trio
Claudia E La Sua Prima Volta Con Una Donna -2
di giorgal73
06.02.2024 |
23.970 |
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"Urlò perché la lingua dolce di Fenny era diversa da quella di un uomo, era delicata, calda, esigente e dolcemente femminile e morbida..."
Da lì a pochi giorni si diedero appuntamento a casa di Fenny. Era il ventotto di un dicembre che stava rivelandosi davvero freddo, pensò Claudia mentre si dirigeva in macchina quella sera verso l’indirizzo di casa di Fenny.
Si erano dati appuntamento direttamente là, anche se Giorgio si era offerto di passare a prenderla. Ma Claudia gli aveva detto di no, che preferiva di gran lunga arrivare separati, non volendo si creasse tra loro due quel feeling che, temeva, avrebbe rovinato quello che desiderava, invece, si instaurasse con Fenny.
Salì in ascensore e si ritrovò in poco tempo al quinto piano. Suonò. Fenny non impiegò molto ad aprire. Indossava un abito cortissimo nero con piccole bretelline. Era scollato, metteva in risalto il solco fra i seni, piccoli e sodi.
Claudia fu assalita da una improvvisa gelosia. I suoi erano pieni, grossi. Non abbastanza sodi per poter competere con i suoi.
Fenny non aveva reggiseno, lo notò dai capezzoli evidenti sotto l’abito aderente. Ancora gelosia. Lei non avrebbe potuto indossare nulla senza reggiseno. Guardò le sue calze velate nere e le scarpe scollate col tacco alto.
Era truccata, senza apparire volgare. La sua bocca, velata con il rosso acceso del rossetto, invitante. Da baciare.
Guardò i suoi capelli. La prima volta che l’aveva vista erano apparsi meravigliosamente scomposti, selvaggi. Ora erano pettinati all’indietro, con dei piccoli fermagli ai lati delle orecchie. Avrebbe voluto baciarla là, in quell’istante. Ma la convenienza, il rispetto che si deve all’ospite, la bloccarono. Si limitò ai saluti di circostanza e Fenny ricambiò i saluti. E poi notò lo sguardò di Fenny. Claudia non riuscì a decifrarlo da subito. Poi realizzò, sentendosi osservata, pienamente consapevole di cosa stesse guardando.
Claudia si tolse il paltò rivelando il suo abito verde acido aderente a maniche lunghe con la scollatura che lasciava scivolare lo sguardo fino all’attaccatura fra i seni, scoprendoli per buona parte, rivelandoli in tutta la loro pienezza. Si voltò per poggiarlo sul divano e Fenny poté notare la scollatura sulla schiena, talmente pronunciata da arrivare fino all’attaccatura del sedere. E poi stivali lunghi fin sotto il ginocchio, dal tacco alto. Claudia avrebbe pagato oro per sapere cosa pensasse Fenny, se stesse gradendo ciò che stava guardando. Ma quella ragazza aveva lo sguardo più indecifrabile del mondo.
«Spero ti piaccia ciò che stai guardando, perché quanto sto osservando io mi piace molto».
Claudia si prese una piccola soddisfazione. Fenny arrossì, sgranò gli occhi. Poi sorrise e le si avvicinò.
«Non credo tu abbia bisogno che io ti dica che sei molto eccitante».
Claudia pregò che Giorgio arrivasse presto. Voleva Fenny. E lui non si fece attendere molto, in realtà. Appena qualche minuto dopo l’arrivo di Claudia sentirono il citofono. Ancora qualche istante e Giorgio fu nel salotto di Fenny. Le guardò, camicia azzurra e pantaloni scuri, e fu evidente dal suo sguardo che trovarle così, meravigliosamente eccitanti, insieme, era già come realizzare una buona parte del suo desiderio. Sentì di essere già duro e pronto per loro.
«Signore, insieme siete splendide».
Claudia non si arrese all’idea che Giorgio potesse già averle così a sua disposizione, senza nessuna ‘sofferenza’ preliminare. Non era giusto. Soprattutto perché voleva Fenny un po’ per sé, prima.
«Fenny, spero tu sia d’accordo che, prima, vorrei giocassimo un po’ noi due … lui può starsene a giocare da solo, per un po’ … che ne dici?»
Fenny mostrò il suo bel sorriso: «Non chiedo altro …».
«Bene. Quindi, bel ragazzo, ora te ne starai buono, seduto là su quel divano. Il massimo che potrai fare per un bel po’, sarà solo guardare. Sicuro di potercela fare?»
Giorgio aggrottò le sopracciglia.
«No, non sarà a lungo, ma posso provarci».
Sorrise appena, mentre andava a sedersi sul divano poco lontano. Da lì la visuale di loro due sarebbe stata perfetta. E le guardò. Le due ragazze erano vicinissime. Fenny fasciata di nero e Claudia illuminata dal sensuale abito verde, erano una splendida mescolanza di sensazioni, odori, sembianze talmente diverse che Giorgio sentì il cazzo diventare duro solo a guardarle vicine. Ma le due donne erano ben più che semplicemente vicine.
Claudia era di fronte a Fenny e con una mano le accarezzava la nuca e l’attaccatura dei capelli. La sentì apparentemente docile, quasi come se potesse far le fusa. La spinse dolcemente verso di sé, i visi vicinissimi. Le catturò le labbra, rosse e carnose come le sue. Gliele prese fra le sue e le divorò, non avendo desiderato altro da quando l’aveva vista quella sera. Fenny era fintamente docile.
Dopo qualche istante, le morse dolcemente il labbro superiore, poi passò a quello inferiore. Claudia se li sentì gonfi di desiderio, dopo i baci e i morsi della sua, apparentemente fragile, amante. Si staccò appena da lei e le guardò gli occhi scuri. Prese a baciarle il collo, poi scese giù. Le abbassò la bretella sinistra, offrendo entrambe allo sguardo di Giorgio, scoprendole il seno piccolo e sodo. Abbassò il viso e ne succhiò delicatamente il capezzolo già duro come un piccolo chiodo. Le abbassò anche l’altra bretella e fece lo stesso con l’altro seno.
Sbirciò Giorgio.
Si stava toccando al di sopra dei pantaloni. Sapeva bene quanto potesse essere duro, grosso, meravigliosamente eccitato. Claudia si eccitò immaginandolo. Si accorse che era già completamente bagnata.
Fenny si liberò appena dalle sue labbra, nello sguardo un cupo desiderio. Le aprì violentemente la scollatura dell’abito verde, poi liberò dalle coppe del reggiseno entrambi i seni. Fenny le restituì la cortesia. Con la punta della lingua, senza coprirli con le labbra a succhiarli, perché Giorgio potesse guardare, le stuzzicò i capezzoli, uno dopo l’altro.
Fu un errore.
Era il punto debole di Claudia, così da costringerla ad emettere un gemito strozzato. E un sospiro. In pochissimi istanti erano diventati duri, frementi.
Claudia accarezzò piano il capo di Fenny mentre glieli leccava e poi cercò piano di liberarsi.
Giorgio non resistette, si slacciò i pantaloni per liberarsi, offrendo alle due donne la visione di lui duro ed eccitato. Lo prese nella mano e cominciò a giocarci. Le due ragazze, intanto, non smettevano di baciarsi e di toccarsi. Con le mani avevano sollevato a vicenda gli abiti portandoli fin sopra i fianchi, offrendosi quasi completamente alla vista di lui. Si diressero verso la camera da letto, lentamente, senza staccarsi.
Giorgio le seguì.
Il letto di Fenny era grande, spazioso.
Le due donne si liberarono degli abiti, poi dell’intimo : coulotte in pizzo nero per Fenny, perizoma e reggiseno in tinta con l’abito per Claudia.
Giorgio non resisteva, oramai era grosso e duro, sapeva che non avrebbe resistito ancora a lungo. Ma dovette farlo. Aveva chiesto lui quel gioco, che stava rivelandosi più complicato da sostenere del previsto. Non poteva fare altro che guardarle. E le due ragazze sapevano bene come tenere incatenato il suo sguardo su di loro.
Su quel letto, Claudia si stese fra le gambe di Fenny e cominciò a leccarla.
Era già bagnata.
Ne sentì il sapore.
Era diverso dal suo; eppure, era quello di una donna, piacevole, succoso, dolce e amaro allo stesso tempo. Non seppe smettere e i gemiti di Fenny la istigavano a continuare. Le sbatté la lingua in dentro e in fuori e poi le tirò dolcemente il clitoride duro e dritto fra le labbra.
Giorgio credette di impazzire, venne quasi senza toccarsi. Claudia infilò il medio fra le gambe calde di Fenny senza smettere di succhiarla. Salì sopra di lei e le martoriò i capezzoli con le labbra. Erano dolcemente piccoli, duri.
Fenny si inarcò verso Claudia, le aderì contro.
Venne con un gemito roco, che quasi non le sembrò appartenerle. Poi, con uno scatto improvviso la spinse di lato e le fu sopra. Erano completamente nude, il corpo di Fenny sopra quello di Claudia.
Fu la volta di Fenny che bloccò i polsi di Claudia sopra la sua testa e si prese i suoi seni, grossi e pieni.
Claudia impazzì.
Urlò perché la lingua dolce di Fenny era diversa da quella di un uomo, era delicata, calda, esigente e dolcemente femminile e morbida. Diversa. Istintivamente alzò le gambe puntando i piedi sul letto, con Fenny fra le sue gambe. Fenny scese con la lingua lungo il suo corpo, sull’addome e poi fra le gambe. Le morse quelle labbra e non fu affatto dolce ma a Claudia piaceva quel suo prenderla dolcemente e, al contempo, quasi violentemente.
Claudia urlò ancora.
Sentiva le dita di Fenny riempirla e sbatterla. Infilò le unghie fra le lenzuola e si spinse verso le dita e verso quella lingua. Fenny non si fermò, sentendola così; le piacque come la parte più intima di Claudia le stringeva le dita e si immerse dentro quel succo caldo. Continuò mentre era stesa sopra di lei e si riprese le labbra rosse.
Si guardarono, avevano i corpi sudati e legati, non accorgendosi di Giorgio, che intanto le aveva raggiunte su quel letto.
Giorgio si alzò dalla poltrona dove era seduto e si mosse verso il letto, slacciandosi tutto di dosso. Arrivò su quel letto, nudo, avvicinandosi a Fenny che stava succhiando le labbra fra le gambe di Claudia. Da quella inesistente distanza poté godersele entrambe, e ancora non gli bastava.
Mise una mano dietro la nuca di Fenny e con finta violenza le alzò il viso verso di lui, la guardò appena un attimo, poi si impossessò delle sue labbra. Erano turgide, e piene del sapore di Claudia. Se le prese, insieme a quel sapore, sentendo il suo sesso pulsare di desiderio. Aveva bisogno di immergersi dentro di loro. Ne aveva bisogno, o sarebbe impazzito. Lasciò andare le labbra di Fenny, posizionandosi dietro di lei.
La ragazza era in ginocchio fra le gambe di Claudia, pronta ad immergersi ancora in quell’umido profondo. Andrea le si mise dietro, le fece aderire il proprio petto contro la sua schiena, stringendole i seni piccoli con le mani e mordendole il collo con forza.
Claudia si sollevò, anche lei in ginocchio, di fronte a Fenny, aderendole davanti e prendendole le labbra dove il sapore di sé non era ancora scomparso del tutto, nonostante i baci esigenti di Giorgio. Le mise le dita sui fianchi, aderendole sempre di più.
Fenny credette di impazzire, sentendosi così stretta fra il corpo e il seno pieno di Claudia e il sesso grosso e duro di Andrea dietro di sé. Mise le braccia attorno al collo di Claudia e rispose ai suoi baci mentre Giorgio continuava a stuzzicarle i capezzoli con le dita e Claudia la spingeva contro di sé. E poi fu un attimo.
Claudia la trascinò su di sé mentre si sdraiava nuovamente sul letto e Fenny le scivolò addosso, continuando a leccare il suo corpo. Non smise neppure quando, a quattro zampe e con le sue labbra immerse di nuovo nel lago dolce e amaro di Claudia, sentì Giorgio afferrarla per i fianchi e spingerla contro di sé. E se la prese.
La penetrò d’un fiato, perché la voleva, perché Claudia potesse godere ancora delle vogliose labbra di Fenny mentre Giorgio le dava nuovo ritmo. Continuò a stringerla per i fianchi, sbattendosela contro. In quel dolce entrare e uscire da lei provò a controllarsi e prendersela il più a lungo possibile ma la sentì stringerlo e poi rilassarsi, poi ancora stringerlo. Giorgio non resistette e in un ultimo, potente affondo le venne dentro, svuotandosi completamente dentro di lei.
Fenny urlò sul corpo di Claudia, abbandonandosi poco dopo sopra di lei. Claudia se la strinse contro per carezzarla, continuando a baciarla. Fenny si abbandonò sopra di lei, rilassandosi piano.
Ad Giorgio non bastò, quella scena anziché rilassarlo e calmarlo, servì solo a desiderare anche Claudia. Si posizionò fra le due ragazze sdraiate e cominciò a baciare prima Fenny, languidamente abbandonata sul letto, poi Claudia, ancora eccitata dalla scena di poco prima e dalle torture di Fenny.
Giorgio immerse un dito dentro Claudia e la trovò completamente bagnata. Bastò ad eccitarlo ancora. Le prese i capezzoli con le labbra e poi si stese sopra di lei, cominciò a scivolarle dentro piano e con calma. Non gli bastò ancora. Voltò Claudia e la mise a quattro zampe davanti a lui.
Fenny si allontanò solo un attimo per tornare nuovamente sul letto. Si posizionò sotto Claudia e la riempì con un grosso fallo. Claudia gemette, i capezzoli completamente turgidi mentre Fenny prese a baciarla ancora mentre Giorgio le prese i fianchi, la spinse contro di sé e le allargò piano le natiche.
Claudia capì.
Sentì un suo dito violarla e spingersi sempre più a fondo, mentre Fenny la riempiva davanti e poi ancora, lasciando uscire il dito, Giorgio le posizionò fra le natiche il grosso cazzo e cominciò a spingere, e a spingere. E Claudia urlò, di dolore e di piacere, mentre veniva violata davanti e dietro fino a sentire i gemiti rochi di Giorgio mentre, facendosi spazio sempre di più dentro di lei, rilassandosi, con un ultimo urlo le venne dentro, nello stesso istante in cui Claudia venne, finalmente piena e soddisfatta.
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