con i miei compagni di classe ogni tanto. Però la visione di quel meraviglioso seno del quale ricordo ancora la consistenza tra le mie mani, mi guidò nell’ accarezzarlo e nel gustarlo con la mia bocca.
La tranquillità e la disponibilità di Stefania riuscirono a farmi sentire sufficientemente sicuro delle mie azioni e lentamente mi inoltrai in un sentiero nuovo e mai percorso.
Intanto le labbra continuarono a scrutare il mio corpo, assaporarono i lobi e i miei capezzoli, il mio pene era durissimo e pulsante, la mano delicata continuava il suo viaggio su e giù.
La sensazione era completamente diversa rispetto a quando ero io a masturbarmi, non avevo il controllo e il contatto di una mano estranea mi appagava e mi dava maggior godimento.
Le labbra si posarono sulle mie. Erano morbidissime e umide. Io non avevo mai baciato, ma quando sentii la pressione della lingua di Stefania, dischiusi le labbra che accolsero un sexy alieno caldo e umido. La lingua studiava la mia bocca e chiedeva il contatto con la mia che iniziai a muovere assecondandola. Facemmo una specie di braccio di ferro con la lingua e Stefania si mise a ridere.
«Intuisco che non hai esperienza neanche con i baci, vero?»
Annuii con la testa, perché non riuscivo a parlare, le sensazioni provenienti dalla mia intimità e quel bacio mi avevano tolto l’uso della parola.
«Allora ti insegno qualche piccolo trucco. Prima di tutto poca saliva, le labbra non devono essere bagnatissime e non devi sbavare. Avvicinati con lentezza fissandomi negli occhi. Posiziona con delicatezza la tua bocca sulla mia, poi inizia a giocare con le labbra, usa le tue per mordicchiarle e sfrutta anche la punta della lingua per accarezzarle. Quanto ti sentirai pronto fai entrare la lingua dentro di me e cerca la mia fino al contatto. Roteala leggermente senza spingere tanto, io farò lo stesso. Stai attento a non mordicchiarmi forte e cerca di stare attento con i denti, studia e scruta la mia bocca come io farò con la tua. A me piace sentire le mani che mi stringono in un forte abbraccio, ma tu fai ciò che ti suggerisce l’istinto e ovviamente chiudi gli occhi appena le labbra si sfioreranno.»
Applicai i consigli e limonammo per un tempo infinito. Io le toccai ogni parte del corpo cercando di non distrarla dal suo lavoretto manuale nei miei confronti, ma ad un certo punto si fermò e mi chiese se avessi dei preservativi. Purtroppo, non ne ero sprovvisto.
«Avrei voluto scoparti, ma senza preservativo non lo faremo. Però voglio godere, sono eccitata e non voglio andar via senza soddisfazione; quindi, ora ci dedicheremo ad un bel 69, sai come si fa vero? Comunque, è facile io te lo prendo in bocca e tu me la lecchi e me la succhi, se vuoi giocaci anche con le dita.»
Meno male che mi diede quei consigli, oggi, dopo anni di esperienza e dei bei 69, so che non sarebbe bastata solo una bella leccata. Tuttavia, non riuscii a soddisfarla come voleva, perché neanche 2 minuti dopo che lei me lo prese in bocca io sborrai.
Mi sentii mortificato, ma lei non demorse, mi chiese di continuare a stimolarla e io lo feci. Ripresi a giocare seguendo le sue indicazioni, mi diede istruzioni su come fare ogni cosa.
La succhiai, le mordicchiai, ma masturbai con una, due e tre dita, le succhiai il clitoride e le grandi e piccole labbra.
La sua bocca continuò a giocare con il mio pene che nel frattempo riprese vigore (che bei tempi erano quando avevo 17 anni e il pistolino rispondeva sempre senza esitazioni).
Il suo sapore era inebriante, la sua morbidezza e umidità mi stavano per far avere un secondo orgasmo a tempo di record, fortunatamente venne prima lei.
Il suo sesso vibrò con intensità. Il suo corpo esile e tonico riversò sul mio un sisma del quarto grado della scala Mercalli. Un liquido denso, dolce e caldo si riversò sulla mia lingua, dentro alla mia bocca.
Stese le gambe e il suo sesso aderì alla mia bocca ulteriormente. La sua mano si contrasse sul mio pene stritolandolo e godei immediatamente anche io.
Rimanemmo in quella posizione per diversi minuti, non rammento assolutamente per quanto, ma in quel momento avrei voluto rimanere in quella posizione per sempre.
I suoi umori mi avevano bagnato tutta la faccia, così come il mio sperma fece con il suo viso.
La sua essenza femminile fu per me la panacea dei sensi, ero contento, felice in un universo parallelo. Le misi le mani sui glutei e accarezzai il suo sedere con delicatezza e voluttuosità, lei mi emulò accarezzando le gambe con le sue unghie e anche le mie palline prosciugate dalla doppia venuta.
«Dai alziamoci e andiamo fare una doccia, così dopo cena andiamo al market a comprare i preservativi»
Non realizzai immediatamente la proposta di Stefania, ma qualcosa nella mia testolina mi suggerì di seguire nuovamente i suoi consigli.
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Ti ringrazio di aver letto il mio racconto fino alla fine. Nella speranza che ti sia piaciuto, ti invito a votarlo e se ti va anche di lasciare un piccolo commento.
Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questo portale alla fine è solo un altro modo di essere un po' esibizionista; pertanto, mi fa molto piacere ricevere dei feedback.
I miei racconti sono frutto delle mie esperienze, potrebbero essere considerati dei diari, ma non sono dei semplici resoconti, ogni tanto vengono conditi anche da un po' di fantasia per renderli più accattivanti.
Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e ispirazioni, se volete mi potete sia qui su A69 oppure anche su tlgm con lo stesso nickname, ovvero giorgal73 per proposte, suggerimenti o commenti o domande varia.
Ogni tanto aiuto anche qualcuno di voi a mettere per iscritto le proprie avventure/esperienze, contattatemi per maggiori dettagli. Se si tratta di revisionare e aggiustare un vostro racconto da pubblicare sul vostro profilo oppure di crearne uno nuovo in base alle vostre indicazioni da pubblicare sul mio di profilo, sarò sempre disponibile e ci organizzeremo di conseguenza.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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