Lui & Lei
Fotografando una Cosplayer
di giorgal73
20.10.2023 |
4.911 |
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"Mancano quindici minuti, la mia curiosità e il prossimo destino presto verranno svelati..."
Soltanto una settimana è passata da quando mi hanno sparato. La pistola emulata da una sensuale mano non ha avuto pietà di me. Il proiettile, ovvero un gioioso e intrigante sorriso, mi ha centrato in pieno e da quel momento la mia anima timida ha iniziato a intraprendere nuovi percorsi e a sperimentare nuove esperienze stravaganti ed eccitanti. Ora sono seduto al nostro bar aspettando che la mia killer arrivi all’ appuntamento fissato ieri sera con un messaggino via WhatsApp. Solo cinque parole e null’ altro: “Domani alla Vela ore 12”. Poi silenzio radio, non so cosa aspettarmi, ma l’attesa è quasi arrivata al termine. Mancano quindici minuti, la mia curiosità e il prossimo destino presto verranno svelati.
Distolgo lo sguardo per pochi secondi, ma appena i miei occhi tornano a scrutare l’entrata del locale notano una ragazza biondissima con una minigonna gialla a pieghe veramente corta e un top bianco senza maniche molto aderente. Appena la ragazza si avvicina e i miei occhi la mettono a fuoco e con rinnovato stupore mi accorgo che è Ely. Abbassa gli occhiali da sole, alza la manina destra per farmi un cenno di saluto e con passo deciso si avvicina al mio tavolo. Mi alzo per salutarla come si deve, ci abbracciamo e ci diamo i soliti tre bacini sulle guance.
« Allora Teddi, come ti sembra il mio nuovo look? »
Ora che è a pochi passi da me, noto tanti particolari super eccitanti. La sua pettinatura in realtà è una parrucca biondo platino con sensuali ciocchette baby pink e azzurre che le sfiorano le spalle. Il top bianco enfatizza la mancanza del reggiseno e lascia liberi i capezzoli di essere arroganti e inclini a bucare la misera stoffa che li nasconde. Ultimo, ma non meno importante particolare l’ho notato durante l’abbraccio, quando le mie mani sono scivolate dalla schiena al sedere: la totale “libertà di espressione” sotto la gonna, una fresca e meravigliosa nudità.
« Ely, sei meravigliosamente sexy, detto alla romana Sei una Figa da Paura! Sembri una cosplayer di qualche fumetto fantasy pronta a fare strage di innocenti maschietti. Vista anche la mancanza di un importante accessorio sotto la gonna, ho come la sensazione che non mi sia molto allontanato rispetto alle tue intenzioni. Per la cronaca, appena le mie mani si sono posate sulle tue chiappe nude, avrei voluto portarti subito in bagno per dare soddisfazione al mio amichetto voglioso. »
« Orsacchiotto sporcaccione, appena vedi una fighetta ti ecciti subito! Una volta eri più timido. Comunque, l’abbigliamento di oggi ha uno scopo ben preciso e non è quello che hai pensato tu. Adesso ci beviamo una cosetta veloce e poi andiamo a fare una passeggiata qui al Parco Lungo Sillaro. »
Non è assolutamente facile “bere una cosetta” mentre davanti ai propri occhi c’è una visione che si diverte a giocare con la propria femminilità. Mi guarda da sopra gli occhiali da sole, mentre beve l’aperitivo da una fortunata cannuccia simulando un rapporto orale, come se non bastasse, apre e chiude le gambe voluttuosamente esponendo la propria nuda intimità.
« Cazzo Ely, se non la smetti ti prendo immediatamente qui sul tavolo. Ho un’erezione che sfida le leggi dell’universo e anche quelle umane. Evitiamo di essere arrestati per atti osceni? »
« Quanto sei noioso, dai paghiamo e andiamo al parco »
Saliamo sulla sua macchina e ci dirigiamo verso la destinazione. Il viaggio è breve, ci mettiamo appena dieci minuti. Troviamo parcheggio in uno spiazzo lontano dal passaggio pedonale, ma vicino ad una specie di spiaggetta che permette di attraversare il fiume e inoltrarsi verso siti più tranquilli e appartati. Scendiamo dalla macchina ed Ely mi sottopone la sua idea della giornata.
« Allora Teddi, ora ti spiego un po’ di cose: la parrucca mi serve per celare la mia identità e non farmi riconoscere. L’abbigliamento provocante invece, l’ho scelto perché è l’outfit ideale per delle foto che andranno ad arricchire il mio book sexy. Tu non devi far altro che prendere il mio Iphone e scattare tutte le foto che vuoi. Le regole da seguire sono poche e semplici; le foto devono essere: eccitanti, sensuali, porche, depravate, ma soprattutto devono far emergere il mio lato da femmina e troia. Insomma, tutte le persone che le vedranno dovranno masturbarsi immaginando di fare sesso con me. »
Il programma mi piace molto, stuzzica la mia indole perversamente erotica e sicuramente mi permetterà di inserire una nuova esperienza nel mio curriculum libertino.
Ely mi consegna il telefono e fa una decina di passi per distanziarsi da me. Iniziamo la nostra passeggiata lungo un sentiero costeggiato da alberi e vegetazione. Mentre camminiamo la mia modella d’eccezione inizia lo show delle pose:
1° Alza la gonna posteriormente e mostra il suo lato B tenendo la gonna tra le mani appoggiate sui fianchi.
2° Inarca lievemente la schiena, le mani afferrano i glutei che vengono tirati all’ esterno aprendo il suo forellino anale.
3° Sempre con le mani sui glutei, abbassa la schiena fino a raggiungere un angolo di novanta gradi, facendo scorgere le grandi labbra.
4°Divarica le gambe mentre le mani abbandonano i glutei. La mano destra si avvicina alla bocca che viene aperta per far entrare l’indice, la sinistra invece, utilizza il medio per entrare nell’ ano.
Ogni posa riceve decine di foto da ogni angolazione e con diverse espressioni facciali. Ogni espressione è diversa, gli stati d’animo mostrati rappresentano infiniti colori, le pose assunte evidenziano un corpo eccezionale e un desiderio non volgare, ma intenso.
Uno sguardo malizioso mi invita ad avvicinarmi a essere testimone passivo di una serie di gesta ad alto contenuto erotico.
Alza il top senza toglierlo. Il suo seno ora è libero e i capezzoli che prima cercavano di bucare con ignoranza la stoffa vengono illuminati dai raggi del sole che filtrano tra le foglie.
Il tronco di un albero tagliato diventa la sua sedia.
Il suo fondoschiena privo di qualsiasi protezione si poggia con delicatezza sul duro legno, rimanendo però vicino ai bordi.
Io continuo a fotografare ogni singolo movimento catturando la bellezza del momento, il desiderio crescente della mia erezione crea un dolore fisico e mentale che però sopporto.
Le gambe, prima vicine ora vengono divaricate mostrando tutti i dettagli di una figa perfettamente depilata, oscenamente spalancata e umida.
Ely poggia entrambe le mani sulle tette, un massaggio prende forma.
I capezzoli vengono catturati tra il pollice e l’indice, torturati da un movimento circolare.
La mano destra sensualmente si abbassa verso quel bottoncino gonfio e desideroso di attenzioni che si trova tra le sue gambe. L’indice e il medio si uniscono per entrare insieme, si fanno strada lentamente aprendo e dilatando l’umido spacco e iniziano così una lenta opera masturbatoria entrando e uscendo, mentre il pollice diventa un abile massaggiatore di quel bottoncino ora contento.
Ely ha gli occhi lievemente socchiusi, si morde le labbra inferiori cercando di non emettere suoni, ma sommessi gemiti vengono emessi. La vagina è così bagnata che delle gocce prelibate cadono sulle radici dell’albero. La scena e le espressioni facciali di Ely sono così erotiche che il mio controllo vacilla e il mio cazzo inizia a chiedere pietà, pronto a confessare ogni cosa pur di interrompere quella tortura disumana.
Mi abbasso, quasi ad inginocchiarmi, per fotografare da vicino la violazione di domicilio, il mio viso è a circa trenta centimetri, quando vedo la mano di Ely fermarsi ed uscire. Pochi istanti dopo la sento poggiarsi dietro la mia testa e poi spingerla. Un invito subito colto senza resistenza ad elargire un bacio intimo e prolungato.
La mia lingua inizia a lappare il dolce nettare come un cagnolino assetato.
Percorre tutta la lunghezza dello spacco vaginale più volte e ogni volta che arriva in cima si sofferma e le mie labbra prendono il sopravvento succhiando con avidità un clitoride gonfio e duro, così sensibile che i sommessi gemiti diventano più incisivi e rumorosi.
Con delicatezza elargisco anche dei piccoli morsi, ma ogni volta vengono interrotti dalla pressione della mano che anela un maggior contatto.
Il mio pizzetto totalmente bagnato aiuta lo sfregamento aumentando il suo godimento, fino a farle raggiungere l’orgasmo.
Vengo sommerso da un liquido denso che mi impedisce di respirare. Le sue gambe cingono e stringono la mia testa tenendola prigioniera e completamente attaccata alla vulva aiutate ora anche da entrambe le sue mani. L’unico modo per me di trovare sollievo dalla mancanza di ossigeno è quello di aprire la mia bocca e accogliere il denso piacere.
La presa lentamente si allenta fino a liberarmi completamente. Un bisbiglio mi ordina di alzarmi:
« Alzati e tira giù i pantaloni che ora ti faccio godere io. Continua a fotografare, ma appena stai per venire avvertimi. »
Mi piace tantissimo ricevere ordini simili, forse ho un animo che gode a essere sottomesso, oppure semplicemente sono un depravato, però penso che la prima ipotesi sia quella più affine alle mie esigenze.
Da bravo schiavetto in erba ubbidisco e porgo con gioia il mio pene che viene catturato e succhiato con ingordigia umida e calda. Le sue labbra mi avvolgono e mi massaggiano l’asta, mentre la sua lingua mi titilla la cappella.
Percepisco le sue dita sui testicoli giocare e dilettarsi anche con l’ano.
Normalmente ci impiego tempo per godere, ma l’eccitazione prolungata e questo eccelso lavoro mi rendono una adolescente al suo primo appuntamento e l’orgasmo non tarda a manifestarsi.
Avverto immediatamente Ely che libera il mio pene, si alza e si mette a novanta gradi. Vuole il mio seme sul suo sedere.
La gonna gialla evidenzia e incornicia un’opera d’arte imbrattata non da un vandalo, ma da un artista che ha usato una vernice speciale.
Per non perdere l’attimo inizio a fotografare con i pantaloni abbassati e il cazzo rimasto in erezione perché ancora stimolato dalla situazione e da quello che i miei occhi maialescamente sognanti stanno fissando.
Sentiamo delle voci avvicinarsi, velocemente cerco di tirare su i pantaloni e ricompormi, la stessa cosa fa Ely. Appena le voci giungono in prossimità del nostro spazio vitale, ciò che viene visto dai proprietari è una semplice coppia che si tiene per mano mentre passeggia e fotografa la natura.
Torniamo verso la macchina, sono le 13:30 e abbiamo fame. Vicino al parcheggio c’è un ristorante, normalmente è affollato, ma oggi qualche posto in giardino lo troviamo.
I tavoli sono di legno, mentre le sedie sono di ferro. Con totale tranquillità ci sediamo. Io ho i pantaloni e non ho problemi, Ely è senza mutande e con residui di sperma su tutto il sedere, ora a contatto con il caldo metallo. Le chiedo se le serve qualcosa, ma lei guardandomi con aria lussuriosa, quasi da drogata di sesso, mi di ce solo:
« Si, continua a fotografare! »
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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